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Termalismo e turismo

4. Montecatini e le altre destinazioni termali storiche italiane: i percorsi di specializzazione

4.2 Le caratteristiche dei flussi turistic

In questo paragrafo saranno analizzate le caratteristiche della doman- da turistica per conoscere le diverse tipologie di turisti (arrivi, presenze e permanenza media) e quindi anche delle diverse vocazioni turistiche delle quattro destinazioni24.

L’indice di turisticità (IT) rapporta le presenze turistiche annuali al nu- mero dei residenti (tab. 13). Chianciano con una media di 100 presenze tu- ristiche per ogni abitante ha il valore più alto, seguito da Abano (91 turisti per abitante), Montecatini (82 turisti per abitante) e Salsomaggiore (22 tu- risti per abitante). Anche questo indicatore, come i precedenti, deve essere valutato con attenzione; infatti un alto indice di presenze per abitante si correla direttamente allo sviluppo economico e al buon andamento dell’at- tività turistica, come avviene in queste destinazioni, ma potrebbe anche essere un segnale di pressione turistica eccessiva25. Anche per quanto ri-

guarda gli arrivi turistici il quadro appare piuttosto differenziato con un al- to range di oscillazione: Chianciano e Montecatini (34 e 33 arrivi turistici per abitante), Abano (20 arrivi per abitante) e Salsomaggiore (6 arrivi turistici per abitante). Infine, gli indicatori di densità turistica (IDT); Montecatini e Abano hanno un consistente numero di presenze per kmq (rispettivamente 95 mila e 83.700), seguono Chianciano (19.500) e decisamente più distac- cato Salsomaggiore (circa 5.500 presenze turistiche per kmq). Infine, una 24 Idati,comequellisullacapacitàricettiva,provengonodall’Istatedallestatisticheregionali

e provinciali sul turismo.

25 Adesempioinalcunelocalitàbalneariconaltipicchistagionalil’impattodeituristipuò

creare eccessive pressioni sulle risorse idriche e sull’efficienza dei servizi pubblici territoriali (sanità, sicurezza, pulizia, rifiuti), che sono calibrati sul numero dei residenti ma che vengono utilizzati anche dai turisti.

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osservazione sulla permanenza media (PM) che a Montecatini si conferma bassa (2,63) a differenza di Abano che registra la permanenza media più alta (4,55 giorni).

Tabella 13 – Indicatori delle presenze e degli arrivi turistici, 2013.

IAT IT IDT PM

Montecatini 32,8 82,7 94.903 2,63

Chianciano 34,1 100,3 19.492 3,03

Salsomaggiore 6,1 22,9 5.526 3,72

Abano 20,1 91,3 83.684 4,55

Legenda: IAT = indice di arrivi turistici (arrivi/abitanti); IT = indice di turisticità (presenze/ abitanti); IDT = indice di densità turistica (presenze/kmq); PM = permanenza media (presenze/ arrivi). Fonte:elaborazionesudatihttp://www.istat.it

Ma quanti turisti arrivano e da dove provengono? Montecatini è la de- stinazione con il maggior numero di arrivi totali annuali (637 mila), un valore molto elevato che supera abbondantemente gli arrivi delle altre tre destinazioni: Abano (396 mila arrivi), Chianciano (235 mila arrivi) e Salso- maggiore (121 mila arrivi). Il quadro appare diverso se prendiamo in con- siderazione le presenze turistiche complessive che permettono di valutare la durata del soggiorno turistico; i dati in valore assoluto relativi al 2013 mostrano Abano in testa (1.805.000 presenze), seguito a distanza ravvicina- ta da Montecatini (1.676.000 presenze), poi si posizionano Chianciano (713 mila presenze) e Salsomaggiore (451 mila presenze).

