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«Compagna, mi devi dare una tua de agliata biografia, prima che i nostri rapporti possano proseguire.» Zonghxun aveva notato quella ragazzina di diciasse e anni, Qi Xi, nel 1943, durante una lezione di politica sui principi del partito all’università di Yanan. Nonostante l’abbigliamento informe imposto alle donne nelle scuole comuniste, lei era davvero carina, minuta, dal volto gentile e affusolato, con occhi bellissimi e lunghi capelli neri. La sua bellezza è superiore alla media. Una foto dell’epoca rivela l’impressionante somiglianza con Jinping, l’uomo destinato a diventare il «nuovo Mao».

È nata nel 1926, nella contea di Gaoyang, nell’Hebei, sprizza entusiasmo e vivacità, alle lezioni fa domande appropriate e non è

per niente intimorita. Xi Zonghxun, però, non è nella condizione di poter corteggiare una ragazza così giovane. Non si tra a della differenza di età, tredici anni, tu o sommato acce abile. Il problema vero è che lui è già sposato con un’altra donna, Hao Mingzhu, nipote di Wu Yangfeng, uno dei primi rivoluzionari del Nordovest della Cina. Nata nel 1916, Hao Mingzhu morirà a novant’anni nel 2006, vivendo quasi sempre nello Shaanxi.

In ogni caso, la ragazza su cui adesso Xi Zonghxun ha messo gli occhi è così incantevole da stimolare in lui un’a razione fatale, del tu o ricambiata. Anche se nelle zone comuniste il divorzio è stato legalizzato, il partito impone una morale rigida in tema di affe i coniugali e non vede bene, almeno in superficie, divorzi e tradimenti.

C’è un altro problema. Qi Xin è la figlia di un ufficiale nazionalista, già capoufficio legale della III Armata durante la famosa «spedizione del Nord». È pur vero, però, che la giovane milita da tempo nelle formazioni giovanili comuniste, dove ha dato prova di dedizione. Quando era scoppiata la guerra con i giapponesi, frequentava la scuola media a Pechino, dopo la caduta della ci à nelle mani dei soldati nipponici, la sorella maggiore Yun, che era una fervente comunista, inquadrata nella resistenza clandestina del Pcc, l’aveva portata con sé nella contea di Tunliu, nello Shaanxi, dove si erano unite all’VIII Armata dell’esercito rosso.

Un loro fratello, invece, frequentava l’accademia militare comunista.

Nell’inverno del 1939, Qi era passata alla sezione femminile della scuola della contea di Changzhi, dove era diventata anche caposquadra. Diligente negli studi, sopra u o nelle materie che richiedevano una buona conoscenza della teoria politica comunista, era stata notata dai docenti e, nonostante la giovanissima età, era stata mandata alla Scuola di partito dell’Università di Yanan. La giovane militante era stata anche utilizzata come supporto di unità dell’Armata Rossa in pericolose aree di comba imento a Yincheng e nella ci à di Xihuo. La sua partecipazione alla guerra antigiapponese, avrà, in questo modo, una dimensione più fa iva di quella del suo futuro sposo, relegato a un ruolo, per quanto rilevante, di amministratore nelle aree già liberate.

Il primo approccio con il «professor» Xi Zonghxun era statog assolutamente deferente, fa o di lunghe discussioni sul comunismo e sulla nuova Cina da costruire. Poi i loro rapporti si erano sciolti, sempre con la prudenza che le circostanze richiedevano. Anziché

«compagna» e «compagno» avevano cominciato a chiamarsi con i loro nomi. In poco meno di un anno la relazione sarebbe sbocciata, fino alla richiesta di matrimonio.

Le biografie ufficiali, fa a eccezione per qualche accenno, sorvolano sul modo abbastanza sbrigativo in cui Xi Zonghxun abbia deciso di liquidare il precedente legame con Hao Mingzhu, dalla quale aveva avuto ben tre figli.

C’è poi un altro aspe o da considerare. Il fanatismo dell’epoca è tale che anche la sfera dei sentimenti viene invasa dalla prassi politica. A Qi Xin viene richiesta una biografia scri a che ne a esti l’ortodossa fede comunista, ma tu o sommato lei non se la prende a male per questo a o che sa di diffidenza. Ancora oggi, quando si chiede l’iscrizione al partito, il candidato deve redigere una biografia, poi dopo poco gliene viene chiesta un’altra e poi a distanza di tempo un’altra ancora. Minimo tre, se non di più. Le versioni vengono confrontate per verificare se rivelino discordanze. Alla fine, c’è un martellante interrogatorio su ogni punto enunciato nella biografia.

