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C ONFLITTUALITÀ FRA ISTITUZIONI ED ENTI TERRITORIAL

LE CONFLITTUALITÀ INDOTTE DALLA FUNZIONE TURISTICA IN UN BACINO LACUALE: IL CASO DEL LAGO DI COMO

3. C ONFLITTUALITÀ FRA ISTITUZIONI ED ENTI TERRITORIAL

Sul quadro d’insieme esercita una fortissima pressione l’atavica conflittualità politico-economica che caratterizza il territorio lariano e risale fino dalla Guerra dei dieci anni (1118-1127) che sancisce la supremazia di Milano sulla regione. Le cause delle storiche rivalità sono essenzialmente due: il monopolio di Como sul commercio di cereali di cui il territorio è povero (LONGATTI, 1995; CARERA

2005) e l’alleanza fra Lecco e il lecchese con il Gran Ducato milanese, al quale Como e alcuni comuni del comasco sono avversi. Dalla fittissima antropizzazione storica del Lario, inoltre, emergono conflittualità puntuali dovute a guerre di vicinato come quella fra Torno e Moltrasio, affacciate sulle rive opposte del Lario, separate da meno di mille metri di lago, e simbolicamente riappacificate nel 2011 dopo 489 anni di conflitti e controversie.

A coronamento delle secolari diatribe, nel 1992 avviene la separazione fra le Province di Como e Lecco ed il rapporto fra le due entità territoriali è reso sempre più fragile dalla crisi economica e dalla riorganizzazione istituzionale che, prevedendo la soppressione delle Province, lascia enormi incertezze sull’assunzione delle competenze e delle responsabilità programmatiche, decisionali e giuridiche in un territorio così delicato ecologicamente e frammentato politicamente e culturalmente.

Un nuovo soggetto istituzionale, il Sistema Turistico Lago di Como (STLC) ricompone il territorio lacuale almeno dal punto di vista turistico. L’Ente prende forma dal 2003, subito dopo l’approvazione della legge che istituisce i Sistemi turistici locali e viene riconosciuto nel 2005. È verosimilmente uno dei primi Sistemi turistici locali nati in Italia ed è certamente uno di quelli che meglio intende lo spirito della nuova normativa, aggregando uno spazio turistico di grande interesse e potenzialità. Le difficoltà che incontra sono tuttavia notevoli; basti pensare che la provincia lecchese si propone turisticamente come affacciata su un improbabile «Lago di Lecco», con inevitabili ripercussioni negative sull’immagine e sulla promozione turistica.

La sporadicità delle competenze istituzionali in ambito turistico, l’incalzante crisi economica, le incertezze sulla riorganizzazione territoriale, il commissariamento della Provincia di Como, l’ormai consolidato atteggiamento fatalista e uno iato sempre più profondo con la società civile ed il mondo della ricerca e delle professioni; queste, in sintesi, le ragioni che spiegano come mai quasi tutta la costituzione

del STLC e la successiva attività di studio e pianificazione è svolto dagli attori istituzionali locali con il

supporto decisivo di un’impresa privata. Ad essa sono affidate, leggiamo dal sito dell’impresa stessa(1), le

analisi preliminari, le procedure amministrative, l’assistenza tecnica agli assessorati relativamente alle attività di pianificazione, gestione e coordinamento del STLC, nonché la stesura dei Piani di sviluppo

2009-11 e 2013-15 (attualmente in fase di preparazione) e la gestione dell’Osservatorio del STLC per

produrre conoscenze utili alla governance del sistema ed agli operatori locali.

Più che un supporto è una devoluzione quasi totale, dal pubblico al privato, delle competenze anche strategiche in ambito turistico, i cui risultati sono problematici. La regionalizzazione funzionale utilizzata è priva di fondamenti geografici e introduce alcune distorsioni che compromettono nelle fondamenta la lettura del quadro d’insieme e quindi i programmi e le politiche (MUTI, 2013). I dati

prodotti sono scarsi e privi di fondamenti scientifici, mentre gli studi e le ricerche non considerano mai i flussi turistici non rilevati e sembrano finalizzati più ad appagare i desiderata dei committenti che non ad individuare contraddizioni e problemi proponendo strategie e soluzioni.

La «non scelta» istituzionale in materia di turismo si manifesta concretamente nei Programmi di sviluppo attuati dal STLC. I primi due (2005-2007 e 2009-2012) non hanno mai preso in considerazione

questioni di natura ambientale o paesaggistica e si sono risolti in bandi di finanziamento per obiettivi generici, messi a punto secondo esigenze contingenti, promuovendo un gran numero sconnesso di realizzazioni, anche infrastrutturali, variamente approvati e finanziati a macchia di leopardo sull’intero territorio. Il terzo, in fase di studio e approvazione, propone di mettere a sistema il personale degli enti turistici locali sotto il coordinamento di un destination manager generale con ampi poteri decisionali e, nella misura in cui il STLC è in ultima analisi gestito da un’impresa privata (il cui amministratore si

definisce proprio un destination manager), la realizzazione di questo programma potrebbe di fatto condurre ad un’amministrazione privata delle risorse amministrative e pubbliche del STLC.

