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CAPITOLO 4: L’ESPERIMENTO VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA

4.11 Prova di descrizione di immagine

La prova di descrizione di immagine è un compito di breve durata che è stato proposto a V. con lo scopo di semplificare l’esercizio di produzione libera. Infatti, costituendo un esercizio di mera descrizione didascalica, a V. è stato richiesto di produrre frasi semplici. L’obiettivo principale del test è stato quello di indagare la produzione di pronomi clitici e la conoscenza della morfologia verbale, della struttura argomentale e dei ruoli tematici. La prova è costituita da 4 immagini, di cui 3 sono state utilizzate nella fase di familiarizzazione per la loro semplicità. Le immagini contengono personaggi animati (umani e animali) e oggetti inanimati. La consegna per le prime tre immagini è stata riferita a voce e chiedeva “Descrivi la scena che vedi in questa immagine”. Mentre per la tavola usata in fase sperimentale, la consegna è stata riportata per iscritto sopra l’immagine.

Fase di familiarizzazione:

Per permettere a V. di familiarizzare con il compito richiesto, le sono state somministrate 3 figure, per ciascuna delle quali V. doveva produrre una didascalia. Questa scelta è derivata dal fatto che V., come è stato evidenziato dalle diverse relazioni di diagnosi del profilo funzionale (v. par. 4.2), ha sviluppato un’abilità di produzione spontanea limitata a frasi ridotte e descrittive.

Nella prima immagine è rappresentato un ragazzo che mangia la pizza seduto a tavola, perciò è richiesto un verbo transitivo (fig. 34). Nella seconda immagine c’è una bambina con dei biscotti in mano e un ragazzo che mangia la cioccolata, quindi è necessario almeno un verbo transitivo (fig. 35). Nella terza immagine c’è una ragazza che si pettina davanti allo specchio, perciò deve essere utilizzato un verbo riflessivo (fig. 36). Di seguito sono riportate le immagini di questa fase pre-sperimentale:

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Fig. 36: terza immagine di familiarizzazione. Fase sperimentale:

Il compito da svolgere prevede l’analisi e la descrizione scritta di un’immagine complessa. L’immagine presenta una scena da descrivere ad un interlocutore fittizio. La consegna, riportata per iscritto nella stessa scheda del disegno, è stata letta e spiegata ad alta voce per assicurarsi che V. avesse compreso quanto le veniva chiesto. Il compito richiede di impiegare abilità di immaginazione e raffigurazione di un evento astratto, non realmente accaduto. Come si può vedere dalla foto riportata di seguito (fig. 37), la consegna indica di inventare una sequenza di azioni e di immaginare un set di eventi e dettagli da descrivere in forma di racconto, in modalità informale.

Fig. 37: immagine sperimentale. Consegna: “Immagina di essere stato allo zoo e di dover descrivere la scena che vedi nell’immagine a dei tuoi amici che non vi sono stati.”

4.11.1 Procedura

La prova è stata proposta in sessione logopedica ed è durata circa 30 minuti. Le condizioni di somministrazione sono state le stesse di quelle descritte per gli altri test. V. ha svolto la prova autonomamente e ha riportato per iscritto le proprie produzioni. Nel caso dell’immagine

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sperimentale, essendosi creata una situazione di incertezza che ha messo in difficoltà la bambina, V. è stata bloccata e invitata a riflettere sul compito chiestole, le è stato spiegato in diversi modi, parafrasando la consegna e fornendole alcuni esempi, ciò che avrebbe dovuto produrre.

4.11.2 Risultati

In questa sezione si riportano le risposte integrali di V. per ciascuna immagine. L’analisi degli errori e delle strategie di produzione riguarda sia le immagini di familiarizzazione, che la tavola sperimentale, essendosi verificate risposte che confermano le difficoltà linguistiche osservate anche nei test precedenti.

Risposte alle figure di familiarizzazione:

Risposta 1: “Uno bambino si mangia una pizza.” (fig. 34)

Risposta 2: “Una bambina mangia i biscotti e un ragazzino mangia una cioccolato.” (fig. 35) Risposta 3: “__ Pettina i suoi capelli.” (fig. 36)

In queste brevi produzioni spontanee sono commessi errori di assegnazione dei tratti di genere all’articolo indefinito (“una cioccolato”, risposta 2), di produzione dell’articolo indefinito (“uno bambino”, risposta 1), di produzione del pronome clitico riflessivo con un verbo transitivo attivo (“si mangia una pizza”, risposta 1), di omissione del pronome clitico riflessivo in presenza del verbo riflessivo (“__ pettina i suoi capelli”, risposta 1).

La strategia di evitamento del clitico riflessivo si è quella di produrre il pronome possessivo per esplicitare l’appartenenza dell’oggetto del verbo transitivo riflessivo al soggetto del verbo stesso. In altri termini, per disambiguare la frase ottenuta con l’omissione del riflessivo (“__ pettina i capelli”), viene inserito il pronome personale per indicare che l’azione ricade sul soggetto stesso e non su un paziente precedentemente menzionato nel discorso.

Produzione in fase sperimentale:

Risposta: “V. guarda le scimmie e L. dà un patatine per una scimmia. A me piacciono i leoni,

i tigri, i volpe, i leopardi e i linxs. E a L. piacciono i leoni e le capre.”

Dalla produzione sopra riportata si nota chiaramente che V. ignora completamente la consegna del compito, nonostante sia stata ripetuta e spiegata meticolosamente più volte. In prima analisi, si osserva che V. racconta di se stessa in terza persona, nonostante la consegna richieda di adottare la prospettiva della prima persona.

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È interessante notare la strategia adottata per il recupero del lessico necessario: V., non ricordandosi come si dice in italiano “lince”, accede al lessico mentale dell’inglese, appreso a scuola, e recupera il vocabolo corrispondente. La strategia del code-switching è stata adottata per far fronte ad una difficoltà con il lessico, poiché V. ha sviluppato negli anni un vocabolario della lingua molto ridotto che rimane tuttora in scarsa espansione.

Da notare è il fatto che V. fa un tentativo di espansione della struttura frasale, ma ciò che ne risulta è un semplice elenco di DP afferenti allo stesso campo semantico.

Gli errori commessi più frequentemente riguardano la morfosintassi nominale: in quasi tutti i casi si verifica l’errore di accordo tra determinante e sostantivo sia per i tratti di numero, che per i tratti di genere. La situazione opposta si verifica con la morfosintassi verbale: l’accordo tra verbo e soggetto è corretto, sono realizzati tutti gli argomenti obbligatori e ad essi sono associati i ruoli tematici attesi.