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Livello macro Le politiche regionali su competenza culturale, equità e sensibilità alle differenze: la percezione degli stakeholder

COMPETENZA CULTURALE E SENSIBILITÀ ALLE DIFFERENZE NEI SERVIZI SANITARI, CON UN’OTTICA MULTILIVELLO: OBIETTIVI,

2.4 Livello macro Le politiche regionali su competenza culturale, equità e sensibilità alle differenze: la percezione degli stakeholder

2.4.1 Obiettivi e metodo

Lo studio mira ad esplorare la percezione di stakeholder delle politiche di salute per la promozione della salute dei migranti e lo sviluppo di servizi sensibili alla diversità, con un focus particolare sulla partecipazione delle persone di origine migrante alla produzione delle politiche e allo sviluppo dei servizi sanitari.

L’analisi degli atti formali fornisce informazioni limitate per comprendere i processi che facilitano la partecipazione nella produzione delle politiche e l’attuale diffusione e implementazione di pratiche per servizi “migrant-sensitive”. Gli stakeholder, invece, sono un'importante fonte di informazioni nella ricerca sanitaria, fornendo prospettive critiche e nuove intuizioni sui complessi determinanti della salute (Shiller et al., 2013). Il concetto di politiche sanitarie, d’altronde, è da intendersi con una prospettiva multilivello che mette in luce la

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complessa interdipendenza di molteplici stakeholder che possono contribuire alla promozione dell’equità e allo sviluppo dei servizi sanitari affinché siano sensibili alle differenze, fra i quali un ruolo fondamentale rivestono le persone con un background migratorio (Ingleby, 2012). Le politiche socio-sanitarie sono il prodotto dell’azione di molteplici attori, coinvolti a più livelli come le agenzie e le autorità internazionali, nazionali, regionali, i professionisti e manager sanitari, ricercatori, le organizzazioni sanitarie e le associazioni no-profit. In particolare, è stato messo in evidenza come le politiche per la salute delle persone di origine straniera siano il frutto di azioni di attori “istituzionali” e “non-istituzionali”: le associazioni del Terzo Settore hanno un ruolo importante per le politiche sanitarie svolgendo azione di advocacy, colmando le lacune del servizio pubblico, creando sinergie virtuose (Perna, 2018).

In ognuna delle tre Regioni, attraverso interviste ai testimoni privilegiati gli obiettivi specifici della ricerca sono stati:

1. Esplorare la percezione delle attuali politiche sanitarie regionali per promuovere l’impegno organizzativo a favore dell’equità nelle cure e nell’accesso e dei processi partecipativi.

2. Indagare la presenza di meccanismi partecipativi nella produzione delle politiche. 3. Esplorare la percezione dell’implementazione di queste politiche nei servizi sanitari

locali, identificando barriere all’implementazione e azioni/aree di miglioramento per favorire lo sviluppo di servizi CC nel contesto regionale.

2.4.2 Campione

È stato scelto un campionamento “mirato”, sia con l'obiettivo di coinvolgere persone con conoscenza, esperienza e “volontà” di partecipare alla ricerca (Palinkas et al., 2015) sia con l’obiettivo di riflettere l'eterogeneità degli attori coinvolti nelle politiche di salute per la promozione dell’equità. Nello studio sono state coinvolte persone con esperienza specifica sulle politiche sul tema dell’accesso e dell’utilizzo dei servizi sanitari dei migranti nella Regione, appartenenti a diversi gruppi: membri di associazioni di advocacy per la salute dei migranti e con incarichi nel mondo accademico, personale dei servizi sanitari del livello manageriale o con ruoli Regionali. Per selezionare i partecipanti si è utilizzato sia un “campionamento a valanga” chiedendo ai primi partecipanti di indicare persone con conoscenze ed esperienze specifiche sul tema oggetto della ricerca, sia un reclutamento mirato consultando per esempio il sitoweb del sistema sanitario regionale, per gli stakeholder “istituzionali”. Sono state invitate a partecipare alla ricerca tramite un invito via mail e/o contatto telefonico 31 persone e il campione finale risulta di 19 partecipanti (n= 7 partecipanti in Emilia-Romagna; n= 6 partecipanti in Toscana e Piemonte).

