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Casi di studio: il caso Menarin

SPAZIATORE 1 La valutazione dei Laborator

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

2. Casi di studio: il caso Menarin

Abbiamo già più volte sottolineato come il teatro rappresenti uno strumento formativo di tipo innovativo, come mezzo di comunicazione artistica, spazio in cui sperimentarsi, arricchire le proprie attitudini creative, sviluppare i propri mezzi espressivi per imparare a stare meglio con se stessi e con gli altri.

Il laboratorio su “L’integrazione dei diversi linguaggi culturali nelle aziende”, è stato un percorso di esplorazione della comunicazione in azienda, e si è posto come obiettivo principale quello della conoscenza e della socializzazione dei diversi partecipanti attraverso il training teatrale50.

Il percorso svolto è consistito in una serie di esercizi psicofisici facenti riferimento al training dell’attore di teatro così come viene condotto nelle più importanti scuole di Teatro. Gli esercizi sono serviti per mettere alla prova le energie, dominare gli stati d’animo e conoscere se stessi e gli altri. L’essere presenti e partecipare attivamente è stato un requisito indispensabile, poiché il concetto di presenza è più complesso di un semplice senso di responsabilità, significa soprattutto darsi, mettersi in gioco olisticamente, apportare un contributo di energie e concentrarsi.

L’elemento più importante che è emerso durante il training è stato l’atteggiamento interiore di ogni singolo partecipante e di tutto il gruppo; ogni esercizio del training, infatti, ha apportato dei cambiamenti nel modo di interpretare la realtà dei partecipanti. Cambiamenti che hanno portato ciascuno di loro in maniera via via crescente a “meditare” sulle piccole illuminazioni emozionali, percettive e razionali che hanno vissuto lavorando su se stessi per conoscersi e per conoscere l’altro.

Conduttori: Maria Buccolo (training teatrale, debriefing), Elisabetta Tonon (training teatrale, debriefing), Silvia Mongili (debriefing, monitoraggio, valutazione)

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Il teatro come strumento ludico-formativo si rifà al lavoro di training che l’attore fa su stesso e con gli altri per essere comunicativamente più efficace.

Maria Buccolo - Copia OMAGGIO

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Partecipanti: Gruppo misto di 11 persone del Gruppo Menarini51 (PM, Medici di Prodotto, Team Area Manager, Marketing Planner (Menarini etico, Menarini OTC, Malesci), Area Manager (Menarini International)

Tempi: 1 giornata (7 ore di formazione), il 17 ottobre 2008

Spazi: Aula di formazione in cui è stato possibile spostare le sedie per far muovere liberamente nello spazio i partecipanti, con uno spazio per allestire le rappresentazioni teatrali

Materiale: Computer e video proiettore, lavagna a fogli mobili con pennarelli, fogli di carta bianca formato A4, penne.

Fasi di svolgimento del percorso laboratoriale

La fase di fondazione ha permesso la creazione del clima di gruppo e l’attivazione espressiva dei partecipanti (fiducia, intimità e collaborazione).

La fase di relazione in cui sono stati realizzati alcuni giochi di conoscenza, scioglimento, contatto, improvvisazione e narrazione delle proprie storie di vita.

La fase di creazione in cui sono state create le scene ed è stato messo in moto il processo creativo drammatico. Durante questa fase sono stati dati spunti sulla struttura per la creazione di scene improvvisate, organizzati tematicamente in diverse categorie: emozioni, situazioni, ruoli reali, ruoli immaginativi.

La fase di rappresentazione in cui è stato messo in scena quanto si è prodotto all’interno del percorso formativo.

La fase di condivisione in cui l’intero percorso formativo della giornata è stato riesaminato dai partecipanti, ne sono stati condivisi i vissuti soggettivi e rilevati gli aspetti positivi e le criticità.

