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Un rapporto dialettico tra neuroscienze, psicologia ingenua e dimensione fenomenica

2. Neurofilosofie a confronto

2.5 Un confronto concreto tra neurofilosofie: il rapporto tra psicologia del senso comune e neuroscienze

2.5.4 L’approccio non riduzionista di Northoff nei confronti degli eventi fenomenici

2.5.1.3 Un rapporto dialettico tra neuroscienze, psicologia ingenua e dimensione fenomenica

Se per Northoff le scienze cognitive in generale sono comprese all’interno della TPP (data la loro caratteristica di produrre inferenze comunicabili

175 A riguardo, ricordo il dialogo tra il famoso neuroscienziato Jean Pierre Changeux e il maestro dell’ermeneutica Paul Ricoeur. Ricoeur P., Changeux J.P. (1998) La natura e la regola. Alle radici del pensiero, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999.

176 La prospettiva in seconda persona è infatti legata al metodo introspettivo tipico della psicanalisi, in cui si tenta di far emergere le sensazioni personali, inserendole però in un contesto comunicativo. Cfr. ivi, pp. 158-159.

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intersoggettivamente), mentre la dimensione fenomenico-qualitativa rientra nella FPP (in quanto produttrice di esperienza intrasoggettiva non comunicabile), la psicologia del senso comune è parte della SPP: questo perché, oltre ad avere a che fare con l’introspezione, intesa come consapevolezza della nostra esperienza distinta da una descrizione in terza persona, la prospettiva in seconda persona è coinvolta anche nel riconoscimento dell’esperienza degli altri, in forma di giudizi fenomenici177. Inoltre un passaggio diretto da prima a terza persona condurrebbe ad una falsa ontologizzazione degli stati fenomenici178, mentre lo slittamento della prima all’interno della terza comporterebbe, come già visto, ad un’indebita riduzione interteorica. In questo senso, la SPP viene posta da Northoff come ponte di passaggio tra FPP e TPP: con la FPP condivide il livello fenomenico intrasoggettivo degli stati (‘phenomenal’ experience e ‘phenomenal’ judgment), mentre con la TPP condivide la comunicabilità degli stati stessi, in quanto giudizi (phenomenal ‘judjgment’ e physical ‘judgment’).

Da qui, la psicologia di senso comune, intesa proprio come quell’insieme di stati mentali, rappresentazioni e concetti comuni che utilizziamo quotidianamente per comunicare, ma anche introspettivamente per dare una forma sintattica alle nostre sensazioni private, diviene proprio il ponte di connessione tra prima e terza persona179; infatti, la distinzione epistemica è mantenuta, ma sussiste la possibilità di trovare una connessione tra proposizioni empiriche sugli stati cerebrali e le nostre sensazioni qualitative. Inoltre la connessione tra prima e terza persona si sviluppa in senso bidirezionale, secondo due dipendenze, una ‘epistemica’ e una ‘comunicativa’: la dipendenza epistemica prevede che la prospettiva in terza persona, nella sua esplicazione tramite asserzioni, dipenda necessariamente dalla formazione di giudizi comunicabili e comprensibili, derivanti dalla SPP, che a sua volta dipendono

177 Cfr. Northoff (2014c) p. 37.

178 Northoff include in questo passaggio di ‘falsa positivizzazione’ dello psicologico proprio lo psicologismo e il più odierno neuronalismo. Cfr. ivi, p. 38.

179 Inoltre, secondo questa impostazione, i cosiddetti ‘qualia’ smetterebbero di essere inutili a livello esplicativo perché privati, incommensurabili e totalmente incomunicabili. Questa prospettiva apre alla possibilità della neurofenomenologia, intesa secondo Varela, Gallagher e Zahavi. Cfr. Gallagher, Zahavi (2008) e Varela (1996).

115 dall’esperienza in prima persona dei ricercatori (FPP)180; il secondo genere di dipendenza prevede invece che la prospettiva in prima e in seconda persona derivino a livello comunicativo dalla TPP, in quanto senza il punto di vista intersoggettivo non sarebbe possibile comunicare nulla delle sensazioni interiori181.

A questo punto, la frase comunicabile “sento il desiderio di mangiare una torta” (SPP) diviene condizione di possibilità della connessione tra il nostro sentirci psicofisicamente affamati di fronte ad una torta (FPP) e la rilevazione dell’attività neuronale correlata (TPP).

Per questo motivo, si può dire che secondo Northoff la folk psychology non può essere ridotta, né alla prima, né alla terza persona. Contiene infatti in sé elementi di comunicabilità, di prescrittività e normatività che non possono essere derivati, né commensurati dal livello descrittivo delle neuroscienze182. Allo stesso tempo, questa continuità esplicativa, ricavata dalla rilevanza del senso comune, non deve scivolare in una ontologia degli stati mentali. A tal proposito, Northoff analizza tre possibili operazioni eliminativiste183. La prima sarebbe caratterizzata da un eliminazione dei concetti mentali, ma come si è già spiegato, questa posizione è incompatibile con una neurofilosofia intenzionata a trovare abbinamenti e comparazione tra livelli esplicativi. La seconda avrebbe come scopo l’eliminazione del livello fenomenico, ma a quel punto, nota Northoff, non avrebbe più senso parlare di neurofilosofia in senso

180 «While TPP is necessarily dependent on FPP the latter remains independent from the former with regard to its generation. If there where no FPP […], any behaviour and movement of others would remain meaningless and their intentions inaccessible to us […] In contrast, experiencing our own mental states remains possible without the observation of physical stimuli in other individuals». Northoff (2003) pp. 168. Questa dipendenza epistemica impedisce pertanto qualsiasi genere di neuronalismo o psicologismo basato su una presunta superiorità della prospettiva in terza persona; cfr. ivi, p. 253.

181 «‘First-Person Epistemology’ refers to ‘intra-subjective experience’ that can be neither be detected and recognized by itself nor communicated to others. In order to detect and recognize at least some of these ‘intra-subjective experiences’ the First-Person Perspective necessarily depends on the Second-Person Perspective, which provides ‘intra-subjective communication’. In order to communicate the ‘intra-subjective experiences’ to other persons, the First-Person Perspective necessarily relies on the Third-Person Perspective accounting for ‘inter-subjective communication’. Accordingly First- and Second Person Epistemology necessarily depend on the Third-Person Epistemology with respect to the possibility of inter-subjective accessibility and communication». Ivi, p. 254.

182 Cfr. Northoff (2014c) pp. 250-252.

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pieno, piuttosto di neurofilosofia riduzionista puramente in terza persona o al massimo di filosofia delle neuroscienze. La terza operazione prevede invece “l’eliminazione metafisica” degli stati mentali, ossia la rinuncia ad assumere l’esistenza sostanziale di una mente e dei suoi stati psicologici, partendo da un approccio basato sul cervello come tale (brain-based); la neurofilosofia non riduzionista di Northoff è compatibile con questo genere di eliminativismo, se veramente di ‘eliminativismo’ si può parlare.

In conclusione, secondo questa posizione la psicologia del senso comune non deve essere sostituita, anzi può essere funzionale alle connessioni, già citate, tra immagine manifesta e immagine scientifica del mondo, tra prospettiva in prima e terza persona, tra filosofia e neuroscienze.

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