• Non ci sono risultati.

di Isabella Patt

2.2 La nuova domesticità come crescita culturale

2.2.2 Gli scopi come elementi del viaggio

La rilevanza di un viaggio non è direttamente proporzionale alla distanza che si percorre per attuarlo ma ai motivi che ci spingono a intraprenderlo; significato, questo, evidente già nei comportamenti più consueti del nostro vivere quotidiano come la gita, la passeggiata o l’escursione: non è la distan- za a qualificare quello che facciamo ma i suoi scopi, che sia una gita fuori porta o un pellegrinaggio religioso a un monastero. Per addentrarci nelle motivazioni specifiche di ogni singola scelta di viaggio è necessario, quindi, esaminare gli scopi che ne stanno alla base: essi ci istruiscono meglio sui motivi personali di ciascuno e aiutano a comprendere in che maniera l’istinto

naturale alla mobilità degli uomini si renda concreto nell’atto del viaggiare e che tipo di turista ci renda. Questi scopi si moltiplicano e s’intrecciano con le aspirazioni e con i sogni dell’individuo, tanto che non è sempre così facile definirli: la differenza tra un viaggiatore e un turista, ad esempio, si fonda proprio nella specificità degli scopi che sottendono le due esperienze. Per questo, è un po’ limitata la definizione di “turista” fornita dall’OMT (Organiz- zazione Mondiale del Turismo) che riconosce l’elemento comune a tutti gli individui-turisti-viaggiatori il solo “staccarsi dai luoghi domestici” e l’intrapren- dere un cammino verso una meta, non importa come e con quale finalità18.

Questa definizione è molto generica: stima turista chiunque si allontani dalla propria residenza per un periodo di tempo limitato, ma comunque su- periore alle ventiquattro ore, indipendentemente dalle motivazioni. E così sa- rebbero da considerare turisti coloro che viaggiano in vacanza, sia i nomadi globali che si spostano per lavoro sia chi si sposta per motivi di salute o chi lo fa per studio.

Dal punto di vista di quest’analisi, allora, diventa necessario evidenziare la figura dei cosiddetti “viaggiatori itineranti” (“in libertà”, en plain air, o cam- peristi che dir si voglia) e di quali siano gli scopi che li spingono a viaggiare: il solo istinto allo spostamento, infatti, ci indica ben poco sugli aspetti, i desi- deri e le caratteristiche di questo specifico gruppo di viaggiatori. Al contrario, l’analisi degli scopi e delle motivazioni potrebbe fornire indicazioni basilari per la definizione dell’utenza e delle necessità a essa collegate.

Il fenomeno di questo turismo si presenta molto complesso da analizzare alla luce della definizione dell’OMT, per cui siamo, in pratica, tutti turisti men- tre la maggioranza della popolazione mondiale viaggia almeno una volta l’anno e per le più svariate ragioni. Nel tentativo di analizzare il fenomeno, ad esempio, potremmo distinguere molte tipologie di turismo: un turismo

18 L’Organizzazione Mondiale del Turismo, OMT, che ha sede a Madrid, è stata creata nel

19 con l’obiettivo di promuovere e sviluppare il turismo, al fine di contribuire all’espansione economica, stabilire e mantenere rapporti di cooperazione, stimolare e sviluppare collabora- zioni tra i settori pubblici e privati, con particolare attenzione agli interessi dei paesi in via di sviluppo. La V Sessione dell’Assemblea enerale dell’ottobre 2003 ha ufficialmente appro- vato la trasformazione dell’Organizzazione in Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, il cui nuovo “status” è stato definitivamente ratificato dall’Assemblea enerale dell’ONU tenutasi a novembre 2003. li obiettivi dell’OMT (acronimo italiano, conosciuto come UN TO in America e negli altri paesi europei) sono l’organizzazione internazionale del sistema delle Nazioni Unite in materia di viaggi e turismo, per perseguire un’azione sempre più incisiva di promozione del turismo, con lo scopo di contribuire all’espansione economica, alle relazioni internazionali, alla pace, alla lotta alla povertà, al rispetto universale e all’osservanza dei diritti umani e delle libertà fondamentali senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione. Particolare attenzione è rivolta all’individuazione di nuove destinazioni turistiche al fine di assicurare una distribuzione equili- brata dei ussi turistici e di favorire la crescita economica e sociale dei paesi in via di sviluppo (PVS). In quest’ambito l’OMT aderisce agli obiettivi dell’ONU definiti “Obiettivi ONU di sviluppo per il millennio”. Dati e ulteriori informazioni disponibili su www.esteri.it/mae/it/politica estera/ economia/cooperaz econom/omt.html

