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Le ragioni della scelta

La maschera comica e la commedia dell’arte nella formazione, di Elisabetta Tonon

3. Le ragioni della scelta

Chi ride è immortale. (A.Fava, La maschera comica nella commedia dell’arte) La Commedia dell'Arte e quella Plautina ben si prestano, dunque, a suffragare i processi educativi e di apprendimento, grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono:

l’aspetto ludico strettamente connesso a questo genere81

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il protagonismo e l’attivazione dei soggetti coinvolti che, da interpreti/esecutori, si fanno attori/autori;

il canovaccio ovvero il rapporto tra testo, regista e attori: partendo da un testo che si fa pretesto (il canovaccio), il regista (il formatore) diviene facilitatore di processi, poiché ciò che egli insegna è un metodo, lasciando all’attore (il soggetto in formazione) il compito e la responsabilità di riempire il proprio agire di contenuti (ovvero di senso);

l'uso della maschera in maniera consapevole, che consente il disvelamento delle dinamiche di mascheramento presenti sul luogo di lavoro82;

il lavoro sui tipi fissi, che permette di ironizzare sui difetti insiti in ognuno di noi, evidenziandoli ma anche dissacrandoli, facilitandone il superamento e/o l'accettazione nell'altro83;

l'improvvisazione, perfetta metafora della vita: l’attore, infatti, come l’adulto, impara con la propria esperienza, apprende - stante la molteplicità dei percorsi possibili - facendo, provando, cercando, sbagliando la propria strada, partendo da un progetto che va tradotto nella pratica, ma che - spesso – richiede cambiamenti repentini e inaspettati;

il lavoro di ensemble sulla scena: grazie a strumenti che stimolano la co-costruzione di una realtà, di un setting condiviso, si può accrescere la motivazione dei soggetti a compiere un processo cognitivo che stimoli la ricerca di strategie individuali efficaci all’apprendimento ma che hanno allo stesso tempo un’interessante ricaduta sull’intero gruppo di lavoro. Il confronto con gli altri soggetti allora diviene artificio necessario per approfondire la propria riflessione e per sviluppare un buon clima di gruppo. Ciò avviene poiché nel lavoro teatrale si ha un riscontro del rapporto con gli altri e con la realtà ambientale, attraverso l’incontro delle diverse singole azioni, in cui ciascuno è nello stesso tempo attore e spettatore dei compagni di lavoro. Questo perché la parola chiave è l’effetto specchio cioè

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La dimensione ludica è fondamentale poiché recuperando la dimensione del gioco si possono meglio assimilare le proprie emozioni, tenendo però una certa “distanza di sicurezza” rispetto ad esse e avere “la possibilità di ridere dei propri errori lenendo la fatica e rendendo più tollerabile il lavoro di analisi nel processo formativo”.

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In particolare nel luogo di lavoro, il “ruolo” che si riveste diventa spesso la maschera che nasconde la vera natura, il vero volto delle persone, che porta ad essere sempre coerenti con la parte che è stata assegnata a ciascuno dalla società, creando alienazione e distacco dal proprio vero io. Il problema risiede nel fatto che spesso non si è consapevoli delle proprie maschere, e quindi si diventa la maschera che si indossa, ci si identifica completamente col proprio ruolo, perdendo contatto con la propria vera personalità. Lo strumento teatrale, dando impulso all’assunzione di ruoli che vanno al di là dello stereotipo quotidiano, offre – invece - agli individui l’occasione di entrare nel vivo di un verace protagonismo, là dove la reinterpretazione della realtà circostante si fa vera e propria reinvenzione.

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In particolare nel luogo di lavoro, il “ruolo” che si riveste diventa spesso la maschera che nasconde la vera natura, il vero volto delle persone, che porta ad essere sempre coerenti con la parte che è stata assegnata a ciascuno dalla società, creando alienazione e distacco dal proprio vero io. Il problema risiede nel fatto che spesso non si è consapevoli delle proprie maschere, e quindi si diventa la maschera che si indossa, ci si identifica completamente col proprio ruolo, perdendo contatto con la propria vera personalità. Lo strumento teatrale, dando impulso all’assunzione di ruoli che vanno al di là dello stereotipo quotidiano, offre – invece - agli individui l’occasione di entrare nel vivo di un verace protagonismo, là dove la reinterpretazione della realtà circostante si fa vera e propria reinvenzione.

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poter ridere di sé e degli altri e del ruolo che ricopriamo e del quale, in fondo, se ne prendiamo coscienza non siamo vittime;

le dinamiche servo-padrone e servo-servo presenti nei canovacci di Commedia dell'arte, si rivelano una metafora molto calzante delle relazioni presenti in ambito lavorativo, su cui è necessario operare in un ambito delicato quale quello della formazione aziendale.

Non a caso, la Commedia dell’Arte nasce da attori che provengono dal popolo e che hanno bisogno di comunicare sia coi loro simili, sia con il potere dominante, e che – per farlo in maniera efficace - rendono più leggibile il loro comportamento utilizzando la maschera, modellata secondo i prototipi della società di allora.

