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UN CASO STUDIO

6. IL MERCATO DELL’ARTE

6.2 I NUMERI DEL MERCATO DELL’ARTE

Quando si parla dell’andamento del mercato dell’arte è utile far riferimento al fatto che esso si presenta come strettamente correlato a, principalmente, due elementi di carattere economico: il primo fa riferimento al trend delle principali

economie ed il secondo ai corsi azionari.194

In generale, è possibile dire che nel periodo tra il 1993 ed il 1997 il mercato è cresciuto in modo considerevole, con tassi che in media hanno raggiunto il 100% annuo. La distribuzione del venduto era all’incirca costante, con il 78% delle vendite realizzate da antiquari, gallerie e affini, ed il rimanente 22% coperto dalle case d’asta. Secondo uno studio della Commissione europea, il mercato ufficiale dei beni d’arte aveva un giro d’affari che, nell’anno 1997, era stato stimato, con valore della moneta corrente, a otto miliardi di euro. In generale, il mercato dell’arte è in espansione e già nel 2006 il giro d’affari complessivo del mercato delle aste presentava un volume d’affari di 6,4 miliardi di dollari come si può

notare in tabella:195

Giro d’affari complessivo del mercato delle aste $ 6,4 milioni

Numero di opere presentate all’asta 400’00 circa

Percentuale di opere vendute 66%

Variazione percentuale del giro d’affari rispetto al 2005 + 52%

Variazione media percentuale dei prezzi rispetto al 2005 + 25,4 % Numero delle opere vendute a più di 1 milione di dollari Più di 800

Prezzo record Dora Maar au

Chat di Picasso, $ 8,5 milioni

Sotheby’s – New York

Fonte: P. Figini, La valutazione dell’investimento in arte

                                                                                                               

194  Il mercato dell’arte nel mondo in Osservatorio sul mercato dei beni artistici, Focus 2012

sull’antiquariato, Nomisma Lum, http://www.fupress.com/archivio/pdf/4004.pdf  

195  P. Figini, La valutazione dell’investimento in arte in L’arte etnica tra cultura e mercato, Ginevra –

Il mercato in questi ultimi anni ha posto in essere due diverse situazioni mostrando sia gli eccessi di cui può essere capace che le sue innumerevoli capacità di adattarsi alle moderne crisi economiche che da diverso tempo stanno affliggendo non solo tale settore ma anche, in generale, la mondiale economia. Negli anni vicini al 2008 il mercato dell’arte si è trovato in una situazione tutt’altro che piacevole dove sono state registrate in particolar modo due situazioni: da una parte dei rincari considerevoli ma dall’altra i ricavi complessivi hanno raggiunto un incremento del 50% per un numero stabile di opere d’arte. I prezzi dal 2005 sono aumentati in maniera considerevole raggiungendo un alto picco nell’anno 2007. La già citata crisi finanziaria del 2008 ha poi abbattuto i record raggiunti, ha fatto precipitare i diversi mercati ed ha, infine, provocato un crollo dei prezzi pari al 48% nel biennio compreso tra gli anni 2009 e 2010. Nonostante ciò, per quanto concerne il mercato dell’arte, esso registra un aumento, seppur una piccola ripresa, nel 2011.

Nel suddetto contesto il mercato di alta gamma presenta ad oggi una forte resistenza quindi tale sistema si presenta con un grande slancio di ottimismo in relativamente pochi Paesi, soprattutto negli Stati Uniti d’America. Infatti, quella statunitense in termini di arte contemporanea è una situazione piuttosto rosea poiché il fatturato raggiunto alla fine del 2013 è stato di 353'773 milioni di euro,

tale per cui è stata registrata una crescita pari al 56,6% rispetto all’anno 2012.196

Ancora, il mercato di alta gamma tende a presentare dei risultati che sono perlopiù connessi a due fattori in particolare, un buon andamento in termini

economici del mercato e la leadership delle diverse piazze.197

In termini di mercato dell’arte nella sua generalità è possibile dire che nel biennio compreso tra gli anni 2012 e 2013 si è registrato un capovolgimento di tendenze tale per cui gli artisti contemporanei sono stati meno venduti rispetto                                                                                                                

196  Per quanto riguarda la situazione statunitense è utile dire che New York rappresenta il fulcro

centrale di tale settore, infatti, questa città è stata incoronata come la capitale mondiale dell’arte contemporanea ed essa rappresenta, in percentuale, una quota pari al 97% del mercato degli USA. È inoltre possibile dire che il tutto scaturisce da un importante fattore rappresentato dall’alto livello di quotazione degli artisti americani rispetto al panorama internazionale.  

