• Non ci sono risultati.

L’innovazione nel settore della camperistica: criteri di intervento

di Isabella Patt

AUTOCARAVAN immatricolati/anno precedente

4. L’innovazione nel settore della camperistica: criteri di intervento

di Francesca Tosi

4.1 Nuove orme di turismo e nuovo rapporto con il territorio

Il viaggio open air e l’abitar viaggiando rappresenta per i suoi appassio- nati una forma di turismo libero da vincoli, basato sul desiderio di contatto diretto con la natura. La diffusione del camper come mezzo privilegiato del viaggio all’aria aperta, e simbolo stesso di un modello di turismo improntato alla massima libertà e autonomia di movimento, si accompagna alla possibi- lità di viaggiare in gruppo e/o in famiglia in piena autonomia e indipendenza1. Questa tendenza presenta alcune caratteristiche peculiari che trovano molti punti di contatto con la più generale tendenza verso l’autonomia del viaggio e del turismo, e verso l’affermarsi di nuove e diverse forme di rappor- to con il territorio e con i luoghi di attrazione culturale e naturalistica.

Numerosi cambiamenti sono intervenuti infatti negli ultimi anni nei modelli di consumo turistico. Le nuove tendenze del viaggiare sono sintetizzabili in alcuni punti essenziali:

• un abbandono progressivo delle destinazioni tradizionali, delle offerte standardizzate, dei consumi di massa, dei periodi di vacanza definiti; • un conseguente orientamento alla scelta attenta non solo di nuove destinazioni, ma anche di prodotti più ricchi di significati e di contenu- ti, di autenticità, di identità;

la ricerca di quella che è definita la Total Leisure Experience, cioè il desiderio di fare del proprio viaggio un’occasione di appagamento di una pluralità di bisogni e di desideri e quindi la preferenza per mete che presentano un livello elevato e una vasta gamma di servizi in aggiunta all’attrattiva di base2.

1 La domanda di camper in Italia è triplicata tra il 199 e il 200 , sino a raggiungere circa

200.000 unità nel 200 , per rallentare nel periodo 200 -2013 e indicare negli ultimi anni una tendenza alla ripresa confermata dai dati positivi del 201 citati nel cap. 1. Cfr. Nevoso D. (a cura di), Il sistema produttivo locale della cameristica tra Siena e Firenze, FrancoAngeli, Milano 2008, e ACP, Rapporto nazionale sul turismo in libertà in camper e in caravan 2016.

2 Su questi temi vedi Cristallo V., “I distretti culturali-turistici: le relazioni con il progetto di de-

sign” in: Cristallo V., uida E., Morone A., Parente M. (a cura di), Design, territorio e patrimonio

La possibilità di programmare e fissare le proprie vacanze attraverso internet, l’opportunità di visitare in forma virtuale le mete dei propri possi- bili viaggi, di definire e confrontare in rete gli itinerari e i percorsi, di valu- tare prezzi e caratteristiche di alberghi e strutture turistiche, di vederne le immagini, ha reso possibile in questi ultimi anni la diffusione di un nuovo atteggiamento che possiamo definire di “turismo creativo” e indipendente, sganciato da ogni obbligo e legame con le tradizionali strutture deputate ad aiutarci nella scelta e nella selezione delle mete turistiche, degli alberghi, degli itinerari.

È in questo quadro che si colloca il nuovo interesse verso la conoscenza del territorio, inteso come patrimonio naturalistico e culturale, da visitare e scoprire in autonomia, viaggiando sulle sue strade, da conoscere percorren- dolo al di fuori delle grandi vie di comunicazione, attraverso i percorsi e i cen- tri minori. Di grande interesse sono a questo proposito le indagini condotto sul settore museale e sull’offerta di servizi culturali che tale sistema è in gra- do di offrire a un pubblico che si presenta negli ultimi anni come fortemente differenziato per quanto riguarda le modalità di accesso alle informazioni, le modalità di fruizione dell’offerta museale e le stesse aspettative di informa- zione e crescita culturale con le quali ci si avvicina alla visita a musei e luoghi di interesse artistico.

Tra i numerosi temi trattati in tali ricerche, appaiono di specifico interesse alcuni aspetti relativi alla nuova attenzione dedicata al ruolo del visitatore come generatore di ussi di risorse addizionali (il “visitatore del museo” è an- che un “viaggiatore” che si sposta, consuma, desidera divertirsi, conoscere ecc.), e all’emergere di nuove forme e strutture dei ussi turistici.

Come scrive Ludovico Solima, grazie all’emergente fenomeno del turi- smo low cost, si fa strada l’idea che il museo possa contribuire allo sviluppo economico locale potenziando la complessiva capacità di attrazione del ter- ritorio nei confronti dei ussi turistici3.

