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L E ECCELLENZE AGROALIMENTARI : IL CASO DELLA PUGLIA

IL CONFLITTO GLOBALE VS LOCALE E LE ECCELLENZE AGROALIMENTARI UN’ANALISI IN PUGLIA E SICILIA*

2. L E ECCELLENZE AGROALIMENTARI : IL CASO DELLA PUGLIA

In Puglia il settore agroalimentare può contare su numerosissime eccellenze. Infatti, si possono annoverare 233 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, 8 prodotti DOP (5 oli extravergini, il Pane di Altamura, il Canestrato Pugliese, La Bella della

Daunia), 5 IGP (Arancia del Gargano, Carciofo Brindisino, Clementina del Golfo di Taranto, Limone

Femminello del Gargano, Uva di Puglia) e 29 vini DOC. Inoltre sono state individuate 14 Strade del

Vino e dei Sapori quali sistemi integrati di offerta turistica che si snodano per un intero percorso lungo il quale si collocano luoghi del vino e dell’olio visitabili (vigneti, oliveti, aziende, cantine, frantoi oleari, borghi) e attività imprenditoriali collegate (ristoranti, alberghi, agriturismi, enoteche, ecc.). Cinque di esse sono dedicate a percorsi tematici sull’olio e le altre nove dedicate ai vini.

In Puglia sono presenti quattordici prodotti che hanno ricevuto l’attestazione De.Co. – Denomina- zione Comunale legata alle produzioni tipiche. È un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione al luogo storico di origine. È un certificato notarile contrassegnato dal Sindaco, a seguito di una delibera comunale, che certifica il luogo di «nascita» e di «crescita» di un prodotto e/o una produzione ed ha, quindi, un forte e significativo valore identitario per quelle Comunità che decidono di aderirvi.

L’insieme delle summenzionate iniziative è accomunato da una manifesta volontà di rilanciare e valorizzare le produzioni agroalimentari locali, l’enogastronomia, l’artigianato così come la cultura popolare presente sul territorio pugliese. Allo stesso tempo di salvaguardare il patrimonio culturale e le tradizioni locali dai processi di globalizzazione uniformanti anche nel gusto e nell’alimentazione. In quest’ottica appare importante per un sistema locale

valorizzare le proprie risorse interne e specificità, aprendosi nello stesso tempo verso l’esterno per instaurare relazioni sovra-locali e arricchirsi di informazioni e conoscenze circolanti a livello globale. In questo contesto, la competitività di un territorio dipende dalla capacità di proporsi, oltre che di essere, diverso da altri, di sfruttare le sue specificità geografiche, rappresentate da risorse materiali ed immateriali: le strategie di sviluppo, che a lungo andare risultano vincenti, dipendono sempre in maniera cruciale dalla valorizzazione di ciò che è presente sul territorio (FIORI, 2009, p. 85).

Tutto questo richiede una comunicazione efficace e appropriata da parte degli operatori del settore; essi possono enfatizzare il valore complessivo di un territorio attraverso la diffusione della conoscenza di un solo prodotto come molti casi di successo europei dimostrano. Casi dove gli operatori hanno sapientemente combinato la risorsa gastronomica con il territorio trasformandoli in un’unica esperienza culturale in grado di innescare un circolo economico virtuoso (PAOLINI, 2002).

Un esempio pugliese, tra i tanti, del connubio tra promozione congiunta di produzioni agroalimentari d’eccellenza e territorio è La Strada dell’Olio «Terra degli Ulivi» (Fig. I), il cui obiettivo è la promozione dell’olio DOP «Cima di Bitonto» insieme ai centri storici, le tradizioni gastronomiche, il

folklore e le aree rurali delle sedici municipalità coinvolte.

Fig. I - La Strada dell’Olio «Terra degli Ulivi».

Si possono ipotizzare due modalità di promozione della «risorsa olio». Nella prima, l’olio DOP è

la maggiore attrazione con visite e degustazioni nei luoghi di produzione; nella seconda ipotesi è il territorio complessivamente inteso che diventa il fattore attrattivo con la promozione di percorsi culturali. Nel caso considerato potrebbe essere un percorso intorno allo stile Romanico Pugliese includendo anche le degustazioni di prodotti tipici tra i quali, appunto, l’olio DOP. Molti fattori

contribuiscono al successo di una o l’altra proposta. Il territorio, con le sue componenti umana e naturale, rimane essenziale.

Altro interessante esempio di promozione economico-turistica di un olio d’eccellenza è l’itinerario lungo Strada dell’Olio d’Oliva DOP «Castel del Monte» promosso da Puglia Imperiale Turismo(1).

