1.5 Uno strumento per una gestione efficiente ed efficace dell’impresa familiare: la corporate governance
1.5.1 L’assetto istituzionale
Il concetto di assetto istituzionale, molto vasto in economia aziendale, include variabili chiave per la presente trattazione quali proprietà, strutture e processi di governo.84 È l’elemento della struttura dell’impresa che più degli altri consente di distinguere le imprese familiari dalle imprese di altre classi.
Elemento peculiare degli assetti istituzionali è dato dai cosiddetti «soggetti primari» e dalle loro attese. I soggetti primari sono persone che hanno un tale legame con l’impresa
81 Del Bene L., Aziende familiari, cit., pag. 64. Cfr. Ouchi W.G., La progettazione dei meccanismi di controllo organizzativo, in Sviluppo e Organizzazione, n. 64, marzo-aprile 1981.
82 Del Bene L., Aziende familiari, cit., p.35
83 Airoldi G., Gli assetti istituzionali: inerzia, funzioni e leve, in Airoldi G., Forestieri G. (a cura di), Corporate Governance. Analisi e prospettive del caso italiano, Milano, Etas, 1998.
84 Per approfondimenti del concetto di assetto istituzionale cfr. Montemerlo D., Il governo, cit.; Airoldi
46
da esserne definiti come membri della stessa; “istituzionali” – cioè propri dell’istituto – sono considerati anche i loro interessi.
Masini85 identifica come soggetti primari la proprietà e i prestatori di lavoro. Parte della dottrina che si occupa del tema degli assetti istituzionali tende a distinguere tra soggetto d’istituto, che apporta interessi istituzionali, e soggetto economico, costituito da coloro che apportano interessi istituzionali di carattere economico. Ebbene, secondo Masini, di cui condividiamo il pensiero, nell’impresa il soggetto economico ed istituzionale «tendono a coincidere non solo in termini di persone che lo compongono ma
anche per il fatto che gli interessi istituzionali sono prevalentemente interessi economici».86
Una impostazione più recente, evoluzione della prima, include nel soggetto economico tutti coloro che, apportando contributi all’azienda, ottengono da questa ricompense. Il fine ultimo dell’impresa è riconosciuto nella sua capacità di ottenere remunerazioni per gli stessi soggetti. Si parla di contributi quali mezzi monetari, ma anche competenze, di cooperazione interna ed esterna e di protezione esterna.87
Così facendo possono entrare a far parte del soggetto economico anche persone che non apportano capitale di rischio e non prestano lavoro nell’impresa, come, ad esempio gli istituti creditizi e finanziari, i manager ed i tecnici, i clienti ed i fornitori, i concorrenti e lo Stato. Di conseguenza, le ricompense attese dai soggetti saranno non soltanto esclusivamente monetarie, ma saranno anche intangibili, come il sentirsi sufficientemente sicuro, stimato, realizzato ed inserito nella realtà sociale. 88
A prescindere dalla teoria che si decide di abbracciare, però, la famiglia proprietaria ha per definizione una rilevanza istituzionale in un’impresa familiare in quanto ha la prerogativa di apportare una varietà di asset critici, materiali ed immateriali, come possono essere le competenze imprenditoriali, manageriali e tecniche. A ragion del vero, c’è però da precisare, che anche i non familiari possono fornire all’impresa familiare una pluralità di contributi.
85 Si fa riferimento alla definizione adottata da Masini C., Lavoro e risparmio, cit. Per gli sviluppi di tale
definizione si veda nota successiva.
86 Masini C., Lavoro e risparmio, cit., p. 33.
87 Airoldi G., Brunetti G, Coda V., Economia aziendale, cit. Cfr. Montemerlo D. Il governo, cit. Si veda
anche Airoldi G., Gli assetti istituzionali, cit., pp. 30-34.
47
Richiamando alla memoria il Modello dei Tre Cerchi è possibile rendere visibile e quindi esplicitare quanto appena affermato, individuando graficamente i possibili ruoli che gli appartenenti alla famiglia e non possono rivestire all’interno dell’organizzazione familiare, apportando capitale proprio e lavoro.89
Altra prerogativa dei soggetti primari, riconosciuta loro dalla generalità delle teorie, è quella di governo dell’impresa, come approfondiremo avanti.
Ritornando ad esaminare gli assetti istituzionali in linea generale, richiamiamo quindi la teoria del soggetto economico, che ci permette di sottolineare come nel tempo vi sia stato un allargamento dei soggetti nel cui interesse viene svolta l’attività aziendale.
Il soggetto economico può essere composto anche da numerose persone, ma ciò che è unico ed unitario è il bene comune perseguito dalle stesse.
Concretamente il soggetto economico può perseguire diversi scopi come: la crescita dell’impresa, un maggior prestigio dell’impresa, l’aumento della ricchezza personale ecc.
Il soggetto economico è deputato all’esercizio delle seguenti funzioni: 1) Costituzione e formazione dell’azienda;
2) Governo dell’azienda funzionante; 3) Estinzione dell’azienda.
Con riferimento al punto due, l’esercizio dell’attività di governo si manifesta in un insieme di scelte strategiche. Brevemente elenchiamo di seguito solo alcune delle suddette funzioni:90
- L’attuazione dell’ordinamento costitutivo dell’impresa e sue eventuali modifiche;
- L’ istituzione e mutamento degli organi di governo e di alta direzione. Modalità per il loro funzionamento, nomina e sostituzione delle persone fisiche per gli stesi organi;
- L’approvazione della missione dell’impresa e dei piani di lungo termine;
89 V. supra, figura 1.3.
90 Questo elenco si basa eminentemente su quanto elaborato da Corbetta G., Le imprese familiari, cit.,
48
- Le decisioni di variazioni di capitali ed altre operazioni simili;
- La definizione di politiche per operazioni di organizzazione, gestione e rilevazione.
I compiti riportati, insieme ad altri non descritti in questa sede, sono compiuti da una molteplicità di organi di governo, dai quali dipendono gli organi di direzione.91
Passando in rassegna tali primi organi, così come individuabili in una impresa familiare, possiamo distinguere tra:
a) Organi proprietari: Assemblea dei soci
b) Organi di governo della famiglia: Consiglio di famiglia
c) Organi di governo dell’impresa: Consiglio di Amministrazione, Capo d’azienda, Amministratore Delegato/imprenditori
Questo in linea generale. Nelle società per azioni medio grandi, per esempio, sono presenti anche i Comitati a sostegno dell’attività svolta dal Consiglio di Amministrazione; nelle imprese di piccole dimensioni invece il Consiglio di Amministrazione, i Comitati e l’Amministratore Delegato sono sostituiti spesso da un organo di amministrazione individuale.
Quindi risulta evidente che, così come esiste una grande varietà di imprese familiari, tante sono le possibili combinazioni degli assetti istituzionali: soggetti economici composti da piccoli, grandi o grandissimi numeri di persone con scopi e modalità di esercizio delle prerogative molto diversi. In tale moltitudine «possono assumersi come
costanti, almeno sul piano ideale, due soli caratteri: l’unicità ed unitarietà del soggetto economico e la finalità generale dell’economicità dell’impresa».92
91 Ibidem.
92 Tratto da Airoldi G., Brunetti G., Coda V., Lezioni di economia aziendale, Bologna, Il Mulino, 1989,
49