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SITO PROVINCIA TOTALE

5.1 Analisi palinologiche

5.1.1 Campionamento palinologico

Il prelievo dei campioni pollinici è stato effettuato dalla scrivente, dal Dr. Marchesini della Soprintendenza dei Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e, in alcuni casi, dall’equipe che hanno condotto le indagini archeologiche e ha riguardato 11 siti archeologici per un totale di ca. 350 campioni.

L’obiettivo del campionamento è stato quello di prelevare piccoli quantitativi di sedimento dalle unità stratigrafiche (US) e dalle strutture considerate più significative per la ricostruzione del paesaggio vegetazionale. Il campionamento è avvenuto sia in verticale, ovvero sulle sezioni stratigrafiche esposte, accuratamente pulite utilizzando apposite attrezzature, sia in orizzontale, a seconda delle caratteristiche del deposito, evitando inquinamenti da parte del polline attuale e il contatto accidentale fra campioni differenti. Il campionamento in verticale, è stato effettuato con lo scopo di ottenere una ricostruzione in senso cronologico ed è stato realizzato mediante l’utilizzo di trowel, siringhe tagliate o tubi a becco di clarino, spatole, mentre il campionamento orizzontale, eseguito sugli strati o su US, è avvenuto in vari punti delle aree indagate per avere campioni coevi, dislocati su tutta la superficie utilizzando spatole e appositi cilindri. Solamente nel sito di Le Mose (PC) e di Provezza (FC) è stato effettuato anche un campionamento tramite carotaggio manuale. I campioni sono stati sigillati all’interno di cilindri chiusi ermeticamente o in sacchetti di plastica, sui quali sono state riportate informazioni riguardanti il nome del sito, il numero e la sigla di riferimento del campione, l’US di riferimento e la data del campionamento.

5.1.2 Preparazione dei campioni pollinici in laboratorio

Il metodo applicato per la preparazione dei campioni pollinici analizzati in questo lavoro è stato elaborato dall’Istituto di Scienze della Terra dell’Università di Vrije (Amsterdam)1, modificato in parte. In breve, vengono di seguito descritte le fasi principali per l’estrazione dei palinomorfi:

• dissolvimento di una quantità nota di sedimento (circa 10 g per campione nel presente

studio) in Na-pirofosfato 10%;

aggiunta di una quantità determinata di spore di Lycopodium (una pastiglia=18.583

spore per campione) necessarie per il calcolo della concentrazione pollinica;

• filtrazione con un filtro di nylon a maglio 5 µm;

• trattamento con HCl 10% per 24/48 ore per la dissoluzione dei carbonati;

• acetolisi di Erdtman: utilizzo di una miscela 1:9 di acido solforico ed anidride acetica per

la dissoluzione di materiale organico;

• arricchimento mediante flottazione con liquido pesante (Na-metatungstato idrato) per

separare gravemetricamente il materiale sporopolleninino dalla sostanza inorganica ancora presente;

• trattamento con HF 40% a freddo per 24 ore per l’eliminazione della componente

silicea;

• lavaggio con etanolo;

• evaporazione in stufa a 60°;

• preparazione dei vetrini con gelatina glicerinata e paraffina.

Le varie fasi di preparazione sono intervallate da ripetuti lavaggi con acqua e passaggi in centrifuga. Le fotografie di alcune fasi del lavoro in laboratorio sono visibili nelle Tavole fotografiche in appendice.

5.1.3 Analisi polliniche al microscopio ottico

In totale sono stati scelti 73 campioni, ritenuti più significativi, da sottoporre alle analisi polliniche. La lettura dei campioni pollinici è stata effettuata al microscopio ottico a 40x e a 100x, contando e determinando almeno 300 - 500 granuli pollinici per ogni campione, escluse le spore di Pteridofite, per un totale di 29.185 granuli. In alcuni campioni, tuttavia, sono state contate quantità ben superiori rispetto al numero minimo prefissato, arrivando anche ad individuare 1.363 granuli nel camp. PMO1, 1.095 nel camp. PMO4 e 613 nel camp. PNA40.

