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Le funzioni degli Osservatori Turistici di Destinazione

Il turismo sostenibile e gli Osservatori turistici di destinazione

4. Le funzioni degli Osservatori Turistici di Destinazione

La nascita degli Osservatori turistici di destinazione (OTD) è stata pro- mossa dall’Unione Europea nell’ambito del progetto NECSTouR a partire dal 2010: essi sono dei laboratori di sperimentazione sociale per attivare nuove forme di governance, luogo di confronto e discussione per attuare concretamente nel territorio l’Agenda Europea per un Turismo Sostenibile e Competitivo. Il metodo adottato punta sul dialogo sociale, la program- mazione condivisa, la misurabilità e il monitoraggio tramite gli indicatori delle tre dimensioni della sostenibilità: sociale, economica (in questo caso il settore turistico) ed ecosistemica.

In questo contesto, la regione Toscana ha promosso10 il progetto Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva considerandolo come uno strumento per

la gestione delle attività turistiche e per lo sviluppo del sistema turistico regionale «in armonia con la conservazione delle risorse naturali, del patri- monio storico, dell’identità culturale e in funzione del miglioramento della qualità della vita dei residenti» (http://www.regione.toscana.it/-/progetto- toscana-turistica-sostenibile-competitiva). In questo progetto le singole de- stinazioni turistiche toscane, a scala comunale, dopo aver attivato ognuna il proprio OTD, sperimentano modalità nuove di dialogo sociale e nel con- tempo approfondiscono la conoscenza del territorio diventando così par- te integrante del percorso di progettazione territoriale. Anche la scelta del termine ‘destinazione turistica’ sottolinea una peculiare caratteristica di un luogo, cioè quella di possedere un grado elevato di attrattività per i turisti; l’attrattività può essere riferita alle risorse naturali e alla relativa tipologia di turismo.

La prima fase del progetto OTD è iniziata nel 2010, con dieci comuni toscani pilota11, che in breve sono diventati 50 (oltre a nove province), e si è

conclusa nel 2012. I comuni turistici sono stati selezionati sulla base di un progetto e in funzione delle tipologie di turismi presenti nella regione To- scana: balneare, d’arte, montano, termale, rurale.

Le attività sono state quelle della misurazione e valutazione dei dati turistici, sociali e ambientali. Tra i principi cardine del modello OTD vi è quello dell’aggiornamento continuo della conoscenza territoriale e l’attiva- zione del dialogo tra imprese, stakeholder, associazioni e gruppi di citta- dini. Dialogo e scambio di conoscenza essenziale all’individuazione delle potenzialità e delle criticità della destinazione turistica. La scelta degli in- dicatori e la successiva misurazione forniscono l’adeguato supporto di dati qualitativi e quantitativi per conoscere la realtà territoriale e i processi in atto. In sintesi l’OTD ha la funzione di:

1. raccogliere, elaborare e gestire in modo sistemico e aggiornato gli indi- catori necessari per la costruzione di un quadro conoscitivo sullo svi- luppo turistico, sociale e ambientale, con particolare attenzione ai dieci presidi della ‘Carta di Firenze’ (2007)12;

2. promuovere ed attivare nuove modalità di dialogo sociale, non più occasionale ma continuativo e stabile, per garantire l’operabilità dell’Osservatorio;

11 Iprimidiecicomuniadattivarel’OsservatorioTuristicodiDestinazionesonostati(inor-

dine alfabetico): Abetone, Barberino di Mugello, Chianciano Terme, Fiesole, Forte dei Marmi, Montecatini Terme, San Gimignano, San Vincenzo, Siena, Tavarnelle Val di Pesa.

12 IdiecitemiaffrontatinellaCarta di Firenze per un turismo sostenibile (2007) riguardano: l’im-

patto dei trasporti, la qualità della vita dei residenti e dei turisti, la qualità del lavoro, l’allar- gamento del rapporto tra domanda e offerta, la tutela attiva del patrimonio ambientale, la tutela del patrimonio culturale, la tutela attiva dell’identità della destinazione, la diminuzione o ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse naturali, la riduzione o ottimizzazione dei consumi di energia, la riduzione e migliore gestione dei rifiuti.

