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calcolati sulla media dei dati

5,5 5,5 4,3 5,5 0 1 2 3 4 5 6 Interesse degli argomenti trattati Validità della trattazione Validità della metodologia didattica impiegata Utilità del seminario ai fini dell’attività professionale a) b) c) d)

Giudizio sull'andamento del corso e la sua gestione

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4,2 5,8 5,7 5,8 5,3 5,8 5 5,7 0 1 2 3 4 5 6 Chiarezza espositiva dei conduttori Validità dei materiali Coinvolgimento personale Coinvolgimento degli altri partecipanti Relazioni con gli altri partecipanti e con i conduttori Risultati ottenuti in rapporto alle aspettative

Clima d’aula Ritmi di lavoro

a) b) c) d) e) f) g) h)

Dai grafici sopra riportati emerge un alto gradimento del corso da parte dei partecipanti, sia per quanto attiene i contenuti, sia per quanto riguarda l’andamento del corso e la sua gestione.

I partecipanti alle giornate di formazione/ricerca hanno evidenziato, infatti, che esse sono state sviluppate “attraverso un percorso logico che ha permesso al gruppo di potersi introdurre e di condividere la metodologia in modo ottimale per cui ogni parte era significativamente collegata a quella successiva in un ottica di reciproca utilità”.

Inoltre, “il lavoro fatto insieme con esercizi che hanno permesso un coinvolgimento e una vicinanza molto forte con gli altri nonostante il poco tempo a disposizione, e quindi il confronto già all’interno del gruppo con realtà molto diverse” è stato riconosciuto come una delle parti più significative del lavoro. Anche il lavoro del Forum ha avuto riscontri molto positivi in quanto ha permesso “a tutti di mettersi veramente nei panni dell’altro almeno una volta nella vita”, aiutando quindi i partecipanti a comprendere sempre meglio le difficoltà insite nelle relazioni.

Al percorso formativo, la cui conduzione è stata valutata dai partecipanti molto professionale, coinvolgente ed efficace, è stato rivolto un grande interesse anche in virtù della trasferibilità dei suoi contenuti nella vita aziendale. Tale metodologia, infatti, portata

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all’interno dell’impresa, “può rivelarsi molto preziosa perché tende a sviluppare nelle persone la capacità di diventare ‘attori’ consapevoli della vita aziendale propria e altrui, ponendoli nelle condizioni di poter utilizzare al meglio le proprie competenze e le energie propositive, finalizzando la propria visione in modo positivo e trovare quella motivazione per essere protagonisti nella ricerca di soluzione dei problemi”. Essa viene pertanto considerata come “una metodologia che offre, per chi è coinvolto, la possibilità di riflettere attraverso una forma partecipativa, a tratti ludica, sui propri comportamenti, producendo nello stesso tempo grandi effetti in quanto rimuove i nascondigli che i metodi tradizionali della formazione spesso creano e attiva efficaci processi di interpretazione e ricostruzione della realtà vissuta”.

In particolar modo può risultare interessante sottolineare che i partecipanti hanno ritenuto che il metodo del teatro d’impresa può portare innovazione all’interno del mondo aziendale soprattutto in quanto riduce il formalismo insito negli stessi processi aziendali, poiché “l’utilizzo di tecniche esperienziali aiuta a far cadere le prime barriere che in genere si incontrano quando si affrontano temi che toccano le corde emozionali dei partecipanti”. Essa infatti “può portare ad una maggiore apertura ‘mentale’ e ‘comportamentale’ e, quindi, rapporti più distesi e amichevoli tra gli ‘attori’”.

I partecipanti hanno riconosciuto l’utilità della metodologia del teatro forum per affronatre il tema della diversità all’interno di un’organizzazione, in quanto essa può stimolare e accelerare i processi di cambiamento sia collettivo sia individuale. Come afferma un corsista, “dopo aver scelto e analizzato uno o più problemi fra il gruppo di persone coinvolte, viene realizzata la messa in scena dei principali temi identificati. Le scene teatrali vengono recitate una prima volta davanti al pubblico. Gli spettatori sono stimolati ad intervenire nella rappresentazione e ad apportare le proprie soluzioni ai problemi che si presentano. In pratica vengono create delle repliche in cui gli spettatori sono invitati ad intervenire per proporre i propri punti di vista e fare proposte di cambiamento. Si avvia una sequenza di improvvisazioni tra attori primari e i loro sostituti che consiste nel vivere recitando le conseguenze dei tentativi proposti. Tale impostazione metodologica, all’interno di un’organizzazione, ha soprattutto il pregio di far aprire le menti ai diversi punti di vista presenti, tendere a pensare al plurale evidenziando le diversità presenti e crea una maggiore conoscenza reciproca (risultati di relazione). Inoltre, descrive gli effetti delle proposte di cambiamento potendo sviluppare sia soluzioni positive che le eventuali contromisure (risultati di processo)”.

