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Aspetti dell’incastellamento Europeo e Mediterraneo

Roberto Corazzi- Uni Fi- Dip.Prog.- roberto.corazzi@unifi .it

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Storia Documentazione Valorizzazione

Per la conoscenza di un oggetto architetto- nico è fondamentale e necessario procurarsi una serie di dati, che possono variare in fun- zione delle fi nalità e che risultano essere mo- tivo di studio e di ricerca, attività rivolte alla conservazione del patrimonio culturale e al restauro dei beni architettonici.

La ricerca di un metodo logico scientifi co delle operazioni di indagine conoscitiva ri- sulta essere assai importante per poter opera- re in ciascun dei vari settori menzionati. Esso deve dare la reale e dettagliata descri- zione dell’oggetto architettonico preso in considerazione, partendo dall’analisi di tutti i possibili aspetti che possono essere la forma geometrica, la peculiarità dei caratteri archi- tettonici, le caratteristiche dei materiali e la consistenza strutturale.

Per una migliore comprensione di tutti gli elementi costituenti il monumento è necessa- rio eseguire una ricerca bibliografi ca ed ar- chivista, qualunque sia il suo esito, e bisogna tentare di raccogliere la documentazione ico- nografi ca più appropriata attraverso stampe, disegni e fotografi e antiche.

L’indagine deve essere rivolta anche all’indi- viduazione delle caratteristiche geometriche e della forma architettonica attraverso i prin- cipali strumenti di rilevamento.

Per poter arrivare a individuare tutti gli ele- menti prima indicati risulta essere necessario avvalersi dei vari tipi di rilievo e precisamen- te: per poter ottenere dati superfi ciali dell’og-

getto sono necessari - Il rilievo diretto - Il rilievo topografi co - Il rilievo fotogrammetrico - Il rilievo con laser scanner

per poter ottenere caratteristiche interne dell’oggetto sono necessari

- Il rilievo con la termografi a - Il rilievo con il georadar - Il rilievo con l’endoscopia

Sono stati questi gli elementi guida che han- no permesso di ottenere una restituzione og- gettiva, effi cace e dettagliata della Fortezza di San Martino a San Piero (FI), del Castello di Laterza (TA), della Fortezza da Basso di Firenze, del Forte Belvedere di Firenze, del- la Fortezza di Marciana (LI), del Castello di Zocco del Comune di Magione (PG), della Cittadella di Parma, la Torre del Centino e La Rocca Nuova di Serravalle.

In questi manufatti sono state anche indivi- duate le parti più nascoste ed in certi casi a tutt’oggi non documentate.

Gli ottimi risultati ottenuti, costellati di volta in volta da varie diffi coltà, hanno permesso di verifi care anche alcune tra una serie di ipotesi di riuso e di restauro insistenti le cortine delle rispettive cinta murarie interne e perimetrali. Per poter determinare un rilievo attendibile è necessario individuarne le varie fasi per poter stabilire successivamente i tipi di intervento per il recupero, il restauro, il riuso o lo studio delle geometrie dell’oggetto architettonico preso in considerazione.

In una prima fase di approccio è necessario approntare un progetto di intervento che deve prevedere il rilievo fotografi co accurato di ogni parte del manufatto, il rilievo topogra-

fi co al fi ne di individuare alcuni punti con estrema precisione ed il rilievo diretto di al- cune parti più facilmente accessibili per avere un rapporto di verifi ca con le dimensioni re- ali dell’oggetto. Successivamente è possibile elaborare i dati ottenuti con l’ausilio di un programma di fotogrammetria computerizza- ta che permette di ottenere i prospetti dell’ar- chitettura esaminata.

Il rilevamento per il recupero degli edifi ci ar- chitettonici è necessario impostare la ricerca sulla conoscenza specifi ca ed approfondita della materialità dell’opera.

Il rilievo è stato impostato in maniera da ave- re:

- una conoscenza dimensionale - una cono- scenza costruttiva - le trasformazioni avvenu- te nel tempo - - lo stato di degrado - le con- dizioni statiche - il proporzionamento e gli aspetti metrologici.

Il rilevamento deve essere suddiviso in. - rilevamento del rapporto tra opera e con- testo - rilevamento metrico - rilevamento architettonico - rilevamento dei particolari costruttivi e decorativi - rilevamento delle murature - rilevamento del quadro fessurati- vo - rilevamento dell’ umidità - rilevamento del degrado - rilevamento del colore.

Inoltre vengono approntati elaborati che rap- presentano.

- l’analisi delle dei tipi di murature - alli- neamenti ed ortogonalità dei muri - schemi proporzionali e modularità - cronologie delle murature - fasi costruttive dell’ edifi cio. Il rilevamento è esplicato ai massimi livelli, utilizzando tutte le metodologie attualmente in nostro possesso.

