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Un trend globale: la diminuzione della permanenza media

Il modello turistico di Montecatini Terme Sommario: 1 Espansione e globalizzazione del turismo – 2 Turismo, specializzazione

4. L’evoluzione del turismo a Montecatini Terme

4.2 Un trend globale: la diminuzione della permanenza media

Gli scostamenti tra i valori degli arrivi e quelli delle presenze dipen- dono dalla permanenza media: la sua progressiva ma continua riduzione è in atto ormai da molti decenni, e si inserisce nel solco di un processo globale direttamente collegato alle innovazioni tecnologiche nel settore dei trasporti e alle nuove modalità nella suddivisione tra il tempo di lavoro (negotium) e il tempo libero (otium). La convergenza spazio-tempo avvicina i principali luoghi del mondo riducendone la distanza relativa, misurata non più semplicemente come distanza chilometrica bensì in funzione del tempo e del costo di percorrenza, e ha radicalmente mutato le abitudini dei turisti offrendo la possibilità di viaggiare in luoghi sempre più lontani con tariffe e tempi di trasporto sempre più ridotti19. In concreto la durata dei

viaggi si è accorciata sempre più e al tempo stesso è aumentata la frequen- za dei viaggi e degli spostamenti turistici nel corso dell’anno. Un fenome- no che spiega sia l’aumento degli arrivi sia la diminuzione delle presenze turistiche e quindi anche la rilevanza della permanenza media. Quello che emerge è un nuovo modo di fare turismo, più flessibile e più frammentario nel tempo e nello spazio. Anche se è difficile conciliare la qualità dell’espe- rienza turistica con il turismo di breve durata, che spesso è più esigente perché la regola insita nel ‘mordi e fuggi’ è quella di riuscire a ottenere il massimo beneficio al minor costo e nel minor tempo possibile.

La diminuzione della permanenza media è un fenomeno che si registra a scala mondiale (http://www.unwto.org) e trova conferme anche nei paesi dell’Unione Eeuropea dove oltre la metà (57,9%) degli spostamenti turistici interni è compresa tra una e tre notti; il 25,6% dei viaggi dura da quattro a sette notti e soltanto l’10,9% supera la settimana (fig. 15).

Figura 15 – Unione Europea, viaggi per numero di notti, 2012, [Fonte: http://ec.europa.eu/ eurostat/statistics.

19 Adesempionel1871perviaggiareintrenodaRomaaFirenzeoccorrevanopiùdinoveore,

In Italia la permanenza media dei viaggi turistici interni, dopo una re- lativa stabilità fino ai primi anni del XXI secolo20, si è ridotta in maniera

piuttosto consistente (da 4,4 a 3,6 giorni), una riduzione piuttosto sensibile anche perché partiva da una permanenza media più alta rispetto a quella dei turisti stranieri che pure è diminuita scendo sotto la soglia dei quattro giorni (fig. 16).

Dunque, a scala globale, nazionale e locale l’andamento della perma- nenza media ha trend simili, convergenti al ribasso da lungo tempo, un processo di fondo dove non si intravedono segnali di ripresa e che appare difficile da modificare perché interessa e interseca una molteplicità di fatto- ri: tecnici (tempo e costo di trasporto), economici (reddito) e sociali (tempo di lavoro/tempo libero).

Figura 16 – Italia, durata media del soggiorno turistico, italiani e stranieri, 1990-2013. [Fonte: http://www.irpet.it, 2013]

Anche a Montecatini la sensibile contrazione degli arrivi e delle presen- ze turistiche italiane si riflette sulla permanenza media che ha subito un so- stanziale processo regressivo negli ultimi trent’anni scendendo da 5,3 a 2,5 giorni; un calo che riguarda indifferentemente i turisti italiani (da 5,4 a 2,5) e quelli stranieri (da 5,0 a 2,7) (tab. 4), rafforzando l’ipotesi che sia ormai una tendenza irreversibile a scala globale.