L’itinerario si snoda nei luoghi federiciani (Fig. II); partendo da Castel del Monte (sito Patrimonio UNESCO) include altre mete quali il Museo del confetto Andria; Montegrosso, antico borgo rurale;

Minervino Murge, definito «Balcone delle Puglie» per la sua posizione dominante e dove si promuove la degustazione del «Panetto di Minervino», dolce tipico a base di frutta secca, profumi di arancio e vin cotto. Nel periodo autunnale si aggiunge, poi, la degustazione del fungo cardoncello, prodotto tipico dell’Alta Murgia tra Minervino Murge e Spinazzola. Pertanto, l’affermazione dei prodotti enogastronomici quali elementi centrali dell’offerta turistica, induce all’ottimismo. I dati statistici sull’andamento del settore in Puglia confermano. Il turismo del gusto interessa una nicchia di turisti, pari al 3,4% di coloro che trascorrono una vacanza nella regione. La spesa media è di 178 euro persona per il viaggio, e circa 45 euro per ogni notte per l’alloggio. Per acquistare beni e servizi durante la vacanza, la spesa media pro capite è di 55 euro al giorno.

Soltanto il 27% dei turisti acquista prodotti enogastronomici da portare via e il 14% manufatti artigianali, mentre sono più diffusi i souvenir (41%) e lo shopping di abbigliamento (33%). L’81% dei turisti che arrivano in Puglia per motivazione enogastronomico sono italiani; il restante 19% proviene prevalentemente da Francia, Regno Unito e Germania.

Fig. II - I luoghi federiciani.

Fonte: IVONA (2015).

Una piccola percentuale è riservata ai turisti provenienti dagli Stati Uniti (Tab. I).

Francia 31,0 Regno Unito 29,6 Germania 24,6 Stati Uniti 8,0 Austria 2,6 Olanda 2,3 Spagna 1,9

Tab. I - Il turismo enogastronomico in Puglia: provenienza degli stranieri (%), 2012.

Fonte: UNIONCAMERE PUGLIA,OSSERVATORIO TURISTICO DELLA REGIONE PUGLIA (2013).

(1) Puglia Imperiale Turismo è il soggetto di riferimento per il marketing, l’accoglienza e la promozione del Sistema Turistico Locale

«Puglia Imperiale». Esso comprende i Comuni di Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Corato, Margherita di Savoia, Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola, Trani e Trinitapoli.

Guardando i dati della tabella II sulle altre motivazioni di viaggio dei turisti enogastronomici in Puglia, appare evidente il più volte citato connubio tra il cibo e i luoghi; il 37,7% del totale degli intervistati dichiara di essere venuto in Puglia per motivi prevalentemente di turismo enogastro- nomico ma anche perché interessato alla bellezza dei luoghi. Nell’organizzazione e nello svolgimento di un’esperienza turistica, la motivazione specificamente enogastronomica può risultare, quindi, l’elemento principale (il nucleo o core product, cioè quello in grado quasi da solo di mettere in moto il turista), oppure un fattore che caratterizza la vacanza in modo accessorio rispetto ad altri. A decidere della centralità o meno della risorsa gastronomica all’interno del prodotto turistico incide anche la vocazione produttiva della destinazione.

Italiani Stranieri Totale

Bellezze naturali del luogo 37,5 38,5 37,7

Posto ideale per riposarsi 28,3 38,3 30,2

Partecipare a eventi folkloristici della cultura locale 28,2 16,0 25,9

Prezzi convenienti 24,8 3,9 20,9

Praticare sport 18,9 8,1 16,9

Il desiderio di vedere un posto mai visto 12,5 34,9 16,7

Località esclusiva 10,9 22,7 13,1

Ricchezza del patrimonio artistico/monumentale 7,5 11,4 8,3

Per il gusto dell’avventura 8,2 1,7 7,0

Per conoscere usi e costumi della popolazione locale 5,9 8,4 6,4

Passeggiate 7,8 – 6,4

Decisione altrui 7,8 – 6,3

Ho i parenti/amici che mi ospitano 6,2 5,1 6,0

Eventi 6,3 2,3 5,5

Posto adatto per bambini piccoli 2,0 12,2 3,9

Shopping 2,8 7,9 3,7

Per i divertimenti che offre 2,7 2,5 2,7

Perché siamo clienti abituali di una struttura ricettiva di questa località 1,5 2,4 1,7

Tab. II - Il turismo enogastronomico in Puglia: altra motivazione principale del soggiorno (% calcolata sul totale turisti), 2012.

Fonte: UNIONCAMERE PUGLIA,OSSERVATORIO TURISTICO DELLA REGIONE PUGLIA (2013).

La collaborazione tra enti territoriali con lo scopo di valorizzare le produzioni agroalimentari locali è auspicabile. Le sfide europee sono numerose e offrono, allo stesso tempo, numerose oppor- tunità. Dal 1° dicembre 2015 avrà applicazione, ad esempio, il nuovo regolamento UE n. 1144/2014

del Parlamento europeo, con cui l’Unione rafforza gli strumenti di sostegno economico e non solo alle attività informative e promozionali dei prodotti agricoli europei proposte dagli operatori delle filiere agroalimentari. Lo stanziamento previsto passa dagli attuali 61 a 200 milioni di euro annui. Le azioni finanziabili consistono in attività di pubbliche relazioni, degustazioni, fiere e d esposizioni, campagne di informazione, manifestazioni nazionali ed internazionali finalizzate a promuovere la qualità dei prodotti agroalimentari made in Europe (LASTILLA, 2014).

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