• Non ci sono risultati.

La semiotica e il cerchio: un modello epistemologico chiuso

1.3. L’epistemologia semiotica contemporanea e i suoi strumenti semiologic

1.3.3. La semiotica e il cerchio: un modello epistemologico chiuso

Il DRTL funziona come un dizionario monolingue, per essendo un dizionario fatto solo di «termini costruiti» (Courtés 1980): «un qualunque dizionario monolingue è un insieme chiuso, all’interno del quale le denominazioni inseguono all’infinito le definizioni. Bisogna rassegnarsi: ogni ricerca relativa alle significazioni inerenti a una lingua naturale resta imprigionata in quel quadro linguistico e può dar luogo solamente a espressioni, formulazioni o definizioni presentate in una lingua naturale.» (Greimas 1966: 15). Ciò che Greimas osserva inizialmente in Semantica

strutturale (1966) e poi realizza nel DRTL è un sistema di definizioni reciprocamente determinate.

Questo gli permette di mettere in opera le indicazioni di Hjelmslev (FTL: 24) in merito alla scientificità di una teoria del linguaggio, scientificità che dipende da un sistema di definizioni autosufficiente poiché reciprocamente determinate.

Riprendendo nell’ambito dell’analisi del senso il progetto hjelmslviano della gerarchia delle semiotiche (§ 1.2), Greimas (1966) sostiene che la ricerca semantica si costruisce secondo livelli di analisi: innanzitutto quello di una lingua-oggetto. La lingua viene analizzata, però, ricorrendo a strumenti linguistici che attestano un livello di analisi metalinguistico. Greimas propone, allora, il termine lingua per quella che riconosce come lingua-oggetto, ossia le lingue naturali, e il termine

linguaggi per identificare i vari livelli di analisi, a partire da quello metalinguistico. Questa

distinzione consente, perciò, una precisazione di ciò che si intende per traduzione di un livello di analisi in un altro: «lo studio della significazione […] si trova situato a livello metalinguistico in rapporto all’insieme studiato.» (Greimas 1966: 17). Questa constatazione, evidente nello studio delle lingue naturali, permette a Greimas di formulare un principio più generale: «potremo dire non

une somme, le second se présente à coup sûr comme une collection disparate, un lieu soumis à plusieurs perspectives, orientées à trop de point de fuite » (Geninasca 1986 : 24).

solo che la suddetta metalingua trascrittiva o descrittiva serve a studiare un qualsiasi insieme significante, ma anche che essa in sé è indifferente alla scelta della lingua naturale stessa.» (Greimas 1966: 17).51 Per proseguire nella ricerca semantica occorre stabilire, allora, innanzitutto, una gerarchia di linguaggi, che Greimas stabilisce sul modello della gerarchia delle semiotiche, scientifiche e non-scientifiche, proposta da Hjelmslev (§ 1.2). «La metalingua non scientifica è «naturale» come la lingua-oggetto che essa è destinata a chiarire […] Il metalinguaggio scientifico è costruito: il che significa che tutti i termini che lo compongono costituiscono un corpus coerente di definizioni.» (Greimas 1966: 17). Occorre fare immediatamente un’osservazione: come abbiamo già visto per Barthes e Rey-Debove, ad esempio, anche Greimas sovrappone i due concetti di

metasemiotica, cioè semiotica scientifica, e metalinguaggio, mentre sono evidentemente separati

nell’epistemologia hjelmsleviana. Da ciò si evince il ruolo del DRTL nella costruzione di una teoria del linguaggio: esso propone un metalinguaggio scientifico poiché costituisce contemporaneamente una metasemiotica e un metalinguaggio, ossia «un corpus coerente di definizioni».

«Ma l’esistenza di un corpus di definizioni può significare una sola cosa: e cioè che lo stesso metalinguaggio è stato in precedenza posto come lingua-oggetto e studiato a un livello gerarchico superiore. Così, affinché il metalinguaggio semantico […] possa essere considerato come «scientifico», è necessario che i termini che lo costituiscono siano stati preventivamente definiti e comparati. La definizione di un metalinguaggio scientifico pone quindi come condizione, e di conseguenza presuppone, l’esistenza di un meta-metalinguaggio, o linguaggio terziario: ci si rende tuttavia presto conto che quest’ultimo non avrà ragion d’essere se non sarà destinato ad analizzare il metalinguaggio già dato.» (Greimas 1966: 17-18). Ciò che Greimas mette in opera con Semantica

strutturale lo ritroviamo emblematicamente messo in opera, qualche anno più tardi, nel DRTL.