All’epoca, un funzionario di alto rango non poteva sposare una donna che avesse un passato politicamente meno che limpido. In quel caso, a mediare la situazione, intervenne il re ore dell’università di Yanan, che incontrò il padre e la sorella della ragazza e scrisse una sorta di le era di referenze a Xi con la quale si faceva garante della donna.

Il matrimonio fu celebrato il 28 aprile 1944 nell’ufficio del partito, all’interno della prefe ura della contea di Suide. La tradizione cinese prescriveva un rituale molto rigido: la sposa doveva arrivare con una portantina sorre a a spalla, lo sposo aveva il compito di onorare la madre della sposa con una serie di doni, e infine non poteva mancare una congrua dote. Nulla di tu o ciò venne rispe ato. Del resto, parliamo di due militanti comunisti. Tu avia, nonostante le ristre ezze della guerra, dopo la breve cerimonia davanti all’ufficiale

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civile, venne allestito un guarnito banche o, non da meno rispe o a quello dei ricchi matrimoni. C’era anche un’orchestrina militare che suonava e faceva ballare gli invitati, tu i gli esponenti della nomenklatura del posto e alcune studentesse colleghe della sposa.

Nei primi mesi del matrimonio i due vivono separati, Xi Zhongxun è impegnatissimo nelle mansioni di commissario politico, lei, invece, viene inviata in un villaggio rurale a lavorare come istru rice di bambini. È un passaggio obbligato nel cursus della formazione comunista: vivere per un certo periodo a conta o con i contadini, nelle prime comuni agricole. Lui, che dispone di una ve ura con autista, la raggiunge spesso per stare insieme.

La lontananza ritarda la nascita del primo figlio, che avviene nel 1949, cinque anni dopo le nozze. È una femmina e le viene dato il nome di Qiaoqiao. Nel 1952 arriva una seconda figlia, An’an, poi sarà la volta di due maschi, Jinping, che nasce nel 1953, e Yuanping, nel 1956.

La famiglia cresce con il progredire della carriera di Xi Zhongxun e con la sua scalata a posizioni di sempre maggiore potere e prestigio. Poiché, una volta a Pechino, dispongono di una bambinaia e di alcune persone di servitù, Qi può curare una sua personale carriera.

Subito dopo la nascita di Jinping, Qi Xin o iene, non senza i buoni uffici del marito, di potere entrare come allieva all’Istituto Marx.

Non è una cosa da poco, si stra a di un corso di formazione post universitario di alto livello, da cui usciranno i quadri dell’élite comunista. Sono ammesse appena duecento persone, e tra queste pochissime sono le donne. Se consideriamo che in questi anni l’intera popolazione cinese si aggira già sul mezzo miliardo, è un numero davvero ristre o. Già madre di tre figli, a ventise e anni Qi Xin frequenta la scuola con diligenza e a enzione, e anche se la posizione coniugale ha certamente avuto il suo peso nella procedura di ammissione, lei si fa onore come allieva modello.

Conclusi gli studi all’Istituto Marx, grazie al diploma, e alla posizione del marito, o errà un incarico di rilievo nell’organizzazione della scuola pubblica a Pechino, una specie di ispe ore provinciale delle scuole materne ed elementari. Una

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posizione autonoma che si rivelerà provvidenziale per proteggere e portare avanti la famiglia quando il marito finirà so o processo ed epurato. In anni più recenti, di pari passo con i successi politici del figlio Jinping, Qi Xin diventerà ogge o di celebrazione, esempio pubblico di madre, moglie e comunista, una figura di «nonna» molto popolare nell’immaginario cinese. Nel 2001 è stato realizzato addiri ura un documentario sulla sua figura, in titolato Leale e affidabile. Qi Xin moglie di Xi Zhongxun. Da qualche tempo, sulla stampa e in rete, circolano alcune foto ufficiali mentre Jinping, potente segretario generale del Partito comunista cinese, passeggia mano nella mano con l’anziana madre, fonte di saggezza e misura.