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5.3 Obiettivi dell’indagine empirica

5.3.3 Obiettivi delle interviste e dell’osservazione non strutturate

Abbiamo premesso che la conoscenza del ruolo e del valore attribuito dagli utenti agli strumenti nella mediazione formativa è un fatto che può essere studiato in vari modi. Una parte consistente dell’indagine viene svolta attraverso la raccolta e l’analisi, anche attraverso gli strumenti della statistica, delle risposte date dai corsisti alle domande del questionario strutturato. Le elaborazioni quantitative hanno però vari limiti. I metodi sperimentali, ed in particolare quelli che si avvalgono di strumenti di trasformazione dei dati empirici, solitamente di natura qualitativa, in valori numerici, sono stati oggetto di svariate critiche. In particolare è proprio la corrispondenza tra cosa viene misurato e i concetti teorici a cui si immagina questi debbano riferirsi o la linearità delle relazioni tra cause ed effetti che viene più spesso confutata (Mantovani, 1998, p.17-18). Per ovviare in parte a questi limiti e per ottenere risposte più precise e ponderate da parte degli utenti, abbiamo pensato di affiancare a questo approccio – a nostro avviso comunque utile come base di partenza – una lettura delle interazioni scambiate tra i partecipanti. Qui l’approccio è “osservativo” e le informazioni, eminentemente qualitative, sono senz’altro più utili alla comprensione dei vissuti e delle dinamiche attivate nell’uso delle tecnologie. L’indagine, a carattere etnografico, svolta all’interno “degli ambienti” della comunicazione in rete, è volta alla ricerca di frammenti di dialogo – le innumerevoli tracce, osservazioni e domande – che i corsisti hanno sviluppato nei mesi di lavoro. Le interazioni verbali e i dialoghi che si sono svolti nel corso dell’esperienza sono in larga parte conservati all’interno dei forum di discussione di Synergeia, anche se, ed è necessario segnalarlo come limite dell’osservazione, non tutti gli scambi comunicativi si sono svolti attraverso la piattaforma. Soprattutto davanti a problemi tecnici e dubbi organizzativi e procedurali – come vedremo da alcune risposte date – i corsisti hanno preferito ricorrere ad altri strumenti, percepiti più immediati ed efficaci come la posta elettronica e lo stesso telefono. Questo fatto ci priva di una parte molto significativa, ai nostri fini, di informazioni, ma nello stesso tempo anticipa alcune considerazioni a cui saremmo comunque potuti giungere: ovvero che Synergeia non è stata in grado di assolvere completamente a tutte le funzioni richieste. Questo non significa che sia stata una cattiva scelta, né che l’utilizzo di strumenti generici non integrati tra di loro (un po’ di e-mail e qualche forum), come veniva fatto precedentemente all’edizione di questo Corso, sarebbero risultati più funzionali. Senza voler anticipare alcune conclusioni, emerge comunque chiaramente, dalle indicazioni date dai corsisti (fornite sia attraverso questionari, sia con le interviste) che uno dei punti irrinunciabili è quello della presenza di un ambiente integrato. Alcune domande del questionario hanno dato risultati inequivocabili su questo punto. Più del 94% degli intervistati risponde alla domanda 16 di ritenere rilevante ai fini della qualità del corso uno strumento integrato (molto=49,18%, abbastanza=45,08%)66. Lo stesso desiderio di avere la disponibilità di altri strumenti non presenti, o attivati, in Synergeia (in particolare quelli per la comunicazione sincrona) non contraddice l’esigenza di integrazione di questi in un ambiente. Anzi, guardando alla domanda 30 (“Sarebbe utile che

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Il servizio usato è offerto da www.votations.com. 66

La domanda 16 chiedeva: “Ritieni che l’uso di un ambiente tecnologico integrato (piattaforma) rispetto all’uso di singoli

strumenti (mail, forum, ecc.) sia rilevante ai fini della qualità del corso?” Le risposte potevano essere attribuite selezionando

gli strumenti di valutazione e monitoraggio usati nel corso delle attività fossero integrati in Synergeia?”) il 72,5% dei corsisti ritengono “molto” o “abbastanza” importante anche l’integrazione degli strumenti di monitoraggio, che nel nostro caso, non risultavano essere stati integrati nell’ambiente virtuale di apprendimento (sul caso specifico vedi il paragrafo 6.1.6, p. 164).

Nonostante che i dati numerici forniscano importanti informazioni (come quelle sopra riportate) è solo dall’ascolto dei protagonisti, dalla trascrizione delle loro motivazioni che possono emergere le variegate dinamiche comunicative e relazionali, assieme alle questioni sociali e organizzative. L’analisi dei forum, ad esempio, fornisce una gamma di informazioni più ampia rispetto a quella delle singole risposte al questionario. Pur selezionando le sole comunicazioni che nei forum hanno per oggetto specifico problematiche relative all’uso degli strumenti (dubbi, richieste, consigli, ecc.) o riflessione sul ruolo giocato dagli strumenti tecnologici stessi, sono comunque presenti elementi di natura sociolinguistica (ad esempio indicatori relativi ai significati sociali, ai rapporti interpersonali, ecc.) che permettono una comprensione più adeguata dei contesti all’interno dei quali le questioni hanno origine, si sviluppano e vengono risolte. Stesso discorso vale per le interviste semi-strutturate che, al termine dell’esperienza, sono state svolte in sei dei venticinque gruppi di lavoro in cui erano stati suddivisi i corsisti.

Questa parte del lavoro, pur non avendo gli obiettivi ambiziosi dell’antropologia culturale classica, tuttavia ne vuole utilizzare alcuni strumenti al fine di giungere ad avere una visione più ampia e realistica dell’esperienza in oggetto.

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Analisi dei dati e lettura delle interazioni

La conoscenza non coincide né con i dati, né con le informazioni, sebbene si trovi in relazione con entrambi, mentre la differenza tra i due concetti si riduce spesso a una questione di termini.

Davenport e Prusak (2000)

Questo capitolo, dopo che il precedente ha precisato le caratteristiche del Corso e descritto l’approccio metodologico e le modalità di indagine scelti, analizza ed interpreta i dati raccolti. La raccolta delle informazioni, come detto, si è svolta per mezzo di strumenti diversi sia di natura quantitativa (analisi dei dati forniti dal questionario somministrato ex- post ai corsisti), che qualitativa (le risposte alle interviste svolte in piccoli focus group e l’esplorazione delle comunicazioni testuali prodotte nel corso dell’esperienza). Alla base di questa scelta c’è l’idea che i soli dati numerici non siano sufficienti a spiegare i fenomeni osservati. Sono infatti, come vedremo, proprio i dialoghi svolti dai corsisti e dai tutor, per e- mail o attraverso i web-forum, a fornire le tracce più interessanti al fine di rispondere alle domande fino a qui poste circa il ruolo degli strumenti nei processi formativi.