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Vivere bene in famiglia e nel contesto socio-relazionale Contesto Contesto

2. La piramide della salute: guida alla lettura

2.1. La promozione della salute e dei diritti di cittadinanza: la salute in tutte le politiche politiche

2.1.1.3 Vivere bene in famiglia e nel contesto socio-relazionale Contesto Contesto

Ci sono sempre maggiori condizionamenti da parte della società consumistica sia diretti, con azioni persuasive, che indiretti, attraverso l’imposizione di modelli e stili di vita, che possono portare nel tempo od al peggioramento delle condizioni economico sociali o a stati patologici di origine psico sociale.

Il sovraindebitamento delle famiglie generato anche dall’induzione al consumo e all’utilizzo del credito per sostenere il consumo, la diffusione del gioco d’azzardo legalizzato all’apparente portata di tutti, modelli di vita e modi di essere imposti agli adolescenti che inducono agli eccessi (alcool, fumo, droga, cibo, sesso), l’uso compulsivo di nuove tecnologie, sono fattori che portano ad uno sgretolamento sociale e alla perdita del controllo da parte degli individui.

Si generano così dipendenze o situazioni di estrema crisi economica cui difficilmente lo stato sociale può far fronte.

Sfida

E’ necessario quindi agire sul piano educativo e informativo in modo che si possa costruire una rete di auto – protezione così da prevenire i fenomeni degenerativi.

Obiettivo

Dotare i giovani di strumenti che sviluppano il senso critico e la consapevolezza

Azioni

c) informazione alle famiglie c) formazione agli insegnanti c) educazione ai giovani

Le azioni prevederanno interventi in cui i soggetti interessati saranno in parte semplici destinatari ed in parte soggetti attivi.

Verrà predisposto un kit multimediale per ogni destinatario composto da una parte informativa e una traccia per la realizzazione di laboratori che avranno come risultato la realizzazione video e prodotti da condividere in un format di comunicazione cross-mediale, interattivo a partecipazione diretta nella nuova piattaforma Giovaniconsumatori.it in corso di progettazione.

2.1.1.3 Vivere bene in famiglia e nel contesto socio-relazionale Contesto

La crescita dell’attenzione al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, alle problematiche specifiche, ai diritti, ha senza dubbio contribuito negli ultimi decenni nel nostro Paese, come in generale nel mondo occidentale, ad aumentare l’insieme dei dati statistici disponibili. E tuttavia anche in un sistema di raccolta dei dati sui minori piuttosto evoluto come quello toscano, a fronte di serie storiche che guardano direttamente ai bambini e ai ragazzi e che raccontano molto delle situazioni dell’agio, mancano indicatori riferiti all’agio e agli aspetti della vita quotidiana utili a liberare finalmente la condizione dell’infanzia da quella visione circoscritta all’interno della dimensione privata familiare e a scongiurare il rischio di invisibilità delle nuove generazioni collegato anche (ma non solo) alla perdita di peso di queste fasce nella composizione della popolazione.

Nasce da qui l’esigenza di iniziare ad indagare a fianco della dimensione della protezione e della provision quella del benessere e della partecipazione: si tratta del resto di situazioni collegate là

dove il raggiungimento del benessere per l’infanzia e l’adolescenza richiede non solo tutela e protezione ma anche l’attuazione di pratiche partecipative e di coinvolgimento che sono trasversali all’affermazione di tutti i diritti.

Oltre alla famiglia, andranno considerati quali ambiti di intervento privilegiati il contesto scolastico e formativo e l’associazionismo sportivo: le azioni che si riusciranno a veicolare in tali realtà, siano esse di sensibilizzazione alle tematiche che portano il “punto di vista” dei bambini e dei ragazzi, o di realizzazione di occasioni e opportunità di partecipazione e crescita, o ancora di formazione degli operatori scolastici, assumeranno una valenza preventiva utile all’affermazione del diritto al benessere, alle opportunità di crescita in ambienti sani e stimolanti e allo sviluppo di relazioni significative in famiglia e tra pari.

Obiettivi

1. Favorire l’affermazione di processi sociali, educativi e relazionali nei quali emergano i concetti di benessere e di partecipazione dei bambini e dei ragazzi, come protagonisti delle relazioni tra familiari e tra pari ed inseriti in un contesto attento e sensibile alle opportunità di crescita e di sviluppo di cui necessitano.

2. Individuare ed analizzare i fattori di benessere e i livelli di coinvolgimento dell’infanzia e dell’adolescenza in una dimensione riferita alla qualità della vita ed utile a supportare lo sviluppo della qualità delle relazioni individuali ed istituzionali.

