Fiori di gelsomino è forse la più famosa canzone folk cinese. La melodia sarebbe stata composta durante l’impero Qianlong, era della dinastia Qing, ma è diventata famosa nel mondo per essere stata inserita da Giacomo Puccini nell’opera Turandot, associata al tema dello «splendore di Turandot». Pare che il grande compositore italiano l’abbia ascoltata la prima volta a raverso un carillon di un amico e ne sia subito rimasto a ra o. Di questa canzone esistono due versioni, che divergono parzialmente nel testo e nella melodia, una più famosa, proveniente dalla pro vincia di Jiangsu, l’altra dalla provincia di Zhejiang. Si dice che questa sia stata la canzone che Peng Liyuan cantò a Xi Jinping, in occasione del loro secondo incontro. Non sappiamo se davvero sia stato così, spesso la propaganda farcisce la realtà.
Le biografie ufficiali scrivono che Xi Jinping e Peng Liyuan si siano conosciuti a una festa grazie a un amico comune, alla fine del 1986. L’inconsapevole «cupido», in realtà, era uno degli intermediari vicini a Lai Changxing, il futuro boss della compagnia Yuanhua (nota anche come Fairwell Group), una sorta di «sensale», secondo la definizione che ne danno alcuni. In Cina, come altrove nel mondo, i capi politici amano conoscere le donne del mondo dello spe acolo.
Il primo incontro tra i due – ci dicono le poche indiscrezioni al riguardo – sarebbe stato un disastro: lei ebbe l’impressione di trovarsi davanti a un burocrate ordinario, che vestiva male, si comportava in maniera piu osto goffa e dimostrava molti più anni dei trentatré che aveva. Peng Liyuan, invece, era più giovane di quasi dieci anni, bella, elegante ma, sopra u o, poteva considerarsi già una star della musica. Nel 1982, ad appena vent’anni, si era esibita al gala di Capodanno della televisione di Stato (Cctv), una sorta di festival di Sanremo cinese, che fa segnare l’ascolto record di decine di milioni di telespe atori. La sua apparizione, incentrata su due motivi Nel campo della speranza e Ti amo, aveva riscosso uno straordinario successo. Da allora, era stata invitata a cantare in varie manifestazioni in tu a la Cina, sempre applaudita, e sopra u o era entrata nel circuito dell’industria discografica nazionale. Nel 1983
era stata inserita in una delegazione ufficiale del partito inviata in Corea del Nord e si era esibita nel corso della riservata cena ufficiale.
L’anno dopo, invece, era stata mandata, su richiesta del Dipartimento politico generale, a cantare al fronte, a Laoshan, sul punto più aspro del confronto tra cinesi e vietnamiti. Una rarissima foto la ritrae con le treccine da adolescente, circondata da soldati con l’elme o mentre, sorridente, stringe la mano a un ufficiale. Indosso ha la divisa militare perché già nel 1980 era stata inquadrata nell’Esercito popolare di liberazione della Cina, nel quale avrebbe raggiunto il grado di generale. Poco dopo, nel luglio del 1985, è ammessa nel Partito comunista.
Durante il primo incontro, Xi Jinping, rischiando di fare una gran bru a figura, le confessa candidamente di non sapere niente della sua fama di cantante. «Guardo poco la televisione e non mi intendo di musica» si giustifica. Lei, invece, sa benissimo di avere di fronte il figlio di uno dei più alti dirigenti della politica nazionale. A dire il vero, Peng Liyuan non sembra particolarmente colpita dalle qualità del suo interlocutore, ma si ricrede non appena ha modo di apprezzare la straordinaria cultura, non solo politica ed economica ma anche le eraria di Jinping. Anzi, la rincuora il fa o che non le abbia chiesto di cantarle qualche canzone, come invece fanno tu i gli uomini che le capita di conoscere. De o questo, è per mera cortesia e deferenza al personaggio che acce a un secondo appuntamento.
Peng Liyuan era nata il 20 novembre 1962 a Jungcheng, nella provincia di Shandong, sulla costa meridionale della Cina. Un’area che aveva subito una certa influenza tedesca alla fine dell’O ocento perché occupata militarmente dal Reich di Guglielmo II. È figlia d’arte perché suo padre, Peng Longkun, preside di scuola, era il responsabile delle politiche culturali della contea di Yuchen, mentre la madre era un’artista della cosidde a Opera Yu (nota anche come Bangzi) della stessa contea, dotata di una certa notorietà locale. Era stata lei a spingere la figlia, come spesso accade per le madri, a coltivare le proprie potenzialità canore. A qua ro e cinque anni già l’aveva fa a esibire in alcuni festival musicali per bambini, mentre a qua ordici la iscrive in una buona scuola d’arte, la 57 dello Shandong, una sorta di conservatorio.
La sua famiglia, come tantissime altre nella Cina dell’epoca, nong era rimasta immune dalle tragedie della Rivoluzione Culturale. Il fa o che uno zio, fratello di Peng Longkun, fosse fuggito giovanissimo a Taiwan aggravò ancora di più la loro situazione, tanto che il regime non ci mise molto a far sca are l’accusa di
«connessioni straniere». Una volta espulso dal partito, il padre era stato arrestato e spedito in un lager di rieducazione e anche la madre era finita in un campo di lavoro, dove nel 1971 fu raggiunta da Peng Liyuan, che allora aveva nove anni.
Quanto a Xi Jinping, occorre ricordare che era già stato sposato.
