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Sviluppo dei progetti: fasi centrali del processo di crowdsourcing e sue modalità

3. IL PROCESSO DI CROWDSOURCING FACE TO FACE: IL CASO DELL’H-ACK

3.1.7. Sviluppo dei progetti: fasi centrali del processo di crowdsourcing e sue modalità

Lo svolgimento delle attività da parte di ciascun team durante l’evento riflette tendenzialmente il modello concettuale di crowdsourcing proposto da Pedersen et al. (2013) – presentato nel paragrafo 2.3.2.. Innanzitutto questa conformità si osserva nella rispondenza delle caratteristiche del processo di sviluppo dei singoli progetti alla tipologia di problema esposto nel brief aziendale. In questo senso, gli elementi del problema che maggiormente influenzano le attività e la loro gestione sono il grado di complessità e il livello di interdipendenza dei task nei quali può essere scomposto il processo risolutorio. Il primo – come descritto precedentemente (par. 3.1.5.) – può variare tra le diverse imprese e/o tra le diverse edizioni dell’evento, ma in generale sta riscontrando una crescita, determinata dalla maturità del format, e, di conseguenza, comporta un forte engagement nei membri dei gruppi da un lato ed un considerevole supporto al loro lavoro da parte delle aziende dall’altro. Il secondo fattore si mantiene invece tendenzialmente costante nelle varie sfide proposte all’H-Ack, che, data la natura prevalentemente creativa e il tempo di sviluppo limitato alle ventiquattro ore, vengono affrontate mediante una divisione dei compiti scelta autonomamente dai membri di ogni team, riconoscendo comunque l’elevata interconnessione e la corrispondente necessità di interazione e confronto continui.

La prima parte dell’evento coincide con la fase del processo di crowdsourcing di descrizione del problema che ogni impresa sottopone al crowd e delle linee guida da seguire nell’elaborazione della

56 Un esempio è quello dell’H-Ack progettato per Vodafone, che richiedeva ai partecipanti un determinato percorso di studio, delle precedenti esperienze di sviluppo di applicazioni nel portfolio e la disponibilità a lavorare con l’azienda nei tre mesi successivi alla partecipazione all’evento presso H-Farm.

soluzione. Quindi, vengono esposti il brief, corrispondente alla crowdsourced function, che deve essere presentata con il maggior grado di dettaglio possibile, in modo da favorire una maggiore conformità degli output alle esigenze aziendali, e le regole di base per l’esecuzione dei progetti, ossia il crowdsourcing mode, che nel caso dell’H-Ack assume una duplice declinazione, di collaborazione tra i componenti di ogni singolo team e di competizione tra team diversi che decidono di lavorare per una stessa azienda protagonista dell’hackathon. Inoltre, le imprese forniscono alcune indicazioni per guidare l’attività dei gruppi ed esprimono i criteri di valutazione e le proprie aspettative di risultato. In questa fase iniziale, le organizzazioni hanno anche l’occasione di farsi conoscere meglio dai partecipanti, comunicando mission, valori, cultura, attività svolte e tutti gli aspetti più rappresentativi della loro realtà, in grado, da una parte, di ispirare l’elaborazione delle idee nel corso dell’evento e, dall’altra, di attrarre nuove potenziali risorse umane, traendo così anche il beneficio che l’evento offre al di là della sua durata.

Nel corso dello sviluppo dei progetti, i protagonisti diventano ovviamente i team, che, sin dalla loro costituzione, si organizzano in modo indipendente e, anche nella gestione del lavoro, seguono essenzialmente dei criteri di autodisciplina. L’H-Ack, anche grazie al format dell’hackathon e, quindi, all’elevata energia richiesta per generare un’idea vincente nel lasso di tempo di ventiquattro ore, rappresenta un esempio significativo di creazione di relazioni di condivisione durante un processo di crowdsourcing. I membri di ogni team lavorano infatti in modo intenso ed ininterrotto, condividendo conoscenze, esperienze, valori ed interessi, identificandosi in modo molto forte con l’obiettivo da raggiungere e cercando il massimo livello di concentrazione e impegno, stimolati dalla competizione e dalle tempistiche ristrette.