Un ulteriore elemento di novità è stato in questi ultimi anni l’affermarsi di una sempre più semplice e diffusa possibilità di trovare in rete tutte le informazioni necessarie a raggiungere e visitare i luoghi di proprio interesse. I siti di musei, le gallerie d’arte, i parchi, i centri di interesse culturale e turistico ecc. rendono accessibili tutte le informazioni relative a orari, pre- notazioni, costo dei biglietti ecc. a cui si aggiunge in molti casi la possibilità di realizzare più o meno approfondite visite virtuali attraverso foto, filmati, percorsi, ricostruzioni tridimensionali dei luoghi ecc. La disponibilità in rete delle informazioni riguarda, inoltre, non solo i centri di interesse culturale e paesaggistico tradizionali e più noti, ma si amplia ai musei, ai centri storici, alle mostre e alle iniziative culturali anche meno conosciuti e pubblicizzati,

3 Vedi Solima L., “Visitatore, cliente, utilizzatore: nuovi profili di domanda museale e nuove

92

così come ai luoghi di intrattenimento e divertimento a contatto con la natura. Questo fenomeno ha contribuito a rendere semplicemente accessibili e con- sultabili gli orari di apertura, i prezzi, le modalità di prenotazione ecc., sino a qualche tempo fa conosciute solo da pochi appassionati, pubblicizzate solo su riviste specializzate e molto spesso comunicate prevalentemente per passaparola. Testimonianza di questa nuova tendenza sono le migliaia di ini- ziative culturali, manifestazioni artistiche, eventi musicali ecc., organizzate, in particolare nei mesi estivi, nei piccoli e piccolissimi centri urbani.

A queste iniziative, che costituiscono le tendenze più classiche e conso- lidate della recente riscoperta del patrimonio artistico e naturale del nostro territorio, si accompagnano fenomeni in parte diversi, caratterizzati da un nuovo rapporto con la natura, basato e finalizzato al divertimento e al desi- derio di vivere e sperimentare nuove esperienze: ad esempio la nascita di parchi naturali attrezzati per esperienze di trekking, alpinismo e attività spor- tive a contatto con la natura ma anche di parchi archeologici, ricostruzioni storiche ecc. destinate a famiglie con bambini, scuole ecc.

I Parchi della Preistoria dove percorrere dall’interno la ricostruzione di ambienti naturali e insediamenti umani delle diverse epoche preistoriche, i Parchi dei randi Rettili dedicati ai dinosauri, i Parchi oo ecc. sono esempi diffusi di esperienze di divertimento “semiserio” rivolto a bambini e adulti. Spostandoci nell’area del divertimento sportivo, troviamo i Parchi Avventura e i Tree Adventure con percorsi acrobatici tra alberi ad alto fusto da percor- rere con imbracature e tecniche da alpinismo, e ancora i Parchi Acquatici, i Cowbo Land e molti altri ancora4.

L’elevatissimo valore naturalistico e culturale di tutto il territorio italiano, la presenza diffusa di luoghi di interesse artistico, così come di luoghi di ec- cezionale bellezza naturale, fa potenzialmente del nostro paese e della To- scana in particolare una delle principali mete di interesse delle nuove forme di turismo che si identificano in gran parte nel viaggio open air. Di fronte a queste nuove istanze, e in un quadro di forte competizione internazionale, il patrimonio culturale e naturalistico italiano (e toscano in particolare) è in gra-

4 Si richiamano qui, senza entrare in descrizioni di dettaglio n in analisi approfondite, alcuni

esempi di parchi a tema divenuti negli ultimi anni meta turistica di famiglie ma anche di giovani e meno giovani desiderosi di vivere esperienze più o meno emozionanti a contatto con la natura e/o in ambienti di eccezione. Il fattore comune rintracciabile nei pur molto diversi esempi elen- cati è lo stretto rapporto con il territorio, la sua storia e/o le sue caratteristiche naturali e, inoltre, una collocazione prevalentemente esterna ai grandi percorsi turistici.

I parchi a tema, scarsamente pubblicizzati sulle guide turistiche tradizionali, sono invece ampiamente documentati su guide turistiche specializzate e, ovviamente, sui numerosi siti in- ternet dedicati a questo settore.

Casi completamente differenti ma altrettanto, e in qualche caso maggiormente, capaci di attrarre i ussi turistici sono i numerosi parchi di divertimento realizzati in Italia e in Europa (da ardaland a EuroDisne ) collocati in aree facilmente raggiungibili ma assolutamente avulsi dal territorio circostante.

do di diventare un concreto e stabile volano sia per lo sviluppo economico territoriale nella misura in cui si riescano ad aggregare ed integrare risorse e servizi all’interno di aree connotate da identità territoriali forti e riconoscibili .

