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Casa circondariale di Bologna

Nel documento case di lavoro private libertà della (pagine 76-79)

Casa circondariale di Bologna

di ceramica; nella sezione giudiziaria, sono state tinteggiate la pareti; nelle aree verdi esterne alla sezione femminile, ci sono stati interventi di taglio dell’erba e di pulizia. Le carenze riscontrate dall’Azienda USL hanno riguardato la cucina dei detenuti uomini che necessita di essere intonacata perché i rivestimenti risultano essere distaccati per usura.

Per le altre carenze (pavimentazione rotta o staccata e sbarre arrugginite nei corridoi di disimpegno ai vari piani detentivi) la direzione riferisce che siano già stati stanziati fondi da parte dell’Amministrazione Penitenziaria per gli interventi necessari.

La carenza di educatori. Nel corso dell’anno è stata riscontrata la carenza di funzionari della professionalità giuridico-pedagogica presso la casa circondariale di Bologna:

anche in ragione di una lettera collettiva, inviata dalla popolazione detenuta, la Garante ha chiesto al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Direzione Generale del Personale e della Formazione - di valutare l’opportunità di incrementare il numero degli educatori, risultando particolarmente significativo il numero dei condannati in via definitiva. La pianta organica prevede che siano assegnati all’area pedagogica 12 funzionari della professionalità giuridico-pedagogica (compreso il responsabile dell’area trattamentale), ma, ad oggi, su 7 professionalità assegnate (compreso il responsabile), ne risultano pienamente operative 4.

Il regime a celle aperte. Il regime di massima apertura prevede fino a oltre 9 ore giornaliere ed è in vigore, in particolare: al reparto penale (dove sono collocati i condannati in via definitiva alla reclusione a 5 o più anni), coinvolgendo 95 detenuti; negli spazi del reparto giudiziario, nella sezione 1B Pegaso e alla 2A Orizzonte, interessando 101 detenuti; nella sezione femminile, Braccio A, dove sono collocate le donne condannate in via definitiva (34).

Per lo più garantita la separazione degli imputati dai condannati in via definitiva. Esistono spazi detentivi dedicati alla prima accoglienza dei detenuti (cd. polo 1^ accoglienza, dove i detenuti restano sino a quando non sono stati effettuati gli screening sanitari per verificare se sono affetti da malattie contagiose e dove viene posto in essere il primo intervento per valutare eventuali rischi suicidari) la sezione cd. dimittendi, dove vengono collocate le persone nei mesi precedenti la scarcerazione al fine di favorire il reinserimento sociale.

Il blocco della costruzione del nuovo padiglione. Non si procederà più alla costruzione di un nuovo padiglione, con 200 posti, prevista nel cd. Piano carceri, messo a punto negli anni passati per fronteggiare l’emergenza legata al sovraffollamento: le disposizioni dipartimentali sono nel senso di ultimare i lavori solo laddove sono già iniziati.

La scuola e il Polo Universitario. Sono attivati corsi scolastici che vanno dall’alfabetizzazione all’istituto tecnico commerciale. Il Polo Universitario regionale nella sede penitenziaria di Bologna, destinato a coloro che sono iscritti a corsi universitari,

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risulta essere organizzato nel reparto giudiziario presso la sezione 1D dove sono collocati (insieme alla squadra di rugby) 32 detenuti.

Le attività. Mensilmente lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria 120 persone impegnate in lavori domestici e di manutenzione ordinaria della struttura. Prosegue l’attività dell’officina meccanica “Fare impresa in Dozza”, all’interno del carcere, fortemente voluta da un cartello di imprese che operano nel territorio (Ima-Marchesini e Gd, con la collaborazione della Fondazione Aldini Valeriani e della Direzione della casa circondariale) in cui lavorano, assunti con regolare contratto da dipendenti, 13 detenuti, restando concreta per gli ex detenuti, che avevano lavorato nell’officina durante il periodo detentivo, di essere assunti una volta scarcerati, come già verificatosi in alcuni casi. Il progetto RAEE in carcere, per lo smaltimento dei rifiuti elettronici, consistente nello smontaggio e pretrattamento di piccoli elettrodomestici, impiega 2 detenuti. Per la pulizia dei locali sanitari sono impiegati dall’Ausl di Bologna 5 detenuti. Continua l’attività della sartoria nella sezione femminile, dove le detenute (2) realizzano borse e capi di vestiario. L’attività teatrale è stata curata dal Teatro del Pratello. L’esperienza del Coro Papageno è a cura dell’associazione Mozart. Si è tenuto un corso sul dialogo interreligioso con il coinvolgimento dell’istituzione scolastica. La formazione professionale ha riguardato la ristorazione, il corso di operaio meccanico e di operatore edile. Con riferimento alle attività sportive, è stata costituita la squadra di rugby della casa circondariale che partecipa al campionato di serie c, a cura di Bologna Rugby. Sono attivi gli sportelli di orientamento al lavoro e di mediazione socio-culturale.

Al seguente link si può trovare l’ultima “Relazione sull’attuazione delle disposizioni di legge relative al lavoro dei detenuti” presentata dal Ministro della giustizia al Senato della Repubblica: dal link del sito del Ministero della giustizia sul lavoro in carcere https://www.

giustizia.it/giustizia/it/mg_2_3_0_3.wp si accede al link della relazione http://www.ilsole24ore.

com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/

Norme%20e%20Tributi/2015/07/senato-relazione-lavoro-detenuti-2014.pdf

Il volontariato. Risulta costante la comunicazione con il mondo del volontariato penitenziario locale.

Il Garante di Bologna. A Bologna è presente il Garante del Comune, Elisabetta Laganà, alla quale vengono inoltrate le segnalazioni relative al carcere di competenza, salvo che l’Ufficio non venga richiesto di un intervento non ritenuto delegabile o per il quale è stata richiesta la presenza della Garante regionale.

Per ogni più opportuno approfondimento si rimanda alla relazione della Garante del Comune di Bologna, al seguente link: http://www.comune.bologna.it/media/files/

relazionegarante201510rid_1.pdf

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Al seguente link la scheda dell’istituto sul sito del Ministero della Giustizia: https://www.

giustizia.it/giustizia/it/mg_data_view.wp?liveUid=2014DAPCARD&Nome=UFF56804

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