Boerliaave
non
vedeva giammaiun
tnalato,nel cominciamento della sua pratica, senza registrare tuttelecircostanzee tuttiisegnidellamalatlia nel-r onel-rdine chesipresentavano;e,questometodo,egli afferma,esserglistatodigrandeutilità.Ogni medico, ad esempio di questogrand’uomo,
deve tracciarsiun
pianoinvariabile, per combinareconlapratica glistudidelgabinetto.Seeglinon
rendesiun
esatto ragguaglio di ciòchevede,isuoifalliedisuoi suc-cessisaranno perduti perluijeciò,non
dalla espe-rienzama
dall’uso,verràadacquistar coglianni.Sindallaprimavisitafattaall’ammalato,ilmedico scriveràciòche avrà conosciuto
, quelche
ha
rac-coltodai raccontialtrui,tuttelecircostanzeinfine daluiosservate.Gli oggettiseparatamente considerar
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IBI
si
debbono
e con riflessione; i sintomi studiarsi dovrannoisolatamente.Dietrotalielementi, cerclierk egli caratterizzarlamalattìa,avendo curabensì dinon
cadereinprecipitatogiudizio. Bisognalungotempo
ponderare ognicircostanza,isolarla,riunirla, compa-rarla,primadipronunziare. Tracciata laparte isto-ricadella malattìa,noterà eglinel suo giornalele indicazionicurative dalui stabilite, ediprescritti medicamenti.La
primavisitaèd’unaestreinaiinpoilanza; essa ordinariamente decidedeltrattamentocuiativo.Seilmalatosaràesaminatoin
modo
superficiale,ilmedico giudicheràmaledel di lui stato;eì siinganna,e di radodalsuo erroresiemenda
:ma
senullaha eglineglettoperfissareladiagnosi,ilrisultato oon-termerà,nelmaggiornumero
de’casi, le prime di luiidee..Allasecondavìsita,ricercherà egli quali cambia-mentiavranno prodottogliimpiegati medicinali, quali modificazioni provato i sintomi della inaialtìa
,lo
statodituttelefunzioni, degliorganidigestivi, de-gliorganisecretorj, diquelli dellalocomozione,del jjolso, della respirazione,dellacircolazione, del ca-lore dellapelle, dèliefacoltà intellettuali;lediverse giacituredel corpo,editrattidel viso,utili tlodu-zionitalvolta esibiscono.Van-Swietenconsiglivivadi visitaregliammalati,incerti tempi,dieci e quin-dicivoltepergiorno,ead ognioratanto di giorno che di notte.
Ma
questo precettodiflicilmenie go-trebbesimettereinusonella praticaparticolare.Per ben conoscere una malattia acuta, bisogna
^esso
decomporla: sovente ancora, onde possedereDigitizedbyGoogle
i32
la interastoriad’una
morbosa
affezione,ilmedico devetenercontodell’influenza che possono eserci-taresopradiessalanaturadel clima,lavarietà delle stagioni,ilregime,lepassioniedaltre cose.Importa . assainotarconesattezza l’ora delleesacerbazioni o parosismi,e la natura degliepifenomenicheesister potrebbero.Senza di questometodo, èimpossibile seguire la malattiane’suoidiversi gradidisviluppo, diben conoscereisuoiperiodied ilsuo
cammino,
eAnalmentedi giudicare del suo statodigenuina primitivasemplicità,odicomplicazione.Tuttii sin-tomicaratteristicidebbonsitracciareognigiorno,come
pureicambiamentidiversiche provar possononella durata della malattia in disamina.Le
impressioni fattesopraisensirichiedonosoleun’attenzione spe-ciale,perchèdietroun
insiemedisegniesterninon
equivoci, e loroanalogiaconirisultamenti dell’espe-rienza,ilmedico deve condurreilsuogiudizio.Ed
eicontinuerà regolarmente questo lavoro sinoalla guarigione,oallamortedeH’inferniojsenza dimen-ticarelacircostanzadel
modo
e l’epoca di termina-zionedellamalattia.Le
appositeriflessionisullecausèdelsuccesso ot-tenuto,odeldisastro sofferto,contribuiranno mol-tissimoaformareladiluiesperienza, egli addite-rannoseegliabbia beneomaleagito.Ma non
aflidi aljamemoria
gliosservaticaratteri,lideponga bensì sullacarta,edopo
lamortedelmalato,odelritorno a salute,redigaegli lastoria dellamalattia,soppri-mendo
tuttelecircostanzemeno
essenziali.Coloro che ignoranol’artediosservare,sdegnano gliscrittidiIppocrale. Isoliuominidigenio pos- ^
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433
•sonoapprezzarneilmerito, e far calcolo dimolte par-ticolaritàche.sfuggonoagli sguai'di poco esercitati.
