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IL CICLO DI URANO NELLA VITA DI ISACCO NEWTON

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 51-59)

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Inizialmente, il nuovo pianeta fu chiamato “Herschel”. “Zadkiel”, un autore del XIX secolo, espresse così la sua opinione: “La natura di Herschel è terribilmente cat-tiva. . . di tendenza estremamente eccentrica. . . fino a disprezzare il solco delle abi-tudini”. (2)

Più recentemente, l’astrologo e filosofo americano, Dr.Richard Tarnas, ha rive-lato che la reale natura del pianeta Urano è “prometeica”. Ha spiegato che “Prome-teo era la personificazione mitica suprema della ribellione, rivoluzione, innovazione tecnologica e culturale e di lotta per la libertà ed il cambiamento”. (3)

Newton e Urano

La vita di Isaac Newton è un caso da manuale per lo studio del ciclo di Urano nella vita di uno scienziato. Newton visse fino a quella che era ritenuta, allora, un’età avanzata – 84 anni – e morì con l’Urano di transito a due gradi appena di distanza dalla sua posizione natale. I suoi periodi maggiormente creativi si adattano in modo preciso alle fasi-chiave del ciclo Urano/Prometeo. Indicheremo, ora, le cinque tappe maggiori del ciclo, come si presentarono nella vita di Newton: (1) primo quadrato di Urano; (2) primo trigono; (3) opposizione; (4) secondo trigono e (5) ritorno di Ura-no.

Nel tema natale di Newton (la cui ora di nascita è riportata da fonte scono-sciuta), il suo Urano è in trigono ad una larga congiunzione Giove-Saturno, con il Sole in sestile nel mezzo (Vedi Carta natale 1) Tarnas ha enfatizzato tali aspetti so-lari: “Dapprima ho indagato sui protagonisti che furono a capo della rivoluzione scientifica – Copernico, Keplero, Galileo, Cartesio, e Newton – perché sembravano rappresentare in modo inequivocabile l’archetipo prometeico… Ho scoperto che ognuno dei cinque era nato con Urano in aspetto maggiore al Sole…“. (4) Una sco-perta certamente importante!

Il lavoro creativo di Newton incominciò presto, ad un quarto del ciclo (Urano di transito quadrato all’Urano natale), quando aveva 21 anni. Il periodo del primo quarto (quadrato crescente) significa in genere la ribellione contro le convenzioni e le tradizioni. Nel caso di Newton, molte delle sue profonde intuizioni matematico/scientifiche derivano da questo periodo. I suoi biografi parlano

dell’An-nus Mirabilis di Newton (“anno delle meraviglie”) riferendosi al 1665 ed al 1666

cir-ca. Newton, nato nel dicembre del 1642, era allora uno studente diplomato. Il suo biografo moderno, Westfall, si riferiva agli “anni dal 1664 al 1666 come agli “anni

mirabiles” di Newton, aggiungendo che “l’autunno del 1665 passò con intensità

in-candescente”. (5) Ciò definisce esattamente il quadrato uraniano di Newton. Egli ac-quistò un prisma per incominciare le sue ricerche sulla luce ed il colore. Più tardi, Newton fece la quotatissima citazione relativa a questo periodo:” Io mi trovavo nel fiore della giovinezza quando mi lanciai nelle invenzioni e m’interessavo di mate-matica e filosofia più che in ogni altro periodo”. (6) Si dice che la mitica caduta del-la medel-la avvenisse proprio allora.

