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UBU IN GALERA

Nel documento case di lavoro private libertà della (pagine 184-188)

Teatro Carcere Emilia-Romagna

UBU IN GALERA

Attività realizzate nel periodo settembre-dicembre 2015

Dopo la pausa estiva, da settembre a dicembre, le attività teatrali sono riprese in una sezione differente, quella dell’Alta Sicurezza.

Questa seconda fase di attività, coerentemente con il progetto STANZE DI TEATRO IN CARCERE, attivo ora presso sette carceri della regione (Modena Bologna, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, Parma, Castelfranco), si è incentrata sul tema dell’Ubu Roi di Alfred Jarry.

Tra gli obbiettivi raggiunti in questi primi mesi di attività in una Sezione particolar-mente impegnativa come l’Alta Sicurezza, si sottolinea la creazione e il consolidamen-to di un piccolo gruppo stabile di interesse, con cui sono state avviate due attività

fon-Rapporti tra Istituzioni

Scheda pratica con ruolo ed elenco dei Garanti dei diritti dei detenuti (Ministero della Giustizia)

https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_8_16.wp?tab=d

Protocolli sottoscritti dalla Regione Emilia-Romagna in materia di interventi per le persone detenute o limitate nella libertà personale

http://sociale.regione.emilia-romagna.it/carcere/approfondimenti/norme Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna

http://www.teatrocarcere-emiliaromagna.it/

damentali: un laboratorio di scrittura intorno ad alcuni temi dell’opera di Jarry e una attività propedeutica di movimento. Il gruppo ristretto negli ultimi incontri si è aperto a nuovi ingressi, assestandosi intorno ai 12 partecipanti. L’attività prosegue nel 2016.

Riferimenti

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Progetti

Poveri o pericolosi?

La crisi delle misure di sicurezza personali detentive per autori di reato imputabili e pericolosi Il 2 aprile 2015 nella residenza municipale di Castelfranco Emilia si è tenuta la conferen-za stampa di presentazione della pubblicazione contenente gli atti del convegno Poveri o pericolosi? [V. antea, NODI IN EVIDENZA – Casa di lavoro; FUNZIONE DI VIGILANZA – Casa di reclusione di Castelfranco Emilia].

Carcere e dintorni

Prontuario della normativa di riferimento – Edizione aggiornata a marzo 2015

Nel 2015 l’Ufficio del Garante ha completato l’aggiornamento normativo del prontuario

“Carcere e dintorni” con le modifiche legislative intervenute in materia penitenziaria.

Si tratta di un prontuario, rivolto a detenuti, operatori penitenziari, volontari e mediatori cul-turali che illustra, con un linguaggio facilmente comprensibile, i diritti riconosciuti dall’ordi-namento alle persone ristrette.

L’iniziativa, anche in questa occasione, trova origine dalla considerazione che le persone ri-strette (e a maggior ragione quelle straniere) si trovano in una situazione di grave difficoltà nel comprendere la realtà che le circonda e spesso non riescono ad esercitare i diritti loro riconosciuti dall’ordinamento proprio perché non li conoscono a fondo, perdendo di conse-guenza opportunità di studio, formazione e lavoro.

L’opuscolo è stato poi tradotto nelle lingue più diffuse tra la popolazione carceraria (albane-se, arabo, ingle(albane-se, francese e spagnolo) ed è attualmente in distribuzione presso gli Istituti penitenziari della regione, a disposizione di tutti gli interessati.

News del 7 maggio 2015

SI AGGIORNA “CARCERE & DINTORNI”

Torna in edizione aggiornata "Carcere & Dintorni", il contributo dell'ufficio della Garan-te delle persone privaGaran-te della libertà personale per chi si trova o opera all’inGaran-terno del carcere per facilitare la comprensione del sistema penitenziario italiano, delle leggi e delle regole che lo disciplinano. In considerazione delle importanti riforme apportate a seguito dell’ormai celebre “Sentenza Torreggiani” dell’8 gennaio 2013, si è proceduto ad una revisione del testo che risulta essere aggiornata, nella versione in italiano, alla normativa in vigore a marzo 2015. L’edizione aggiornata di Carcere & dintorni sarà

Rapporti tra Istituzioni

Diritti Doveri Solidarietà

Un’esperienza di dialogo tra Costituzioni e culture al carcere “Dozza” di Bologna

Nel 2015, presso il carcere Dozza di Bologna, si è tenuto un progetto educativo nato da un’i-dea di Ignazio De Francesco della Piccola Famiglia dell’Annunziata (islamologo e volontario dell’associazione A.Vo.C).

Si tratta di un percorso articolato in 24 lezioni, da novembre 2014 a maggio 2015, che ha coinvolto tutti i detenuti musulmani ristretti iscritti ai corsi scolastici per l’A.S. 2014/2015.