Solamente alcuni campioni si sono rivelati poco polliniferi: il camp. PTR45 (L.I - Travo) in cui sono stati contati solamente 32 granuli pollinici, il camp. PMO5 (US 507 base - Le Mose) con 284 granuli pollinici, il camp. PPV65 (US 2014 - Provezza) con 285 granuli, in quanto il sedimento non si presentava particolarmente conservativo per il polline; i campioni PMO3 (US 567 – Le Mose), PCA25 (US 964 – Casalecchio di Reno), PPV52 (US 3014 – Provezza) che sono stati definiti semi- sterili, nei quali sono stati rinvenuti esigui granuli pollinici, qualche spora di Pteridofita e Concentriciste, e pochi granuli di giacitura secondaria, probabilmente a causa del sedimento sabbioso non adatto a trattenere polline; nella tabella è stata solamente segnalata la presenza, visualizzata semplicemente con un asterisco (*). In altri campioni invece, considerata l'abbondanza di alcuni taxa (es. Conifere nel camp. PMO1 e Cichorioideae indiff. nel camp. PMO4) si è deciso di portare più in alto il conteggio dei granuli per evitare sovrarappresentazioni.

La determinazione dei granuli pollinici è stata realizzata mediante il supporto di atlanti2, di chiavi polliniche3 e di una vasta miscellanea morfopalinologica specifica per famiglia o per genere ed, infine, mediante la palinoteca di confronto presente presso il Laboratorio di Palinologia del Centro Agricoltura Ambiente “Giorgio Nicoli” di San Giovanni in Persiceto (BO). Il riconoscimento è avvenuto prendendo in considerazione l’osservazione delle aperture, delle sculture dell’esina e delle dimensioni. La nomenclatura tassonomica segue le regole internazionali e fa riferimento a PIGNATTI (1982) e ZANGHERI (1976). E’ stata esclusa la possibilità di utilizzare la

moderna nomenclatura su base filogenetica4, in quanto non vi è ancora una classificazione stabile

che, quindi, può subire ulteriori e continue modificazioni.

5.1.4 Elaborazione degli Spettri Pollinici, Gruppi pollinici, Indici

Per tutti i campioni pollinici analizzati sono stati redatti spettri pollinici generali su base percentuale dove sono elencati tutti i taxa rinvenuti in % sulla Somma Pollinica (Σp), costituita dal totale dei pollini, ovvero A+ar+L+E (A = Alberi+Alberi/arbusti, ar = arbusti, L = liane, E = erbacee). Gli Indeterminabili, le spore di felci s.l. (Pteridophyta - P), gli Alia (Concentricystes,

Hystrichospaeridae) e i granuli di deposizione secondaria sono stati calcolati in % sulla Somma

Pollinica + essi stessi in accordo a BERGLUND, RALSKA-JASIEWICZOWA5. Per le Bryophyta e

Mycophyta è semplicemente segnalato il rinvenimento con uno o più asterischi (*) a seconda della

loro maggiore o minore presenza nei campioni. Riportare anche questi dati è importante, in quanto consentono di fornire ulteriori e rilevanti informazioni di tipo ecologico.

Negli spettri, i taxa sono ordinati alfabeticamente per famiglia, poi per genere/tipo pollinico/specie, partendo dalle Legnose (A+ar+L) con le Arboree (A), arbustive (ar) e Lianose (L), segiute dalle Erbacee (E); a fianco del nome latino, è indicato il nome volgare, la sigla del gruppo in cui il taxon è stato immesso (vedi sotto, in sommatorie) e i relativi valori % per ogni campione. Il termine “taxon” viene usato in senso lato sia per indicare le categorie sistematiche, che i tipi

pollinici morfologici. I nomi dei tipi pollinici fanno riferimento a BERGLUND, RALSKA-

JASIEWICZOWA6,FAEGRI,IVERSEN7,MOORE et alii8. La dicitura “cf.” (confronta) indica che, su base

morfologica, il taxon in questione è probabile, ma non si possono escludere taxa molto simili. In calce agli spettri sono riportati inoltre i seguenti dati:

2 REILLE, 1992, 1995, 1998

3 MOORE et alii, 1991; FAEGRI,IVERSEN,1989;VALDES,et alii, 1987 4 http://www.mobot.org/mobot/research/apweb/

5 BERGLUND,RALSKA-JASIEWICZOWA,1986