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3. inserire e valorizzare il ruolo degli operatori turistici locali quali por- tatori di esperienza diretta e di conoscenze nella programmazione dell’Amministrazione locale;

4. attuare i principi della sostenibilità e della competitività al fine di pro- muovere una gestione in grado di potenziare la competitività della de- stinazione turistica nel breve, medio e lungo periodo;

5. curare le attività di confronto e coordinamento con gli altri OTD a scala regionale, nazionale ed europea.

Le tematiche che gli OTD dovrebbero affrontare appartengono ad un’ampia gamma sia per la scala territoriale, che spazia dalla dimensione locale, regionale, nazionale fino a quella europea, sia per le reti che attiva- no, tra gli attori economici, i residenti, le istituzioni e i turisti. In particola- re, la diffusione della conoscenza (soprattutto quella relativa alla diffusione dell’innovazione) dovrebbe rappresentare un aspetto essenziale del mo- dello OTD, tanto più in un’era di accesa concorrenza e competizione tra le destinazioni turistiche a scala globale. In questo senso l’OTD dovrebbe essere uno strumento agile, non burocratico, un modello per la partecipa- zione e condivisone delle best practices anche per la metodologia sistemica e multidisciplinare che richiede. Il turismo è un’attività dinamica, globale e locale al tempo stesso, in continuo cambiamento e pertanto è difficile da affrontare senza puntuali e aggiornate analisi sulla sua distribuzione spa- ziale, sulla tipologia della domanda e sui caratteri dell’offerta ricettiva.

Le dieci tematiche da monitorare al fine di valutare la situazione della destinazione possono essere raggruppate in quattro ambiti: qualità della vita e del lavoro (dei residenti, dei turisti e degli occupati); tutela e valoriz- zazione del patrimonio naturale e culturale-identitario; ottimizzazione nel- la gestione delle risorse; e diminuzione degli impatti e dei consumi (fig. 4).

Figura 4 – Ambiti operativi dell’OTD. [Fonte: elaborazione dell’Autore]

• trasporti • rifiuti • inquinamento • idriche • energetiche • materie prime • patrimonio culturale • patrimonio ambientale• residenti • turisti • lavoro QUALITÀ DELLA VITA TUTELA E VALORE RIDURRE IMPATTO AMBIENTE RIDURRE CONSUMO DELLE RISORSE

Temi fondamentali e strategici che se affrontati e gestiti in maniera ade- guata rappresentano quel plus qualitativo che permette ad un territorio di essere una realtà turistica competitiva e sostenibile. In dettaglio i dieci am- biti di monitoraggio, valutazione e azione sono:

1. impatto dei trasporti;

2. qualità della vita dei residenti e dei turisti; 3. qualità del lavoro;

4. destagionalizzazione dei flussi turistici; 5. tutela attiva del patrimonio culturale; 6. tutela attiva del patrimonio ambientale; 7. tutela attiva dell’identità delle destinazioni;

8. ottimizzazione nell’uso delle risorse naturali (acqua); 9. ottimizzazione delle risorse naturali (energia); 10. diminuzione dei rifiuti.

Il turismo è un’attività che richiede una progettazione flessibile, per ri- spondere all’incessante e rapida evoluzione delle mode e dei bisogni tu- ristici, ma anche lungimirante (planning for long term) per la sua stretta e diretta dipendenza dalle risorse naturali e umane.

Gli OTD sono stati pensati come strumenti snelli, per funzionare essi si basano su tre organismi: il partenariato, cioè un’ampia rappresentanza del mondo economico e sociale locale formato soprattutto dagli imprenditori turistici; il panel di indirizzo, un gruppo più limitato di esperti in rappre- sentanza dei membri del partenariato; il panel tecnico cioè i referenti tecni- ci nominati dal comune per specifica competenza sulle singole tematiche; e il responsabile dell’OTD (tab. 2).

Tabella 2 – Regione Toscana, le fasi costitutive degli Osservatori Turistici di Destinazione. Fase 0: Avvio del Progetto–Siattivaconlatrasmissionediunaappositarelazione

chesintetizzalemodalitàdirealizzazionedelle10fasirispettoallespecificitàdel comune e della sua realtà turistica.