Nicoraaco dicevaadunospettatorecheniente di bello T vedeva in
un
quadrod’Apelle: Prendiadunque imiei occhieguarda.
Ilmedico avràgiàconsideratoattentamentetutti ifenomeni che possono guidarloa caratterizzarela malattia,senza della quale precisa determinazione nessunacertezzainducealleterapeutiche indicazioni;
eppure
non
hatuttoadempito per megliobasareil suodiagnostico:interroghi egligliautorioriginalie lorochieda lumi,cónfronlLciòchehaosservatocon fattianaloghi consegnatinegh scrittidiattenti pra-tici,efacciaaccuratacomparazionedellasua idoneità conladottrina diquelli.Deve
inoltre affezionàrsi co’ li-bride’grandi maestridell'arte,chehanno
seguito la naturasullavia dell’osservazione.11primo edilterzo librodelleEpidemiediIppocrate,isuoiAforismi ed -iPronostici,ilsuo Trattatodell'ariadelle acquee de’luoghi;Galeno,de’luoghiaffetti;Sydeùham,
egli•altriclassici;molte ottimesemeiotiche, enosograGe;
eccoleopereprincipalisucuiincessantementedeve meditare,e che,benestudiate, lodispenserannodella prodigiosamoltitudine di volumi che disutilmente ingombranolebibhoteche polverose epocoscelte.
Un
medicoprincipiante, instruitoquantosivoglia, qualunque sia la suaprudenza,non può giammai
promettersidinon
commettereerroiinellasua pra-tica;elapiùscelta erudizione, il giudizioil più profondo,non
saprebberodispensarlo disiffatto tri-butoche pagal’inesperienza. Prima di possedere queltattochecaratterizza1’abilepratico,sarà egliDigitizedbyGoogle
—
434
costreUo per lungo
tempo
tasteggiareedoscillarejindi, pocoapoco,ilsuo occhiosiperfezioneràa vedere cli-nicamente,eviemegliofamigliarizzarsicollevariefisio-nomie
dellemalattie.Un anno
dipràticaformaassai piùun
medico chedieciannidiletturaodi lezioni.Quantunque
i principiidella medicinasieno co-stanti,spesso èdifficile farnel’applicazione a casi particolari.La
veritànon
sipresentamaisubito.Per coglierel’indoled'unamalattia,bisogna cercare sco-vrirlacolragionamento,eseguireora unacosa,ora tentarneun’altra,nulla trasandare,niente precipi-tare,regolarsianorma
dellecircostanze,edalmeno mai
nuocereall’ammalato, senon
puossi ajutarlo.Talvolta è utile deviare dallestrade conosciute, e deferirequalchecosa all’accidente. Imetodirigorosi presentano pochivantaggi,emolti inconvenienti ar-recano.
Giammai un
cieco operatonon
condurrà a risultamehtitanto soddisfacenti,quantoun
empirismo direttodallaragioneeriunitoaltalento dell’osser-vatore.Qualunque
siailcarattered^unamalattia,le funzionidelmedico sempre riduconsi a dirigere o eccitaregli sforzidellanatura,eda lasciarli operare.Veder
molti malatinon
èilmezzo
miglioreonde apprendereabeneosservare.Una
pratica;pocoestesa istruiscemeglioilmedicostudioso.Coluicheesercita lamedicina neglispedali,vede .molto,enon
vede troppo:larapidità',concuitrascorre imoltiplicati oggetti,non
glipermettefissarli.Come
esaminare pro-fondamente,indueore, tuttelecircostanze' relative allastoriadellemalattiedicentoadugentò indivi-dui?Come
variareimetodicurativi'secondole indi-cazioni?Come,
intempo
cosìbreve,puossiriflettere-DigilizecbyGoogle
435
sopraciòchesi è veduto, rimontare dà’fenomeni alla loro etiologia,eapprofondirtutto?
Vi
abbisogna vastotalento, bisognaanzi genioper sottrarsi dal‘^basso mestiere,praticandoingrandespedale.