Le reti di inquadramento generale, quali le

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poligonali, allineamenti, punti di controllo vengono rilevati con l’impiego del metodo strumentale.

Il rilevamento dei prospetti viene effettuato con il metodo diretto integrato da quello stru- mentale, per rilevare, con una serie di punti di controllo le parti inaccessibili.

Viene impiegata anche la fotogrammetria, specialmente per le parti diffi cilmente acces- sibili.

Procedure di rilievo

L’operazione di rilievo viene impostata sui seguenti aspetti

- confi gurazione planimetrica tramite poligo- nale topografi ca;

- determinazione indiretta delle altezze inter- ne;

- determinazione diretta delle altezze esterne; - determinazione dell’andamento del terreno intorno all’edifi cio.

Il Rilievo Manuale

Nei vari casi le tecniche applicate del rilievo e della restituzione grafi ca a grandi scale de- vono seguire le metodiche tradizionali della misurazione secondo la linearità metrica del- le quote orizzontali e verticali, verifi cate que- ste dalle necessarie ed opportune triangola- zioni. La restituzione grafi ca è avvalorata con il rilievo fotografi co, topografi co e compute- rizzato. In questa prima fase la restituzione grafi ca viene individuata utilizzando il “fi lo di ferro” e lasciando al sistema strumentale (computerizzato) la restituzione particolareg- giata delle parti perimetrate.

Particolare attenzione viene data nei casi dove le misurazioni hanno determinato non

solo le varie aperture sui contenimenti laterali (porte e fi nestre), ma anche il sistema delle fessurazioni nelle murature (indicazione dei dissesti statici). Vene considerata di volta in volta una ricerca scientifi ca con un sistema di rilievo particolarmente accurato e compa- rato, in funzione delle necessità di monito- raggio successivo e relativo alle potenzialità effettive di applicazione per ulteriori ricerche applicate.

Il Rilievo Strumentale

In funzione delle caratteristiche dell’oggetto architettonico preso in esame si tratta di “in- ventare” un metodo di rilievo adeguato alle caratteristiche del soggetto architettonico preso in esame ed in seguito viene determina- ta una valida restituzione grafi ca che permet- ta di leggere in modo chiaro i vari paramenti murari, riproducendo fedelmente l’aspetto reale.

Questo anche in funzione delle necessità di effettuare successivamente esami specifi ci pietra per pietra o applicazioni di monitorag- gio statico o dinamico e funzione dell’appli- cazione delle metodologie di restauro conser- vativo e di riuso.

Nei vari casi è possibile usare una poligonale chiusa e costituita da un numero complessivo adeguato di stazioni. Le operazioni di rilievo vengono eseguite con un teodolite quale sta- zione totale, per mezzo della quella vengono “battuti” i punti da rilevare.

Le fasi di rilievo sono:

1) messa in bolla dello strumento

2) battitura dei punti da rilevare, cioè indivi- duazione della loro posizione tramite coordi- nate polari.

Successivamente nei vari casi è utilizzato un programma per lo sviluppo automatico della poligonale. La misurazione strumentale co- struisce una “rete di punti” opportunamente battuti che consentono di utilizzare un pro- gramma di raddrizzamento computerizzato di immagini.

Il sistema ARCHIS (o programmi similari), aiutano a superare le notevoli diffi coltà che il rilievo presenta per le dimensioni, l’anda- mento del terreno ed in certi casi per la folta vegetazione presente.

In tutti i casi la prima operazione è quella di effettuare un preciso rilievo fotografi co e digitalizzare tali immagini per visualizzarle sullo schermo del calcolatore.

ARCHIS consente di raddrizzare ogni imma- gine fotografi ca, portarla alla scala desiderata e mosaicarla con le altre.

L’oggetto da rilevare è ragionevolmente, scomposto in piani, affi nchè il raddrizza- mento di ciascuna fotografi a possa essere as- similabile ad una proiezione ortogonale. Per eseguire il raddrizzamento di una imma- gine è necessaria la conoscenza di otto para- metri che defi niscono la relazione omografi ca fra il piano dell’immagine originaria e quello dell’immagine raddrizzata.

La loro determinazione richiede la cono- scenza delle due coordinate x ed y di alme- no quattro punti dell’oggetto in questione, opportunamente dislocate sull’immagine da raddrizzare (omografi a analitica); in ogni caso vengono riconosciuti i punti di control- lo sull’immagine e attribuitogli le proprie co- ordinate rilevate topografi camente. Il sistema consente di realizzare il raddrizzamento delle immagini anche in assenza delle coordinate

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di tali punti, sfruttando la regolarità delle for- me architettoniche. Per la determinazione dei suddetti parametri sono utilizzate le linee ver- ticali ed orizzontali ed i rapporti esistenti fra le dimensioni di alcuni elementi geometrici (omografi a geometrica).