Monitoraggio e Valutazione

Il processo di monitoraggio e valutazione finale ha accompagnato tutto il percorso formativo in quanto ogni momento è stato monitorato attraverso feed-back continui fino ad arrivare alla costruzione del canovaccio da parte dei partecipanti ed alla rappresentazione che è stata il momento finale di produzione del lavoro svolto durante il laboratorio. In particolar modo ci si è serviti di alcune griglie, tra cui un diario di osservazione il quale attraverso brevi indicazioni ha permesso ai partecipanti di entrare in contatto e scrivere in maniera libera le loro impressioni, osservazioni e riflessioni sul training teatrale praticato. Una seconda griglia ha avuto, invece, come obiettivo di prendere contatto con i cambiamenti avvenuti nel corso della giornata a livello di saperi corporei, percettivi, emozionali e razionali. Infine, la scheda di valutazione finale ha permesso ai conduttori del percorso formativo di rilevare i punti di forza e le criticità emersi a partire dalla voce dei partecipanti durante lo svolgimento delle attività.

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Menarini nasce oltre un secolo fa a Napoli e si trasferisce a Firenze nei primi del Novecento, dove tuttora ha la sua Sede Centrale. Il Gruppo Menarini è oggi il primo Gruppo Farmaceutico Italiano nel Mondo. Oggi il Gruppo Menarini è presente in tutti i paesi dell’Unione Europea, in Svizzera, in Turchia, nei paesi dell’Europa Centrale ed Orientale dove è tra i maggiori gruppi farmaceutici internazionali, in Russia, Lettonia e negli altri paesi dell’ex Unione Sovietica, in Centro America, in India, in Vietnam, Cina, Corea e in Sud Africa. Il Gruppo Menarini è da tempo il primo gruppo farmaceutico italiano, 19° in Europa su 1.693 aziende e 36° nel mondo su 4.051 aziende (dati del2007). La direzione training di Menarini ha l’obiettivo di garantire la formazione di tutto il personale, esterno ed interno, coinvolto nel processo di informazione scientifica, qualificandola ad elevati standard di certificazione. Ad oggi tutte le Aziende facenti parte del Gruppo Menarini hanno realizzato e promosso un bagaglio di conoscenze in grado di soddisfare molti bisogni formativi.

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Valutazione del percorso (rilevazione del gradimento dei partecipanti)

Dai questionari di valutazione del percorso formativo emerge una valutazione generalmente molto positiva rispetto all’esperienza laboratoriale svolta, riconoscendo che si tratta di un modo nuovo, interessante ed efficace di fare formazione che va oltre il tradizione modello della lezione frontale.

Al percorso formativo, la cui conduzione è stata valutata dai partecipanti molto professionale, coinvolgente ed efficace, è stato rivolto un grande interesse anche in virtù della trasferibilità dei suoi contenuti nella vita aziendale. In particolar modo può risultare interessante sottolineare che i partecipanti hanno ritenuto che il metodo del teatro d’impresa può portare innovazione all’interno del mondo aziendale soprattutto per quanto riguarda il miglioramento delle relazioni interpersonali, della comprensione delle dinamiche interpersonali e della comunicazione interna, il cambiamento nelle mentalità e nel modo di approcciare i problemi, la creazione di armonia nell’ambiente di lavoro anche attraverso un coinvolgimento più diretto delle persone.

Una sintesi della percezione che i partecipanti hanno avuto del metodo è riassunta nelle parole di uno di loro: “Fondamentalmente il corso lo trovo positivo e formativo perché tocca la parte emozionale della comunicazione che è la parte più difficile da gestire”.

I partecipanti hanno espresso il desiderio di approfondire le problematiche emerse durante l’esercitazione e di ripetere o approfondire l’esperienza. Hanno inoltre dichiarato che il corso ha fornito spunti di riflessione per uscire da certi schemi mentali e per vedere alcune problematiche da punti di vista diversi. Dai feedback ricevuti sono emersi, in sintesi, i seguenti punti di forza e criticità:

Punti di forza: “Il metodo è utile per fornire spunti di riflessione per uscire da certi schemi mentali e per vedere alcune problematiche da punti di vista diversi. Potrebbe essere utile per contribuire al miglioramento della “comunicazione interpersonale” all’interno dell’azienda”.

