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Conto economico a valore aggiunto

H) Proventi netti della gestione patrimoniale G+H= I) Risultato operativo aziendale (EBIT)

I- L= M) Risultato lordo di competenza N) Risultato della gestione straordinaria

4.2.2.3 Indicatori di redditività

L’analisi della redditività di un’azienda “mira a verificare l’attitudine dell’impresa a produrre un reddito sufficiente a coprire i costi e a generare profitti, in misura tale da mantenere un equilibrio che giustifichi gli investimenti effettuati”367.

I principali indicatori sono:

1) ROE (return on equity) = Utile di esercizio / Patrimonio netto 2) ROI (return on investiments) = Risultato operativo (EBIT) / CIN 3) ROA (return on asstes) = MON / Totale impieghi

4) ROS (return on sales) = MON / Ricavi 5) Turnover del capitale = Ricavi / COIN

6) ROD (return on debt) = Oneri finanziari / Debiti finanziari

Il ROE “esprime la remunerazione a favore dei soci ed è pari al rapporto tra l’utile di esercizio e il patrimonio netto”368.

Anche in questo caso è necessario confrontare tale valore con quelli medi di settore. Tuttavia dato che il ROE misura “la remunerazione del capitale apportato dai soci, dovrebbe riflettere un rendimento comprensivo anche della rischiosità legata all’investimento: un rischio generico per lo svolgimento dell’attività d’impresa e uno specifico in funzione del business”369. In sintesi, si può esprimere un giudizio positivo nel caso in cui il ROE superi il valore di un investimento risk free, ovvero privo di rischio, che è ricondotto ai rendimenti dei Titoli di Stato.

Il ROI “esprime la capacità di remunerare attraverso l’EBIT il Capitale investito netto”370. È un indicatore di importanza rilevante, in quanto è espressione dell’attività del core business dell’azienda.

Per quanto riguarda il giudizio che l’analista è tenuto ad esprimere, in sintesi, questo sarà tanto più positivo quanto maggiore sarà il valore ottenuto.

367 Ivi p. 185.

368 Ivi p. 192.

369 Ivi p. 192.

370 Fazzini M., “Analisi di bilancio. Metodi e strumenti per l’interpretazione delle dinamiche aziendali”,

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Il ROA esprime invece la capacità del Margine operativo netto (reddito operativo) di remunerare la totalità degli investimenti effettuati.

Se il valore ottenuto è positivo allora “significa che la gestione caratteristica opera in condizioni di efficienza e che le cause della crisi, a livello economico, debbono essere imputate a circostanze finanziarie o straordinarie”371.

Non è possibile quindi rifarsi a valori ottimali del ROA, in quanto al pari del ROI, si apprezzerà il valore più elevato che l’azienda potrà ottenere.

Il ROS “esprime la redditività delle vendite, vale a dire quanta parte dei ricavi è assorbita dalla gestione operativa e pertanto quanto di essi residua per fare fronte ai proventi e agli oneri delle altre dimensioni gestionali”372.

Ovviamente ci si auspica che tale valore sia maggiore di zero, anche se non sempre un ROS>0 è una garanzia per l’impresa di utile, in quanto può risultare insufficiente per coprire gli altri costi derivanti dalle rimanenti aree gestionali. Tuttavia in linea di massima “se esso è almeno adeguato a coprire la necessità della gestione operativa, può essere ritenuto congruo”373.

Il Turnover di capitale “consente di accertare quanti euro di vendita sono stati prodotti per ogni euro di attività investite nell’impresa ed evidenzia quante volte si ricostituisce il COIN di un’impresa per effetto dei ricavi delle vendite”374. Si esprime un giudizio positivo in presenza di un valore elevato di tale indicatore.

Il ROD “esprime il costo medio del capitale preso a prestito a titolo oneroso e allo stesso tempo il rendimento medio per i finanziatori”375.

Non è possibile individuare un valore ottimale del ROD in quanto questo dipende da molteplici fattori, tuttavia un valore basso di tale indicatore può segnalare un’ottima

371 Fazzini M., Abriani N., “Turnaround management. Affrontare, gestire e risolvere la crisi d’impresa”,

op. cit. p. 77.

372 Fazzini M., “Analisi di bilancio. Metodi e strumenti per l’interpretazione delle dinamiche aziendali”,

op. cit. p. 197.

373 Ivi p. 198.

374 Ibidem

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capacità dell’impresa di scegliere i propri finanziatori, riuscendo così a contenere gli oneri finanziari. Inoltre il ROD può indicare indirettamente il rischio d’azienda percepito dai finanziatori, il quale risulterà contenuto in presenza di un valore basso di tale indicatore.

4.2.2.3.1 Leva finanziaria

Il ROE può essere espresso tramite “una formula additiva che pone in luce importanti correlazioni che si istaurano tra alcuni degli indici economici testé presi in esame. Tale relazione è conosciuta anche come «formula Modigliani-Miller»”376:

ROE = [ROI + (ROI -ROD) ×

E D

] x S x I

Tutti le variabili sono state già precedentemente illustrate, ad esclusione dei due termini S e I. La prima si riferisce all’apporto della gestione straordinaria ed è data dal rapporto: Risultato ante imposte / Risultato ordinario

Il secondo termine si riferisce invece al “peso della gestione tributaria, ovvero l’aliquota di imposte risultante dal bilancio di esercizio”377, ed è data dal rapporto:

Risultato di esercizio / Risultato ante imposte

Il vero significato della formula di Modigliani-Miller risiede nella differenza tra ROI e ROD. Nel caso in cui ROD sia < del ROI, ovvero che il costo dei mezzi di terzi sia minore della redditività del capitale investito, conviene ricorrere maggiormente a un indebitamento verso terzi (D) invece che ricorrere ai mezzi propri (E); in tale ipotesi, infatti, il rapporto tra D ed E porterebbe per l’effetto leva a un incremento del ROE. Tuttavia si deve precisare, che normalmente nel momento in cui si va ad incrementare il livello di indebitamento aumenta anche il rischio che l’azienda non riesca a soddisfare gli impegni finanziari assunti, di conseguenza i finanziatori saranno disposti a concedere capitale di credito solo a un tasso di interesse maggiore (aumenta quindi il ROD). Se tale tasso arriva a superare la redditività del capitale investito, allora l’effetto leva in tal caso ha effetto negativo riducendo il ROE finale.

In sintesi, secondo tale meccanismo se si ricorre ad un elevato utilizzo della leva finanziaria (D/E), allora normalmente si avranno maggiori oneri finanziari (quindi un maggiore ROD), dato da una maggior percezione del rischio dell’azienda di non riuscire

376 Ivi p. 200.

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a ripagare le obbligazioni assunte, che in definitiva va a ricadere sul risultato finale del ROE. Tale affermazione viene confermata dal fatto che gli interlocutori finanziari dell’impresa considerano come principale fonte di rischio una leva finanziaria elevata costituisce.