• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 4. IL PERSONAGGIO STEREOTIPATO

4.2. Detectives e gender: la convenzionalità del personaggio stereotipato

4.2.3. Un mondo narrativo semplice: mainstream tv dramas

La semplicità morfologica dei personaggi stereotipati si accompagna ad una semplicità anche nel sistema delle relazioni. Con “relazioni sistemiche”, lo ricordiamo, facciamo qui riferimento sia al network relazionale che il singolo personaggio costruisce con gli altri individui finzionali dell’universo diegetico, sia alla modalità tramite cui il materiale narrativo è organizzato dall’architettura della narrazione e dal tipo di struttura seriale che dà forma al mondo narrativo.

Partendo dal primo punto, il personaggio stereotipato tendenzialmente si colloca in un cast strutturato secondo il modello del “sistema solare”, con un protagonista (o un gruppo ristretto di personaggi in funzione paritetica di protagonisti) in posizione di centralità assoluta. Nel caso del crime, infatti, come sottolineato nel paragrafo precedente, si parla spesso di un protagonista o di una coppia di protagonisti attorno a cui gravitano gli altri personaggi secondari in funzione di spalla o di apparizione occasionale (Sepulchre 2017). Nel caso di un personaggio singolo in funzione di leader del gruppo, come avviene in Major Crime, The Closer e Justified, il protagonista si relaziona con diversi personaggi in modo ciclico, senza che ci sia una preferenza o un’“affinità elettiva” con un personaggio specifico. Quando ciò accade, quando cioè si forma una coppia protagonista, legata sul piano professionale e, nella maggior parte dei casi, anche su quello sentimentale, l’orbita del sistema relazionale diviene ellittica e si impernia attorno a questi due fuochi. I personaggi che compongono la coppia protagonista intrattengono tra di loro il numero più alto di interazione drammatiche, nonché quelle qualitativamente più importanti ai fini dell’avanzamento della storia

(soprattutto della running plot). Tra i casi maggiormente significativi in cui è riscontrabile questa dinamica ricordiamo Bones e Booth in Bones, Richard Castle e Kate Beckett in Castle, Jane Rizzoli e Maura Isles di Rizzoli & Isles, Neal Caffrey e

Peter Burke in White Collar, Patrick Jane e Teresa Lisbon in The Mentalist, Joan Watson e Sherlock Holmes in Elementary. Tra questi personaggi sembra instaurarsi una situazione paritetica, ma a ben vedere uno dei due e, nel caso la coppia sia mista, si tratta quasi sempre della donna, è dipinto come più serio e concentrato sul lavoro (dovendo dimostrare il suo valore in un mondo prettamente maschile) rispetto all’altro. Ovviamente, i deuteragonisti intrattengono relazioni anche con altri personaggi, con i quali però non arrivano a un simile livello di complicità e “simbiosi narrativa”.

Nel caso in cui anziché un deuteragonismo avessimo più personaggi che intrattengono relazioni reciproche maggiormente paritetiche possiamo parlare di un “gruppo protagonista”, come accade in serie televisive quali NCIS, NCIS: Los Angeles,183

Hawaii Five-O e in modo maggiormente evidente Blue Bloods e Criminal Minds.184 In

esse, il cast di personaggi condivide la scena in modo equanime, anche se la forma della gerarchia di gender trova il modo di agire anche in questo frangente, facendo sì che la donna sia un elemento “complementare” e quasi mai il leader del gruppo. In questa conformazione del cast dei personaggi ogni membro del team può diventare il protagonista di uno o più episodi che, quindi, incentrano le linee narrative su di lui o lei.