Criticità: “Se la giornata di training non venisse contestualizzata adeguatamente in base al target dei partecipanti potrebbe rimanere fine a se stessa e quindi risultare poco efficace”.

Monitoraggio sui cambiamenti dei saperi (= interpretazione della realta’)

Durante il percorso formativo è stato effettuato un monitoraggio che mettesse in evidenza i cambiamenti intervenuti nei saperi dei partecipanti in relazione ai saperi corporei, percettivi, emozionali e razionali.

Riassumendo, possiamo dire che per quanto attiene ai saperi corporei, i partecipanti alla fine del percorso hanno evidenziato una maggiore consapevolezza della comunicazione visiva e, più in generale, una maggiore efficacia della stessa comunicazione verbale in presenza di un’adeguata mimica corporea. Inoltre, sono state rilevate una maggiore consapevolezza di appartenere ad un team di lavoro e l’importanza di vedere gli altri componenti del gruppo come persone con le quali “fare qualcosa insieme” piuttosto che “fare qualcosa contro”. Più in generale, si può affermare che c’è stata una presa d’atto delle possibilità espressive dello spazio e della fisicità.

L’importanza di prestare più attenzione alla comunicazione che i sensi inviano per aiutare a creare le condizioni più ottimali per comunicare e la percezione degli altri come primo passo per la condivisione di obiettivi e soluzioni sono i cambiamenti che i partecipanti hanno evidenziato in relazione ai loro saperi percettivi.

Particolare importanza è stata attribuita ai saperi emozionali che sono stati continuamente oggetto privilegiato del training teatrale. Alla fine del percorso è stata sottolineata l’importanza delle emozioni derivanti dallo stabilire un contatto con gli altri e come sapersi approcciare agli altri possa essere fonte di serenità. Inoltre è stato rilevato come ascoltare le proprie emozioni a seguito di alcuni stimoli possa contribuire ad acquisire una consapevolezza emotiva che controlli in maniera più adeguata lo stesso processo comunicativo. Spesso, infatti,

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dare più importanza ai gesti quotidiani che vengono spesso sottovalutati può aiutare ad innescare emozioni diverse. Infine, è stata ribadita l’importanza di valorizzare le emozioni individuali per stimolare soluzioni più ottimali di convivenza.

La rilevanza del lavorare condividendo l’obiettivo comune per una buona riuscita aziendale, considerare i saperi razionali quali punti di riferimento per dare maggiore sicurezza alla comunicazione interattiva, l’importanza di confrontarsi con persone che lasciano fluire le loro emozioni, dare rilevanza alla riflessione sulle proprie azioni e sulle emozioni vissute, la capacità di trasferire le proprie esperienze quotidiane in una rappresentazione teatrale “estremizzata” rispetto alla realtà per capirne meglio le dinamiche, l’importanza di non fermarsi solo ad un livello di analisi razionale ma considerare anche i livelli corporeo percettivo ed emozionale, sono gli elementi emersi nelle considerazioni sui cambiamenti registrati ad un livello maggiormente razionale.

Da una lettura incrociata dei saperi emersi, si rileva facilmente come ogni singolo partecipante, attraverso l’esperienza del training prima e della rappresentazione teatrale dopo, abbia potuto fare un’esperienza laboratoriale, sperimentandosi in prima persona e permettendo alle sue sensazioni emozioni e riflessioni razionali di fluire liberamente per poi ricomporsi in un tutto complesso nella fase del debriefing finale.

3. Casi di studio: la sperimentazione in Veneto, il contesto e il percorso

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