Allo stesso tempo, conformandosi alle regole di Howe (2010), l’azienda si mantiene attiva e presente, collaborando con gli stessi gruppi e attuando delle opportune pratiche di governance del processo, con il sostegno dei dipendenti di H-Farm. Quest’ultima, quale piattaforma fisica dove ha luogo l’attività di crowdsourcing, offre l’ambiente e le risorse indispensabili per la stessa, ossia, nello specifico, il portale online per la comunicazione della composizione dei team e per il caricamento dei progetti finali, gli spazi di lavoro, il collegamento alla rete Internet ed altri strumenti utili all’esecuzione dei compiti.

Con riferimento alle modalità di gestione attuate dalla singola impresa presente, alcuni suoi rappresentanti, insieme ad alcuni di H-Farm, sono disponibili per tutto il tempo di sviluppo dei progetti per chiarimenti e precisazioni, mentre, ad intervalli più o meno regolari, si recano dai singoli team per osservare l’avanzamento del lavoro e reindirizzarlo qualora sia opportuno. Il monitoraggio dell’attività e le interazioni costanti con i partecipanti consentono inoltre all’azienda di valutare anche un’eventuale modifica di uno o più aspetti del compito assegnato, mostrandosi ricettiva verso le

possibili perplessità dei soggetti coinvolti nella realizzazione del suo progetto. È previsto anche uno specifico momento di presentazione dell’idea preliminare elaborata da ciascun gruppo, discussa brevemente con l’azienda, che può esprimere la propria opinione, anche se in maniera parziale per ragioni di equità nella competizione, e fornire qualche suggerimento per un’appropriata focalizzazione del task e degli obiettivi. Quindi, vengono predisposti dei meccanismi di feedback frequenti, che – come esaminato attraverso l’analisi delle modalità di gestione del crowdsourcing (par. 2.4.) – semplificano l’ideazione di soluzioni conformi alla richiesta dell’impresa cliente, incidendo positivamente anche sui livelli di motivazione e fiducia, fondamentali per un’efficace conduzione del processo. Il supporto e l’assistenza permanenti garantiscono anche un sostegno alle capacità di collaborazione, imprescindibili per l’esecuzione del brief da parte di ogni team, che può essere concepito infatti come una forma di Heavyweight Peer Production – delineata nel paragrafo 2.4.3. – in cui ognuno dei pochi soggetti coinvolti è chiamato a fornire un contributo significativo per il completamento del progetto.

Per quanto riguarda la creazione ed il mantenimento di motivazione e fiducia, le organizzazioni presenti all’H-Ack, oltre ad assicurare interazioni e feedback frequenti, con il consiglio e l’aiuto di H-Farm sembrano capaci di definire degli incentivi adeguati a garantire la partecipazione e l’impegno costanti dei partecipanti. In primis, il contenuto dei brief, per quanto sia formulato con la maggiore chiarezza e semplicità possibili, è reso attraente ed interessante per gli iscritti all’evento e – come più volte sottolineato – si sostanzia in un progetto che tende ad essere sempre più complesso con la ripetizione dell’evento. La comprensione delle motivazioni principali che animano i singoli membri dei gruppi di lavoro (la possibilità di entrare in contatto con imprese e/o tematiche di interesse, di accrescere le proprie competenze e di segnalarle alle aziende e la ricerca di una combinazione di sfida e divertimento) si traduce, oltre che nella tipologia di problemi sottoposti al crowd, anche nei prodotti e nelle somme di denaro offerti come premio per le soluzioni migliori ottenute al termine dell’evento e, talvolta, nell’occasione di proseguire la collaborazione con l’organizzazione o di entrare a far parte di essa al fine di implementare la propria idea. In generale, quindi, attraverso l’H-Ack le imprese riescono a rendere la partecipazione alla loro attività un’esperienza di valore per il crowd – nella logica del decimo ed ultimo principio di gestione del crowdsourcing proposto da Howe (2010) (par. 2.4.2.).

Dopo che i progetti elaborati da tutti i team sono stati caricati sulla piattaforma online istituita da H-Farm e presentati all’azienda interessata, vengono esaminati secondo i criteri esplicitati in fase iniziale e con il supporto dei responsabili di H-Farm, allo scopo di individuare l’idea vincente. Le attuali regole dell’H-Ack stabiliscono che, con il conferimento del premio in denaro al gruppo che ha sviluppato il miglior progetto, l’impresa ne acquisisce la proprietà intellettuale, risolvendo così la

criticità che è spesso legata ai suoi meccanismi di governance nel modello del crowdsourcing. La logica che H-Farm vorrebbe diffondere tra le aziende che partecipano all’hackathon si estende ad un investimento continuato nei vincitori dei brief, attraverso la loro assunzione.