Greimas realizza il progetto hjelmsleviano della gerarchia delle semiotiche, scientifiche e non- scientifiche, nella forma di una gerarchia di linguaggi e metalinguaggi. Questa prima emerge a livello teorico in Semantica strutturale (1966), poi viene messa in opera nel DRTL (1979). Con la gerarchia delle semiotiche, Greimas fa proprio anche il metodo deduttivo che regola la gerarchia stessa. La differenza fra i due metodi, deduttivo e induttivo, nell’ambito dell’epistemologia greimasiana consiste in una diversa concezione del valore di verità: il metodo deduttivo presuppone una concezione di verità come «coerenza interna», mentre il metodo induttivo presuppone una concezione di verità come «adeguamento alla realtà» (Greimas 1966: 18). Posizione che deriva direttamente dai fondamenti epistemologici della teoria del linguaggio di Hjelmslev: «grazie alla

51 A questo punto si apre un problema importante, quello dell’interpretazione nell’ambito della ricerca semantica.

Greimas accenna alla domanda «se l’interpretazione metalinguistica della significazione sia legata all’utilizzazione delle lingue naturali particolari e se la sua descrizione non possa contentarsi di un metalinguaggio più o meno lontano dalle lingue naturali.» (Greimas 1966: 17). Tuttavia questa domanda resta in sospeso, come il problema dell’interpretazione (cap. 3).

sua natura arbitraria la teoria è a-realistica; grazie alla sua adeguatezza essa è realistica» (FTL: 19). «Infatti, se la descrizione è la traduzione di una lingua-oggetto in un linguaggio descrittivo, tale traduzione deve essere adeguata, deve cioè aderire alla realtà che per noi è il livello della lingua- oggetto.» (Greimas 1966: 18-19). Ciò vuol dire che, pur adottando un metodo induttivo, la gerarchia dei metalinguaggi costruita da Greimas, sulla scorta della gerarchia delle semiotiche messa a punto da Hjelmslev, si richiude su se stessa (§§ 1.5, 1.5.1). La gerarchia dei metalinguaggi è un insieme chiuso. Il metodo di analisi del senso descritto da Greimas (1966), messo in opera poi nel DRTL (1979), si realizza secondo un modello circolare: la ricerca semantica parte dall’analisi della lingua e ritorna, infine, alla lingua stessa (§ 1.5.1). Questa chiusura emerge in Semantica

strutturale, ma è evidente soltanto nel DRTL. La circolarità del modello si rivela nella chiusura del sistema di definizioni.

Considerando le diverse fasi di cui si compone la ricerca semantica, Greimas prevede tre livelli di analisi della lingua-oggetto che corrispondono a tre diversi linguaggi che permettono l’analisi stessa: un linguaggio descrittivo (la metalingua semantica), un linguaggio metodologico (in cui si interrogano le condizioni di validità della descrizione semantica) e un linguaggio

epistemologico. Come troviamo alla voce metalinguaggio nel DRTL, il livello epistemologico

«controlla l’elaborazione delle procedure [di descrizione] e la costruzione dei modelli, mentre il livello metodologico fa a sua volta da supervisore agli strumenti concettuali della descrizione stricto

sensu» (DRTL: 197)52. Il problema che emerge, una volta stabilite le differenze fra linguaggi, concerne il passaggio da una teoria della lingua a una teoria del linguaggi, da una teoria linguitica a una teoria semiotica. Questa gerarchia di metalinguaggi deve essere, allora, trasferita dalla ricerca semantica, nell’ambito di una teoria della lingua, alla ricerca semiotica, nell’ambito di una teoria del linguaggio. Questo passaggio avviene con il DRTL53, che si propone come un dizionario ragionato «della teoria del linguggio».

52 Alla voce metalinguaggio del DRTL Greimas aggiunge un’ulteriore differenziazione (DRTL: 197) fra il

metalinguaggio – cioè il linguaggio di descrizione – e il linguaggio di rappresentazione, che manifesta il

metalinguaggio stesso (diagrammi, simboli, ecc.).

53 Una posizione simile, ma in disaccordo rispetto alla chiusura della gerarchia dei metalinguaggi, è quella di

D’Agostino (2009). «Greimas riprende da Hjelmslev l’idea che una semiotica potrà essere scientifica solo allorquando sarà possibile stabilire un complesso sistema di semiotiche e meta-semiotiche che si comprendono e controllano le une con le altre (Cfr. Hjelmslev 1943). Nella Sémantique structurale, Greimas postula che la semiotica sia dal punto di vista epistemico una gerarchia di metalinguaggi; al livello più basso sta la lingua-oggetto da analizzare, sopra di esso sta il

metalinguaggio descrittivo costituito dall’insieme degli strumenti della semiotica. Quest’ultimo può essere un

linguaggio “naturale”, non dissimile dalla lingua-oggetto che analizza, oppure “formale”, quando tutti i termini che lo compongono costituiscono un insieme coerente di definizioni. Perché si possa creare questo livello è indispensabile formularne un terzo, il linguaggio metodologico, incaricato di definire le categorie e di verificare la loro coerenza. Greimas postula poi la necessità di un quarto e ultimo livello, il linguaggio epistemologico, in cui vengono discusse le condizioni di validità dei linguaggi sottostanti. Il raggiungimento di un tale sistema scientifico, in verità sempre aperto e in continua evoluzione, si avrà parzialmente solo con la pubblicazione del celebre dizionario di semiotica (Greimas- Courtés 1979h), che perciò resta a tutt’oggi il riferimento per la “teoria-standard” della scuola greimasiana » (D’Agostino 2009 : 37, n. 28).