Fase 1: Attivazione del Partenariato – Si intende attivata con la sottoscrizione del

Protocollo di intesa con gli stakeholder (le rappresentanze delle componenti economicheesociali)econlasottoscrizionediunProtocollodicollaborazionecon almeno una Università toscana o con il CNR.

Fase 2: Attivazione del Panel di Indirizzo – Si ha con l’insediamento del Panel di indirizzo

compostodaespertiinrappresentanzadeisoggettiaderentialpartenariatoeconla definizionedelregolamentoperl’operatività-

Fase 3: Definizione dell’analisi Swot –IlPaneltecnicodefinisceundocumentoche,

partendo dall’analisi dei fenomeni collegati al turismo della destinazione, individua i punti di forza e di debolezza del sistema locale in rapporto alle potenzialità di sviluppo e ai limiti di sostenibilità collegati alle 10 tematiche NECSTouR. Tale fase si intende attivata a seguito della formale valutazione del documento da parte dei soggetti sottoscrittori del Protocollo di Partenariato e degli organi tecnici e amministrativi dell’amministrazione comunale.

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Fase 4: Individuazione della Struttura tecnica comunale – Sulla base delle indicazioni

strategiche condivise contenute nel documento finale dell’analisi Swot, l’amministrazionecomunaleverificalecaratteristicheelemodalitàorganizzative degli uffici comunali che svolgono attività collegate ai fenomeni analizzati. Tale fase si intende attivata con l’individuazione del responsabile dell’attività dell’Osservatorio e del documento relativo alle modalità di relazione e operatività conglialtriufficicomunali.

Fase 5: Attivazione del Panel Tecnico permanente–Siattivaconl’individuazionedei

referentitecnico/operativi,nominatidallecompetentistrutturecomunali,riferitia ciascunadelle10tematicheNECSTouReconladefinizionedeldocumentorelativo al Piano di Lavoro.

Fase 6: Definizione delle modalità di relazione tra l’OTD e l’Osservatorio Regionale del Turismo–Siintendeattivataconl’approvazionedapartedegliufficidelleprovince

competenti e degli uffici regionali di uno specifico documento, predisposto dal comune, che definisce le caratteristiche delle informazioni che dovranno circolarerispettoall’operativitàdelprogettoelemodalitàelestrumentazioniche l’amministrazione comunale è in grado si assicurare. Il documento è predisposto dal responsabile dell’Osservatorio e approvato dagli organi comunali competenti. Per la redazione del documento è indispensabile un lavoro di gruppo che coinvolga findalleprimefasidelprogettoicompetentiufficiprovincialieregionali.

Fase 7: Definizione degli indicatori di competitività e sostenibilità–Siintendeattivata

conl’approvazionedapartedegliufficiprovincialieregionalicompetentidiun documentochedefinisce,perciascunadelle10tematiche,labatteriadiindicatori di competitività e di sostenibilità, le modalità di rilevazione e i conseguenti modelli di comportamento in relazione alle rilevazioni. Il documento è predisposto dal responsabile dell’OTD tenuto conto delle indicazioni e informazioni fornite dalPaneldiIndirizzoedalPanelTecnico.Ildocumentoètrasmessoagliuffici provinciali e regionali previa approvazione da parte dell’amministrazione comunale.

Fase 8: Messa in Rete dell’OTD–Siintendeattivataaseguitodelcollaudoeffettuato

daicompetentiufficiregionali.

Fase 9: Presentazione dei Risultati del Progetto–Siintendeattivataconl’approvazione

dapartedegliufficiprovincialieregionalidellaRelazionefinaleeconl’eventodi presentazione,d’intesacongliufficiregionalieconl’Universitàtoscanapartner.

