A Zhongnanhai le famiglie dei funzionari hanno a disposizione un ospedale riservato, il migliore e più a rezzato di tu a la Cina. Ci sono strumenti medicali e farmaci importati dall’Occidente che nel resto del paese sono introvabili e addiri ura vietati. Per la propaganda, ogni prodo o estero deve essere bandito, anche se può salvare la vita. È in questa stru ura sanitaria d’élite che partoriscono le mogli della nomenklatura. Come accennato, il 15 giugno 1953, di lunedì, nasce Jinping. È il terzo figlio della coppia ma il primo maschio. Il padre Xi Zhongxun è molto felice e corre in ospedale, porta dei fiori e dei dolci alla moglie. Il comunismo, almeno nella teoria ha parificato donne e uomini, ma la tradizione secondo cui il figlio maschio è preferito si mantiene inta a, anche tra gli alti dirigenti del partito. Questo tabù, duro a morire, sarà un problema quando, alla fine degli anni Se anta, verranno introdo e le prime misure legislative sul controllo delle nascite (vietando alle donne di averne più di una), dato che nelle campagne i contadini arriveranno ad abbandonare o tenere nascoste le figlie femmine pur di registrare all’anagrafe un maschio.
Come nel passato feudale ai figli maschi venivano trasmessi titoli e ricchezze, così in epoca comunista si garantisce loro una via
d’accesso alla nomenklatura e la possibilità concreta di una carriera nel partito.
In realtà, Zhongxun ha già un figlio maschio, Xi Funping (de o anche Xi Zhengning), nato nel 1941, avuto dalla prima moglie.
Conseguirà una brillante laurea in scienze alla University of Science and Technology of China. Subito dopo, sarà inserito in un’unità segreta di ricerca scientifica nazionale sugli armamenti, a Shangou, nella provincia di Huan, nello Shaanxi, dove resterà per tredici anni.
Poi farà una discreta carriera nel partito, fino a diventare vicesegretario nello Shaanxi, in quello che è un po’ il feudo territoriale e politico della famiglia e poi procuratore a Hainan.
Morirà giovane, nel 1998, a 57 anni.
Xi Zhongxun ha avuto dalla prima moglie Hao Mingzhu ben cinque figli, di cui due morti prematuramente, evento tu ’altro che raro a quei tempi. La donna ha rischiato di morire dissanguata durante un parto complicato, mentre un loro figlio muore di distrofia in tenera età nel 1944, nel periodo in cui il padre sta per risposarsi. Questi lu i e il fa o che Zhongxun non fosse quasi mai accanto alla moglie sono probabilmente i motivi della loro crisi matrimoniale. Oltre a Xi Funping sopravvivono bene le figlie: Xi Heping e Xi Ganping. Di quest’ultima, si parlerà per l’intraprendenza dimostrata nel mondo degli affari, e per gli o imi risultati scolastici o enuti negli anni che precedono la Rivoluzione Culturale, all’Accademia diplomatica, studiando lingua e le eratura francese. Lavorerà all’«International Business Daily», il principale quotidiano economico e finanziario in lingua cinese, giornale controllato e pubblicato dal ministero del Commercio.
Nel 1983, Wang Guangying, importante manager di Stato cinese e cognato di Liu Shaoqi, avrebbe fondato a Hong Kong il gruppo
«Everbright», destinato a diventare una delle più importanti holding pubbliche, a iva nel se ore delle costruzioni e della finanza, proprietaria di banche e industrie, che oggi vale miliardi di dollari.
Wang, legato alla cordata di potere di Xi Zhongxun, avrebbe voluto assumere la figlia Ganping tra i manager della società, ma il padre si opporrà. «Non chiamarla ancora» sarà il suo ordine perentorio, «la
compagnia di Everbright è famosa e troppo in vista, assumere una mia figlia mi creerebbe problemi».
