di Giuseppe Lott
5.1 Il settore degli interni in Toscana: dID Distretto Interni e Design
Nell’ambito della riorganizzazione del sistema del trasferimento tecnolo- gico in Toscana di Poli tecnologici e Distretti tecnologici (DT) la Regione To- scana ha promosso l’attivazione dei Poli di Innovazione e successivamente dei Distretti produttivi. In particolare, il settore del camper rientra all’interno del macrosettore degli interni ed è rappresentato dal Distretto dID degli In- terni e Design. dID è gestito dal Centro Sperimentale del Mobile e dell’Arre- damento, Navicelli, Consorzio Polo Tecnologico Magona, Assoservizi, Cna Servizi e sostenuto dalla Regione Toscana nell’ambito del ando Distretti Tecnologici con un comitato di indirizzo che comprende le tre università to- scane – Firenze, Pisa, Siena –, la Scuola Superiore Sant’Anna, il Cnr, oltre che aziende di settore in rappresentanza delle associazioni di categoria1.
Il dID, per statuto, opera principalmente sull’innovazione e il trasferimento tecnologico attraverso l’attivazione di progetti dell’Unione Europea a livello nazionale (partecipazione ai Cluster sugli Ambienti di vita e Made in Ital ) e regionale.
li interni – intesi come mobile e complemento, arredo camper e nau- tica – rappresentano un macrosettore produttivo caratterizzato da alcune invarianti, quali la centralità della dimensione spaziale, l’impiego di soluzioni tecnologiche comuni, il ricorso all’innovazione sostanzialmente incrementale e, parallelamente, la necessità sempre maggiore di percorrere la strada di un’innovazione sistemica, l’orientamento al design2.
1 In particolare, chi scrive è il coordinatore tecnico-scientifico del Distretto.
2Per la definizione del macrosettore Interni e design cfr.: V.A. Legnante, . Lotti, I. e-
deschi, Dinamici equilibri. Design e imprese, FrancoAngeli, Milano, 2012, pp. 1-184; . Lotti,
In-beetwin design. Ricerche e progetti per il sistema interni, DIDA – Dipartimento di Architettura,
andecchi Vivaldi, Pontedera, 2014, p. 13 ; . Lotti, “Design, in the Middle. Research and Pro ects for The Trailer Industr in Tuscan ”, in N. El- hour e . De Paoli (a cura di), Mobility
& Design, Europia, Paris, 2013, pp.1 -1 9; . Lotti, I. edeschi, Design for territorial business
systems: role, instruments and operating methods. “Strategic Design Research ournal”, vol.
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In un tale contesto, la Toscana rappresenta un unicum per la compre- senza sul suo territorio di tutti i comparti di riferimento che, in particolare, relativamente alla consistenza regionale sono:
Arredo – circa 2.000 aziende di cui 1 0 strutturate con circa 30.000 addetti;
Camper – aziende di prodotto finito (compreso case mobili) e circa 0 imprese di filiera, per circa 3.000 addetti;
Nautica (interni) – circa 2.800 aziende con 1 .000 addetti; Artigianato artistico – circa 22.000 aziende con 100.000 addetti. A livello di posizionamento internazionale i comparti presentano evidenti differenze:
l’industria del camper in Toscana produce circa l’80 dei veicoli, con l’Italia che occupa la terza produzione come unità prodotto dopo la ermania e la Francia. A livello di mercato il settore ha dimostrato recentemente un alto tasso di crescita che per alcune aziende ha raggiunto circa il 20 ;
l’industria del mobile che negli anni ’ 0 rappresentava la prima real- tà italiana ha perso progressivamente posizione e oggi la Toscana rappresenta la quinta Regione produttrice dopo Veneto, Lombardia, Marche e Puglia. L’industria del mobile toscana ha risentito della crisi internazionale più che altre Regioni a causa della scarsa capacità di internazionalizzazione;
l’industria della nautica che in Toscana occupa una posizione impor- tante a livello italiano e internazionale soprattutto per la produzione di mega acht (è la prima Regione italiana); la crisi degli ultimi anni ha colpito solamente le imprese che operano sulle dimensioni piccole e medie del prodotto, non toccando l’altissimo di gamma;
l’artigianato in Toscana è ancora fortemente presente a livello col- lettivo come territorio capace di produrre “un saper fare” unico, sep- pur evidenti appaiono le difficoltà di alcuni comparti, come quello del cristallo del lapideo, del vetro e della ceramica. Tra le produzioni di riferimento sono da considerarsi la moda e l’accessorio e, come nic- chia, le pietre dure.
Sia che si tratti di comparti in crescita che di comparti in difficoltà, le pe- culiarità del macrosettore Interni risiede nella ricerca di innovazioni sempre meno incrementali e sempre più di natura sistemica, multidimensionale, con al centro un’innovazione basata sui principi, metodi e tecnologie proprie del- lo scenario Industria 4.0. Il tutto però con specifiche riconducibili alle peculia- rietà proprie del nostro paese e, in particolare, del Made in Ital .
Tra gli scenari di stretta pertinenza si evidenziano:
customizzazione spinta fino alla personalizzazione;
benessere e qualità di vita come capacità tipica rafforzata da un plus tecnologico;
comunicazione e stor telling al fine di accrescere il valore dei nostri prodotti;
intelligenza delle cose (smart buildings, smart homes and smart ob- jects);
• co-creation (per tradizione i prodotti italiani nascono come collabora- zione di più imprese, figure e competenze);
economia circolare (rapporto tra modello distrettuale ed economia circolare).
Relativamente al design – da intendersi come disciplina in grado di catalizzare i diversi contributi disciplinari capaci di garantire l’innovazione multidimensionale sopra descritta e di rendere immediatamente spendibi- le in termini di mercato l’innovazione proposta –, la Toscana presenta al- cune eccellenze territoriali legate all’offerta didattica: l’Università di Firenze (con offerta sui tre livelli fino al dottorato e il più alto tasso di occupazione a 3 anni dalla Laurea3) e l’Isia, Istituto Superiore Industrie Artistiche, e altre scuole private. In alcuni momenti (gli anni ’ 0 con l’attivazione della prima cattedra italiana di Design, i ’ 0-’ 0 con l’esperienza del Controdesign e le avanguardie degli anni ’80) la Toscana ha svolto un ruolo importante nella storia del design italiano, seppur spesso poco evidenziato rispetto alla realtà milanese. Una tradizione che nel rapporto con altre discipline, nell’ottica di un’offerta presente anche sul territorio regionale, può trarre nuova forza con ricadute in termini di competitività per le imprese.