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Tema n. 1 Isaac Newton

Case sistema regiomontano

Il trigono di Urano: La manifestazione del genio

Il decennio seguente vide l’emergere della sua teoria innovatrice sulla luce ed il co-lore. Il 6 febbraio 1672, egli inviò il risultato dei suoi studi alla Royal Society e ciò fece una grande impressione: il segretario della Royal Society, Oldenburg, informò Newton che le sue ricerche “avevano riscosso una singolare attenzione ed uno straordinario applauso”. (7) Il riconoscimento costituiva un seguito spettacolare al nuovo telescopio (riflettente) che Newton aveva loro presentato alcuni mesi prima. (8) I due eventi in stretta successione affermarono la sua fama presso gli studiosi europei. La sua teoria sui colori segnò l’inizio del metodo analitico nel campo del-l’ottica, attraverso la scomposizione della luce solare nei colori dell’arcobaleno. Newton apparve sulla scena della storia con questa ricerca; prima, era stato sempli-cemente un lettore di matematica piuttosto ben dotato ed un amatore chimico/al-chemico, che solo da poco era stato eletto Membro della nuova Royal Society.

Nel cielo, una congiunzione Saturno-Urano opposta a Giove si allineava con i nodi (vedi Tema n. 2). Ognuno di essi era focalizzato proprio sulla congiunzione Giove-Saturno di Newton! Assistiamo al ritorno esatto di Saturno ed al ritorno del-l’opposizione a Giove, con Urano in trigono all’Urano natale posizionato esattamen-te sul suo Giove. Si può immaginare un transito più poesattamen-tenesattamen-te di questo?

L’esperimento di Newton coinvolgeva il Sole: infatti, un raggio di sole veniva introdotto in una camera oscurata attraverso una stretta fessura. Egli stava speri-mentando il Sole congiunto alla sua Venere natale e Venere congiunta al suo Sole natale! Qui, Venere forse significa qualcosa di bello da contemplare. Per quest’espe-rimento relativo alla luce erano coinvolti entrambi i luminari, con Plutone di transi-to sulla sua Luna - sebbene non si debba dare troppa importanza a questransi-to transitransi-to, a causa dell’incertezza sulla sua ora di nascita. Prima di inviare la sua lettera alla Royal Society, Newton aveva comunicato che avrebbe presto fatto pervenire una “scoperta filosofica” sulla luce, aggiungendo che “secondo la mia opinione, questa è la più originale se non la più considerevole scoperta che sia stata fino ad ora sull’o-perato della Natura.” (9) Se era un’esagerazione, lo era solo leggermente.

Tema n. 2

L’opposizione di Urano: l’Opus Magna (La Grande Opera)

Il ritorno dell’opposizione dell’Urano di Newton svolse un ruolo primario sulla crea-zione del suo immortale Principia, il capolavoro della scienza moderna, che legava la Terra ed il Cielo con le stesse leggi di meccanica. Esso metteva al primo posto il

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Pensiero Astratto e trasformava l’Universo in una macchina. L’opposizione di Urano diventava esatta nei primi mesi del 1687, mentre Newton stava completando il grandioso Libro III dei Principia. I suoi colleghi testimoniarono che dimenticava di mangiare per disegnare diagrammi con un bastone nel giardino del Trinity College, a Cambridge. Era allora alle prese con la Luna, la gravità e le comete. Con un vigore simile a quello di una tigre, la sua matematica s’impadronì del movimento di questi corpi celesti.

Edmond Halley fece da ostetrico ai Principia. Dette a Newton lo stimolo per comporre il suo capolavoro, lo incoraggiò durante il processo creativo, controllò at-tentamente i suoi test, lo annunciò al mondo e pagò persino i costi di stampa (con la dote nuziale della moglie). La pubblicazione dei Principia è ritenuta la realizzazio-ne più grande di Halley.

