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LA POSTA DI MARCO

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 134-137)

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L’angolo dei neofiti - Casa Terza

maschile. In un tema maschile una Luna “forte” (in Ariete, in Leone, in Capricorno, in Sagittario o magari stimolata da aspetti con pianeti “dilaganti” e appariscenti co-me Giove o Plutone) può prevaricare la natura della personalità solare. A volte spin-gendo a una sorte di “inversione sessuale”, ma in altri casi con soluzioni diverse, an-che estremamente positive. Non posso per ragioni di spazio essere più preciso ed esauriente, ma mi interessa il fatto che la tua domanda pone una questione, cioè un invito alla riflessione. E all’osservazione attenta, che quindi non ci trova necessa-riamente spiazzati. Chiaramente è il tema nel suo complesso ad avere l’ultima paro-la – ad esempio in un tema maschile l’eventuale lesione dei pianeti maschili, con ad esempio un Marte fragile, può “deviare” e canalizzare l’energia primaria verso una Luna più solida – e una schematizzazione chiara e meccanica, oltre che impossibile in questa ristretta sede, potrebbe essere anche fuorviante. Certo un Sole “defilato” non significa che non c’è e la sua voce, magari sottilmente e incosciamente, co-munque si fa sentire. Nei temi di donne amazzoniche – pianeti femminili in Ariete, Leone, Sagittario, Capricorno – il Sole perde anche la sua valenza, spesso, di “figura maschile”, sostituita da un femminile che sa portare con buona disinvoltura en-trambi i ruoli. In un tema femminile il Sole – la “parte maschile” – si divide in due, assumendo la simbologia di personalità generale (maschile e femminile: non di-mentichiamo il simbolo grafico-cerchio del Sole) e quella di “maschile proiettato fuori”, appunto in un ideale di uomo. La donna amazzonica spesso non fa quest’ul-timo passaggio e preferisce essere maschio e femmina senza vivere la divisione terna con apparente disturbo. Spero di tornare ancora su questo argomento così in-teressante.

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Il recente Giro d’Italia ha portato ancora alla luce le magagne di un ciclismo in cri-si. Io sono un appassionato e mi dispiacerebbe. Sarei interessato, oltre ai destini del ciclismo, anche ad una comparazione di due tra i più grandi corridori del dopo-guerra, Gimondi e Pantani.

Giovanni di Rimini

Prima di concederci – attraverso lo strumento astrologico – una “visione” (più che una pre-visione) dei destini del ciclismo, dobbiamo essere sicuri su qual è la fet-tina dello zodiaco più sensibile a questo meraviglioso sport. Forse uno dei più belli, sia da seguire – e lo dimostrano le centinaia di migliaia di appassionati, nonostante tutto – sia da praticare – e te lo dice uno che, pur con risultati pessimi, ha una “specialissima” di tutto rispetto che ogni tanto spinge lungo le strisce d’asfalto lom-barde. Bene, il ciclismo è – quasi sicuramente – rispondente ai gradi centrali del se-gno dei Gemelli, in particolare quelli dal decimo al ventesimo. Questo lo dico sia grazie a diversi studi su ciclisti del passato e dell’attualità, sia per la logica stessa dello zodiaco (Gemelli-meccanica, movimento nel circostante, scatto opposti al Sa-gittario-gambe). E’ chiaro che il cammino di Plutone nel segno opposto e più di

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cente l’inflessibile congiunzione di Saturno, hanno portato tutto il movimento ver-so una resa dei conti necessaria e sacrosanta. La congiunzione di Saturno porta il ciclismo ad una salutare presa di coscienza tesa ad estirpare il flagello del doping ormai dilagante. Bene. Non penso che uno sport tanto bello e amato, che è metafo-ra diretta della vita molto più del calcio – legato al business e all’economico – tmetafo-ra- tra-monterà mai. Già l’ingresso di Giove nel Leone gli ridarà un po’ di respiro e poi, l’an-no prossimo, con l’uscita di Saturl’an-no dai Gemelli e con l’avvicinarsi di Plutone agli ultimi dieci gradi del Sagittario, la pulizia odierna comincerà a dare i suoi frutti.