Fonte:rielaborazionedahttp://www.regione.toscana.it

Il turismo necessita un approccio sistemico poiché competitività, qua- lità e sostenibilità sono tre aspetti interdipendenti in ogni destinazione turistica. Gli indicatori che gli OTD devono misurare e monitorare hanno una doppia funzione sostenibile e competitiva: per questo motivo non sempre possono essere inseriti in maniera univoca nell’una o nell’altra tematica, più spesso essi intersecano in maniera più o meno diretta il sistema economico-turistico, socio-culturale e ambiental-ecosistemico. Dunque, per descrivere correttamente la situazione della destinazione turistica è stato necessario costruire un core set di indicatori e di varia- bili caratterizzati dalla pluridimensionalità: sociale, economica, turistica (offerta e domanda) e ambientale (pressione sulle risorse naturali e sul territorio).

Nella prima fase per ognuna delle dieci tematiche degli OTD è stata individuata una serie di indicatori e di variabili uguali per ogni comune della rete toscana degli OTD (tab. 3). L’obiettivo è quello di facilitare il monitoraggio a scala regionale per tipologia di risorsa turistica, per co- mune e per sviluppo territoriale. Inoltre, una parte degli indicatori, può essere personalizzabile in base alle singole specificità locali anche perché una delle funzioni degli OTD è quella di ‘sentinella’ del territorio. Come vedremo, il set di indicatori della prima fase è stato più limitato rispetto all’ampia e diversificata batteria di indicatori messa a punto nella secon- da fase.

Tabella 3 – Gli indicatori OTD nella prima fase.

Pillars Indicatori e misure

1. Impatto dei trasporti

Nei paesi UE i trasporti costituiscono la

seconda fonte di emissioni di CO2 dopo

le residenze; in Italia sono la principale fontediemissionedellepolverisottili. Monitorare le emissioni e decidere le azioni per ridurre l’inquinamento loca- le serve per migliorare la qualità della vita dei residenti e dei turisti.

• Emissioni di CO2delsettoretrasporti

• Numero mezzi di trasporto pubblici ecologici

• Numero visitatori che utilizzano servi- zi di mobilità locale

• Arrivi di pullman turistici • Presenza di piste ciclabili

2. Qualità della vita dei residenti

Indicatore inteso in senso ampio (lavo- ro, benessere, servizi, salute, società, inquinamento, ambiente).

• Tasso di partecipazione sociale • Web governance

• Pressione turistica pro capite

3. Qualità del lavoro

Lecaratteristichestrutturalidellavoro locale e le eventuali criticità.

• % di occupazione del turismo

• Tasso di crescita dell’occupazione nel turismo

• % di disoccupazione, giovanile e femminile

• Formazione

4. Allargamento del rapporto doman- da /offerta rispetto all’obbiettivo della destagionalizzazione

I picchi di stagionalità concentrati in alcuni periodi dell’anno ha effetti ne- gativi sia per le imprese sia per la col- lettività,oltreallapressionesulleinfra- struttureesuiservizi.

• Arrivi e presenze turistiche mensili, per paese di provenienza e per tipologia di strutturericettive

• Tasso di occupazione mensile delle struttureturistiche

• Indice di permanenza media mensile

5. Tutela attiva del patrimonio culturale

La tutela e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale e naturale è fondamentale sia per i residenti sia per attrarreflussituristiciattentiallaqua- lità della destinazione in tutte le sue forme.

• Riconoscimenti internazionali di siti di particolare interesse culturale;

• Appartenenza a reti storico-artistiche e culturali

• Investimenti in attività culturali (pub- blici e privati)

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Pillars Indicatori e misure

6. Tutela attiva del patrimonio ambientale

Monitoraggio sull’ecosistema locale e azioni per migliorare la sostenibilità ambientale, per i residenti, le imprese e i turisti.

• Numero di imprese turistiche con certi- ficazioniambientali

• Areeverdisoggetteatutela,areeverdi per abitante

• Presenza nei piani strutturali e/o nei regolamenti urbanistici di azioni per la sostenibilità ambientale

7. Tutela attiva delle identità delle destinazioni

Elementicaratterizzantilaculturael’i- dentità della destinazione, eventi e ma- nifestazioni culturali che valorizzano le tradizioni locali.

• Numero annuale di eventi (culturali, storici, eno-gastronomici) che valoriz- zano le tradizioni della destinazione

8. Diminuzione e ottimizzazione consumo di risorse naturali e in particolare l’acqua

Monitoraggio del consumo di risorse idriche. Incentivare la riduzione degli sprechi.