Nei vari casi ciascun raddrizzamento è mo- saicato per mezzo di un’ulteriore funzione del sistema al fi ne di ottenere degli equiva- lenti dei tradizionali prospetti architettonici.

Analisi dello stato di degrado

Grazie al rilievo effettuato, oltre che ad una attenta osservazione, è possibile individuare i materiali adoperati, il loro degrado, lo stato fessurativo ed il conseguente comportamento meccanico.

Lo stato conservativo dei vari manufatti evi- denzia gli eventuali elementi di degrado di varia entità e diffusione che si possono ritro- vare.

I problemi sono dovuti principalmente allo stato di abbandono: in vari casi si ritrova, in- fatti, in ogni parte, una folta vegetazione con piante ed arbusti di vario tipo ed in più un deposito superfi ciale di materiali estranei di varia natura, quali polveri, terriccio e guano di uccelli, in particolare piccioni.

Si ritrova la presenza di muschio e licheni, dovuta essenzialmente alla capacità igro- scopica del materiale. I muschi e i licheni risultano essere dannosi, infatti determinano notevoli alterazioni cromatiche e quindi una

trasformazione del substrato lapideo. Inoltre, alcune parti sono esposte continuamente a fe- nomeni di umidità, dilavamento, infi ltrazione e risalita capillare.

Esternamente si nota di frequente la totale mancanza di intonaco, sostituito dalla pre- senza notevole di vegetazione, in particolare edera.

A tutto questo si possono aggiungere l’effetto degli agenti atmosferici su tutta la muratura, i quali, spesso, hanno provocato erosione e ad- dirittura caduta quasi totale del rivestimento lapideo. Continuando con l’analisi del degra- do si possono rilevare lesioni dovute proba- bilmente non all’inconsistenza del materiali o delle malte, ma proprio al comportamento statico dell’edifi cio.

Si riscontrano lesioni in fase capillare pro- gredita fi no al completo distacco della mu- ratura. Queste lesioni molto spesso sono da collegarsi al cedimento del terreno esterno ed alla compressione di questo, il quale si trova a quote diverse.

Particolari sistemi di rilevamento

Attualmente in alcuni casi è possibile utiliz- zare anche particolari sistemi di rilevamento quali il rilevamento con il laser scanner, la termografi a e il georadar.

Si deve far notare che l’applicazione di questi sistemi è usata nel ricerca attualmente in es- sere sulla Cupola di Santa Maria del Fiore di Firenze. (La Cupola di Santa Maria del Fiore

tra ipotesi e realtà).

Questi tipi di indagini e di rilevamento sono stati effettuati su:

Fortezza di Marciana1

Torre del Centino2

La Rocca Nuova di Serravalle3

Palazzo Marchesale di Laterza 4

Queste Architetture fortifi cate o sono attual- mente abbandonate ed in fase di forte degra- do (come nel caso della Torre del Centino) o sono in fase di recupero (come nel caso della Rocca Nuova di Serravalle).

Gli estensori delle tesi menzionate hanno previsto comunque il riuso dei vari complessi prevedendo in generale funzioni a carattere pubblico e mussale, individuando soluzioni funzione delle caratteristiche intrinseche del soggetto architettonico e del contesto in cui esso è inserito.

1Dalla Tesi di Maria Luce e Barbara Corazzi (A.A. 2000 - 01)

2Dalla Tesi di Alessandro Aliberti (A.A. 2004 - 05). 3Dalla Tesi di Barbara Fortini (A.A 2004 - 05). 4Dalla Tesi di Leonardo Catucci (A.A. 2000-01).

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Fig. 1

Fortezza di Marciana - Fotogramme- tria grafi ca

Fig. 2

Fortezza di Marciana - Particolare pianta

Fig. 3

Fortezza di Marciana - Particolare prospetto

Fig. 4

La torre del Centino Fig. 5

La geometria della torre del Centino

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Fig. 6

Torre del Centino - Comparazione con l’ottagono regolare

Fig. 7

Vista della Rocca Nuova di Serra- valle

Fig.8

La Rocca Nuova di Serravalle – Pianta

Fig. 9

Restituzione fotogrammetrica della Rocca Nuova di Serravalle

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Fig. 10

Palazzo Marchesale di Laterza – Pianta

Fig. 11

Palazzo Marchesale di Laterza - Prospetto e Sezione

Fig. 12

Palazzo Marchesale di Laterza - Pro- spetto Nord

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Carmela Crescenzi- Uni Fi- Dip Progettazione- [email protected],

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