Queste dinamiche di coppia - che avvengono, in particolare, tra Pantalone e Arlecchino - si prestano a diversi giochi teatrali che attraverso l'ironia, quindi in una forma piacevole, possono far svelare dei meccanismi tipici della relazione superiore- sottoposto, offrendosi come spunto per alcune riflessioni o come occasione per una catartica inversione di ruoli, in modo da favorire un processo empatico che faciliti la comunicazione o che metta in atto meccanismi di ascolto e comprensione all'interno dei gruppi di lavoro.

In particolare, lo studio di queste due maschere consente di esaminare varie tipologie di caratteri in contrapposizione, mostrando anche il lato positivo e negativo che ogni emozione porta con sé. Non è un caso – infatti – che il nome di Arlecchino, maschera apparentemente allegra e infantile derivi dal nome di un demone ctonio.

Le caratteristiche contrapposte dei due personaggi PANTALONE e ARLECCHINO, varianti dei senex e dei servi della commedia plautina, sono elencate nella tabella seguente, ma vi sono ancora tantissime possibilità.

PANTALONE\SENEX ARLECCHINO\SERVUS AVARO SQUATTRINATO VECCHIO GIOVANE TRISTE SORRIDENTE LIBIDINOSO INGENUO DIFFIDENTE FIDUCIOSO LENTO VELOCE SCIOCCO ASTUTO FURBO SCIOCCO SCONTENTO ALLEGRO INSENSIBILE SENSIBILE DURO TENERO TIRCHIO VENDICATIVO CONCRETO SOGNATORE IGNORANTE IGNORANTE SCARICABARILI SCANSAFATICHE TIRANNICO\PREPOTENTE SERVILE\ARRENDEVOLE\MITE DIPENDENTE AUTONOMO BURLATO BURLONE

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INCAPACE INGEGNOSO

CATTIVO BUONO

BONACCIONE CRUDELE

OTTUSO PIENO DI RISORSE\CREATIVO

BRAVO COMMERCIANTE INCAPACE A GESTIRE IL DENARO

Tali caratteristiche non sono tutte sempre presenti nei personaggi, anzi - in alcuni casi si alternano, a seconda del taglio che viene dato dall'attore al personaggio o a seconda della dinamica che s'instaura far i due. Così accadrà che in alcuni casi Arlecchino apparirà più sciocco e distratto rispetto al proprio padrone, in altri casi avverrà il contrario.

4. Metodologia

Con l'integrazione del lavoro sulla maschera all'interno delle procedure di formazione col Teatro-Azione, il laboratorio segue questa organizzazione:

Un primo spettacolo di commedia plautina e/o di commedia dell'arte è rappresentato dagli attori professionisti.

Alla fine della rappresentazione il pubblico e cioè il personale dell’impresa viene suddiviso in gruppi di lavoro guidati da un form-attore.

Il form-attore anima il gruppo con degli esercizi di training per riscaldare il clima e favorire le dinamiche relazionali.

In seguito presenta le tematiche per la costruzione di una rappresentazione teatrale. In particolare:

- Uso del mascherone intero della commedia plautina e sui tipi fissi: servo furbo, servo sciocco, vecchio lenone, vecchio avaro, giovane innamorato, soldato millantatore.

- Improvvisazioni e riflessioni.

- Uso della mezza maschera della commedia dell'arte e tipi fissi: diverse varianti di Arlecchino e Pantalone, sul tema della leadership.

- Improvvisazioni guidate, su tema e libere. Riflessioni. - Scrittura della messa in scena.

- Suddivisione dei ruoli.

- La rappresentazione prodotta dal gruppo verrà rappresentata davanti ad un pubblico formato dagli stessi colleghi di lavoro.

- Debriefing

Il lavoro iniziale coi mascheroni interi (a casco) della commedia plautina consente ai soggetti in formazione di iniziare a mettersi in gioco sentendosi protetti e tutelati. La percezione di sé sotto la maschera intera è differente al punto da favorire un'apertura del gioco teatrale con la sensazione di non “scoprirsi” molto.

La seconda fase del lavoro - pur mantenendo il gioco della maschera attraverso l'uso della mezza maschera di Arlecchino e Pantalone - accentua l'uso del linguaggio verbale e dei lazzi comici.

Il lavoro di scrittura del canovaccio e di preparazione della rappresentazione favorisce la coesione e la costruzione del gruppo.

Variante

Una variante possibile è quella della ricerca del proprio tipo fisso. Le esperienze degli attori di commedia dell'arte coinvolti nel progetto ha fatto emergere questa ulteriore ipotesi, secondo cui ognuno di noi abbia un “suo” tipo fisso, che gli riesce più facile interpretare nel gioco

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teatrale. Spesso dietro questa attitudine può nascondersi la nostra reale personalità o quella che ci piace “giocare” poiché diametralmente opposta alla nostra84

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Il gioco della scoperta del proprio tipo fisso85 ovvero della maschera dietro cui spesso ci si nasconde, offre – dunque - la possibilità di accrescere i livelli di auto- consapevolezza e conseguentemente la propensione ad accettare l'altro, con i suoi limiti e con le sue capacità.

5. La sperimentazione e il transfer

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