A tale vocazione fa riscontro, al contrario, una rete del tutto insufficiente di servizi al viaggio in camper che vede in Italia una scarsa diffusione di luoghi di sosta attrezzati e ancora una rete meno sviluppata di collegamento tra iniziative culturali e turistiche e offerta di servizi ai viaggiatori in camper. È inoltre da notare come gran parte delle iniziative e delle offerte oggi dispo- nibili per tutte le età e le tipologie familiari (dal percorso in bicicletta lungo le rive dei laghi alle visite ad Acquapark, Parchi Archeologici, percorsi trekking ecc.) offrono – o potrebbero offrire – la possibilità di essere raggiunte in cam- per e di essere più facilmente fruibili nell’ambito di un viaggio organizzato in piena autonomia.

4.2 Lo sviluppo del settore camperistico

Come già trattato nel cap. 3, la crescita del settore camperistico ha co- nosciuto un andamento positivo e costante a partire dagli anni ’80 con al- cune punte di crescita, riferite all’incremento annuo delle immatricolazioni, superiore al 20 annuo nel 1998 e con un andamento medio del periodo 199 -200 intorno al 12 . La crisi economica iniziata nel 2008 si è quindi abbattuta improvvisamente e inaspettatamente su un settore cresciuto in modo continuo e senza scosse per oltre venti anni, e sviluppato con an- damento stabile e costante sulla base di una altrettanto stabile e costante crescita della domanda.

Lo sviluppo e la stabilità di questo settore hanno portato in primo luogo alla formazione e al consolidamento di una filiera produttiva efficiente e soli- da, basata sulla stretta collaborazione tra le aziende di filiera, sulla capacità di integrazione delle diverse competenze ed esperienze produttive e, paral- lelamente, al consolidarsi di modelli di prodotto ampiamente sperimentati e affidabili, con un costante successo sul mercato confermato da un anda- mento delle vendite positivo per oltre due decenni.

Parallelamente però, il successo per oltre vent’anni di modelli di prodotto messi a punto negli anni ’ 0 e ’80 ha teso a limitarne pesantemente sia l’in- novazione delle soluzioni tecnologiche utilizzate (soluzioni meccaniche, di materiali, finiture ecc.) sia le soluzioni progettuali relative agli aspetti estetici e morfologici e alle stesse modalità di fruizione.

Come già accennato nel cap. 1, è stato quindi il suo stesso successo a li- mitare o rendere difficile l’innovazione del settore camperistico: l’andamento positivo, infatti, ha reso di scarso interesse, o quantomeno super ua, una

94

lettura critica dei dati sugli acquisti così come delle indicazioni sulle aspetta- tive, le critiche, i suggerimenti, provenienti dal mercato e dal vivace e attivis- simo universo dei camperisti, proprietari di camper e/o appassionati del turi- smo open air, che da sempre comunicano e si scambiano consigli, soluzioni e informazioni nell’ambito delle fiere e nei siti internet o nei forum dedicati al mondo del camper.

Si è assistito, quindi, da un lato a una sostanziale rigidità del prodotto of- ferto sia in termini di allestimento complessivo degli interni (tipologie di arre- do e disposizione in sequenza delle zone interne: letto matrimoniale, bagno, cucina, dinette, eventuale zona letto mansardata) sia in termini di soluzioni di dettaglio, scelte formali, uso e trattamento dei materiali e delle finiture ecc. e, allo stesso tempo, a una limitata capacità delle aziende di rivolgersi a nuovi settori di mercato e di fornire soluzioni e proposte innovative finalizzate a garantire la fedeltà nel tempo dei target tradizionalmente più consolidati. Si è trattato in entrambi i casi di difetti o carenze di lungimiranza strettamente legati al prolungato andamento positivo del settore che per anni non ha, semplicemente, cercato stimoli all’innovazione in quanto l’innovazione non appariva necessaria.

Il periodo di crisi durato oltre un quinquennio ha portato, oltre alle ovvie difficoltà riscontrate in questo come in tanti altri settori produttivi, anche a una nuova attenzione alla necessità di rinnovamento sia del prodotto cam- per in quanto tale sia del sistema dei servizi a questo collegati, in particolare per quanto riguarda il sistema di accoglienza e di supporto offerto dal territo- rio. È dunque al periodo di crisi che dobbiamo il forte investimento in ricerca e innovazione operato da gran parte delle aziende del settore camperistico e i concreti risultati in termini di rinnovamento tecnologico e formale dei pro- dotti offerti.

Di interesse, infine, l’attenzione verso i nuovi e possibili profili dei consu- matori dei quali sono testimonianza le indagini condotte nel tempo su questo tema sia da APC che da molte associazioni indipendenti di camperisti.

4. Il rapporto con il camper: profili di utenza esigenze aspettative