La questione si allarga al rapporto (conflittuale) fra pubblico e privato, sia dal punto di vista della rappresentazione funzionale e della ricerca, sia dal punto di vista della governance. Nel primo senso, la natura pubblica o privata dell’attore che conduce la ricerca e produce l’immagine incide profondamente non tanto sulla qualità del lavoro, che dipende dalle competenze specifiche chiamate ad operare, quanto più sul costo della ricerca, sulla continuità temporale del servizio e sulle responsabilità dei risultati: chi ne controlla e convalida correttezza scientifica e coerenza? Dal secondo punto di vista, come possono quadrare i divergenti obiettivi strutturali di un’entità imprenditoriale privata (finalizzata a sopravvivere alla concorrenza ed a massimizzare i profitti) e di enti pubblici territoriali il cui unico fine non può che essere la miglior gestione pubblica del territorio e delle sue funzioni?

4. CONCLUSIONI

Come emerge dall’analisi di HALL e HÄRKÖNEN (2005), la «gestione integrata dei sistemi turistici

lacuali» deve necessariamente coinvolgere un’ampia gamma di attori e decisori governativi e non governativi (società civile, mondo delle professioni) associati anche nella ricerca e nell’informazione, poiché molte problematiche territoriali sono il risultato di attività banali e diffuse ma non regolate, anche a causa dell’eccessivo numero di agenzie, enti e organizzazioni che si sovrappongono inefficace- mente, doppiando dati, diluendo risorse e generando ulteriori conflittualità (COOPER, 2005). In

particolare la gestione integrata di un sistema lacuale per la ricreazione ed il turismo deve includere: la zonizzazione funzionale del litorale, la destagionalizzazione, il componimento dei conflitti fra gli attori del territorio, la pianificazione delle diverse funzioni del lago, codici di condotta per gli utenti delle risorse comuni, organizzazione e coinvolgimento delle parti sociali, piani regolatori per il territorio (ibidem).

La «comunità locale» è un fattore determinante dello sviluppo turistico locale, sia come componente essenziale del fascino del luogo, sia come promotrice sia come destinataria delle ricadute economiche ma, nonostante l’importanza dei laghi come ecosistema naturale, la popolazione locale è raramente coinvolta e consultata nella gestione del bacino (KLESSIG, 2001).

L’«associazionismo», che permette di contrastare la posizione dominante di gruppi di pressione con forti interessi costituiti, e la «collaborazione», come procedimento guidato alternativo alla risoluzione giuridica dei conflitti, sono sostenuti da diverse fonti in qualità via ineluttabile allo sviluppo turistico (MARGERUM, 2004; HALL, 2005; COOPER, 2005).

(1) http://www.ideasturismo.it (10 agosto 2014).

La ricerca la formazione e l’informazione sono fondamentali sia per formare i giovani e la citta- dinanza alla cultura del turismo, sia per creare gli strumenti scientifici, culturali e professionali indispensabili a sostenere lo sviluppo socio-economico del territorio.

Come in una matrioska geoeconomica, le conflittualità e gli squilibri identificati nel «laboratorio geografico turistico» del lago di Como dimostrano diverse analogie con le problematiche e gli squilibri da tempo identificati a scala nazionale (CELANT, 1999) come fattori in grado di innescare il declino

della competitività del settore turistico, nonostante la ineguagliabile dotazione di risorse. Fra i principali ricordiamo la scarsa attenzione degli organi di governo al settore turistico; la frammentazione della struttura amministrativa e lo scoordinamento delle facoltà decisionali; la mancanza di una politica per il turismo che comprenda una visione sistemica generale e la definizione di linee strategiche coerenti e incisive; la bassa internazionalizzazione delle strutture e delle professionalità; la modesta cultura dell’ospitalità; i modelli organizzativi territoriali e manageriali inesistenti o elementari; il basso aggiornamento tecnologico, organizzativo e conoscitivo; la mancanza di proporzionalità fra qualità e prezzi.

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Università di Cassino

SOMMARIO – Il tema della conflittualità è centrale in sistemi antropogeografici complessi come quelli lacuali. In ambito turistico le conflittualità possono sussistere fra diverse tipologie di turisti; fra turisti e abitanti del luogo; fra abitanti del luogo ed istituzioni; fra istituzioni. Il rischio di una privatizzazione dell’organizzazione e della pianificazione del territorio è concreto. La soluzione è complessa e non può prescindere da una gestione integrata del sistema turistico territoriale che coinvolga a pieno titolo anche la popolazione locale.

SUMMARY – The topic of the conflict is relevant in complicated anthropogeographic systems as lake systems. In touristic environments these conflicts may develop among different types of tourists; among tourists and residents; among residents and organizations; among organizations. The risk of privatizing territory organization and planning is high. To avoid this situation is complicated and it is not possible to do it without involving the population of the area in the local tourism system management.

Parole chiave: conflittualità, turismo, lago di Como. Keywords: conflict, tourism, lake Como.

Sessione 5

SVILUPPO LOCALE E POLITICHE

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