197  Le ultime tendenze, Artprice contemporary, 2012-2013,

agli artisti moderni. È possibile inoltre affermare che l’anno 2012 è stato un anno contrassegnato da forti vendite in asta poiché si sono raggiunti quasi 9 milioni di

euro.198

Per quanto concerne la domanda e l’offerta di beni artistici è possibile affermare che l’arte antica rappresenta il 9,3% del mercato mondiale mentre, ad aumentare sono i beni relativi all’arte contemporanea che, nel biennio preso in considerazione, sfiorano il 13% del mercato mondiale ottenendo dunque un posto inferiore, a livello gerarchico, posizionandosi subito le opere moderne (47,5%) e quelle relative al dopoguerra (21%). In merito a quanto sopra descritto il grafico sottostante presenta la situazione dei ricavi di vendita nel biennio 2012 e 2013 ponendo in evidenza la ripartizione per periodo delle opere:

Fonte: elaborazione personale dei dati

Per meglio spigare la situazione del mercato dell’arte nel periodo attuale è utile dire che: «Il mercato globale dell’arte è aumentato grazie ad un incremento del 29% dei ricavi e soprattutto dimostra una spettacolare forza di recupero dopo le                                                                                                                 198  Ibidem   Moderno 48% Dopoguerra 21% Contemporaneo 13% XIX° secolo 9% Artisti antichi 9% Moderno Dopoguerra Contemporaneo XIX° secolo Artisti antichi

turbolenze del 2008 e del 2009. L’arte contemporanea allunga il suo ciclo. Il ritmo delle opere commerciali a breve termine è più moderato rispetto al 2006- 2008 e la redditività dell’opera d’arte dovrebbe trovare un andamento più misurato. Nel breve arco di quattro anni, il fatturato mondiale è comunque raddoppiato raggiungendo gli 8'092 milioni di euro, con l’arte contemporanea

che si ritaglia una quota ancora in crescita».199

Per quanto concerne i ricavi delle vendite di arte contemporanea per Paese a livello globale, nel biennio compreso tra l’anno 2012 e l’anno 2013, si registra una situazione per cui gli Stati Uniti d’America sfiorano il 33,72% dei ricavi seguiti, subito dopo, dalla Cina che ha raggiunto il 33,70%; il terzo posto per quanto riguarda il ricavo delle vendite vede il Regno Unito con una percentuale pari al 21,10. In termini generali è possibile chiarire la suddetta situazione a livello mondiale in tal modo:

Fonte: elaborazione personale dei dati

                                                                                                                199  Cfr, Ibidem   USA,  33,72%   Cina,  33,70%   Regno  Unito,   21,10%   Altro  ,  4,50%   Francia,   2,79%   Australia,  0,69%   Germania,  0,75%   USA   Cina   Regno  Unito   Altro     Francia   Australia   Germania  

Da tale situazione possono emergere un insieme di considerazioni, anche se, ciò che si evince è che in un contesto economico a livello mondiale abbastanza indebolito, l’arte risulta essere un investimento alternativo a cui si deve prestare molta attenzione. Nonostante ciò, è utile evidenziare come l’arte contemporanea costituisce ancor oggi un elemento di incertezza se paragonata alla sicurezza d’investimento derivante dall’arte antica o dall’arte moderna poiché essa si presenta a tutt’oggi come più sensibile tanto alle manipolazioni delle quotazioni quanto agli effetti derivanti dalla moda.

In conclusione, è possibile affermare che il mercato dell’arte è per tradizione anti-ciclico ed esso registra importanti e forti segnali positivi nei momenti

contraddistinti da crisi, così come avviene per la maggior parte dei beni rifugio.200

Secondo le indagini intraprese da Artprice il 2013 è stato un anno da record per le vendite in asta e ciò è stato confermato anche dagli operatori nel settore.

                                                                                                               

200  Il 2013 anno da record per il mercato dell’arte,

http://www.lastampa.it/2014/03/17/multimedia/cultura/arte/inaugurazioni-retrospettive-e- personali-YwPqf82cNI1enSvi5jDEDP/pagina.html?page=4

7. QUALI VARIABILI INFLUENZANO L’ATTUALE MERCATO