Come è possibile notare, in Tab.5 si è reso evidente nel corso della ricerca che l’appartenenza ai gruppi, in alcuni casi, fosse multipla. Nel complesso il 42% dei partecipanti ha un incarico nei servizi sanitari pubblici regionali (livello regionale e manageriale) e il 58% è un membro o ha un ruolo professionale in un’organizzazione no-profit del terzo settore. La maggioranza del campione ha una professione nel campo medico (58%) e solo il 16% è di origine straniera. I partecipanti nelle tre Regioni con professioni nel servizio sanitario hanno esperienza specifica o ruoli formali collegati alla salute dei migranti o alla promozione dell’equità (es. referenti aziendali per la salute dei migranti, membri dei board aziendali dall’equità, responsabili di servizi ambulatoriali per migranti). Per quanto riguarda le organizzazioni no profit, molti dei partecipanti

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sono membri della SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), una società scientifica che ha un ruolo fondamentale a livello nazionale e locale nella promozione della salute delle persone straniere. Altre associazioni hanno carattere nazionale o locale ed offrono servizi socio- sanitari come ambulatori medici dedicati a stranieri e altri gruppi svantaggiati, interventi outreach per gruppi svantaggiati, collaborazioni con il servizio sanitario pubblico per le cure di soggetti vulnerabili, mediazione culturale e formazione per gli operatori (es. Caritas, MEDU- Medici per i Diritti Umani, CIAC-Centro Immigrazione Cooperazione Asilo, CCM - Comitato Collaborazione Medica, AMMI – Associazione Multietnica Mediatori Interculturali, OXFAM).

2.4.3 Strumento

Per indagare la percezione delle politiche sanitarie regionali e la loro implementazione nei servizi sanitari si è scelto di utilizzare un’intervista semi-strutturata (vedi Appendice). L’obiettivo primario dell’intervista è accedere alla prospettiva del partecipante, cogliendo le sue categorie concettuali e le sue interpretazioni della realtà (Kvale, 1983).

È stata predisposta una griglia di intervista volta ad esplorare la comprensione delle politiche rilevanti, i processi di implementazione e le barriere rilevate nel contesto del sistema dei servizi regionale.

Attraverso l’intervista si è voluto esplorare la percezione dei partecipanti dando spazio alla complessità dei fattori contestuali che agiscono sull’implementazione delle politiche sanitarie. Le aree indagate attraverso la griglia di intervista sono state:

- Percezione delle politiche sanitarie regionali (percezione della priorità nelle politiche, capacità di sostenere i servizi verso modelli orientati alla competenza culturale e alla sensibilità alle differenze);

- Percezione della presenza di politiche che promuovono la partecipazione dei migranti e degli stakeholder;

- Presenza di meccanismi formali o informali di partecipazione per la produzione delle politiche regionali;

- Implementazione nei servizi sanitari (diffusione di pratiche CC nei servizi sanitari regionali, buone pratiche);

- Aree di miglioramento;

- Aree critiche, barriere all’implementazione e barriere ai processi partecipativi.

La maggior parte delle interviste (n= 14) sono state svolte tramite Skype o tramite intervista telefonica e in minima parte (n= 6) sono state svolte interviste faccia-a-faccia. In quasi tutti i casi è stata inviata precedentemente all’intervista una copia della griglia delle domande predisposte. La durata media delle interviste è stata di 75 minuti.

2.4.4 Analisi

Le interviste sono state trascritte verbatim e il materiale è stato sottoposto ad analisi tematica (Braun and Clarke, 2006). Per lo svolgimento della ricerca, ci si è serviti del supporto del software

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QSR Nvivo14 (Versione 11). In particolare, il software è stato utilizzato per archiviare, gestire e organizzare le interviste durante il percorso di analisi; realizzare l’analisi iniziale delle codifiche. Inizialmente il materiale trascritto è stato letto per familiarizzare con i dati e assegnare i primi codici già durante la fase di raccolta. I temi principali sono stati individuati deduttivamente rispecchiando gli obiettivi della ricerca e sono stati individuati anche attraverso la lettura e il confronto con la letteratura accademica rilevante. Codici assegnati induttivamente derivano da una lettura approfondita del materiale, che si è basata su un processo di analisi riga per riga. Come suggerito, per l’identificazione dei temi si è fatto riferimento ai criteri di “omogeneità interna” e “eterogeneità esterna”, che richiedono coerenza fra i codici di un tema e una visibile distinzione fra i temi. L’analisi è stata sviluppata inizialmente sul materiale di ogni regione e successivamente modificata per individuare e omogeneizzare i codici di analisi in modo trasversale. I codici sono stati modificati, sviluppati e aggregati attraverso la lettura e rilettura del materiale trascritto. Nel processo di analisi si è fatto inoltre uso di tabelle per nominare e organizzare i codici per ogni regione e per, successivamente, comparare i dati nei tre contesti. Successivamente, i risultati dell’analisi sono stati scritti integrando l’analisi dei risultati con gli obiettivi della ricerca.

I risultati dell’analisi dei documenti regionali e delle interviste come qui sopra esposto sono presentati nel Capitolo Tre, che si focalizza sul livello macro delle politiche regionali e dell’implementazione a livello regionale.

54 Tabella 5. Partecipanti nelle tre Regioni

Stakeholder- Gruppo Professione Sigla

Emilia-Romagna

1 ONG/associazione di advocacy per la

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