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Abramo e suo figlio

Nel documento Ricerche sugli ebrei senesi nel Quattrocento (pagine 139-142)

Ma Abramo dovette ricorrere all aiuto dei Senesi per motivi ben più gravi.

Nel 1482 egli aveva mandato il proprio figlio Jacob, di circa dodici anni a studiare ad Acquapendente, presso il nonno materno.

Abraham iudeo già figlio di Iacob cittadino nostro haveva in studio in Aquapendente un suo figliolo di nominato Iacob, di età di XII anni in circa, el quale pare che da Leone da Montesecco come homo del papa in la presente guerra contra li Colonnesi fusse preso prigione stando in Aquapendente368

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Il caso appare semplice ma drammatico. Il piccolo Jacob è stato rapito da Leone da Montesecco, capitano di ventura al soldo del papa.

La città di Acquapendente e quella di Toscanella, già nella prima metà del XV secolo costituivano per l Alta Tuscia i due principali nuclei di riferimento per le comunità di mercanti e banchieri ebrei provenienti da Roma e Viterbo. Attività queste che vi continuarono per i successivi due secoli estendendosi, a partire maggiormente dalla metà del XVI secolo, anche ai vicini centri di Onano, Proceno, Bolsena, Latera, e a quelli del ducato di Castro369

. Scarse sono le notizie relative al nucleo ebraico

366 ASSi, Balìa, Deliberazioni, 15, cc. 21v, 22r, 14 luglio 1479.

367 A. Esposito, Prestatori ebrei a Marino alla fine del Quattrocento, p. 273. 368 ASSi, Concistoro, Copialettere, 1695, c. 153v, 5 novembre 1482.

369 B. Mancini, Banchi e mercanti ebrei nell Alta Tuscia tra XV e XVII secolo, in Tracce percorsi

presente ad Acquapendente. Abbiamo notizia di un Sabato di Dattaro, ebreo romano, ma che abitava ad Acquapendente, che nel 1434 costituì una società bastarorum con un maestro Paolo di Nanni.

Informazioni relative ad una famiglia, di origine viterbese abitante ad Acquapendente sono invece del 1450. Salomone Habac agisce per conto di un maestro Angelo di Dattaro di Chianciano per la confutazione di una quietanza. Salomon aveva un fratello di nome Consiglio, anche lui presente in Acquapendente. I due fratelli, dal 1457 facevano parte della società di prestito senese370. Erano probabilmente figli di Salomon i tre ebrei coinvolti in un litigio con un frate francescano nel 1467: Persius, Moysis e Alleuntius, habitatores terre Aquapendentis ed hebreos de bibia.371

All inizio degli anni 80 del Quattrocento infuriava la guerra tra il papa Sisto IV e la famiglia Colonna; ad accendere la miccia contribuì lo scoppio della guerra di Ferrara: il papa da anni infatti sognava di poter mettere le mani sulla Romagna per costruire un dominio a capo del quale mettere i propri nipoti. Ma il Duca di Ferrara, Ercole, trovò il sostegno della maggior parte delle potenze italiane: Regno di Napoli, Milano, Firenze, Gonzaga di Mantova, Bologna e Urbino. A Roma le antiche fazioni dei Savelli e dei Colonna approfittarono della situazione per insorgere contro il pontefice.

Precedentemente, nel 1480, l assassinio di un parente del papa ad opera di Prospero di S. Croce aveva già diviso la città in due. Per porre un freno agli scontri interni il re di Napoli chiamò a sé le famiglie dei diversi schieramenti unendole nella guerra contro i turchi che nel frattempo erano sbarcati ad Otranto.

Proprio in occasione della guerra di Ferrara, dopo che l emergenza di Otranto era cessata, il papa aveva richiamato le famiglie dei baroni dall esercito del re. Ma i Colonna decisero di rimanere al servizio di Alfonso a causa della loro rivalità con gli Orsini, i quali, a detta del Gregorovius, sarebbero stati meglio pagati per i loro servigi372.

370 S. Boesch Gajano, Il comune di Siena e il prestito ebraico nei secoli XIV e XV: fonti e problemi, p.

221.

371 Il regesto dei documenti è in B. Mariani, Banchi e mercanti ebrei nell Alta Tuscia tra XV e XVII

secolo, p. 135. Esiste anche un Bonaventura di Salomone da Acquapendente attivo nel 1465, forse

anch egli figlio di Salomone Abac. Cfr. A. Toaff, The jews in Umbria, p. 770, n. 1427. 372

La lotta proseguirà per un anno circa; i Colonnesi di Lorenzo Colonna si fortificarono nella loro rocca di Marino e compirono numerosi colpi di mano verso la città di Roma373

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Ma alla fine, Sisto IV ebbe la meglio e riuscì a prendere il castello di Marino. Secondo il Ranke la vendetta del papa sui nemici fu aspra e violenta; oltre alla presa di Marino, Sisto perseguitò i Colonna e fece uccidere nella propria casa il protonotaio Lorenzo Colonna374.