È
statodettocheun
medico,ilqualedienotte corredaun
malatoall’altro,èsimilealpreteche va attornoognora co’Sacramenti5tutti due veggono amodo
stessomoltiammalati,ed entrambihanno
della medicinalamedesima
esperienza.Laonde
tra’medici dipariingegno odi parigoffaggine,sono incontra-stabilmentepiù malsicuriquelliche adun
colpo deg-gionovisitareun mondo
di malati.La mente non
è cosivelocecome
legambe
diquestimedici.Un
medicosommamente
occupato, quantipiùvede ammalati,tantomanco
vipensa.La
rapiditàconcui gli scorronogliobbietti,
come
dissesl,non
gli per-metteosservarli, perchè glisfuggonoconla stessa prestezza,enellasua lestanon
gliene rimanecheun
confusobarlume. Quindinon può
eglipenetrare lecircostanzeprecised’un malatoe d’unamalattia,, nè anorma
della loro differenza variare i suoi metodiei suoi rimedi,
ma
prende tutto all’ in-grosso.Ioconosco,dice loZimmermann
nel Trat-tatosull’esperienzainmedicina,tra lafolla di me-dici,ilpiù stupidodi loro,secondolamoda
di og-gidì, passarepel migliore.Questo Esculapioha
ogni mattinanellasuaanticamerada cinquantaa sessanta malati;egliascoltalemagagne
dilutti,indi ordina-riamentelischierainquattrofile;allaprima ordinaun
salasso,un
purgante alla seconda,un
crislero alla terza,edallaquartaun
cambiamentod'aria._
Un
mediconon può
azzardareun
farmaco,,senzaJIgiiizedbyGoogle
436
essere impegnato ad amministrarlocolieleggi della piùesattaanalogia.Per
bene
osservare,bisognain*terrogare lanaturacon pazienta,econsiderartutto ilcorsod’unamalattiaconprofonda attenzione.
La
riunionedi.
queste condizioni dà sola lavera espe*
rìenza,chesiè definita «l’abilitàa garantireilcorpo
umano
dallemalattie alle quali sta esposto, ed a guarirequestemalattie allorquando sisono svilu'p*pale>*;
Un
medico,chenon
èdotatodellafebeeor-ganizzazionesuscettivae dellospiritoattentoe scru-tatorecherichiedel’arte di osservare,
può
veder molti ammalatiemancare
interamente d’esperienza.Questi generaU riflessi sulla praticadell’arte di guarire negliospedali, si applicanoa’medici delle grandicittàestremamenteoccupati.Continueassenze,
numero
eccessivodimalati, intoppiinoe^antemente rinascenti,permettonoloroassaipocodiraccogliere esatteosservazioni;edeglinonon ne hanno
iltempo
nèlapremura.Le
grandicittàsonoilpuntodiunione de’medici e de’ medicastrid’ognigenere,nè rifluiscono nellecampagne
che allorquando, imperiose circostanzeve liastringono.Perriuscireinqualchecittà capitale,
bisogna tempo, granpazienza,emoltosapere.
È
dif-ficileimpegno
ilfissarelapubbbea
attenzione, evi si giunge trovando da percorrere piuttostoignote stradenellafollachea
urta esisforzaonde per-venire^allametastessa. Nelle piccolecittà,alcon-t trano,se- ilmediconon
può speraretantaopulenza, che sar^beglipossibileacquistare altrove,hail van-taggioalmenodipossedere piùsollecitamentela fi-duciae la stima pubblica^ed
iviricavarpuò
egUDigilizedbyGoogle
437
tantaesperienca
come
nellepopolosecittb.Ippocrate haesercitatoinristrettipaesioin borghi,nessuno de’qualierasufBcienteamantenerviUn
solmedico.Ilmaggior
numero
dellesueosservazioni fu raccolto inTessagliaenellaTracia, dicuirammenta
Larissa, Granone, Aeno, Oeniade,Jera,Eliso,Perinto,Taso, Abdera edOlinto,tuttiallora piccolivillaggi.Galeno diceche inun
solo quartierediRoma
eravi più gente chenella più estesacontrada dove Ippocrate siesercitava.La
grandezza diun
medico adunquenon
Vuolesserdedotta dallefarraggine degliamma-lati,bensì dal talentodi saper trarre d’ogni caso particolaretuttiipossibilivantaggi.