Tali obiettivi si raggiungono attraverso i seguenti interventi:

• Orientare il lavoro dei servizi pubblici, delle associazioni, dell’associazionismo sportivo e della scuola all’inserimento delle tematiche dell’ascolto, della partecipazione attiva e del coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nei percorsi educativi, di crescita, di formazione che li riguardano: saranno da privilegiare occasioni di promozione e di formazione in particolare in ambito scolastico e sportivo.

• Realizzare la mappa regionale degli indicatori di benessere quale strumento che, muovendo dagli indicatori disponibili, renda fruibile le dimensioni e le sottodimensioni dell’insieme delle relazioni (ambito familiare), delle opportunità o deprivazioni culturali (scuola) e della salute (strutture sanitarie e servizi sociali) che le giovani generazioni vivono nella nostra regione. • Promuovere azioni che a partire dall’utilizzo degli indicatori sociali, socio-sanitari e di

benessere facilitino l’individuazione dei fattori di rischio per i minori, in particolare per quanto attiene l’ambiente scolastico, e sostengano gli interventi di prevenzione anche in relazione al possibile allontanamento dalle famiglie.

2.1.2. Il diritto di vivere in salute e sicurezza 2.1.2.1. La sicurezza nell’ambiente Contesto

L’integrazione delle politiche sanitarie e ambientali è un obiettivo perseguito costantemente nella nostra Regione ed infatti era già presente sia nella precedente programmazione sanitaria che ambientale

Tale integrazione è individuata anche negli indirizzi di legislatura delle Politiche in materia ambientale presenti nel Programma Regionale di Sviluppo 2011-2015.

Il percorso di integrazione è stato avviato con la decisione della Giunta Regionale n. 10 dell’11/09/2006; da allora, nell’ambito della tematica Ambiente e Salute sono sempre più numerosi gli eventi per i quali le Direzioni generali competenti in materia sanitaria ed ambientale hanno condiviso percorsi comuni, come ad esempio per la recente indagine epidemiologica sulla geotermia, gli studi per gli inceneritori, il monitoraggio sul radon, il controllo ufficiale sui regolamenti REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) e CLP (Classification, Labelling and Packaging). Da segnalare che il progetto regionale Ambiente e Salute (progetto 2.6.4), è uno dei 49 progetti individuati nel Piano Regionale della Prevenzione (PRP) 2010-2012, approvato con la DGRT n. 1176 del 28/12/2010.

Le sfide

Secondo l’approccio adottato dall’OMS del global burden of disease sono stati attribuiti ai fattori ambientali modificabili un 24% di carico di malattia (anni di vita in salute persi) e un 23% di tutte le morti (mortalità prematura). Inoltre, l’evoluzione del contesto socio-economico internazionale rende necessario un cambiamento che acceleri l’integrazione delle azioni dei diversi soggetti sanitari e non sanitari che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di salute in un contesto dove il contrasto alle disuguaglianze, causate anche dai determinati ambientali, si conferma uno degli elementi principali del presente piano socio-sanitario.

I sistemi di monitoraggio ambientale sviluppati negli anni nella nostra regione i cui risultati sono riportati periodicamente sui rapporti sullo stato dell’ambiente regionali e di ARPAT, mostrano che l’esposizione stimata annua della popolazione a NO2, PM10 e a ozono è migliorata ma permane in alcuni casi superiore ai valori di riferimento indicati a livello europeo e dalla OMS per la protezione della salute, in particolare nelle aree urbane in collegamento al traffico. Anche il rumore permane un fattore di esposizione e di disturbo per la popolazione residente in ambito urbano ed in prossimità di infrastrutture di trasporto.

La correlazione fra queste esposizioni e gli effetti sulla salute è ormai riconosciuta dalla letteratura scientifica e diversi studi hanno interessato anche gruppi di popolazione in Toscana come risulta da una prima ricognizione regionale degli studi ambiente e salute in corso al 2011 o appena conclusi. Ugualmente è possibile la prevenzione nei confronti di esposizioni indagate come quella al radon. Una adeguata comunicazione agli operatori sanitari e ai cittadini può altresì essere utile a migliorare lo stato di salute delle persone affette da allergie ai pollini.

Il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano permetterà la riduzione dell’esposizione a sostanze contaminanti.

È necessario migliorare i processi partecipativi considerando le istanze provenienti dalla popolazione in tema di programmazione e gestione di attività che hanno impatto sull’ambiente e sulla salute. In questo contesto il ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri è in grado di dare un contributo nel sensibilizzare ed informare la popolazione, nonché per segnalare eventuali situazioni di criticità, attivando un sistema di valutazione a rete che coinvolge soggetti chiave del sistema regionale sanitario e ambientale.