Analizzando in maniera più articolata l’andamento della permanenza media dei turisti italiani e stranieri a Montecatini, si è provato a indivi- duare i cambiamenti delle soglie di durata del soggiorno relative a cinque, quattro, tre e due giorni, soglie considerate come critiche. Per la componen-

20 Unbreveescursus storico sulla permanenza media in Italia: i primi dati statistici ufficiali sul

movimento turistico nazionale risalgono agli anni Venti del Novecento: da essi si rileva come nel 1923 la permanenza media degli stranieri fosse pari a 15 giorni, ridotta nel 1931 a nove giorni, invece nello stesso periodo i turisti italiani mantenevano una media più alta con 12,8 giorni (Strangio 2006).

84 Territorio e turismo: un lungo dialogo

te del turismo interno fino al 1981 la permanenza media è rimasta superio- re a sei giorni, poi ha iniziato a ridursi e nel 1986 era scesa sotto i cinque giorni, una discesa continuata anno dopo anno: nel 1998 è passata al di sotto della soglia psicologica di quattro giorni; nel 2012 anche la soglia-ba- luardo di tre giorni è stata superata al ribasso (2,8 giorni), allineandosi alle stesse modalità di comportamento dei turisti internazionali (2,7 giorni). Se per molti decenni la permanenza media dei turisti italiani è rimasta ampia- mente superiore a quella dei turisti internazionali, nel 2013 è avvenuta una nuova transizione: la permanenza dei turisti italiani è calata ulteriormente fino a scendere al di sotto di quella estera (fig. 17).

Figura 17 – Montecatini, permanenza media turisti italiani e stranieri, 1983-2013. [Fonte: elaborazione su dati http://www.provincia.pistoia.it]

In un’ottica di lungo periodo il modello turistico di Montecatini dagli anni Cinquanta agli anni Settanta del Novecento era a prevalente mono- specializzazione; il termalismo (caratterizzato da permanenze medie pari a 9/10 giorni) rappresentava la risorsa e il motore della crescita economi- ca. Ma già negli anni Ottanta l’economia turistica locale, sotto la spinta di fattori esogeni nazionali e internazionali, si è messa ‘in movimento’ tra- sformando Montecatini in una destinazione turistica sempre più comples- sa e aperta ad altre forme di turismo. Nel decennio 1990-2000 Montecatini presenta già i segni di una evidente diversificazione turistica, turisti extra termali, turisti generici, turismo complementare e alternativo sono termini utilizzati per descrivere un fenomeno recente e relativamente nuovo, so- prattutto per il suo peso quantitativo. Un fenomeno che si diffonde sempre più proprio perché trainato dai mutamenti della cultura, delle mode, della tecnologia (si pensi al ruolo del web) che agiscono omologando la scala

globale con la capillarità di quella locale: siamo di fronte all’esplosione del turismo di massa che diventa sempre più globale e differenziato.

Sembra che i viaggi più lunghi, che comunque rimangono anche se si sono trasformati da regola a eccezione, diventino progressivamente più ra- ri per la maggior parte dei turisti. Una riflessione che presuppone un cam- biamento del significato del concetto di vacanze lunghe che fino agli anni Sessanta del Novecento equivaleva al classico mese di vacanza, general- mente agosto quando le fabbriche e gli uffici chiudevano e le città si svuo- tavano, poi questo tempo si è progressivamente e rapidamente accorciato: due settimane, una settimana e infine il dominio dei giorni (due/tre) che caratterizza la maggior parte degli odierni viaggi turistici.

I turisti distribuiscono il tempo per i viaggi e le vacanze in maniera diver- sa nel corso dell’anno, in base al criterio della durata il tempo turistico può essere suddiviso in almeno tre tipologie: escursioni (weekdays), fine settima- na (weekend), vacanze (vacations). I concetti di tempo di lavoro e di svago so- no diventati più personali e flessibili spalmandosi e modellandosi durante i mesi dell’anno a seconda delle diverse situazioni che ogni potenziale turista attraversa nel corso della vita (età, famiglia, reddito, cultura). Dunque, dal punto di vista del tempo dedicato al turismo il modello dominante è quello delle frequenti ‘brevi pause’ turistiche reso possibile e alla portata di molti dalla riduzione del tempo e del costo di trasporto che ha agito in parallelo alla diminuzione del tempo libero da dedicare a vacanze lunghe.