L’obiettivo è stato quello di avviare un processo di conoscenza e responsabilizzazione dei detenuti musulmani (in quanto appartenenti alla religione numericamente maggioritaria fra gli stranieri in regime di detenzione) nei confronti dei valori e dei principi fondamentali contenuti nella nostra Carta costituzionale e nelle Costituzioni dei paesi arabi del mediter-raneo, con particolare riguardo ai diritti inviolabili della persona, della donna, dei lavoratori, delle minoranze religiose nonché alle forme di partecipazione democratica dei cittadini alle scelte dei governi.

Nel corso delle lezioni sono stati affrontati e discussi argomenti particolarmente delicati, e di attualità estrema, quali la sharia, il fanatismo ed il terrorismo religioso, il ruolo della religione nei comportamenti individuali e pubblici e il principio della laicità dello stato.

Il metodo didattico scelto è stato quello di partire dai principi etici e religiosi comuni alle grandi religioni monoteiste del bacino del Mediterraneo, facendo leva su ciò che unisce le diverse realtà culturali per ritrovare la base comune dei principi proprio nel riconoscimento dei diritti inviolabili di tutte le persone.

Di fondamentale importanza per la buona riuscita del corso è stato il contributo di Ignazio De Francesco e Yassine Lafram, che, oltre al ruolo rispettivamente di docente e mediatore culturale, hanno assunto anche quello di facilitatori linguistici italiano/arabo per conto degli

disponibile nelle cinque lingue a maggiore diffusione negli istituti penitenziari della regione: albanese, arabo, francese, inglese e spagnolo.

"L'opuscolo 'Carcere & dintorni' costituisce un servizio per tutti i cittadini emiliano-ro-magnoli, è infatti una risorsa per gli sportelli in carcere finanziati dalla Regione- spiega la Garante Bruno-, si tratta di un risparmio di spesa per eventuali consulenze o attività in carico agli enti locali, utilizzatori delle risorse destinate dalla Regione".

Un vero e proprio vademecum con indicazioni utili sui comportamenti da tenere e informazioni su cosa è possibile fare fuori e dentro dal carcere, sulle opportunità di studio, formazione e lavoro presenti, su come e quando è possibile usufruire delle mi-sure alternative. Un aiuto per le persone ristrette, e in particolar modo per gli stranieri, per comprendere la realtà che le circonda e capire cosa fare per esercitare i diritti loro riconosciuti dall’ordinamento anche all’interno del carcere.

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esperti e relatori a vario titolo intervenuti (giuristi, costituzionalisti, mediatori culturali etc.).

I tragici avvenimenti internazionali, avvenuti nel periodo di svolgimento del corso, e dai quali i detenuti si sono con forza dissociati condannandoli, hanno attribuito maggior forza e rile-vanza al progetto, che rimane unico su tutto il territorio nazionale.

Esso è indubbiamente stato un utile strumento per prevenire derive integraliste in chi vive la difficile condizione di detenuto in altro paese.

L’iniziativa è stata promossa dal CPIA, Centro per l’istruzione degli adulti metropolitano di Bo-logna, e nasce dalla collaborazione tra Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna, i responsabili e i docenti dei corsi scolastici istituiti presso l’i-stituto penale bolognese, l’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Don Paolo Serra Zanetti” e la Conferenza regionale del volontariato e della giustizia.

Per la realizzazione del corso, tra CPIA e l’Ufficio del Garante, è stato siglato un Accordo Qua-dro di durata biennale. La seconda edizione del corso (per l’anno scolastico 2015 – 2016) è in fase di svolgimento al carcere Dozza.

Alle lezioni è stato presente il regista Marco Santarelli, autore di Milleunanotte, il documen-tario girato proprio dentro carcere bolognese nel 2012. Santarelli ha ripreso tutte le lezioni e ha realizzato DUSTUR-Costituzione, un documentario che racconta il lungo percorso degli studenti/detenuti. Distribuito dall’ Istituto Luce, ha partecipato al Festival di Locarno e al 33esimo film festival di Torino nel novembre scorso, vincitore dei premi Avati e il Gli Occhiali di Gandhi.

Tratti, riflessioni e testimonianze del progetto sono state inoltre raccolte nella pubblicazio-ne “Diritti Doveri Solidarietà. Un’esperienza di dialogo tra Costituzioni e culture al carcere

‘Dozza’ di Bologna” che raccoglie il patrimonio di conoscenza e condivisione critica del per-corso fatto e che costituisce uno strumento di base utile a chi volesse riprodurre questa esperienza, sia dentro che fuori dal carcere. La conferenza stampa di presentazione si è te-nuta lo scorso 17 novembre in Assemblea legislativa.

News del 17 novembre 2015

CARCERE, DIALOGO FRA COSTITUZIONI E CULTURE: “PERCORSI COMUNI

Nel documento case di lavoro private libertà della (pagine 184-188)

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