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Stati generali sull’esecuzione penale

Nel documento case di lavoro private libertà della (pagine 65-69)

Quotidiano E­R Assemblea Legislativa

Comunicato stampa

19/05/2015 18:19

CARCERE. GARANTE REGIONALE DETENUTI A STATI GENERALI ESECUZIONE PENA: 'LAVORO E MISURE ALTERNATIVE PER RIDURRE RECIDIVA'

In Italia sta nascendo “una nuova idea di pena”, e l’inaugurazione questa mattina a Milano degli Stati generali dell’esecuzione della pena è il primo passo di un “percorso virtuoso che porterà non solo a un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti ma anche a vantaggi per tutta la comunità”.

A sostenerlo Desi Bruno, Garante regionale delle persone private della libertà

personale, che oggi nel capoluogo lombardo ha partecipato insieme ad altri Garanti regionali al taglio del nastro di un progetto semestrale, inaugurato dal ministrodella Giustizia, Andrea orlando, che attraverso 18 tavoli di lavoro tematici mira a “creare un diverso senso comune sul carcere e i carcerati”.

Per il primo incontro è stata scelta come sede l’istituto penitenziario di Bollate, “un carcere modello”, spiega Bruno: lì, infatti, “viene assicurata l’attività trattamentale e il lavoro praticamente a tutti”.

Inoltre, “ci troviamo a pochi metri da Expo, dove sono impiegati 100 detenuti provenienti da questa struttura e da altre del territorio milanese”.

Un nuovo piano di riforme è “necessario, perché l’emergenza sovraffollamento è ormai superata in tutta Italia­ sostiene la Garante­, ora bisogna pensare a cosa fare concretamente per garantire il lavoro ai ristretti e favorire il ricorso a misure alternative”. Sarà importante, prosegue, “cambiare anche le convinzioni diffuse tra i cittadini sui detenuti, facendo capire come il recupero abbassa significativamente la recidiva, costituendo quindi una restituzione per tutti”.

Il ministro ha riportato tra le più recenti azioni positive la firma del protocollo tra Amministrazione penitenziaria e Regioni, per aumentare le attività interne al carcere, sottoscritto con 14 Regioni, e l’avvio del processo di superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari: la Garante sottolinea come la Regione Emilia­Romagna sia stata tra le prime a sottoscrivere il protocollo e a realizzare

positivamente il processo di superamento degli Opg con l’apertura di due Rems.

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Quotidiano E­R Assemblea Legislativa

Comunicato stampa

10/06/2015 16:58

CARCERI. COORDINAMENTO GARANTI IN ASSEMBLEA ER, A MINISTRO GIUSTIZIA CHIEDONO DEFINITIVO RICONOSCIMENTO LORO RUOLO E PRESENZA DETENUTI A STATI GENERALI SU PENA

Riconoscimento definitivo del ruolo e delle prerogative dei Garanti dei detenuti, “in troppe realtà contestati e misconosciuti dalle amministrazioni penitenziarie”, assicurare la presenza di un Garante territoriale nel comitato scientifico degli Stati generali dell’esecuzione penale e coinvolgere nei tavoli di lavoro anche rappresentanti diretti o indiretti della popolazione detenuta.

Sono queste le richieste avanzate al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, dal Coordinamento dei Garanti delle persone private della libertà personale regionali, provinciali e comunali, che si è riunito giovedì 4 giugno negli spazi dell’Assemblea legislativa dell’Emilia­Romagna.

L’incontro è stato anche l’occasione per votare l’elezione di Franco Corleone, Garante della Regione Toscana, a referente del Coordinamento dei Garanti: tra i presenti anche i Garanti di Puglia, Marche e Valle d’Aosta e 11 garanti territoriali, provenienti da sei diverse Regioni.

Come spiega la Garante per le persone private della libertà personale dell'Emilia­

Romagna, Desi Bruno, “l’opportunità della partecipazione dei detenuti agli Stati generali è evidente, si possono e si devono recuperare anche le attività già fatte in alcuni istituti, come il lavoro della redazione di Ristretti Orizzonti in tema di diritto all’affettività, proprio nel senso della valorizzazione dell’esperienze già in essere nei singoli istituti penitenziari".

I Garanti hanno inoltre chiesto di essere resi partecipi del processo di identificazione del collegio del Garante nazionale dei detenuti, auspicando che in una delle tre figure possa essere valorizzata l’esperienza delle figure di garanzia presenti sui territori.

Stati generali sull’esecuzione penale

Quotidiano E­R Assemblea Legislativa

Comunicato stampa

03/07/2015 16:11

CARCERE. GARANTE REGIONALE DETENUTI TRA ESPERTI MINISTERO GIUSTIZIA SU MISURE DI SICUREZZA: ‘RIPENSARE CASE LAVORO COME CASTELFRANCO EMILIA’

La Garante regionale delle persone private della libertà personale dell’Emilia­

Romagna, Desi Bruno, parteciperà al tavolo di lavoro sulle misure di sicurezza promosso dal ministero della Giustizia all’interno degli “Stati generali sull’esecuzione penale”.