L’altra figlia del primo matrimonio, Xi Heping, la più grande di età, avrà una vita meno fortunata. Finirà vi ima, come abbiamo già accennato nelle prime pagine del libro, delle purghe della Rivoluzione Culturale, lasciando un figlio che sarà allevato dalla madre Hao Mingzhu. Sia i figli del primo matrimonio che quelli del secondo avranno posizioni di rilievo nella nomenklatura cinese, la stessa prima moglie sarà un’esponente della Federazione delle donne nel Guanzhong e poi membro dell’Assemblea nazionale del Popolo, il Parlamento regionale, dello Shaanxi.
È nel maschio del secondo matrimonio che Xi Zhongxun vede il suo successore politico. Una convinzione che si sarebbe rafforzata di fronte alle doti mostrate da Jinping sin da bambino: intelligenza, voglia di apprendere, disciplina.
Intanto, sul piano politico generale, cosa sta succedendo in Cina?
Possiamo dire che alla fine del 1953 si scrive la pagina finale della storia di Gao Gang, il generale che avrebbe potuto contendere lo sce ro a Mao e che governava la strategica regione della Manciuria.
Il Grande Timoniere lo aveva messo nel mirino da tempo ma non trovava il pretesto giusto e credibile per defenestrarlo. L’occasione gli viene data da alcune incaute conversazioni avute da Gang con un rappresentante russo in Cina, l’ambasciatore Kovalev, al quale ha rivelato le divisioni interne al Politburo cinese. Stalin fa pervenire a Mao, come regalo, la trascrizione del colloquio, che diventa un formidabile strumento per accusare il generale di fornire informazioni riservate a una potenza alleata. Non fa nulla che all’epoca la Russia sia l’alleato strategico del comunismo cinese.
Mao nomina addiri ura un pool di pubblici ministeri, guidato dal fido primo ministro Zhou Enlai, chiamato a imbastire le accuse.
Nel febbraio del 1954 Gang viene a irato in una trappola.
Convocato a Pechino per un’apparente riunione di routine, si ritrova davanti a un tribunale politico. Per l’occasione, vengono introdo i anche uomini armati che di norma non possono essere presenti a riunioni di rango così elevato. La tensione è alle stelle, un irriconoscibile Zhou, famoso per i suoi modi gentili e la sua aria
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serafica, si scaglia con tu a la violenza verbale possibile contro Gang. Gli è stato affidato l’incarico di rappresentare le accuse, lo apostrofa con le definizioni più offensive, da «traditore» a
«venduto», da «scarafaggio della controrivoluzione» ad «agente americano» (contraddizione in termini, semmai è accusato di aver cospirato con i sovietici).
Gao Gang è sconvolto. Non riesce a credere che Mao, con il quale ha condiviso tante ba aglie e dolori, possa aver orchestrato un simile piano. Il 17 febbraio tenta per la prima volta il suicidio, provando a folgorarsi con una scarica ele rica. Viene costre o a scusarsi pubblicamente per aver tentato di togliersi la vita e messo agli arresti domiciliari. Riuscirà a suicidarsi sei mesi dopo, ingerendo una dose eccessiva di sonniferi. Mao elimina un concorrente, Xi Zhonghxun, invece, perde il suo sostegno più importante nel partito.
Il 27 luglio 1953, poche se imane dopo la nascita di Xi Jinping, viene firmato l’armistizio che pone fine alla guerra di Corea, un’avventura dalla quale la Cina esce molto male. Il confli o era iniziato tre anni prima, nel 1950, quando la Corea del Nord comunista guidata da Kim Il-sung, istigata dalla Cina, invade la Corea del Sud, governata da Syngman Rhee e alleata degli Stati Uniti.
Nel 1910 la Corea, una delle grandi civiltà asiatiche, era stata non solo militarmente occupata ma anche giuridicamente annessa all’Impero giapponese, che ne aveva fa o la base avanzata per la penetrazione in Cina. Nel 1945, dopo la sconfi a del Giappone, la parte nord del paese era stata occupata dai sovietici mentre nella parte sud erano giunti gli americani, sancendo di fa o la divisione in due del paese, con il confine sul 38° parallelo.