• Consumoperpernottamento

• Consumi idrici pro capite annuali e mensili,residentieattivitàproduttive

9. Diminuzione e ottimizzazione consumi di energia

Monitoraggio dei consumi energetici, incentivi alla riduzione degli sprechi e dei consumi.

• Presenza di impianti che producono energia da fonti rinnovabili

• Consumi energetici pro capite, annuali emensili,residentieattivitàproduttive

10. Diminuzione e gestione dei rifiuti

Monitoraggio della produzione dei ri- fiutieincrementodellaquotadiraccol- tadifferenziata. • Produzionemensiledirifiutiprocapite • Quotadirifiutiriciclatisultotaledeiri- fiutisubasemensileeannua Fonte:rielaborazionesudatihttp://www.regione.toscana.it

Conclusa la prima fase di attivazione, di analisi e di monitoraggio degli indicatori la regione Toscana ha lanciato la seconda fase denominata ‘Ap- plicazione del modello di gestione sostenibile delle destinazioni turistiche’. Le finalità riguardano la prosecuzione e il rafforzamento degli OTD e la messa in rete su una piattaforma informatica unica delle esperienze, degli indicatori e delle specificità di ogni destinazione turistica toscana. Si tratta di potenziare il loro duplice scopo, quello di conoscere e monitorare l’an- damento della situazione economica, sociale e ambientale del territorio e quello di favorire la concertazione e la progettazione di politiche attive per il miglioramento della sostenibilità e della competitività locale. Inoltre, il progetto OTD intende anche, attraverso la rete NECSTouR, sviluppare un marchio europeo promozionale delle destinazioni turistiche di eccellenza.

La seconda fase è iniziata nel 2014 a durata biennale: i comuni che ade- riscono al progetto sono 65 (nell’insieme, rappresentano oltre il 60% degli arrivi turistici regionali) e otto province; inoltre, anche il set di indicatori è diventato decisamente più complesso e articolato così come il database della piattaforma informatica. Infatti, uno dei compiti della seconda fase è

quello di mettere alla prova il sistema di indicatori denominato European

Tourism Indicator System (ETIS) individuati nell’ambito della Commissione

Europea (DG Impresa, Unità Turismo) nel 2013 (http://ec.europa.eu/enter- prise/sectors/tourism), provando sia la loro efficacia e fattibilità nel moni- torare adeguatamente la complessità del territorio sia la capacità di offrire un supporto adeguato per le valutazioni e le scelte.

In particolare, i dati nella piattaforma informatica (a scala comunale) sono organizzati per macro-temi: una scheda di profilo con dati e indica- tori sulla dimensione geografica, sociale ed economica che riprendono le dieci tematiche della prima fase; la scheda sulle modalità del dialogo so- ciale dell’OTD; il questionario di autovalutazione sulle tematiche della fase uno; il documento di programmazione degli interventi per lo sviluppo so- stenibile (Dpss) che raccoglie e sistematizza le idee, proposte e indicazioni fornite dall’OTD per il miglioramento dello sviluppo competitivo e soste- nibile della destinazione turistica; il documento di raccolta e analisi delle conoscenze (Drac); il piano di gestione degli indicatori (Dmig) che contiene l’elenco degli indicatori presenti nella piattaforma regionale e classificati in base alla dimensione della sostenibilità, della competitività e del profilo della destinazione turistica. In totale nella piattaforma sono previsti 260 indicatori di competitività (più altri 80 facoltativi), 237 indicatori di soste- nibilità (più altri 79 facoltativi), oltre a uno spazio dedicato al Forum di di- scussione. L’obiettivo è quello di coordinare, armonizzare e confrontare gli indicatori a scala regionale ed europea.

In conclusione, gli OTD rappresentano uno strumento innovativo sotto diversi aspetti: sono transcalari, cioè spaziano dalla scala locale a quella regionale fino a quella europea tramite le reti locali; sono multidisciplinari, cioè hanno il compito di monitorare l’attività turistica nel senso più ampio, osservandone le ricadute sulla società, sull’economia e sull’ambiente; sono strumenti di dialogo sociale e di fucina di idee, dunque espressione diretta del territorio e della comunità locale.