Blue Bloods, giusto per fare un nome, segue le vicende della famiglia Reagan, da

generazioni al servizio del Dipartimento di polizia di New York. In quasi ogni episodio vediamo tutti i membri della famiglia (la scena che li vede riuniti tutti a tavola è ricorrente), a ricordarci la coralità dell’azione dei personaggi. Ci sono episodi che, tuttavia, puntano i riflettori su alcuni di loro e non su altri, come quelli con pratagonista Jamie, il novellino appena entrato in servizio, o Frank, il patriarca. Lo stesso accade con

Criminal Minds, in cui la squadra di profilers dell’FBI collabora, ciascuno con le

183 Il caso di NCIS: Los Angeles è piuttosto interessante in questo contesto perché suddivide il gruppo protagonista in due sottogruppi abbastanza nitidi e indipendenti uno dall’altro: da un lato gli agenti G. Cullen e Sam Hanna, dall’altro gli agenti Kensi Blye ed Eric Beal.

184 In Blue Bloods la rosa dei personaggi protagonisti è rappresentata dai membri della famiglia Reagan (Francis "Frank" Reagan, Daniel "Danny" Reagan, Erin Reagan, Jamison "Jamie" Reagan, Henry Reagan, Linda Reagan), in Criminal Minds essa coincide con la squadra di profilers (in particolare: Aaron Hotchner, Dereck Morgan, Spencer Reed, Penelope Garcia, David Rossi, Jennifer Jerau, Emily Prentiss).

proprie abilità e non mancando di mettere in mezzo i propri problemi personali, alla risoluzione dei casi. Nonostante la polifonia generale, molti sono gli episodi centrati specificamente su uno membro del gruppo piuttosto che un altro, a scapito della “visione” di gruppo.185

Indipendentemente dalle diverse configurazioni, il mondo narrativo che queste serie presentano dal punto di vista dell’architettura delle relazioni tra i personaggi rimane assai semplice: non ci sono mai dubbi su chi sia/siano il/i protagonista/i della narrazione, né ci possono essere troppe sorprese in merito all’evoluzione delle

storylines, anche in caso di trame multistrand. Dopotutto, stiamo parlando di prodotti

televisivi codificati in ottemperanza a formule di genere e a stereotipi socio-culturali. Il conservatorismo formale sia dal punto vista estetico e testuale sia da quello tematico e culturale del personaggio stereotipato è connesso in modo direttamente proporzionale alla struttura del palinsesto seriale americano. Il mondo narrativo tipico di questa tipologia di personaggio seriale si presenta come semplice anche perché a essere “semplici” – ovvero convenzionali, prevedibili e basate su formule – sono le serie televisive di cui essi fanno parte, ovvero le serie prodotte dalla televisione generalista dei broadcaster (in particolare NBC, CBS, ABC, FOX). I personaggi stereotipati, infatti, si trovano particolarmente a proprio agio in prodotti seriali costruiti secondo una logica strettamente vincolata dalle convenzioni di genere, dalle aspettative del pubblico a cui si rivolgono e anche dai soggetti produttivi (i network) che li realizzano. L’ingresso della televisione nella cosiddetta era “post-broadcast” (Turner e Tay 2009), o “post-network” (Lotz [2014] 2017), ha fatto sì che si ponesse l’accento su quelle che Lotz chiama le “cinque C” (choice, control, convenience, customization e community) e ha certamente aperto le porte a nuovi soggetti produttivi e distributivi – prima con la “transizione multicanale” e l’avvento della Cable TV, poi con la comparsa delle OTT186

185 Per esempio, l’episodio 03x09 (“Penelope”) è dedicato a Penelope Garcia; gli episodi 04x25 (“To Hell”), 04x26 (“..And Back”) e 05x09 (“100”) hanno come protagonista l’agente Hotchner e il suo rapporto con il killer noto come “il Mietitore”. Gli episodi 06x17 e 06x18 (“Lauren” parte 1 e parte 2) sono incentrati sul passato dell’agente Prentiss e sulle ripercussioni di tale passato sul presente. L’episodio 08x12 (“Zugzwang”) riguarda il Dottor Reed e la sua fidanzata.

