AMBIENTE E APPRENDIMENTO
5.1. Ambiens, Environment, Umwelt e Milieu
Il termine ambiente deriva dal latino ambiens, ambientis, participio presente del verbo latino
ambire, che significa “andare intorno, circondare”: il prefisso amb -, simile al greco amphi, indica
un percorso circolare: “tutt’intorno, in tondo, da ambo i lati” (“ambiente”, 2002a).
Originariamente usato come aggettivo riferito all’aria o ad un altro fluido, il sostantivo ambiente indica “ciò che sta intorno”, uno “spazio che circonda una cosa o una persona in cui questa si muove o vive” (Ivi).
Il termine in realtà rimanda al doppio significato di ciò che circonda e anche di ciò che è circondato (Fondo per l’Ambiente Italiano, n.d.): il doppio significato del termine lascia intendere che al di qua
e al di là di un limite o degli oggetti contenuti nell’ambiente stesso - esistono sistemi differenti con
proprietà specifiche.
Il termine anglosassone environment, a seconda di come viene utilizzato, pone l’accento sulle condizioni di contorno dell’ambiente fisico, su quelle determinate dal setting degli oggetti al suo interno o sull’influenza che questi due fattori hanno sui sentimenti e sulle attività che l’uomo svolge al suo interno: secondo l’Oxford English Dictionary environment è “the surroundings or
conditions in which a person, animal, or plant lives or operates”18, e anche “the setting or conditions
in which a particular activity is carried on”19; per il Cambridge Dictionary, environment20 è “the
conditions that you live or work in and the way that they influence how you feel or how effectively
you can work”.
18 Disponibile da http://www.oxforddictionaries.com/definition/english/environment [15 agosto 2015]. 19 Ivi.
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Sempre in area anglosassone, esiste una disciplina - l’environmental design - che ha come oggetto lo studio delle condizioni fisiche e sociali per ottenere e mantenere un comportamento voluto (Kresner, 1980) e ha il suo focus “on the total spatial experience - from the first moment of encounter to the last moment of interaction”.21
Umwelt – ambiente in tedesco - è composto da due termini: um che significa “verso”
anteposto al sostantivo welt, “mondo”, che indica un moto circolare, in particolare l’atto del
circondare.
L’Umwelt si riferisce in particolare al rapporto soggettivo che si crea tra gli oggetti presenti al suo interno e l’organismo umano: “ogni entità presente in esso ha un significato soggettivo per l’organismo che vi è immerso” (Modonesi & Tamino, 2008, pp. 41- 42).
L’Umwelt non può esistere di per sé, ma esiste nella misura “in cui viene filtrato dall’organismo nella sua relazione con il mondo: con termini presi in prestito dall’ecologia, si potrebbe dire che l’umwelt costituisce la nicchia percettiva/cognitiva, prima ancora che ecologica, di un essere vivente” (Ivi).
Milieu in francese ha il significato di ambiente e di circolo. Si usa nelle locuzioni quali:
“adaptation au milieu” - adattamento all’ambiente favorevole, “le milieu social”- ambiente sociale, “il fréquente un milieu bourgouis” - frequenta un ambiente borghese, “avec ses amis elle sent dans son milieu”- con i suoi amici si sente a suo agio (“Milieu”, 1992, p. 566). Ha anche il significato di “zona mediana”, e di “luogo in cui le cose scorrono” (Caponi, 2012, p. 13).
5.2. In ecologia
In ecologia il concetto di ambiente riguarda tutto ciò che circonda e con cui interagisce un organismo. Secondo questa definizione, esiste un duplice ambiente: un ambiente biotico e un
ambiente abiotico formato dalle rispettive variabili. Del primo fanno parte tutti gli organismi viventi
quali piante, animali, microrganismi, etc. e rappresenta “l’insieme delle relazioni con le altre specie cui l’organismo deve rispondere (predazione, parassitismo, etc.), incluse le relazioni sociali con gli altri individui della stessa specie (come competizione, relazioni sociali, familiari, sessuali). L’ambiente abiotico è costituito dalla componente non vivente (clima, natura del suolo, etc.) e i parametri cui l’organismo deve rispondere sono temperatura, salinità, pH, illuminazione, piovosità, etc.) – che quelle abiotiche o fisiche” (“ambiente”, 2002b, p. 2).
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In ecologia l’ambiente è conservato e valorizzato attraverso la tutela della biodiversità: di questa non fanno parte solo gli organismi viventi e non viventi ma anche i rispettivi ecosistemi di appartenenza.
Parte rilevante dell’ecologia è diventata inoltre la progettazione del territorio in tutte le sue parti e componenti (Schilleci, 2012).
5.3. In architettura
Qui il termine “ambiente” è da intendersi come ambiente fisico, nelle sue varie determinazioni di “invaso spaziale e di spazio individuale in base a caratteristiche naturali – come nel paesaggio - o per la presenza di artefatti – nel caso delle città” (“ambiente”, 1996, p. 28).
Per poter attribuire ad un luogo o genericamente ad uno spazio il valore di ambiente è necessario scegliere un intorno fisico, un limite, un confine naturale o artificiale, che senza ambiguità definisca al suo interno quali siano gli elementi che lo compongono e le loro proprietà.
Già nelle prime forme di architettura l’uomo primitivo non sceglieva mai casualmente la propria abitazione ma iniziava prima con la scelta di un territorio che passava per il riconoscimento di un “intorno” che faceva di quel territorio un luogo per lui significante (Ivi). Sulla base del riconoscimento del genius loci cioè delle caratteristiche ambientali e spirituali del luogo stesso, in seguito veniva tracciato un confine. Era quindi il luogo che suggeriva all’uomo dove tracciare il confine per uno scopo preciso, come creare un ambiente per il proprio ricovero, per il culto o semplicemente per la coltivazione dei campi. Tale operazione di scelta e identificazione di un intorno tramite l’attribuzione di un confine, era riconosciuta dall’uomo dell’antichità come un’attività sacra e a cui porre la massima di attenzione.
Il confine diventa quindi in architettura un elemento prioritario per attribuire al suo intorno il valore di “ambiente” ed entro cui l’uomo può stabilire un rapporto complementare e di sviluppo: nel caso ad esempio dell’evoluzione dell’ambiente domestico, è estremamente evidente come il rapporto biunivoco tra condizione umana ed intorno ambientale siano il risultato di un unico e dialogico
processo dialettico che ha puntato nei secoli al cambiamento della condizione umana e della qualità
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5.4. In urbanistica
Il termine “urbanistica” significa “analisi e progettazione dell’ambiente insediativo” (“urbanistica”, 1996, p. 901). I primi fenomeni di urbanizzazione dell’uomo primitivo sono dipesi dalla necessità dell’uomo di stanziarsi in siti adatti alla coltivazione e all’agricoltura. In seguito gli antichi utilizzarono precisi riti per la fondazione delle prime città22: da prima l’uomo partiva dal
riconoscimento del luogo circostante, quindi lo urbanizzava e ne sfruttava le risorse.
La scelta di un luogo e del suo confine era molto importante perché lì si potevano realizzare o meno le condizioni umane favorevoli al suo sviluppo; per tale motivo i romani introdussero l’utilizzo di un sacerdote e di un rito appropriato per determinare la direzione del cardo e del decumano su interpretazione precisa di alcuni segnali naturali attribuiti direttamente al volere degli dei.
Oggi urbanistica, architettura del paesaggio e architettura urbana fanno parte di una visione progettuale unitaria, le cui variabili si influenzano l’una con l’altra e la loro relazione regola i comportamenti lavorativi, sociali, formativi e affettivi dell’uomo.