Un
antico regolamentoinFrancia prescrivevaai medicichedestinavansi alla pratica nellegrandicittà, diesercitarsiprima molti anni nellecampagne
vi-cine.(Kniphof)
Novo
medicopraxin non
esse con-cedendam).Sembra
ch’essi avesseroiltacilopermesso di scozzonarsiarischio dellapartepiù sanaepiù utiledello Stato, osservagiudiziosamenteVicq-d’Azyr, echelamedicina abbia bisognodisimihespedienti ond’ esserepraticata,iqualisonotanto vituperosiper essa,quantoinsultantiperl’avvilitaumanità.Inganneiebbesipur troppo
un
medicosecredesse arrivarefacilmenteall’augedi fortuna,apprestando lesuecure a titolaliinfermi,econsacrandoesclusi-vamente
ilsuotempo
alleclassisuperiori della so-cietà]avvegnachélaclasseagiatadelpopologli pre-sentaunaviapiù sicura allasuapratica.-Pressodi uesta,meno
avviluppatonell’eserciziodella profes-sione,divincolatoe libero nell’impiegare i mezzi terapeuticichegiudicaconvenienti, diradoresponsa-i4byGooglt
J38
bil«deiravT«nire,egKntrovaancora una riopnoscenza piùliberalee
men
negligente delia vantata muniil-cenzade’grandi. •; ,• /n.- • :Nelleestese cittàeziandio,ed
ovunque
altrove,la chirurgia offremezzidisussistenzameno
moltiplicati diqueidellamedicina.Hanno
alcunii:esclusi.va re-putazione per lapratica .delle operazioni. Costoro sono semprequelliche'1’accidenteihaiposlo>al go-vernodeglispedali.Quindiichirurghie>gli ufticialìdi salute,dappertuttopiùnumerosi,assaide’iuedici,non
po.ssonomantenereleloro famìglie che esercitando indistintamente,ed' allameglio,le'due
parliidell’aitediguarire. . • iil..'>•
‘
Senza vero sapere medico,
ma
coniSulHciente giu-dizio per lasciale agirelanatura,un
!medicopuò
usurparefacilmenteunoestèsacelebrità.Per un chi-rurgoètutt’altro:idiluierrorisiscorgonoinpieno giorno,, selaSua.mano èinabile,,etuttovili, saper-fare possibilenon può
salvarlo d’esseredesignato ben-tostoqualcattivooperatore. > 'n) <i1Oltreimedicl.ecbirurglii,sonvi.
pureii farinaci-sti,cheesercitanolamedicina.,^se
non
con molto successo, conlassai,profittoalmeno. iNesSun diloronon
hacomposto>uninuovo
sciroppopettorale,delle pastiglie^opolveri,od
altro,di cuinon
siano mirabili levirtù.Ilpopololegge,un pomposo
cartello,offerto allasuacredulitàdaquesti,ciarlatani,ediradoei
resisteu' talseduzione. Si incaricanojcostoro princi-palmentedeltrattamento dellemalattie ide’bambini, edi quellodelleafiezionisifilitiche.
La
sete del gua-dagnogliacceca^ebentosto pompeggiano,della in- .solente fortunache devonoaltrafficoilpiù
vergo-DigitizedbyGoogle
»»
43»
gnoso;n>entrechàniedici stiniabihe degniricavano appena guiderdonisufficientia sostenerelaloro esi-slenza.Indarnoleleggi
hanno
voluto sottometterli: ilororaggiri,protettidalmistero,eludonolavigile sorveglianza delGoverno.Ed
ifarmacistimedicastri son tali,danon
meritarecreditonemmeno
fra’ col-leghi.Utile èancorache il medico possavalutare il
prezzode’medicamenti che i farmacistimettonoà disposizione dilui,e ne conoscail
modo
di prepa-razione ne’luoghi ov’ egli esercita. Nessunacosaè piùvergognosadi quelle transazionichehanno
ef-fettotraalcunimedici efarmacistipocoscrupolosi:ogni medicochesenteladignitàdelsuoministero, rigetteràquestiillecitiguadagni, e queste vilissime associazioni.
Se l’ammalato soccombe,ilmedico porràinopera ogni
impegno
perottenereilperinesso della dissezione del cadavere.Malauguratamentelalegislazione incom-pletafaciòdipenderedalia famiglia ideidefunto, la qualespessoriliutasiperuna biasimevoledelicatezza, ovvero, epiù frequentemente,onde
risparmiarsispese occorrenti efastidio,cheauissnnctmto perleiutilipossono mairiuscire. ,
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