Disaggregando per paese di provenienza dei turisti troviamo ulterio- re conferma della primazia di Montecatini sui flussi turistici internazio- nali26 (oltre il 70% delle presenze e degli arrivi); un valore che configura

il territorio montecatinese sempre più orientato verso una nitida voca- zione specializzativa internazionale. L’esatto contrario accade a Salso- maggiore che appare prevalentemente vocato e più specializzato verso la clientela nazionale (80% di arrivi italiani); in una posizione intermedia si collocano Abano e Chianciano due destinazioni dove la domanda tu- ristica interna è ancora maggioritaria (rispettivamente il 64,5% e il 58% di arrivi italiani).

Anche i dati sulle presenze confermano queste specializzazioni: Monte- catini, fortemente orientato sul turismo internazionale (72,5%), e Salsomag- giore quasi unicamente rivolto al turismo interno (87,3%) (fig. 15).

26 Nell’ambitodellavorodiricercaperl’OTD(sivedailcapitoloquinto)sonostatipredisposti

dei questionari per i turisti italiani e per quelli internazionali. Dai risultati emerge che il 64% degli italiani sceglie Montecatini per la presenza delle terme; mentre il 36% degli stranieri la predilige per la vicinanza alle altre destinazioni della Toscana, ad eccezione dei turisti pro- venienti dall’Europa dell’est dove la tradizione termale è ancora ben radicata che scelgono Montecatini direttamente per la sua funzione termale.

In breve, la suddivisione dei flussi turistici tra turismo interno e interna- zionale getta ulteriore luce sull’esito delle scelte di marketing internaziona- le e sulle tipologie della sub-specializzazione turistica.

Figura 15 – Arrivi e presenze turistiche italiane e straniere, percentuali, 2013. [Fonte: ela- borazione su dati http://www.istat.it

Le recenti tendenze (2010-2013) confermano e accentuano i percorsi preferenziali delle quattro destinazioni turistiche: Montecatini e Abano re- gistrano variazioni positive sia sul versante del turismo internazionale sia su quello interno, anche se gli incrementi più consistenti riguardano gli ar- rivi internazionali; a differenza di Salsomaggiore e Chianciano che perdo- no terreno nel turismo interno (rispettivamente –15,65% e –9,65%) (tab. 14).

Tabella 14 – Arrivi e presenze turistiche, variazioni percentuali, 2010-2013.

Arrivi, variazione % Presenze, variazione %

italiani stranieri italiani stranieri

Montecatini 7,0 10,8 –19,0 8,4

Chianciano –15,6 2,6 –33,4 –7,9

Salsomaggiore –9,6 36,0 –23,1 6,3

Abano 5,4 27,5 –8,2 16,3

Fonte:elaborazionesudatihttp://www.istat.it

La differenza tra arrivi e presenze è ovviamente legata alla durata del viaggio e quindi alla permanenza media, un indice che rappresenta una sorta di sensore in quanto rileva quella parte del tempo libero destinata al soggiorno turistico e di conseguenza anche la tipologia prevalente delle va- canze (brevi, medie, lunghe). Come abbiamo visto la permanenza media è un indicatore influenzato da numerose variabili: sul piano della domanda dipende dal reddito, dalla disponibilità di tempo libero e dalle mode; sul piano dell’offerta può risentire delle politiche di prezzo. Inoltre, può anche rappresentare una misura indiretta della capacità di saper valorizzare le risorse locali e regionali di una destinazione turistica incentivando il turista a prolungare il soggiorno.

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Le variazioni della permanenza media delle quattro destinazioni ana- lizzate (tab. 15) mantengono ancora il segno negativo coincidendo con la tendenza globale alla riduzione generalizzata della durata dei soggiorni. Confermando ancora una volta lo scenario di progressiva e generalizzata ri- duzione su entrambi i fronti del turismo interno e di quello internazionale.

Tabella 15 – Permanenza media, turisti italiani e stranieri, 2010 e 2013.