186 Come scrive Guido Vannucchi: “Gli OTT sono definiti “Over The Top” per evidenziare che i molteplici servizi da essi forniti sono ‘disgiunti’ dal trasporto dei dati e si ‘appoggiano’ alle reti IP degli operatori di telecomunicazioni (‘Telco’). Essi operano pertanto “al di sopra” delle Reti e il modello di business che li caratterizza permette loro di mantenere la completa esclusività dei contenuti inviati e dei

(Netflix, Amazon Prime Video e Hulu). Grazie a questi stravolgimenti la televisione si è certamente diversificata e frammentata in direzione di una molteplicità di offerta e di una libertà di scelta sconosciuta nell’era dei broadcaster, ma ciò non significa che la modalità di produzione e fruizione “stile network” sia scomparsa. L’era post-network non ha sradicato soggetti produttivi preesistenti, né sovvertito in toto gli assetti estetici e le pratiche di fruizione delle serie da loro prodotte. Le opzioni di distribuzione e fruizione non lineare hanno ampliato l’offerta e la personalizzazione di contenuti, ma i network riescono ancora a difendersi, specialmente nella fascia oraria del prime time (fascia oraria 8.00-10.00 p.m.). Come scrive Lotz “these evening hours commonly gather the most viewers, and the network consequently design and select show with a breadth and inclusiveness appropriate to attract a wide array of people” (Lotz 2009). I programmi televisivi dei network generalisti devono essere progettati per attrarre il più vasto pubblico possibile, e per farlo devono mostrare un certo appeal (esponendo buoni production values e un certa qualità estetico-narrativa) senza però violare le stringenti regole della FCC e le politiche del network in materia di contenuti e temi (Brembilla 2018). È chiaro che, in questo senso, ricorrere a serie televisive e personaggi che si basano su formule estetico-narrativo e tematiche codificate e sedimentate nell’immaginario culturale della società rappresenta una via sicura per raggiungere lo scopo. I personaggi stereotipati, grazie alla loro struttura morfologica e alla costruzione identitaria fondata su formule testuali e stereotipi socio-culturali largamente riconoscibili, si prestano benissimo a essere impiegati in serie televisive prodotte e distribuite da canali che si rivolgono a un vasto numero di persone indifferenziate. Ma la notevole quantità di serie televisive, per così dire, “classiche” (come appunto quella a predominanza episodica) è presente anche su alcuni canali tematici, che si rivolgono a nicchie di pubblico specifiche. È il caso del canale via cavo TNT (di proprietà Time Warner), produttore di serie dal formato tradizionale e dalla qualità discreta (anche se non certo eccelsa) dal punto di vista qualitativo quali The Closer, Major Crimes, Rizzoli & Isles, Murder in the first. Si tratta, evidentemente, di prodotti “di mantenimento”, che non si pongono tanto il problema di essere innovativi e narrativamente complessi,

relativi copyright.” Vannucchi, Guido. “Internet e le dinamiche dei ruoli degli OTT (“Over The Top”) e Telco nel panorama ICT”. Mondo Digitale, novembre 2015, URL http://mondodigitale.aicanet.net/2015- 5/articoli/02_internet_dinamiche_ruoli_OTT.pdf consultato il 31 luglio 2018.

quanto piuttosto quello di riempire buchi di palinsesto, arricchire le libraries e attirare determinate categorie di pubblico accanto a prodotti maggiormente “di richiamo” (come, sempre per rimanere in ambito TNT, possono essere Legends187 e L’Alienista).

La complessità narrativa e la diversificazione dell’offerta televisiva ha certamente ampliato il ventaglio delle possibilità per le narrazioni seriali e i loro personaggi, ma non va dimenticato che le serie dal formato classico e che presentano personaggi stereotipati costituiscono ancora uno dei maggiori orientamenti entro cui si indirizza la serialità contemporanea. Come ricorda Mittell a tal proposito,

the desire for stable characters with consistent traits and personalities is a major draw for serial storytelling.[…] Viewers invest themselves in the shifting web of relationships between fairly stable characters (2015, 142-143).

Eppure, una delle caratteristiche più rilevanti, nonché una delle possibilità maggiormente sfruttate dalla serialità contemporanea, riguarda proprio una nuova modalità di caratterizzazione del personaggio, che alla stabilità predilige la trasformazione.