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Il modello Montecatini: una destinazione turistica first comer, matura e multispecializzata

Il modello turistico di Montecatini Terme Sommario: 1 Espansione e globalizzazione del turismo – 2 Turismo, specializzazione

7. Il modello Montecatini: una destinazione turistica first comer, matura e multispecializzata

Abbiamo visto come Montecatini sia stata una delle prime destinazio- ni turistico-termali in Italia e in Europa, introducendo un nuovo modello

di turismo che coniugava l’aspetto terapeutico curativo delle acque con la dimensione ludico-culturale. Un modello che nel corso del tempo si è ri- velato vincente anche perché poggia su un sistema integrato di qualità: le acque, gli stabilimenti termali, l’ambiente urbano, il paesaggio e i parchi. Un ambiente pensato e gestito per l’ospitalità e il benessere, un modello persistente nel tempo, che dopo ogni crisi ha recuperato e ha saputo ri- prendere slancio.

Le linee evolutive possono essere individuate applicando a Montecatini il modello del ciclo di vita delle destinazioni turistiche messo a punto da R.W. Butler nel 1980. Nella letteratura degli studi turistici il modello del ciclo di vita della destinazione turistica è uno dei più conosciuti, si tratta di un modello teorico che prende le mosse dalla metafora dei cicli di vita organici di stampo biologico. Come ogni modello dinamico è suddiviso in fasi: origini, decollo, crescita-espansione, maturità, stagnazione e crisi, declino, ripresa e rinnovamento; fasi che vengono individuate utilizzando il tempo, inteso come agente di trasformazione del territorio e il numero degli arrivi turistici come misura quantitativa. Le fasi o stadi del ciclo di vita corrispondono a periodi che possono variare sia come durata sia come intensità passando da cicli lunghi e ampi a cicli brevi e rapidi.

In dettaglio le fasi che corrispondono anche ai cambiamenti più rilevan- ti per una destinazione turistica sono sette: la prima è quella della scoper- ta o delle origini, corrisponde alla nascita di una località turistica, i turisti sono dei veri e propri pionieri e ‘scoprono’ una nuova località; la seconda fase getta le basi del decollo e l’avvio della crescita, i primi turisti-pionieri hanno avuto successo e sulla loro scia arrivano altri e più numerosi nuovi turisti, dal lato dell’offerta anche le attività turistiche attecchiscono bene e iniziano a crescere; la terza fase è quella della crescita e della rapida espan- sione economica, e la specializzazione che in quel particolare contesto lo- cale ha trovato il suo humus vitale; la quarta fase apre una nuova stagione, quella del consolidamento, il turismo è diventato una attività pervasiva, gli arrivi turistici sono già da tempo di massa è anche la fase della maturità; la quinta fase è quella della stagnazione, l’onda espansiva della crescita è terminata, si apre una fase di instabilità. Una fase difficile, di transizione e di scelte perché prevede più opzioni/soluzioni a seconda delle azioni e delle politiche adottate per uscire dalla stagnazione; gli esiti possono essere opposti: dal rinnovamento e dall’avvio di un nuovo ciclo espansivo (sesta fase), alla persistenza della crisi che può sfociare nel declino (settima fase).

A Montecatini la prima fase inizia alla fine dell’Ottocento e termina nei primi anni del Novecento, con la costruzione della moderna Montecatini; le origini sono caratterizzate dalla novità, dall’offerta di un nuovo prodotto termale-turistico in un ambiente urbano di pregio, ma ovviamente i primi ‘turisti-esploratori’ erano pochi come d’altronde erano poche le strutture ricettive. La seconda fase, inizia negli anni Cinquanta del Novecento e ter- minata nel 1975, è il periodo intenso ed effervescente del rapido decollo