Permanenza media 2010 Permanenza media 2013

italiani stranieri Totale italiani stranieri Totale

Montecatini 3,26 2,76 2,91 2,47 2,70 2,63

Chianciano 4,32 2,80 3,75 3,41 2,52 3,03

Salsomaggiore 4,82 3,05 4,54 4,10 2,38 3,72

Abano 4,66 5,98 5,07 4,05 5,46 4,55

Fonte:elaborazionesudatihttp://www.istat.it

Nel complesso, Montecatini risulta la destinazione con la permanen- za media totale più bassa (2,63) soprattutto sul versante dei turisti italiani (2,47 giorni), valori che possono rappresentare un segnale di criticità. Men- tre Abano, pur in presenza di riduzioni generalizzate, mantiene la durata media più alta (4,55) trainato dai turisti stranieri (5,46 giorni).

Il quadro sinottico che riporta i caratteri distintivi delle quattro destina- zioni turistico-termali italiane (tab. 16).

Tabella 16 – Principali caratteristiche delle quattro destinazioni turistico-termali italiane.

Montecatini

• monopolio alberghiero • alti arrivi turistici

• prevalenza turismo internazionale • prevalenzaalberghitreequattrostelle

• altadensitàricettivaalberghiera(postiletto/kmq) Abano

• monopolio alberghiero • alte presenze turistiche

• prevalenza turismo interno con componente internazionale • prevalenzaalberghiquattroecinquestelle

• permanenza media alta Chianciano

• monopolio alberghiero

• prevalenza turismo interno con componente internazionale • prevalenza alberghi tre stelle

• altaricettivitàalberghiera(postiletto/abitanti) • alto indice di turisticità (arrivi/abitanti)

Salsomaggiore

• Prevalenza alberghiera con consistente quota extralberghiera • prevalenza turismo interno

• Prevalenza alberghi tre e una-due stelle

• Bassadensitàricettivaalberghiera(postiletto/abitanti)

Abbiamo visto come i singoli territori si siano evoluti secondo speci- fici e unici modelli di territorializzazione specializzativa, frutto del mix tra la dotazione di capitale naturale (e della sua gestione nel tempo) e del capitale antropico (economico-sociale), che caratterizzano e orientano il cammino dello sviluppo locale di ogni destinazione turistica. Un capitale che diventa risorsa alla quale attingere soprattutto nella fase critica della post maturità, poiché rappresenta quel vantaggio competitivo essenziale per rinnovare, rilanciare e guidare lo sviluppo turistico. Ma ogni territo- rio, ogni destinazione turistica, a prescindere dalla posizione geografica più o meno centrale nella quale è inserita, appartiene a reti territoriali più ampie, una pluralità di reti e di relazioni che aumentano e consolidano i vantaggi competitivi. In breve, l’attrattività delle singole destinazioni tu- ristiche potrà essere potenziata contando sull’effetto moltiplicatore creato dal contesto più ampio formato dalle reti territoriali nel quale sono inserite le destinazioni. Ad esempio Montecatini valorizza la sua centralità rispetto ai principali luoghi turistici toscani e alla vicinanza verso le altre tipologie di turismo: città d’arte, montagna, mare, aree protette, accessibili in poco meno di un’ora di viaggio. Chianciano la sua posizione a metà strada tra Roma e Firenze, vicino alle città d’arte della Toscana del sud e dell’Umbria. Salsomaggiore punta sulla vicinanza alle città d’arte emiliane e alla riviera adriatica. Abano punta su un insieme di risorse naturali e culturali: l’area dei Colli Euganei, il parco naturale, le città d’arte venete mettendo l’accento sulla vicinanza e accessibilità.

In questo senso ognuna di queste destinazioni turistico-termali coniuga la qualità dell’offerta termale con quella culturale, naturale e paesaggistica: è una formula poliedrica e multiforme, facilmente personalizzabile e che sembra attrarre i nuovi turisti globali. Sono destinazioni turistiche che pog- giano anche su una solida immagine turistica regionale: Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. L’appartenenza a regioni rinomate turisticamente per le loro risorse aumenta il potere di attrattività anche per le singole destina- zioni attivando un traino reciproco.