Le criticità emerse durante il percorso formativo sono soprattutto relative al fattore “tempo”, nel senso che “forse due giornate piene, piuttosto che una, avrebbero dato modo di approfondire meglio tutta la metodologia e a interiorizzare meglio il collegamento fra teoria e pratica”. Il corso pertanto è stato ritenuto utile ma “da approfondire” in quanto “per il poco tempo a disposizione, sono stati forniti solo input”.

Per contro, un importante punto di forza viene attribuito al fattore “trasferibilità”. A questo proposito, un partecipante scrive che “probabilmente una cosa che posso mettere in pratica subito è il focus su tale metodologia in quei contesti di apprendimento in cui opero da tempo utilizzando, in situazioni aziendali problematiche, l’apporto diretto dei partecipanti nell’affrontare un problema reale dando a loro la possibilità di crearne i contenuti e gli attori e sviluppando un percorso di diverse possibilità di comportamenti e/o soluzioni”.

Quanto appena detto è anche in stretta relazione col fatto che i partecipanti si sono fatti coinvolgere in pochissimo tempo: “già nella fase di ‘riscaldamento’ si poteva notare la diminuzione di rigidità e resistenze personali”.

I partecipanti hanno espresso, inoltre, il desiderio di approfondire le problematiche emerse durante l’esercitazione e di ripetere o approfondire l’esperienza: “Senz’altro la possibilità di sviluppare competenze legate a questa metodologia è interessante. Forse, iniziare seguendo un laboratorio potrebbe essere il miglior modo per cominciare proprio per comprendere meglio opportunità, vincoli e adeguati contesti di applicazione”.

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Il cambiamento dei saperi

Durante il percorso formativo è stato effettuato un monitoraggio che mettesse in evidenza i cambiamenti intervenuti nei saperi dei partecipanti in relazione ai saperi corporei, percettivi, emozionali e razionali.

Riassumendo, possiamo dire che per quanto attiene ai saperi corporei, i partecipanti alla fine del percorso hanno evidenziato che “il corpo è diventato uno strumento essenziale per arrivare ad uno stato mentale maggiormente predisposto alla condivisione”, “la gestualità come veicolo di comunicazione non verbale”, “l’esperienza ‘al buio’ aiuta sicuramente a prendere maggior consapevolezza dell’importanza degli altri sensi, ma soprattutto aiuta a prendere coscienza del proprio corpo in mezzo agli altri”, “la possibilità di una gestualità diversa dalla solita nel confronto con altri”. Più in generale, si può affermare che c’è stata una presa d’atto delle possibilità espressive legate alla propria e altrui fisicità.

Il fatto che certe percezioni, pur avendo un ruolo centrale in qualsiasi relazione interpersonale, vengano messe in ombra da un surplus di input e da una carenza di spontaneità, l’importanza di prestare maggiore attenzione ai sensi presi singolarmente, la percezione della gestualità quale elemento per una crescita umana nelle interazioni con altri, la consapevolezza di utilizzare in modo diverso alcuni sensi e di riutilizzarne altri “addormentati”, sono i cambiamenti che i partecipanti hanno evidenziato in relazione ai loro saperi percettivi.

Particolare importanza è stata attribuita alla metodologia del teatro forum relativamente all’incremento di spontaneità nell’analisi di criticità, contrariamente a quanto i partecipanti ritengono sia possibile ottenere tramite metodi che si focalizzano solo sulla teoria. Durante il training formativo è stato possibile assistere all’alternarsi, tra i partecipanti, del manifestarsi di emozioni diverse, dovute anche al fatto di trovarsi immersi in un ambiente “protetto”, assieme a persone che hanno la volontà e la curiosità di mettersi in gioco, creando un clima positivo all’interno dell’aula-laboratorio.

Approcciare e conoscere un metodo formativo che mette in gioco l’emotività e le percezioni per fare in modo che i saperi teorici vengano condivisi, analizzati e interiorizzati proprio tramite il mettersi in gioco, permettendo di sviluppare l’area delle competenze trasversali e del management è il principale elemento emerso nelle considerazioni sui cambiamenti registrati ad un livello maggiormente razionale.

Da una lettura incrociata dei saperi emersi, si rileva facilmente come ogni singolo partecipante, attraverso l’esperienza del training formativo, della rappresentazione teatrale e del forum, abbia potuto vivere un’esperienza laboratoriale arricchente sotto i vari punti di vista – dal percettivo all’emozionale al razionale – sperimentandosi in prima persona e permettendo alle sue sensazioni, emozioni e riflessioni razionali di fluire liberamente per poi ricomporsi in un tutto complesso nella fase del debriefing finale.

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SPAZIATORE

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