Quanto a Pantani e Gimondi, io non parlerei di “comparazione”, dato che non ha senso e che le epoche diverse non permettono di dare giudizi. Mi limito ad alcu-ne osservazioni sul loro tema. Quello di Pantani è il trionfo del sacrificio e della sfortuna. Capricorno con ascendente Toro (13.1.70. ore 11.50, a Cesena), vede un Saturno lesissimo proprio sopra l’ascendente (Pantani non ride mai, è sempre triste, come se avesse una nuvola nera che non gli si sposta dal cervello); Saturno è oppo-sto a Giove in Scorpione, senza alcun riscatto, segnale di una “sfiga” che mai nella vita lo ha abbandonato (tre incidenti gravissimi, di cui uno spiattellandosi in curva durante una Milano-Torino, con una macchina che veniva in senso opposto; un al-tro perché un gatto nero gli attraversò la strada). Ancora: un Marte in Pesci in dodi-cesima opposto a Plutone in sesta (bacini rotti, ossa scassate, teste fracassate a ri-petizione), causa anche – Plutone – dei notissimi fatti di doping legati all’uso di steroidi e di EPO (Plutone-ormoni e porcherie varie). La sua determinazione (oltre che la sua classe: è stato il ciclista che più ha fatto impazzire le folle dopo Coppi) la sua testardaggine, la sua forza di volontà e il suo grande carisma, sono dati natu-ralmente dai pianeti in decima in Capricorno (Sole, Mercurio e Venere congiunti). Più classico e più tranquillo il tema di Felice Gimondi (Sedrina, 29.9.1942, ore 18.10), Bilancia con ascendente Pesci, ma con una congiunzione Urano-Luna-Sa-turno in Gemelli-casa terza molto più “ciclistica” e anche più abile a gestire la pro-pria immagine pubblica e i rapporti con la stampa. Il grande vincitore del Tour del 1965, ha una congiunzione Sole-Marte-Nettuno (quest’ultimo agli ultimi gradi del-la Vergine, gli altri due in Bidel-lancia-settima) molto lucida e intelligente. Marte è al trigono di Saturno e la stessa congiunzione Sole-Marte è in ottimo sestile (strettis-simo) con Plutone, a 6 gradi del Leone. Segno che Felice Gimondi, oltre che un campione nel mulinare le gambe, aveva anche cervello e capacità di gestire con bi-lancina saggezza il gruppo dei compagni di squadra. Un tema che di sicuro non ha la nuvola nera della malasorte che presenta l’interessante e inquietante tema di Pantani. E buon Tour de France.

Marco Pesatori è a disposizione dei Soci che sottopongano argomenti di interesse generale. Inviare i quesiti per e-mail (marcopesatori@libero.it) o per posta all’indirizzo: via Crema, 21 - 20145 Milano

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Sappiamo bene che in astrologia i pianeti che ci parlano della femminilità e della donna, sono la Luna e Venere. In che termini si differenziano le loro simbologie? Ve-nere è più semplice, diretta, spontanea, immediata, fisica, legata ai sensi e alla sen-sualità, al cuore, agli affetti e alle emozioni, soprattutto estetiche. Venere è l’appari-zione della donna, la sua immagine. Una immagine che disegna una figura, con il suo portamento, il suo passo solido, concreto oppure leggero, di danza. Venere è il volto della donna, su cui si illumina un sorriso oppure si tendono le linee della rab-bia. Venere è la passione, il trasporto, il desiderio. Venere è amore, seduzione, desi-derio.

Viceversa la Luna sembra avere una simbologia più complessa, meno immedia-tamente legata al corpo, al cuore, ai sentimenti, all’estetica diretta. La Luna è l’iden-tità femminile, quella derivante dal rapporto con l’immagine primordiale del fem-minile, la madre. La Luna è la Madre e ciò che la madre trasmette. Un io, con la sua educazione, i suoi modelli, i suoi progetti, le sue tendenze meno legate al presente. Parafrasando Freud, potremmo dire che Venere è l’Es del Femminile, il principio del piacere, l’istinto e la pulsione. La Luna è l’Io del femminile, super-io compreso, tra-mite e risultanza delle forze desideranti e di quelle educative, famigliari e sociali. Venere è la donna sensuale, selvatica, bella, carica di passione. La Luna è la donna inserita nel mondo, con i suoi ruoli e le sue direzioni, con le sue sensazioni sempre filtrate dal rapporto con un ambiente verso cui tende non solo con il cuore e il cor-po, ma anche con la testa e con l’anima.

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