Non possiamo non tenere conto dei cambiamenti sociali e culturali in atto, delle motivazioni che sottostanno alla scelta della destinazione turisti- ca, sempre meno legate a un solo fattore attrattivo e sempre più legate alla possibilità di visitare/fare/vedere più tipologie di turismo (terme, arte, ma- re, montagna, cultura, eventi, sport, enogastronomia ecc.). Per rispondere alle richieste di una domanda orientata a un uso più dinamico e plurimo

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del tempo libero. Una nuova e inedita mixitè multiesperenziale dettata pa- radossalmente anche dal minor tempo da dedicare al viaggio, che conduce a ibridazioni alla continua ricerca di riuscire a moltiplicare esperienze e attività nel tempo e nello spazio turistico; anche se il rischio è quello di ba- nalizzare i luoghi trasformandoli in basi d’appoggio senza riuscire a viverli e a conoscerli veramente.

Lo studio dell’evoluzione specializzativa di queste quattro località ter- mali storiche e ha mostrato una situazione in movimento e in continua trasformazione. La transizione e il rinnovamento sono cruciali per i comu- ni turistico-termali sia nel proporre nuovi prodotti sia nel cercare nuovi mercati di sbocco. Lasciata alle spalle la fase del termalismo assistito e in mezzo al guado tra le due identità del termalismo, quella della specificità terapeutica delle acque termali e quella più orientata al benessere, è bene chiedersi in quale direzione volgerà il timone dell’identità termale.

Le grandi destinazioni turistico termali storiche sono state anche quel- le che hanno risentito maggiormente della crisi del termalismo, ma sono anche quelle che hanno messo in atto strategie di diversificazione e di cambiamento. Molto probabilmente saranno queste, assieme alle altre de- stinazioni termali, a guidare il rinnovamento, rinnovamento di prodotto e di immagine.

A ciò va aggiunta la consapevolezza che l’acqua è una risorsa vitale e preziosa, senza acqua non può esistere la vita, e le acque termali sono an- cora più preziose perché possiedono proprietà terapeutiche. In un’epoca dove si cerca la naturalità, la (ri)scoperta di ambienti, cibi e delle cure dolci e naturali, i rari territori che possiedono le sorgenti termali diventano dei luoghi privilegiati, resource oriented, con un milieu unico e irriproducibile altrove: dei luoghi turisticamente privilegiati.

Per concludere, ci sembra opportuno riportare una frase scritta nel 1976 e che descriveva la situazione di Montecatini nel ciclo espansivo: «Il ter- malismo in generale, quindi il termalismo e il turismo a Montecatini, sta attraversando per ragioni prevalentemente “esterne” un ponte stretto al di là del quale però si intravedono ampi spazi. Occorre percorrerlo con intelligenza e prudenza, ma senza preconcetti né paure. Tenendosi in cor- data con la consapevolezza che per passarlo occorre lavorare tutti insieme» (Banchelli 1976: 3). Sono considerazioni lungimiranti e ancora di stretta attualità.

Le terme e il turismo termale sono l’espressione più forte del legame tra la prosperità della società e dell’economia locale con la qualità dell’ecosiste- ma, uno scrigno di biodiversità raro e di valore da tutelare poiché l’impe- gno ambientale è anche sinonimo di qualità, di benessere sia della persona sia del territorio. Proprio perché le relazioni tra l’ambiente nel quale vivia- mo e la qualità della vita è molto stretto e i turisti, che per la maggior parte vivono in aree urbane densamente popolate e inquinate, cercano l’armonia tra l’ecosistema, il territorio urbano e la società, un equilibrio ormai sempre

più raro. Le terme dovrebbero dunque essere percepite come un luogo per rigenerarsi e per recuperare l’equilibrio psico-fisico e se questa offerta si saldasse con le altre forme di turismo che offre il territorio, unendo benes- sere, natura, cultura, arte e sport, la sfida della competitività e della soste- nibilità potrebbe essere vinta.

Capitolo 4

Il turismo sostenibile e gli Osservatori