L’invasione determina una risposta delle Nazioni Unite, che su mandato del Consiglio di Sicurezza votano una pronta reazione e me ono in piedi una coalizione a guida americana. La risoluzione passa perché l’ambasciatore sovietico è assente, Mosca gli ha dato ordine di non partecipare ai lavori per protestare contro la mancata ammissione di Pechino al seggio Onu e il mantenimento di Taiwan.
All’inizio, l’invasione nordcoreana penetra facilmente in tu o il territorio del Sud, fino a occupare la capitale Seul, i sudisti
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difendono disperatamente il porto di Pusan, dal quale devono transitare gli aiuti statunitensi. L’arrivo delle truppe americane, integrate effe ivamente da militari di altri quindici paesi, sopra u o britannici e australiani, ribalta agevolmente la situazione. La coalizione guidata dal generale MacArthur riconquista tu o il Sud e penetra nella Corea del Nord, occupandone la capitale Pyongyang e giungendo al confine con la Cina, sul fiume Yalu.
Fino ad allora, la Cina si era limitata a supportare i nordcoreani con forniture ingenti di materiali, assieme ai sovietici, e all’infiltrazione di alcuni contingenti che comba evano con le divise di Pyongyang.
Ora, però, Mao, di fronte alla prospe iva della caduta del regime comunista del Nord e alla vicinanza permanente delle truppe americane, ritiene che siano tremendamente minacciati gli interessi vitali della Cina e ordina l’intervento dire o nel confli o, so o la guida del maresciallo Peng Dehuai. Dopo una prima avanzata e qualche vi oria di Pechino, anche in questo caso la coalizione a guida americana riuscirà a riconquistare tu o il terreno perduto. Il fronte tornerà al punto di partenza, sul fatidico 38° parallelo.
In Corea, alla fine, risulteranno schierati più di tre milioni di cinesi, con la terribile perdita di qua rocentomila uomini. «Un documento ufficiale russo stima un milione di morti tra i cinesi.»6
«La guerra di Corea fu una disfa a per la Repubblica Popolare Cinese» scrive lo storico Kai Vogelsang.7 In Cina, naturalmente, il disastro viene taciuto, ma le voci circolano perché in molte famiglie si contano i morti.
La guerra traccia un solco tra la Cina comunista e l’Occidente. Se fino ad allora gli Stati Uniti erano stati incerti sull’opportunità di scontrarsi con i cinesi nel caso di un’invasione di Taiwan, ora non possono più tirarsi indietro. La salvaguardia dell’isola di Chiang Kai-shek diventa un caposaldo della politica estera americana, una sorta di baluardo del mondo libero. Il presidente Truman fa schierare la Se ima Flo a nello stre o di Formosa, che diventa per Pechino invalicabile. Non solo, i giapponesi, che fino a pochi anni
prima erano stati i nemici sconfi i con la bomba atomica, diventano, anche per effe o della guerra di Corea, i migliori alleati degli Usa.
Tu e queste vicende, che agitano la storia di quegli anni così complicati, non intaccano la fanciullezza serena di Xi Jinping, vissuta all’interno del mondo ova ato di Zhongnanhai. Dalle finestre colorate della sua villa recintata vede ogni ma ina il padre partire con l’autista a bordo di una berlina russa. Gioca nel giardino di casa o nei parchi residenziali, pratica sport negli impianti riservati, studia nelle scuole per i figli dei funzionari.
Le biografie ufficiali hanno voluto accreditare l’immagine di un’educazione spartana. Secondo questa versione, la famiglia ogni sera si ritrova unita a tavola per la cena e Xi Zhongxun impone ai figli di raccogliere i chicchi di riso dispersi sulla tavola e rime erli nella ciotola.