L’oroscopo natale di Halley (vedi Tema 3), aveva la meravigliosa sinastria di un doppio Sole-Urano con il tema natale di Newton: il Sole di Halley era congiunto al-l’Urano di Newton con l’orbita di un grado e la congiunzione Urano-Nodo Nord di Halley era congiunta al Sole di Newton con un’orbita di 2°. Plutone era opposto a Nettuno nella carta di Newton- un raro evento che accade soltanto ogni cinque se-coli o giù di lì (e non ce n’è stata un’altra dopo di allora). L’opposizione Venere-Gio-ve di Halley aVenere-Gio-veva un’orbita strettissima sugli stessi gradi di Sagittario-Gemelli, per cui le opposizioni maggiori in entrambe le carte erano allineate tra loro. Abbiamo qui una sinastria molto forte. Ognuno di questi due uomini scopriva che la propria essenza interiore (il Sole) era coinvolta con quella dell’altro attraverso la nuova scienza (Urano) dei tempi. Sembrava che Halley fosse proprio la sola persona in gra-do di potersi avvicinare a Newton - almeno fino a un certo punto, in quanto New-ton era un tipo di persona molto distaccata- e tuttavia collaborava con lui.

Sebbene il Libro III non fosse ancora completato, l’accoglimento dei Principia fu annunciato formalmente nella rivista della Royal Society del 28 aprile 1686 - era la data del trigono dell’Urano di Halley nell’ambito di un grado. (L’annuncio fu uno dei primi articoli ad essere presentato quel giorno, così ho delineato un tema ipote-tico per le 11.00 a.m. - vedi Tema 4) Il tema mostra una Luna Piena allineata con Giove opposto ad Urano, tutti transitanti sull’Urano di Newton - e sul Sole di Hal-ley! Inoltre, la congiunzione Marte-Mercurio ed i nodi lunari si trovavano esatta-mente sull’IC di Halley.

Tema n. 3 - Tema n. 4

Halley pubblicò i Principia il 5 luglio (15 luglio, Nuovo Calendario) 1687, con l’Urano di transito congiunto al Nodo Nord, 19° Toro, opposto al Sole di Halley e al-l’Urano di Newton (con Mercurio di transito sulla Luna di Halley). Perciò, il ritorno di Saturno rappresentava un periodo di realizzazioni concrete che definiva la sua dire-zione di vita. Urano transitava dal trigono al suo Urano, nell’annuncio dell’anno precedente, all’opposizione del suo Sole nel momento della pubblicazione. Halley

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giunse a venerare Newton come un’immagine paterna; il suo vero padre, un im-prenditore di sapone benestante, era stato brutalmente assassinato per motivi poli-tici.

Il ritorno dell’opposizione dell’Urano di Newton, che delinea il midpoint della sua vita, indica un enorme contrasto che i suoi biografi trovano difficile affrontare. Prima di allora, Newton era stato uno studioso solitario con un lavoro da accademi-co nella sua torre d’avorio, immerso in esperimenti alchemici personali che nessuno aveva mai compreso ed interamente distaccato dalle umane incombenze del quoti-diano. Tutti gli aneddoti su di lui sembravano relativi alla sua distrazione. Potenzial-mente, tutte le sue ricerche scientifiche creative furono realizzate durante questo periodo. Poi, si trasformò improvvisamente in un personaggio pubblico. L’inchiostro non si era ancora del tutto asciugato sulle pagine dei suoi Principia, nel marzo del 1687, quando Newton incitava i Membri del suo college a resistere alle pressioni del rappresentante cattolico, come era stato ordinato dal monarca. (Il Re Giacomo II stava cercando di riconvertire l’Inghilterra al Cattolicesimo e riempiva i posti vacan-ti nelle università con cattolici da lui scelvacan-ti). L’atto di resistenza di Newton mise a repentaglio la sua carriera e l’inflessibile Giudice Jeffrey tentò di intimidirlo. Due anni dopo, il Re Giacomo abbandonò il Paese, Jeffrey fu rinchiuso nella Torre- e Newton fu invitato a rappresentare Cambridge nel nuovo Parlamento del 1866. Re-stò politicamente coinvolto per il resto della sua vita. Fu nominato Master della Zecca nel 1700, eletto Presidente della Royal Society il 30 novembre 1703 e consa-crato conte dalla Regina Anna il 16 aprile 1705.

