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Capitolo : lo strumento dell’analisi di bilancio e la sua applicazione al caso Sixty Spa

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4.1 Introduzione

L’ultimo capitolo del presente lavoro è suddiviso in 2 parti: nella prima, tratteremo l’importanza che assume l’analisi di bilancio nello studio della crisi d’azienda, mentre nella seconda illustreremo i modelli predittivi e in particolare il modello Z’ Score di Altman. Cercheremo inoltre di avvalorare tali esposizioni, effettuando dapprima un’analisi dei principali indicatori dell’azienda Sixty SPA (che ha recentemente omologato la proposta di Concordato preventivo), e successivamente applicando il modello di Z’ Score per giudicarne l’utilità e l’affidabilità nel predire lo stato di crisi di un’azienda.

4.2 L’analisi di bilancio

Il fenomeno della crisi d’impresa è stato oggetto di numerosi studi. In particolare, si è cercato di individuare e perfezionare una via che permettesse non solo di rilevare una possibile crisi d’azienda, ma anche definire degli strumenti che permettessero di anticipare e prevedere delle possibili situazioni di difficoltà.

Guatri328 classifica tali strumenti in tre categorie: 1. Metodi fondati sull’intuizione.

2. Metodi fondati su indici. 3. Metodi fondati su modelli.

I primi “si basano sulla riconoscibilità esterna dei fattori di crisi”329, quali perdite di quote di mercato, settori maturi, ecc; o sulla riconoscibilità di alcuni fattori interni di crisi come carenza di managerialità o imprenditorialità.

I secondi invece rimandano all’utilizzo dell’analisi di bilancio, la quale sarà oggetto di maggior approfondimento nel proseguo del lavoro.

Infine la terza categoria si basa su modelli, che “cercano di costruire delle correlazioni matematico-statistiche tra variabili aziendali attraverso cui riuscire a prevedere situazioni di crisi”330.

328 Guatri L., “Crisi e risanamento delle imprese”, op. cit. p. 46.

329 Ibidem

330 Danovi A., Quagli A., “Crisi aziendali e processi di risanamento: modelli interpretativi, prevenzione e

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Come già precedentemente accennato in questa prima parte tratteremo l’importanza assunta dallo strumento dell’analisi di bilancio nell’affrontare una crisi d’impresa. L’analisi di bilancio, infatti, è sicuramente uno degli strumenti più utilizzati e “gioca un ruolo di primo piano per accertare lo stato della crisi e pone in luce alcune correlazioni che possono essere utili per dar corso ad azioni di risanamento”331.

Inoltre è uno strumento fondamentale per il professionista che deve attestare la veridicità dei dati aziendali del piano relativo alle procedure di Piano attestato ex art. 67, comma 3,

lettera d), accordo di ristrutturazione ex art.182 bis l.f. e Concordato preventivo art 160

l.f.

“Gli spunti di osservazione derivanti dall’analisi di bilancio sono particolarmente rappresentativi, in quanto essi riflettono le condizioni operative di efficienza produttiva, capacità commerciali, autonomia finanziaria, necessità di fabbisogno finanziario per sviluppare l’attività, attitudine all’innovazione ed una buona condotta organizzativa e amministrativa”332.

Tuttavia è possibile individuarne alcuni limiti. In generale, infatti, “il bilancio e relativi strumenti di analisi, permettono di tracciare un profilo essenzialmente basato su immagini «consuntive» delle variabili aziendali”333. Da una parte tale strumento ha valore solo nel caso in cui le performance e gli andamenti del passato siano correlati a quelli presenti e futuri. Dall’altra parte, i bilanci di esercizio difficilmente riescono ad indicare tempestivamente delle crisi d’impresa, di conseguenza si rischia spesso che nel momento in cui si manifesti palesemente un segnale di crisi, la relativa situazione si sia probabilmente già aggravata. “Da ciò consegue che l’analista dovrà utilizzare gli strumenti di interpretazione del bilancio d’esercizio non tanto per riconoscere crisi in atti, quanto per cogliere piccoli sintomi di una eventuale crisi”334.

331 Fazzini M., “Analisi di bilancio. Metodi e strumenti per l’interpretazione delle dinamiche aziendali”,

Italia, IPSOA, 2009, p. 311.

332 Giacosa E. “La comunicazione economico-finanziaria d’impresa: finalità, strumenti e comportamenti

attuali e teorici in un modello «ideale» di comunicazione”, Torino, Giappichelli Editore, 2012, p. 107.

333 Danovi A., Quagli A., “Crisi aziendali e processi di risanamento: modelli interpretativi, prevenzione e

gestione della crisi d’impresa, casi aziendali.”, op cit., p. 45.

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4.2.1 Le riclassificazioni necessarie per l’analisi di bilancio

Per poter effettuare un’adeguata analisi di bilancio è necessario effettuare le riclassificazioni dello Stato patrimoniale e del Conto economico.

Le riclassificazioni che vengono utilizzate maggiormente sono:

1) riclassificazione Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario; 2) riclassificazione Stato patrimoniale secondo criterio gestionale; 3) riclassificazione Conto economico a valore aggiunto.

Procediamo ora ad illustrare brevemente le rispettive logiche di costruzione e successivamente ci soffermeremo sulle diverse tipologie di analisi che si possono attuare dai valori ottenibili da esse.

4.2.1.1 Stato patrimoniale finanziario

La riclassificazione dello Stato patrimoniale secondo il criterio finanziario ha come scopo quello di evidenziare il grado di liquidità/esigibilità delle poste di bilancio. Si procede quindi a riclassificare gli elementi dell’Attivo e del Passivo dello Stato patrimoniale e rispettivamente:

 per l’Attivo si utilizza il criterio di liquidità, ovvero l’attitudine delle diverse forme di investimento a ritornare in forma liquida;

 per il Passivo si utilizza il criterio di esigibilità, ovvero in base alle “diverse scadenze delle fonti di finanziamento in modo da ordinarle in funzione dei tempi in cui si dovrà procedere a una loro estinzione”335.

Gli Impieghi vengono di conseguenza distinti in Attivo Corrente (più nello specifico: liquidità immediate, liquidità differite, Rimanenze) e Attivo Immobilizzato (nello specifico: immobilizzazioni finanziarie, immobilizzazioni materiali nette, immobilizzazioni immateriali nette).

Le Fonti sono composte dal Capitale Proprio (Patrimonio Netto) e dal Capitale di terzi (Passivo Consolidato e Passivo Corrente).

335 Sostero U., Ferrarese P., “Analisi di bilancio. Strutture formali, indicatori e rendiconto finanziario”,

165 Fonte: propria elaborazione

4.2.1.2 Stato Patrimoniale riclassificato secondo il criterio gestionale

Per individuare le cause all’origine della crisi d’impresa può essere utile per l’analista, individuare quali aree gestionali, (ovvero operativa corrente, operativa strutturale, accessoria, finanziaria, straordinaria tributaria) creino il fabbisogno finanziario e analizzare come l’impresa ha deciso di coprirlo tramite le diverse forme di finanziamento. “Affinché le informazioni ritraibili da tale struttura riclassificatoria siano, dagli utenti, immediatamente intellegibili, è consigliabile adottare uno schema, anziché a sezioni contrapposte, di tipo progressivo (o scalare)”336.

336 Avi M. S., “Bilancio riclassificato e analisi per indici e flussi”, Milano, il sole24ore, 2005, p. 28.

Stato patrimoniale finanziario

Liquidità immediata

1) Patrimonio netto