estivo, da diversificare da quello invernale, uno di alta o di bassa stagione, uno feriale e festivo, quello organizzato in “pacchetti-viaggio” o individuale; e ancora, il turismo d’ lite e quello di massa, uno a breve, medio e a lungo termine, o, se prendiamo come riferimento le caratteristiche della meta del viaggio, esso può distinguersi in turismo urbano, montano, collinare, lacuna- re, balneare ecc. (Lavarini, 200 , pp. 1 2-1 9).

Il turista itinerante non sceglie una vacanza all’insegna della stabilità (in case in affitto, in albergo, nei villaggi ecc.) ma della mobilità e si sposta di continuo portandosi dietro “la propria domesticità”: questo tipo di viaggiatore si distacca profondamente dalla tipologia del turista “mordi e fuggi” e si avvi- cina a quella del viaggiatore illuminato del Vecchio Secolo che considerava il viaggio un’esperienza e un arricchimento personale. Il turista itinerante sembra quasi riuscire, più di ogni altro, a salvaguardare proprio quella vi- tale curiosità per l’avventura e per l’insolito che stava alla base del viaggio ottocentesco, e più in generale dell’istinto umano alla mobilità. li scopi del turista itinerante sono legati alla libertà di movimento e alla piacevolezza di poter decidere da solo orari e trasferimenti del proprio viaggio: in questo egli assomiglia molto a un moderno neo-nomade che rifugge la norma e sceglie la libertà e la libera espressione dei propri bisogni, allontanandosi quasi dia- metralmente dal turista mordi e fuggi e all inclusive che demanda ad altri la scelta e l’organizzazione del proprio viaggio.

Distinto da un genuino amore e rispetto per la natura, da un forte bisogno di evasione dall’ordinaria routine, dalla passione per l’arricchimento cultura- le, il turista itinerante non ama il rela fine a se stesso, sente principalmente il bisogno di gestire da solo la propria mobilità e gli spostamenti, e cerca il contatto con la natura unito alla libertà e alla scoperta di posti nuovi. Ecco la scelta di viaggiare in caravan (roulotte) o autocaravan (camper), e co- munque di spostarsi portandosi dietro alcune delle irrinunciabili comodità domestiche: scelta una destinazione, di norma, il turista itinerante tenta di girarla il più possibile, alternando il mare alla montagna, le città d’arte ai par- chi naturali, le città ai campeggi situati nei posti più ameni. Il turista itinerante ha bisogno di conoscere il posto dove sceglie di soggiornare, e non solo per puro spirito di curiosità, ma anche per la necessità pratica di “collocare” la propria casa mobile in postazioni sicure e confortevoli, oltre che caratteristi- che e affascinanti. Se è vero, perciò, che gli scopi di cui investiamo il viaggio sono notevolmente cambiati con il trascorrere del tempo e che al tradizionale concetto di viaggio, pressoch univoco, inteso come percorso e movimento, rispondono oggi innumerevoli scopi, che del viaggio rappresentano sfuma- ture, finalità e sinonimi sempre diversi, è anche vero che il turismo itinerante è rimasto pressoch fedele allo scopo generale dell’antica mobilità umana: la scoperta, il nuovo, l’arricchimento culturale.