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Casa circondariale di Ferrara

Nel documento case di lavoro private libertà della (pagine 106-111)

Casa circondariale di Ferrara

prevede che i detenuti possano stare fuori dalla camera di pernottamento per almeno per otto ore giornaliere, potendo utilizzare gli spazi comuni, fra cui la palestra attrezzata.

Le attività. Sono attivati corsi scolastici di alfabetizzazione, scuola secondaria e liceo sociologico.

I detenuti lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria impegnati in lavori domestici a rotazione mensile. La manutenzione ordinaria delle aree esterne e degli impianti di riscaldamento ed elettrico viene eseguita anche dai detenuti. Una cooperativa sociale gestisce il laboratorio RAEE con 2 detenuti assunti con contratto a tempo determinato e 3 detenuti impiegati come tirocinio formativo. I volontari gestiscono un emporio interno dove, con il controllo e l’ausilio del personale penitenziario, viene distribuito ai detenuti indigenti il materiale raccolto tramite donazioni (prodotti per l’igiene personale, per la pulizia delle celle, abbigliamento, eccetera). Si effettuano colloqui su 6 giorni su 7 della settimana, anche nel pomeriggio.

Nell’area verde, dedicata ai colloqui dei detenuti con prole minore di dodici anni, con un apposito spazio per il divertimento dei bambini, un sabato al mese, è prevista la presenza di animatori professionali e mediatori familiari, nell’ambito di un’iniziativa promossa dal Centro per le famiglie del Comune di Ferrara, anche con il diretto coinvolgimento delle professionalità giuridico-pedagogiche dell’area trattamentale che seguono i detenuti-padri.

Per il link della “Relazione sull’attuazione delle disposizioni di legge relative al lavoro dei detenuti”

presentata dal Ministro della giustizia al Senato della Repubblica v. antea, Casa circondariale di Bologna.

Il protocollo d’intesa fra Direzione e Università di Ferrara. Siglato nel corso dell’anno, mira a favorire l’accesso agli studi universitari dei detenuti, con particolare riguardo ai corsi di studio dei Dipartimenti di Giurisprudenza, Studi umanistici, Economia e Management, Matematica e Informatica. L’Università di Ferrara s’impegna, tra le altre cose, alla fornitura dei libri di testo necessari alla preparazione degli esami tramite donazione e/o prestito interbibliotecario, anche prevedendo, in ragione della peculiarità dello stato di detenzione, eventuali e concordate modalità speciali per lo svolgimento delle attività didattiche e delle prove di esame di profitto.

L’Amministrazione Penitenziaria s’impegna, tra le altre cose, all’assegnazione, ove possibile, di camere o reparti adeguati allo svolgimento dello studio, rendendo disponibili appositi locali comuni. Agli studenti detenuti sarà consentito tenere nelle proprie camere e negli altri locali di studio i libri, le pubblicazioni e gli strumenti necessari per lo studio.

L’intesa avrà una durata di 2 anni, rinnovabili.

Il blocco della costruzione del nuovo padiglione. Non si procederà più alla costruzione di un nuovo padiglione, con 200 posti, prevista nel cd. Piano carceri, messo a punto negli anni passati per fronteggiare l’emergenza legata al sovraffollamento: le disposizioni dipartimentali

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sono nel senso di ultimare i lavori solo laddove sono già iniziati.

Il Garante di Ferrara. Le segnalazioni provenienti dai detenuti del carcere ferrarese vengono inoltrate al Garante del Comune di Ferrara, Marcello Marighelli, con cui è stabilita una proficua collaborazione, anche con iniziative congiunte, salva la valutazione dell’Ufficio regionale di verificare in prima persona la situazione denunciata.

Per ogni più opportuno approfondimento si rimanda alla relazione della Garante del Comune di Ferrara, al seguente link: http://www.comune.fe.it/attach/ugdd/docs/relazione_

garante_2015.pdf

L’ ipotesi (superata) di accorpamento delle sedi penitenziarie. Rispetto all’ipotizzato accorpamento delle sedi penitenziarie di Ferrara e Ravenna, che prevedeva l’attribuzione del ruolo direttivo a una figura unica, il parere era stato di sostanziale condivisione perché in questa maniera sarebbe stato garantito, almeno per il momento, il mantenimento di una piccola struttura a forte vocazione trattamentale (Ravenna), destinata per le determinazioni a lungo termine della politica penitenziaria dipartimentale, nell’ottica della spending review, alla chiusura, insieme agli istituti con meno di 100 detenuti.

Il Decreto del Ministro della giustizia 2 marzo 2016 (si veda il seguente link https://www.

giustizia.it/giustizia/it/mg_1_8_1.wp?facetNode_1=1_1(2016)&previsiousPage=mg_1_8&cont entId=SDC1218936) ha superato tale ipotesi di accorpamento, anche lasciando immutata l’attuale organizzazione.