“In una sede tecnica come quella potrò tornare a far rilevare la necessità di arrivare a un

ripensamento delle misure di sicurezza detentive, con particolare riguardo all’internamento della casa di lavoro­ spiega Bruno­, nell’ottica dell’abrogazione o di un superamento che possa passare attraverso la territorializzazione delle stesse, avvicinando per quanto possibile l’internato al territorio di riferimento”. Anche perché, prosegue, “è auspicabile che il rilancio della struttura di Castelfranco Emilia possa davvero passare attraverso un intervento costruttivo attuato in sinergia con la

comunità locale, così come recentemente i vertici del Dipartimento di amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia mi hanno annunciato”.

L’Ufficio della Garante ha visitato, per alcuni colloqui con i ristretti, la casa lavoro di Castelfranco Emilia nei giorni scorsi: “La situazione, anche in relazione alle precedenti visite, risulta essere cristallizzata: l’internato è per lo più una persona che presenta caratteristiche di forte disagio sociale come tossicodipendenza, problemi psichiatrici, mancanza di riferimenti familiari, sociali, abitativi, di lavoro, irregolarità sul territorio, o povertà­ riferiscono i collaboratori della Garante­, e a queste persone la casa di lavoro non offre, nei fatti, alcun tipo di strumento di reinserimento sociale idoneo a far cessare il giudizio di pericolosità a fondamento dell’applicazione della misura, tanto più che risultano grandemente sottoutilizzate le potenzialità della struttura”.

L’istituto di garanzia dell’Assemblea legislativa regionale segnala infine un caso di “particolare delicatezza”, tra i 100 internati e gli 8 detenuti presenti nella struttura: “Uno di loro sta assumendo terapia ormonale per diventare transessuale, e ha già più che evidenti mutamenti del corpo, ma continua a vivere in ambienti promiscui, condividendo gli ambienti detentivi con gli altri internati”:

una collocazione che l’Ufficio del Garante non ritiene affatto congrua.

(jf)

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Dalla “riforma” alle riforme: la questione “penitenziaria” al centro del-la riflessione per il cambiamento

di Desi Bruno

Il 2015 è un anno emblematico per l’universo carcerario. Nella ricorrenza del quarantesimo dall’intro-duzione dell’ordinamento penitenziario (avvenuta con la legge 354/1975), affrontiamo una stagione culturale e istituzionale di grande fermento, in cui si muovono diverse iniziative per superare lo stato di criticità in cui vivono tutti i ristretti, che siano detenuti negli istituti penitenziari ovvero internati nelle strutture psichiatriche.

A livello nazionale, sul fronte della produzione normativa il Parlamento è impegnato nella fase finale dell’approvazione di un disegno di legge (Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all’ordina-mento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena), appena passato dalla Camera al Senato, che insieme a numerose modifiche alla legislazione penale che entreranno subito in vigore, contiene anche due deleghe al Governo, in particolare una in materia sostanziale che interessa anche le misure di sicurezza (secondo i principi di cui all’art. 7) e una in materia processuale ed esecutiva che riguarda proprio l’ordinamento penitenziario (con i numerosi e articolati criteri di cui all’art. 31), che nel termine di un anno potrebbero favorire dei cambiamenti qualificanti alle condizioni delle pene scontate nel nostro Paese.

Sul piano della riflessione scientifica, alla legge delega ora in discussione si salda l’iniziativa del Mi-nistero della giustizia, che ha appena licenziato le relazioni di medio termine elaborate dai 18 Tavoli che sono stati chiamati ad animare gli Stati generali dell’esecuzione penale. Al Tavolo 11, sulle misure di sicurezza, partecipa anche la Garante regionale dei detenuti, avvocata Desi Bruno. Si tratta di un impegno volto a raccogliere le tante forme di conoscenza e di impegno sui temi della penalità, espresse complessivamente da 200 esperti, non solo per prospettare soluzioni in grado di assicurare gli standard internazionali, ma soprattutto per creare momenti capaci di promuovere un reale incontro tra il mondo fuori e il mondo dentro, tra la cultura della sicurezza e la cultura della convivenza. La fine dei lavori in corso, prevista entro novembre 2015, è ormai vicina, non resta che confidare in un ampio coinvolgi-mento e condivisione, specie da parte degli operatori dei media, per cambiare il clima culturale attorno al tema della pena.

A livello locale, l’Associazione Franco Bricola, con il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Scuola di Giurisprudenza e Dipartimento di Scienze giuridiche – e dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna – Garante regionale dei detenuti – ha organizzato un’iniziativa sulla real-tà carceraria italiana, nella ricorrenza dei quarant’anni dall’introduzione dell’ordinamento penitenziario, avvenuta come si ricordava con la legge n. 354 del 1975. L’evento si articola in due parti: un ciclo di film sul carcere, che iniziato il 5 ottobre terminerà il 4 novembre, seguito da una giornata di studi, che si terrà il 6 novembre, alla quale parteciperà anche la Garante regionale dei detenuti. L’obiettivo comune è di indagare e di sensibilizzare rispetto al tema della pena e del carcere, spaziando dai racconti dei cineasti e dei documentaristi alle risposte delle istituzioni e dei cittadini, e così prospettando gli scenari futuri di una convivenza civile, dentro e fuori il carcere.

Editoriale pubblicato nella newsletter “Notizie dal Garante” del 27 ottobre 2015

Stati generali sull’esecuzione penale

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