Per dare attuazione a quanto sopra descritto è necessario adottare una strategia regionale per ottenere una maggiore tutela della salute della popolazione della Toscana in tema di ambiente e salute attraverso il miglioramento del coordinamento e dell’integrazione tra le politiche e le azioni regionali in campo ambientale e sanitario, e l’individuazione di modalità condivise con gli enti locali

(Comuni, Province, Comunità montane) e le Società della Salute per la prevenzione, gestione e comunicazione delle problematiche ambiente-salute correlate.

Obiettivi

A) Condivisione degli obiettivi regionali in materia ambientale individuati nel Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER).

B) Migliorare l’integrazione tra le politiche e le azioni regionali in campo ambientale e sanitario al fine di ottenere una maggiore tutela della salute della popolazione della Toscana.

C) Migliorare la capacità di lettura e di valutazione del contesto ambientale e dell’impatto di tale contesto sulla salute della popolazione.

D) Rafforzare la capacità di programmazione in tema di ambiente e salute nei Piani Integrati di Salute da parte delle Società della Salute.

E) Rafforzare i processi riguardanti la programmazione integrata sui controlli ufficiali ambientali e sanitari

Strategie

A.1.1- Supporto al raggiungimento degli obiettivi individuati dalle politiche ambientali regionali in materia di inquinamento atmosferico e dell’aria indoor, inquinamento acustico, inquinamento elettromagnetico, radiazioni ionizzanti, radon, amianto, fitosanitari, tutela delle acque interne con particolare riferimento alle acque destinate al consumo umano e prevenzione degli incidenti rilevanti nelle industrie che trattano materiali di particolare rischio.

A.1.2- Migliorare la sostenibilità ambientale delle strutture del sistema sanitario regionale, attraverso l’elaborazione di linee guida regionali sulle buone pratiche di sostenibilità ambientale. A.1.3- Elaborazione e promozione di linee di indirizzo per l’adeguamento dei regolamenti edilizi comunali ai principi della sostenibilità ambientale e della prevenzione all’esposizione ad agenti fisici, chimici e biologici.

B.1- Elaborazione ed attuazione di una strategia regionale su ambiente e salute che consenta di migliorare il coordinamento istituzionale ed organizzativo territoriale, l’individuazione della missione regionale e dei soggetti locali coinvolti nell’attuazione delle strategie, l’identificazione delle priorità di intervento e del percorso di attuazione e di monitoraggio delle azioni. Tale strategia può essere attuata anche attraverso le seguenti azioni:

B.1.1- costituzione di una cabina di regia regionale per la tematica di ambiente e salute;

B.1.2- elaborazione di protocolli riguardanti modalità di prevenzione, gestione e comunicazione delle problematiche ambiente-salute correlate con gli enti locali (Comuni, Province, Comunità montane), ive comprese le Società della Salute, al fine di adottare un modello operativo omogeneo per l'intero territorio regionale;

B.1.3- elaborazione di un piano di comunicazione integrato regionale per la tematica di ambiente e salute, con particolare riferimento alle comunicazioni correlate ai sistemi di monitoraggio ambientale;

B:1.4- realizzazione di un monitoraggio sulla percezione del rischio ambientale da parte della popolazione, integrando sistemi di rilevazione esistenti come ad esempio PASSI;

B.1.5- realizzazione di attività formative mirate su MMG e PLS sulla tematica ambiente e salute; B.1.6- realizzazione di una rete professionale e di relazioni tra le varie strutture organizzative del sistema sanitario regionale coinvolte nella tematica ambiente e salute;

C.1.1 – Individuare e sperimentare indicatori di salute ambiente-correlati per migliorare l’interpretazione del contesto integrato ambientale e sanitario;

C.1.2- Sviluppare indagini sulla presenza di contaminanti ubiquitari nell’ambiente;

D.1 – Elaborare indicazioni operative per il rafforzamento della programmazione in tema di ambiente e salute da parte delle Società della Salute, integrando le linee guida per l’elaborazione dei Piani Integrati di Salute di cui alla DGRT 243/2011.

E.1 – Elaborare programmi integrati di controllo ufficiale e di campionamento su tematiche riguardanti la radioattività ambientale negli alimenti, le acque potabili, la sicurezza chimica, l’amianto, i fitosanitari e nell’ambito dei Siti di Interesse Nazionale (SIN).

2.1.2.2. La sicurezza sul posto di lavoro