Al seguente link la scheda dell’istituto sul sito del Ministero della Giustizia: https://www.

giustizia.it/giustizia/it/mg_data_view.wp?liveUid=2014DAPCARD&Nome=UFF56838

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Comunicati stampa

17/07/2015

CARCERE FERRARA. VISITA ISPETTIVA AUSL, GARANTE REGIONALE DETENUTI:

GIUDIZIO NEL COMPLESSO POSITIVO, NESSUN LOCALE A RISCHIO SICUREZZA Un giudizio “positivo nel complesso”, perché “non sono stati rilevati profili di sovraffollamento, “non sono emerse situazioni di rischio per la sicurezza” e perché “le condizioni igieniche e strutturali dei locali e delle attrezzature sono risultate idonee”:

arrivano buone notizie per la Casa

circondariale di Ferrara dopo la visita ispettiva semestrale delll’Ausl locale, come riferisce la Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, Desi Bruno. Come emerge dal verbale dei funzionari, “al momento dell’ispezione erano presenti 314 detenuti, di cui 128 stranieri, a fronte di una capacità ricettiva tollerabile di 467 posti”. I ristretti sono distribuiti su 10 sezioni detentive: collaboratori di giustizia, sezione protetti, due sezioni penali, tre sezioni circondariali, nuovi giunti, semiliberi e alta sicurezza. Due detenuti godono del regime di semilibertà e cinque sono ammessi al lavoro esterno, mentre sono presenti 85 soggetti tossicodipendenti. Da segnalare, riporta la Garante, come “la manutenzione ordinaria delle aree esterne e degli impianti di riscaldamento ed elettrico viene eseguita da personale interno, non solo personale della Polizia penitenziaria ma anche detenuti”.

Pur in un contesto che non denota particolari criticità, l’Ausl sottolinea comunque alcune carenze, riferisce Bruno: “In alcune parti all’interno dei fabbricati sono presenti infiltrazioni di acqua meteorica dai tetti e dalle pareti esterne, alcuni servizi igienici sono vetusti, non è ancora perfezionato il piano di sorveglianza per la prevenzione della legionellosi e in cucina iniziano ad essere presenti distacchi degli intonaci con il conseguente rischio di caduta sui tavoli di lavorazione degli alimenti”. Cucina che, eccezione fatta per questo problema, passa a pieni voti l’esame: “Sono stati effettuati lavori di manutenzione alla pavimentazione delle celle frigorifere, oltreché della zona lavaggio, che appaiono di facile pulizia e sanificazione, scrive l’Ausl. Tutto il personale operante in cucina indossava abbigliamento idoneo così come è idonea la modalità di conservazione degli alimenti”.

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9/10/2015

CARCERE FERRARA. LA GERUSALEMME LIBERATA…IN CARCERE

Un laboratorio teatrale in carcere che torna agibile dopo i danni causati dal sisma del maggio 2012, e i detenuti che portano in scena la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso: è successo a Ferrara questo fine settimana, con “Me che libero nacqui al carcer danno”, progetto del Coordinamento regionale teatro carcere, per la regia di Horacio Czertok con la collaborazione di Andrea Amaducci.

“È ammirevole l’impegno degli attori detenuti, quasi tutti stranieri, che si sono cimentati nella recitazione dei versi del Tasso, riproponendo il combattimento di Tancredi e Clorinda, e raggiungendo un risultato di grande impatto emotivo”, commenta Desi Bruno, Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, tra il pubblico insieme al Garante comunale di Ferrara, Marcello Marighelli, e tanti ristretti.

L’appuntamento artistico è stata l’occasione per la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa per

fare il punto della situazione della struttura.

I detenuti sono 294, a fronte di una capienza regolamentare di 252 persone: si conferma quindi “l’abbattimento dei numeri dei reclusi, in linea con il complessivo trend regionale spiega Bruno: non si ravvisano gravi profili di sovraffollamento, con il conseguente miglioramento generale delle

condizioni di vita dei detenuti e delle condizioni di lavoro del personale”.

I condannati in via definitiva sono 208, di cui 12 ergastolani. Gli stranieri sono 116, i tossicodipendenti 77; sei ristretti sono ammessi a lavorare all’esterno, 1 è in regime di semilibertà.

Fra le specificità dell’istituto penitenziario ferrarese la Garante segnala l’organizzazione di sezioni riservate, in particolare per collaboratori di giustizia (20), autori di reati sessuali (24) e detenuti “classificati” nel circuito detentivo Alta Sicurezza 2 (4), in cui vengono assegnati automaticamente soggetti imputati o condannati per delitti commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine democratico mediante il compimento di atti di violenza.

I detenuti possono effettuare colloqui 6 giorni su 7 alla settimana, anche nel pomeriggio, con un servizio di prenotazione telefonica attivo.

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I numeri. Al 31.12.15 il dato ministeriale relativo alle presenze era di 92 persone (di cui 49 stranieri) a fronte di una capienza regolamentare di 130.

La vocazione dell’istituto, nell’ambito della piena realizzazione del circuito penitenziario regionale, è di ospitare in via principale detenuti in custodia cautelare: sono 55 gli imputati e 37 i condannati in via definitiva. Una sezione è adibita a ospitare detenuti transessuali.

Il regime a celle aperte. Nelle sezioni detentive è operativo il regime “a celle aperte”: i detenuti possono restare all’esterno della camera di pernottamento fino a 9 ore al giorno circa, con una tendenziale separazione fra imputati e condannati in via definitiva.

Le condizioni igienico-sanitarie. Le relazioni sugli esiti delle attività di vigilanza effettuate dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Rimini hanno certificato il miglioramento delle condizioni igieniche della struttura rispetto al passato, rilevando notevoli sforzi con esiti positivi per avere un sufficiente standard. La 1^ sezione, la più problematica sotto l’aspetto igienico-sanitario, è attualmente chiusa per lavori (13 celle inagibili). La 2^ sezione versa in buone condizioni e con un numero adeguato di detenuti. Buone anche le condizioni delle sezioni 3^, 4^ e 6^. Nella 5^ sezione si rilevano alcune esfoliazioni di intonaco in alcuni punti, dovute a infiltrazioni di acqua piovana. Si registra una notevole presenza di zanzare, non escludendo la necessità di un intervento straordinario di disinfestazione oltre a quelli

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