Secondo trigono di Urano

Il più famoso scienziato britannico rispose bene al successivo transito di Urano. Newton aveva abbandonato l’orto accademico per il sudiciume e lo scompiglio di Londra, assumendo un incarico presso la Zecca Reale. Quando si verificò il secondo trigono di transito nell’agosto 1701, era già Master della Zecca, responsabile presso il sovrano dello stato della valuta nazionale. Newton era stato promosso a quest’in-carico un anno prima, quando la Banca d’Inghilterra era stata appena istituita ed era stata messa in circolazione la prima moneta cartacea.

Nel dicembre 1700, fu stipulato un contratto fra il Re e il Master della Zecca, che “rendeva operativa la supremazia del Master nell’ambito della Zecca”, specifi-cando le incombenze d’ufficio ed i termini secondo i quali Newton avrebbe agito in qualità di Master- per esempio, le monete che avrebbe introdotto, il loro peso, e co-sì via. (10) Egli doveva affrontare “Il Giudizio della Coppella”, un pubblico giudizio sull’accuratezza del conio. In teoria, avrebbe potuto essere perseguito se non ci fos-se stato oro sufficiente nelle monete: vari lord che rapprefos-sentavano il Re ed il go-vernatore della Goldsmith Company si riunirono nella Camera delle Stelle il mattino del 6 agosto 1701 e Newton dovette fronteggiarli. Furono fatti dei test circa le esat-te quantità di oro ed argento su esemplari di moneesat-te e la valuta di Newton superò

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il test. Il transito di trigono al suo Urano si trovava a 2° di orbita. In seguito, ci fu una grande festa celebrativa alla Taverna del Cane. Così, il ciclo di Urano continuava ad agire sulla vita di Newton, mettendone in risalto i momenti importanti.

Nascita del mito della mela

Alla fine dell’intero ciclo uraniano, nell’anno che precedette la sua morte, Newton dette vita ad un mito. Nel 1726, William Stuckeley gli fece visita nella sua casa di Kensington, dove si era ritirato per sfuggire ai fumi di Londra. Stukeley ammirava molto Newton e fu il primo inglese a scrivere la biografia del grande uomo. Egli trovò Newton che lavorava intensamente sulla sua Cronologia riveduta degli

anti-chi regni, (un’entusiasta modernizzazione della storia che presentava gli Ebrei come

una delle razze più antiche). Presero insieme il tea in giardino.

E mettendo insieme i frammenti della sua vita con la saggezza dell’età, si ri-cordò che, proprio in tale giardino, gli era venuta per la prima volta l’idea della gra-vità lontana come la Luna; perché fu esattamente come una mela caduta da un al-bero che l’idea si formò. Questa fu la prima versione documentata del mito della mela come fu raccontata a William Stukeley. Riportata nelle biografie dopo la mor-te di Newton nel 1727, la storia divenne subito popolare. C’erano versioni prece-denti su come la teoria della gravità venne in mente a Newton. Tali versioni poteva-no essere datate al 1693; tuttavia, in esse poteva-non veniva citata alcuna mela. L’immor-tale storia della mela che cadde nel giardino venne fuori per la prima volta con il ri-torno dell’Urano di Sir Isaac. (11) Così fu creata la più famosa delle storie Eureka! Quell’anno, il 1726, vide anche la pubblicazione della terza edizione dei Principia, l’unica tradotta dal latino originale in inglese.

Newton e Keplero: corrispondenze cosmiche

Si dovrebbe comparare il ciclo uraniano di Isaac Newton con quello saturniano di Keplero. Questi uomini sono profondamente legati perché il lavoro di Newton di-pendeva dalle leggi di Keplero sul moto planetario. Keplero visse due cicli di Saturno e morì nel periodo del secondo ritorno del suo Saturno (12) La loro intensa sinastria scorpionica mostra il Saturno natale di Keplero congiunto all’Urano natale di New-ton in quel segno; alla morte dei due, entrambi i cicli erano tornati vicini alle rispet-tive posizioni natali:

Nascita: Keplero - Saturno a 13° Scorpione

Newton - Urano a 16° Scorpione

Morte: Keplero - Saturno a 10° Scorpione

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I due grandi scienziati erano nati entrambi a Natale, con i Soli di nascita con-giunti entro l’orbita di due gradi! Tali schemi indicano la mano del destino.