Nel 1979 si era unito a nozze con Ke Lingling, nata nel 1951 e dunque di due anni più grande di lui. Il matrimonio sanciva un legame tra famiglie altolocate, dato che lei era figlia di Ke Hua, all’epoca ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese nel Regno Unito.
Negli ambienti di partito Ke Hua godeva di un certo prestigio perché, si diceva, aveva tenuto testa a Margaret Thatcher quando il primo ministro britannico aveva ipotizzato un prolungamento della sovranità inglese su Hong Kong.11
Il matrimonio tra Xi Jinping e Ke Lingling però durò poco, appena tre anni. Nel 1982 il vincolo fu sciolto con un richiamo a una fredda formula legale che parlava di «personalità incompatibili». Dopo la separazione, lei decise di emigrare in Gran Bretagna, paese dove era vissuta da ragazza e per il quale aveva maturato una forte passione.
Il punto decisivo del loro contrasto era stata proprio l’idea di trasferirsi nel Regno Unito, ambizione che Ke Lingling sperava potesse realizzare insieme al marito, per il quale aveva anche provato a trovare un lavoro da ingegnere. Lui l’aveva accusata di perseguire un modello di vita occidentale, fa o di benessere materiale, ribadendo che il suo posto era in Cina e nel partito.
Per i tre anni successivi alla partenza per la Gran Bretagna, Xi Jinping aveva continuato a chiamarla nella speranza di convincerla a tornare, poi i rapporti si erano diradati. Nelle rare interviste che ha concesso, Ke Lingling, diventata nel fra empo dirigente di una stru ura ospedaliera a Londra, ha sempre parlato con rispe o dell’ex
marito, definendolo un «uomo re o e di capacità, anche se molto testardo».12 Si rivedranno solo una volta, molti anni dopo, a una cerimonia funebre a Shenzhen, e tra loro ci sarà solo un imbarazzante stre a di mano, durata pochi secondi.
A metà degli anni O anta, quando Jinping inizia la sua nuova relazione con Peng Liyuan, la Cina è ancora un paese profondamente tradizionalista in fa o di rapporti personali e familiari. Di Xi Jinping, infa i, pesa che sia stato già sposato e che sia il figlio di un importante dirigente del partito. Il padre di Liyuan, da un lato è affascinato dalla prospe iva di imparentarsi con una potente famiglia comunista; dall’altro, teme che quello del «principe rosso» sia solo il capriccio di un rampollo di rango, nulla di serio, insomma. Xi Jinping però è sereno, e rassicura Peng Liyuan:
«Spiegherò tu o ai tuoi genitori e vedrai che capiranno».
Le nozze sono fissate per il 1° se embre 1987, è trascorso tempo da quando i due si sono conosciuti. Per Xiamen è un evento importante, alla cerimonia vengono invitati il sindaco, il segretario del partito e tu o il locale Comitato centrale. Viene allestita la migliore sala della municipalità, quella riservata alle riunioni politiche. A dispe o della famigerata sobrietà spartana comunista, questa volta ci si concede anche il lusso del fotografo ufficiale del partito, quello che solitamente immortala parate e riunioni.
Va de o che, fino a quel momento, la relazione affe iva tra i due era rimasta abbastanza riservata, pochi conoscevano l’identità della donna che il vicesindaco avrebbe sposato. Conoscendo l’austerità di Xi Jinping tu i immaginavano fosse una funzionaria di partito, al massimo un’insegnante. La sorpresa fu dunque generale quando si scoprì che si tra ava di una cantante già popolarissima come Peng Liyuan. A questo proposito, negli anni a venire la coppia avrebbe ricordato un simpatico siparie o: entrato nella sala il segretario locale del partito, la più alta autorità presente, domandò a Xi come mai la giovane e celebre cantante fosse presente al matrimonio. «È qui per esibirsi al banche o di nozze?» disse. La risposta di Xi lo lasciò senza parole: «Tra qualche minuto sarà mia moglie».
All’inizio il matrimonio si rivelerà alquanto anomalo, fa o di brevi pause insieme e lunghi periodi di lontananza, sopra u o per gli obblighi di lei, irreggimentata nel coro dell’esercito. Quando, il 27 giugno 1992, Peng Liyuan darà alla luce la loro unica figlia, Xi Mingze, il marito non sarà presente all’ospedale di Fuzhou, perché impegnato nell’organizzare i soccorsi alla popolazione della provincia del Fujian, colpita in quelle ore da una tremenda alluvione. Solo qualche se imana dopo riuscirà a vedere sua figlia per la prima volta e la moglie.
Se lui era stato un «principe rosso», con i privilegi dello status ma anche i contraccolpi delle persecuzioni subite dal padre, per Mingze la vita sarà tu a in discesa, in una condizione di assoluto privilegio.
Studierà nelle migliori scuole cinesi, in particolare in quelle non accessibili a tu i come la Hangzhou Foreign Languages School, e sopra u o frequenterà, dal 2010 al 2014, una delle migliori università del mondo, quella di Harvard. Per consentirle l’accesso all’ateneo bostoniano il governo americano accorderà l’iscrizione so o falso nome e la presenza, come falsi studenti, di alcuni agenti del servizio segreto cinese, oltre che la protezione dell’Fbi. Una condizione assolutamente eccezionale, al limite della legge, fru o di un’abile tra ativa conclusa con la Casa Bianca. Alla giovane figlia del futuro leader cinese gli Usa concederanno addiri ura l’ambita Carta Verde (la celebre Green Card, ossia un permesso di soggiorno per un tempo illimitato), mentre a Harvard, Mingze potrà iscriversi a una di quelle consorterie che legano a vita gli studenti, nel suo caso la Kappa Alpha Theta.