Proprio durante questa guerra, Leone da Montesecco, condottiero al soldo del papa, fratello del più famoso Giovan Battista da Montesecco, coinvolto nella congiura che si concluse con la morte di Giuliano de Medici, e decapitato a causa del ruolo avuto nell omicidio predetto,375

rapì in Aquapendente il piccolo Jacob. Leone era già da qualche anno impegnato in campagne militari al servizio del papa. Nel 1478 aveva partecipato all assedio di Monte San Savino, mentre nel giugno del 1482 viene nominato prefetto della guardia pontificia con Girolamo Riario. Con il nuovo incarico riesce ad incarcerare alcuni esponenti della famiglia Colonna, sospettati di aver tramato contro il Riario, tra cui i cardinali Giovan Battista Savelli e Giovanni Colonna, che saranno detenuti in Castel Sant Angelo. Nell agosto successivo Leone parteciperà alla battaglia di Campomorto. Verosimilmente dopo queste imprese militari localizzate in area laziale, Leone ebbe l occasione per entrare ad Acquapendente e rapire il figlio di Abramo.

Il rapimento aveva ovviamente come scopo il ricatto. Sembra difficile credere che Leone sia capitato casualmente ad Acquapendente e abbia messo le mani sul pupillo di un ricco banchiere: questo sub pretestu che dicto Abraham suo patre stava in Marino et li teneva el bancho el presto suo inferendo che per questo dovesse essere inimico di sancta chiesa. Da quanto scrivono i senesi il condottiero, saputo che Abramo aveva un banco di prestito a Marino, lo aveva ritenuto automaticamente nemico di Cristo e della Chiesa. Va da sé che la scusa è dubbia e poco credibile. Infatti non solo viene rapito il piccolo Jacob, ma vengono sottratti anche alcune gioie argenti et denari, particolare che ci induce a sospettare che Jacob non fosse ad Acquapendente dai nonni solo per studio ma anche per far pratica con il banco.

373 Ibid., p. 1968.

374 L. von Ranke, Storia dei Papi, pp. 42-43, Firenze, 1959.

375 Cfr. Le Confessioni di Giovan Battista da Montesecco, in G. Capponi, Storia della Repubblica di

Pare che lo stesso Abramo si fosse recato a Roma per pregare il papa che gli fosse restituito il maltolto. Se non interpretiamo male il documento in nostro possesso si ha l impressione che Abramo abbia chiesto un aiuto al pontefice anche per ottenere dei denari che aveva prestato alla famiglia Colonna, avversaria del papa nella guerra che si era appena combattuta.

Non si può escludere che l ordine di rapire il piccolo Jacob sia partito proprio dalla Santa Sede; un modo per punire un ebreo che sfacciatamente finanziava i suoi avversari.

Non è neppure da escludersi, tuttavia, che Leone da Montesecco possa aver agito in proprio, senza una regia orchestrata dall autorità pontificia. Secondo il Burckardt, i condottieri che in questo periodo operano in Italia sono tra i primi e più pericolosi malfattori, fuori da ogni legge e morale. Braccio da Montone, Tiberio Brandolini, Werner von Urslingen, che sulla corazza portava il motto nemico di dio e d ogni pietà e misericordia , furono considerati personaggi scellerati, capaci di ogni delitto; ma a guardar meglio, aggiunge sempre il Burckardt, ci si accorge che l opinione dei cronisti che ne descrivono i misfatti è condizionata soprattutto dai sentimenti anti- religiosi che questi personaggi nutrivano.376

È comunque noto, dato il carattere della guerra nell epoca trattata, che la ricerca di prede di guerra, rapimenti e saccheggi fossero pratiche in uso dalle truppe mercenarie e dai loro condottieri.

Sicuramente degno d interesse il dato che nonostante Abramo non abitasse più a Siena da anni377

, i Senesi continuavano a ritenerlo loro cittadino, Abraham iudeo cittadino nostro378

, ed anzi pregano l oratore Lorenzo Lanzi di fare tutto ciò che è in suo potere perché Abraham sia hauto per raccomandato et non riceva tanta iniustitia che saria un mandarlo al hospitale379

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Non conosciamo purtroppo l esito delle trattative, ma Jacob fu comunque liberato.

Nel documento Ricerche sugli ebrei senesi nel Quattrocento (pagine 139-142)