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Lucignano: notizie di una nuova presenza ebraica

Nel documento Ricerche sugli ebrei senesi nel Quattrocento (pagine 198-200)

I Lucinianesi avevano bruciato il loro ebreo sul rogo ed erano rimasti senza prestatore. Non passeranno molti anni prima che l esigenza di un banco di prestito si faccia sentire.

A riprova della parziale autonomia nel trattare con gli ebrei da parte del piccolo comune di Lucignano di Valdichiana vi è una petizione dei Priori indirizzata al Capitano del Popolo di Siena Bonuccio de Capacci datata 11 maggio 1483.

La supplica dei lucinianesi riguarda la richiesta di poter condurre in loco un ebreo feneratore. Lucignano, aveva avuto in passato un prestatore ebreo, lo stesso Angelo di Musetto che abbiamo incontrato sopra, ma questi, accusato di sacrilegio era stato arso sul rogo nell estate del 1466. Sebbene vi siano tracce di attività commerciali da parte di ebrei senesi e non solo, per più di quindici anni Lucignano era rimasta priva di un suo ebreo.

Tralasciamo per il momento tutte le implicazioni e le notizie inerenti gli ebrei che hanno avuto interessi a Lucignano e concentriamoci solo sulla parte del documento che si riferisce ai capitoli: per oviare et fugire tali inconvenienti voliamo pregare Vostre Signorie si voglino adoperare che li capitoli, quali mandiamo a quelle che se approvino in nel vostro Concistoro [ ] 560

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Vi è senza dubbio la volontà di stipulare nuovi accordi con degli ebrei, che forse sono già a Lucignano, ed anzi, pare chiaro che questi capitoli siano già stati scritti, e necessitino solo dell approvazione senese.

558 ASSi, Copialettere del Concistoro, 1687, c. 155r, 1469 luglio-agosto 559 ASSi, Copialettere del Concistoro, 1688, c. 58v, 17 marzo 1471 560

Dieci giorni dopo il Concistoro di Siena concede la condotta a due ebrei originari di Toscanella, Meli Trucci e a suo figlio Angelo. Probabilmente Meli è da identificarsi con un Meli di Leuccio, fratello di Manuele e Abramo, segnalati nel 1472 insieme ad altri ebrei di Viterbo561 in occasione del perdono del papa per motivi che però ignoriamo.

I Senesi approvarono i capitoli dei Lucinianesi a patto che entro un mese pervenisse l assoluzione pontificia per la richiesta di Meli, Angelo e la comunità di Lucignano562.

Lo Zdekauer non riferisce niente riguardo questa assoluzione, ma certamente i capitoli stipulati con Meli entrarono in vigore se poco dopo, è il 24 di settembre 1483, il podestà di Lucignano è invitato dai Senesi a far rispettare tali capitoli, evidentemente messi in discussione da un azione legale promossa dall ebreo maestro Abramo di Vitale563 contro lo stesso Meli564

.

Non sappiamo di preciso chi fosse questo maestro Abramo di Vitale.

Prima della controversia con il nuovo prestatore Mele, non abbiamo notizie relative ad alcun ebreo abitante a Lucignano, ad eccezione di un Ventura di maestro Angelo attivo nel 1466, e sul quale non abbiamo altre informazioni565

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Ma Abramo doveva aver già avuto noie a causa di questioni economiche e dai pochi documenti in nostro possesso pare proprio che la sua condizione finanziaria fosse piuttosto precaria.

Abbiamo visto che Abramo aveva intentato una causa contro Meli per una questione di denaro, ma non conosciamo i particolari della controversia.

Qualche anno dopo, siamo nel gennaio del 1487, sembra che Abramo avesse un debito di circa 400 ducati con un Mariano da Montalcino566. A garanzia del debito vi

561

Cfr. S. Simonsohn, The Apostolic see and the jews. Documents (1464-1521), n. 965, 27 luglio 1472, pp. 1204-1205.

562

L. Zdekauer, I Capitula Hebreorum di Siena, p. 270. 563

Maestro Abramo è probabilmente figlio di Vitale da Capranica. 564

ASSi, Concistoro, Copialettere, 1696, c. 115v, 24 settembre 1483.

565 ASSi, Concistoro, Copialettere, 1684, c. 131v, 14 maggio 1466. In questi anni a Lucignano

troviamo menzionato spesse volte un maestro Angelo, probabilmente un medico, ma questi non viene mai definito ebreo, quindi non possiamo affermare con certezza che si tratti della stessa persona. Si veda ASSi, NA, 598, Comune di Lucignano, Deliberazioni (1468-1469), c. 22v, c. 25v, c. 28v, c. 39r, c. 58r, c. 63r, c. 72r.

566

erano alcuni pegni, che per ordine del Concistoro di Siena erano stati posti sotto la custodia del podestà di Lucignano. L ex podestà del luogo, Sano Batteloro, che si era occupato della controversia tra l ebreo e Mariano chiede di poter accedere a tali pegni per conseguire quanto gli era dovuto. I pegni di cui si parla sono dei libri, che furono a suo tempo sequestrati da Sano per conto di Mariano. Sembra di capire che tra Mariano e Abramo sia stato trovato un accordo, forse per merito di Sano, il quale comunque pretende che gli siano consegnati i libri sequestrati. Non è del tutto chiaro il motivo di questa pretesa da parte dell ex podestà.

A Lucignano nello stesso periodo vive un altro ebreo, anch egli maestro Abramo ma figlio di Guglielmo. È forse possibile identificarlo con uno dei figli di Guglielmo da Montalcino, ma non abbiamo elementi sufficienti per avere certezze.

Anche questo maestro Abramo pare essere in una situazione economica poco stabile. Il 3 marzo 1487 il pretore di Lucignano è incaricato dal Concistoro di Siena di vendere alcune proprietà di maestro Abramo di Guglielmo, il cui ricavato andrà a saldare un debito contratto con Antonio di Iacopo567. A distanza di pochi giorni, il 14 marzo, su richiesta dello stesso Antonio di Jacopo la vendita delle tenute di maestro Abramo viene sospesa568

. Passano altre due settimane, è il due aprile, e l ordine di vendita viene confermato dal Concistoro di Siena569

. Probabilmente Abramo e Antonio avevano cercato un accordo e avevano pertanto deciso di sospendere la vendita. Evidentemente non fu tuttavia trovato un compromesso e le proprietà di Abramo furono vendute.

Nel documento Ricerche sugli ebrei senesi nel Quattrocento (pagine 198-200)