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ANTICA RETORICA FORENSE

2.7 Profili di raccordo

Dopo aver preparato i colori sulla tavolozza, attraverso l’indicazione delle prime (fondamentali) teorizzazioni sulla retorica forense di matrice aristotelica ed ermagorea, si deve passare alla realizzazione dell’opera, gettando l’occhio al bozzetto costituito dalla sintesi tra dottrina ermagorea e opere retoriche latine, che è la Rhetorica ad Herennium. Per entrare nel vivo della retorica forense si rende necessario, altresì, costruire una rete di collegamenti per permettere una comprensione più agile dell’argomento. A tale fine, si rimanda374 preliminarmente alla distinzione delle tre species dell’ars rhetorica: deliberativa, epidittica, e giudiziaria375. Data per acquisita questa tripartizione, nel rapporto con ciascuna di esse, l’oratore deve rifarsi a quelle che sono le cinque sezioni dell’ars dicendi: inventio (εὓρεσις), dispositio (ταξις), elocutio (λέξις), memoria (μνήμη),

371 Cfr. F. CANCELLI, ibid., ove si ha modo di contestualizzare le teorie

riportandone nell’ordine a Bade Jodoce Ascensius, Wetzel e Marx.

372

V. contra L. CALBOLI MONTEFUSCO, Exordium, cit., 12 ss.

373 Cfr. F. CANCELLI, ibid. 374 § 2.4.2

375 Rhet. Her. 1.2 – Tria genera sunt causarum, quae recipere debet orator: demonstrativum, deliberativum, iudiciale. Demonstrativum est, quod tribuitur in alicuius cartae personae laudem vel vituperationem. Deliberativum est in consultazione, quod habet in se suasionem et dissuasionem. Iudiciale est,quod positum est in controversia et quod habet accusationem aut petitionem cum defensione.

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pronunciatio (ὑπόκρισις), corrispondenti ad altrettante abilità dell’oratore376

.

Rhet. Her. 1.2.3. – Oportet igitur esse in oratore inventionem, dispositionem,elocutionem, memoriam, pronuntiationem.

Mentre l’atto di scovare gli argumenta o disporli può essere inteso come un compito proprio dell’oratore, ovvero una sua abilità, allo stesso modo, l’invenzione e la disposizione afferiscono alla retorica come parti della stessa377. L’argomentare per persuadere un uditorio richiede da parte dell’oratore una conoscenza della materia giuridica che segue il conformarsi di tale materia secondo una più o meno complessa struttura del discorso378. L’inventio si adempie, dunque, nelle rispettive parti del discorso: exordium, narratio, divisio, confirmatio, confutatio, conclusio.

Rhet. Her. 1.3 - Inventio in sex partes orationis consumitur: in exordium, narrationem, divisionem, confirmationem, confutationem, conclusionem.

La distinzione delle partes orationis, indicando la modalità di costruzione del discorso, assurge ad uno dei punti più importanti della inventio379. Exordium προοίμιον Narratio διήγησις Confirmatio πίστεσις Confutatio 376

Cfr. P. CERAMI, G. DI CHIARA, M. MICELI, Profili processuali

dell’esperienza giuridica europea, Torino, 2003, 110 ss. V. anche. B. MORTARA

GARAVELLI, Manuale, cit., 59 ss

377 Quint. Inst. orat. 3.3.12- Nam bene dicere est oratoris, rhetorice tamen erit bene dicendi scientia: vel (ut alii putant) artificis est persuadere, vis autem persuadendi artis.

378 Cfr. B. MORTARA GARAVELLI, ibid. 379

Cfr. G. CALBOLI, Introduzione alla inventio in La repressione criminale nella

73 Epilogus ἐπίλογος

«La inventio si esprimeva e si impiegava sibbene nelle cinque parti del discorso, Rhet. Her. 1.4, ma aveva o finì con l’avere per tema centrale e più esteso la dottrina degli status, come l’autore fa intendere, 2.2, e mette in pratica, e come si arguisce dalla trattazione di Cicerone, che si snoda e si articola in massima parte intorno a quella dottrina, con quella delle prove, confirmatio e refutatio»380. Per conformarci all’opinione prevalente tra gli autori, la confirmatio e la confutatio le riduciamo a sottosezioni dell’argumentatio, con la consapevolezza che tali attività (proprie, rispettivamente, dell’accusa e della difesa) si articolano in diverse constitutiones (status)381. Si tratterà, dunque, dopo la dottrina degli status, la materia della prova retorica, oggetto privilegiato di confirmatio e confutatio. È fondamentale, infine, per chiudere il cerchio domandarsi: dove cercare gli argomenti utili a sostegno della propria tesi? A quel punto si introdurrà la topica.

2.8 L’INVENTIO

Rhet. Her. 1.2.3 - Inventio est excogitatio rerum verarum aut veri similium, quae causam probabilem reddant.

La Inventio (εὕρεσις) non è invenzione di alcunché. Nella traduzione dal latino all’italiano di questo termine conviene prendere le distanze dall’attribuzione di un significato affine al termine ‘creazione’, ossia all’idea dell’atto di creare, far nascere dal nulla, ideando qualcosa di

380 Così F. CANCELLI, La retorica, cit., 94. 381

Cfr. P. CERAMI, G. DI CHIARA, M. MICELI, ibid. V. anche. B. MORTARA GARAVELLI, ibid.

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originale382. La inventio è una «discovery of ideas»383, un procedimento dinamico di scoperta, di ricerca e di ritrovamento di un qualcosa che in qualche posto è già384. Sicuramente in un discorso giudiziario questa prima fase è la più delicata ed importante385; proprio per questo si è considerata, in precedenza, la possibilità di una rivalutazione, tre le altre, della funzione euristica della retorica. Se, inoltre, è vero che la retorica viene a rivestire un ruolo essenziale al fine della produzione e sviluppo (non solo, dunque, ornamento) di concetti e idee afferenti ad altri campi del sapere386, e se è vero che la retorica è essa stessa un campo del sapere: la retorica basta a se stessa e l’inventio acquista la sua posizione preminente tra gli officia oratoris. L’inventio si caratterizza dall’essere, quindi, un’attività estrattiva e non creativa, nascente da due postulati: la preesistenza degli argomenti e la sussistenza di un luogo ove scovarli387. Detto questo, è importante chiarire definitivamente che le parti del discorso sono inventio, e con queste, necessariamente, l’argomentazione e le sue prove; la dottrina degli status è inventio; la topica è inventio. A queste considerazioni si aggiunga, però, una notazione di carattere generale, per la quale, benché si possa indubbiamente ritenere la εὕρεσις come «la parte più ampia e più importante della retorica»388

, non si può prescindere dallo studio delle altre parti, combinandole, tendendo conto del discorso nella completezza del suo insieme389.

382

Cfr. M. RIVOLTELLA, Argomentazione, parola, immagine. Retorica e forme

della comunicazione, Milano, 2013, 15.

383 Così H. LAUSBERG, Handbook of literary rhetoric: a foundation for literary study, Leiden, 1998, 119. V. contra P. P. MATSEN, P. ROLLINSON, M.SOUSA, Readings from Classical Rhetoric, United States of America, 1990, 163, ove si

legge: «Invention is the devising of matter, true or plausible, that would make the case convincing».

384 Cfr. R. BARTHES, La retorica, cit., 59ss.

385 Cfr. A. TRAVERSI, La difesa penale. Tecniche argomentative e oratorie,

Milano, 2002, 88 ss.

386 Cfr. G. CALBOLI, ibid. 387 Cfr. A. TRAVERSI, ibid. 388

Così G. CALBOLI, ibid.

389

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