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e dell’affermazione della destinazione turistica nello scenario italiano ed europeo; gli arrivi aumentano continuamente così come si espande in pa- rallelo la ricettività alberghiera e aumenta la specializzazione. Un decollo veloce e intenso anche grazie al patrimonio naturale, storico-architettonico e all’immagine forte che i montecatinesi hanno saputo costruirsi fin dalle origini. La terza fase, dal 1975 fino al 2000, corrisponde alla crescita quanti- tativa dei turisti, al turismo di massa soprattutto trainato dal turismo inter- no. L’intera economia locale ha come perno l’attività turistica specializzata e ormai matura agendo da volano anche verso il resto del territorio. La quarta fase (dal 2000 al 2013) è una fase di oscillazioni dei flussi turistici, un periodo di difficile transizione perché la maturità porta con sé esperien- za e capacità ma anche necessità di innovare, riqualificare e differenziare l’offerta turistica. Le prospettive future (crisi e ripresa) dipenderanno dalle risposte della società locale: il perdurare della crisi può avviare una spirale negativa dell’economia e della società fino ad una situazione di declino; mentre la capacità di azione-reazione della collettività locale può introdur- re adattamenti e innovazioni attingendo alle risorse territoriali, al capitale naturale, economico e sociale per riattivare la spirale positiva di ripresa, come è sinora avvenuto nel caso di Montecatini (fig. 31).

Figura 31 – Montecatini, modello del ciclo di vita della destinazione turistica. [Fonte: ela-

borazionesudati:Banchelli1976;http://www.provincia.pistoia.it]

* I dati sugli arrivi prima del 1950 sono stati ricostruiti come linea di tendenza (tratteggiata).

Montecatini è stata una delle prime destinazioni turistiche italiane ed europee a lanciare e imporre un nuovo modello ‘termale-turistico’, un mo-

dello che ha trovato la sua espressione e la sua identità nella morfologia ur- bana della città termale. Essere nel novero delle destinazioni first comer ha comportato innegabili vantaggi in termini di economie di accumulazione e specializzazione; un capitale materiale e immateriale che unisce la dimen- sione sociale (saper fare), quella economica (capitale, investimenti) e quella territoriale (strutture e infrastrutture). Un sistema di vantaggi competitivi che nel corso della storia ha originato una diversificazione interna alle due specializzazioni primigenie (termale e turistica), aggiungendo la specializ- zazione alberghiera e più recentemente quella internazionale (fig. 32). Una specializzazione che al suo interno ha imboccato la strada della progres- siva differenziazione specializzativa che caratterizza l’identità dell’offerta turistica di Montecatini e che riflette anche il suo peso all’interno del siste- ma turistico regionale e nazionale.

Figura 32 – La multi-specializzazione del modello Montecatini.

Le linee evolutive del modello turistico di Montecatini sono state all’in- segna del cambiamento moderato, della transizione nella persistenza, ma sempre orientate verso la specializzazione turistica. L’interpretazione di lungo periodo condotta tramite l’analisi dinamica-evolutiva dei flussi turi- stici ha portato ad individuare sia la continuità dei processi sia i momenti di cambio e di transizione. In particolare, dal lato della domanda turistica il processo di fondo può essere interpretato con la persistente e costante crescita degli arrivi turistici, mentre il momento cruciale è stato quello del passaggio da un turismo prevalentemente interno, che ha agito da traino del decollo e della prima lunga fase della crescita turistica, a un turismo prevalentemente internazionale, che ha rappresentato il motore dello svi- luppo turistico degli ultimi venti anni.

La società e l’economia sono sistemi in movimento, sistemi dinamici non statici, e in questo contesto muta anche lo spazio turistico specializzan- dosi sempre di più e investendo l’intero territorio; la specializzazione porta

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con se un alto grado di apertura verso l’esterno. Le relazioni nate dall’of- ferta e della domanda turistica collocano Montecatini al centro di una rete di interdipendenze territoriali multiscalari (locale, regionale, nazionale, eu- ropea, mondiale): uno spazio turistico aperto verso l’esterno, polarizzante verso il resto del territorio e polarizzato all’interno, un volano di sviluppo altamente specializzato.

L’aumento di complessità sociale in un territorio dipende dal grado di specializzazione economica e si può osservare dalle relazioni territoriali tra gli attori locali (imprenditori, turisti, residenti, istituzioni) che diventano mano a mano sempre più intense. La progressiva maturità e specializzazio- ne turistica del territorio porta come conseguenza anche la diversificazione del prodotto turistico avviando una transizione contraddistinta dalla spe- cializzazione diversificata, dove assieme al termalismo nascono, si affer- mano e convivono altre tipologie turistiche. Una transizione da un modello turistico monofunzionale e monoprodotto, che ha caratterizzato Monteca- tini nel XX secolo, a un modello turistico polifunzionale e pluriprodotto rivolto ai turisti del XXI secolo che prospera sulla qualità e sull’interazione sostenibile e competitiva tra le risorse sociali, economiche e naturali.

Capitolo 3