Speriamo che nel prossimo millennio la scienza voglia ascoltare più attenta-mente le armonie interiori di Urania (la Musa dell’Astronomia //Astrologia) e lasci indietro l’Universo meccanicistico. Scientia significa “conoscenza” - è nostro compi-to scegliere il genere di conoscenze di cui vogliamo che la scienza si occupi.

Dati natali e fonti

William Herschel, 15 novembre 1738 (Nuovo Calendario); ora sconosciuta; Hannover, Germania (52°N24’, 09°E44’): B.Patrick Moore, The Story of

Astro-nomy,1973.

Isaac Newton, 25 dicembre 1642 (Vecchio Calendario); h.2.00 a.m.; Grantham, Inghilterra (52°N55’, 0°W50’); B: Gale E Christianson, In the Presence of the Creator:

Isaac Newton and His Time, New York: Collier, 1984, p.3 “un’ora o due dopo

mezza-notte.” Sarebbe il 4 gennaio 1643 secondo il Nuovo Calendario.

Invio della Teoria della luce di Newton, 6 febbraio 1672 (VC); 16 febbraio 1672 (NC); h.12.00 a.m.; Cambridge, Inghilterra (52°N13’; 00°Eo8’); B. R. Westfall, Never

at Rest: A Biography of Isaac Newton, 1980

Edmond Halley, 29 ottobre 1656 (VC); 8 novembre 1656 (NC); h.1.11’ p.m.LMT; Londra, Inghilterra (51°N30; 00°W10’); B: l’oroscopo di Halley delineato da John Au-brey fu pubblicato da W.F. MacPike in Correspondence & Papers of Edmond Halley, Oxford, 1932; citato in Lois Rodden, Astro-Data III.

Annuncio dei Principia di Newton, 28 aprile 1686 (VC); 8 maggio 1686 (NC) h.11.00 a.m.; Londra, Inghilterra (51°N30’; 00°W10’); B. R. Westfall, Never at Rest: A

Biography of Isaac Newton, 1980.

Johannes Kepler, 27 dicembre 1571 (VC); 6 gennaio 1572 (NC); h.2:30 p.m. LAT; Weil der Stadt, Germania (48°N45’; 08°E52’); B: Arthur Koestler, The Watershed: A

Biography of Johannes Kepler, 1960; P. I. H. Naylor, in Astrology: A Fascinating Hi-story, cita Keplero analizzando il suo tema personale: “Sorgeva il venticinquesimo

grado dei Gemelli mentre culminava il ventiduesimo grado dell’Aquario. . . “

Commenti cronologici

I lettori desiderosi di verificare questi temi dovranno aggiungere dieci giorni alle date riferibili al Vecchio Calendario per tenere in considerazione il perdurare dell’u-so del vecchio Calendario Giuliano in Gran Bretagna durante questo periodo. (È uti-le ricordare che quando scoppiarono i tumulti del 1752, cioè mentre veniva adotta-to il nuovo calendario in Inghilterra, la folla cantava: “Ridateci i nostri undici gior-ni”. Nel XVIII secolo, le discordanze tra i calendari erano di 11 giorni; per il XVII seco-lo, tuttavia, erano di 10 giorni. Il vostro programma computerizzato presume che stiate usando il Nuovo Calendario, ma potete verificare personalmente inserendo il

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21 o 22 marzo per ogni anno in modo da vedere se il Sole si trova a 0° Ariete. Per trovare l’Equazione di Tempo (usata per convertire i dati di Halley dal tempo reale al tempo medio), trovate l’ora in cui il Sole era congiunto al Medio Cielo in quel gior-no- fate quindi la differenza tra quell’ora e le 12.00- mezzogiorno.

REFERENZE E NOTE

1. William Herschel morì il 25 agosto 1822 (NC), a Bath, Inghilterra. 2. Zadkiel, The Grammar of Astrology, Londra, 1849.

3. RICHARDTARNAS, Uranus and Prometheus, “The Astrological Journal”, giugno 1990, p. 150.

4. RICHARDTARNAS, Prometheus the Awakener: An Essay on the Archetypal Meaning of the Planet

Uranus, Spring Publication, 1995, p. 17.

5. R. WESTFALL, Never at rest: a Biography of Isaac Newton, Cambridge University Press, 1980, p. 140.

6. Ibid. p. 134. 7. Ibid. p. 239.

8. Newton costruì il suo telescopio riflettente usando uno specchio curvo da lui stesso preparato e lo inviò alla Royal Society appena prima del Natale 1671 - mentre si stava avvicinando la sua Ri-voluzione solare. Lo strumento fece una grande impressione sulla Società, così Newton fu invita-to a diventarne Membro l’11 gennaio 1672. Subiinvita-to dopo, egli inviò loro la sua Teoria della luce. Si può osservare la straordinaria importanza di questo transito maggiore - Giove, Saturno, Urano ed i Nodi lunari sulla congiunzione natale Giove-Saturno di Newton - durante questo periodo che segnò la fase chiave della sua vita. Il suo nome incominciò ad essere famoso in tutta l’Euro-pa.

9. WESTFALL, Never at Rest, p. 237.

10. Ibid., p. 605.

11. In realtà, Newton non prese sul serio il quadrato inverso della legge sull’attrazione gravitazionale fino ai primi anni del 1680, dopo che Hooke gli propose il concetto, ma Newton non l’avrebbe mai ammesso.

12. Newton morì il 31 marzo 1727 (NC), Keplero il 15 novembre 1630 (NC).

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Nick Kollerstrom pubblica un calendario lunare annuale di giardinaggio, Planting

by the Moon ed una colonna per il calendario lunare settimanale di

giardinag-gio per il sito Web della BBC. È particolarmente interessato al significato astrolo-gico dei momenti storici Eureka! Ed è co-autore con Mike O’Neill di The Eureka

Effects. Ha un incarico come specialista di Storia della Scienza presso un’Università

britannica. Lo scorso febbraio, ha presentato una ricerca su Galileo astrologo ad una conferenza europea su Galileo. È possibile contattarlo per e-mail a:

nk@astro3.demon.co.uk

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Io ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare

(dal film BLADE RUNNER) Analisi anche astrologica di un personaggio uraniano e messianico

che ha influito sui dubbi esistenziali di più di una generazione La scoperta della disumanizzazione

Philip K. Dick morì poco prima che il film di Ridley Scott, BLADE RUNNER, ispirato al suo romanzo CACCIATORE DI ANDROIDI, facesse la sua comparsa nelle sale. Fece in tempo a vedere le prime proiezioni private, in fase di montaggio, e se ne dichiarò entusiasta. È diventato un autore di culto in tutto il mondo, anche aldilà della fan-tascienza, per il suo tono messianico e per aver ispirato temi che precorrono i tem-pi. Molti altri film gli sono parzialmente debitori, anche se larvatamente, da TREDI-CESIMO PIANO a MATRIX, da DARK CITY ad EXISTENZ, oltre a SCREAMERS, tratto dal suo racconto MODELLO DUE, e ATTO DI FORZA, derivato da RICORDI IN VENDITA, che ha anche ispirato una serie televisiva, e soprattutto APRI GLI OCCHI, dello spa-gnolo Amenabàr, un compendio degli incubi del nostro autore.

In Blade Runner si condensano gli interrogativi fondamentali di Dick: che cos’è la realtà e che cos’è autenticamente umano. Deckard, il cacciatore d’androidi

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 51-59)