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Comparto irriguo

A GRICOLTURA IRRIGUA REGIONALE

4.2 Comparto irriguo

Gli Enti con competenze sull’irrigazione nella regione Veneto sono i Consorzi di bonifica e irrigazione, il cui territorio si estende nelle aree di pianura e collina della regione (fig. 4.1). Precisamente, si tratta di 20 Consorzi, frutto di un riordino degli anni settanta dei numerosi Con-

sorzi presenti. A questo proposito, si ricorda che anche nel 2009 è stato operato un riordino dei Consorzi (cfr. cap. 1), che ne ha modificato il numero e la superficie di competenza.

I bacini idrografici (cfr. cap. 1) interessati da attività irrigue e di bonifica consortili sono diversi, in quanto la regione presenta un reticolo idrografico sviluppato e con elevata densità. Sche- matizzando lo sviluppo dei bacini rispetto ai territori consortili, da Est a Ovest, i bacini principa- li interessati da attività di irrigazione collettiva sono quelli dei fiumi Tagliamento, Piave, Brenta, Adige e Po. Al reticolo naturale si interconnette un reticolo artificiale altrettanto complesso, com- posto dai numerosi e antichi canali di bonifica che attraversano la regione e ne caratterizzano il paesaggio rurale, con opere centenarie che rientrano a pieno titolo anche nel patrimonio storico della regione.

Figura 4.1 - Inquadramento territoriale dei Consorzi di bonifica

4.2.1 Caratteristiche strutturali

In Veneto l’irrigazione collettiva rappresenta una pratica consolidata e diffusa, date le buo- ne disponibilità idriche che il denso reticolo idrografico regionale offre. Le antiche e fondamen- tali attività di bonifica dei terreni sono garantite su una superficie amministrativa pari al 64% della superficie regionale, con una storia ed evoluzione tra le più significative d’Italia.

Parimenti, nel territorio regionale risulta importante e significativa l’irrigazione collettiva, come emerge chiaramente dai valori di superficie attrezzata per l’irrigazione, che occupa il 53% della superficie amministrativa (tab. 4.1), contro un valore nazionale del 16% (INEA, 2008) e del Nord Italia del 36%. Il grado di copertura del territorio con infrastrutture irrigue consortili pre- senta, comunque, una certa variabilità sul territorio, da associare soprattutto alle condizioni idro-

geologiche delle diverse aree, alcune con elevate disponibilità e storiche esigenze di “allontana- mento” piuttosto che di “approvvigionamento” delle acque. I valori oscillano tra il 98% del Destra Piave, area con alta densità di canali ad uso multiplo (cfr. par. 5.17), e l’8% del Medio Astico Bac- chiglione, area consortile in cui fondamentale è l’attività di drenaggio e scolo delle acque (cfr. par. 5.5) e minori sono sempre state le necessità di distribuzione dell’acqua a fini irrigui.

Tabella 4.1 - Superfici degli Enti irrigui regionali

Ente irriguo Superfici (ha) Indici (%)

Amministrativa Attrezzata Irrigata Sup. att./amm. Sup. irr./att.

Adige Bacchiglione 49.037 23.726 23.726 48,4 100,0

Adige Garda 52.246 19.157 19.157 36,7 100,0

Agro Veronese Tartaro Tione 52.928 28.940 28.940 54,7 100,0

Bacchiglione Brenta 58.247 18.108 18.108 31,1 100,0 Basso Piave 53.218 37.101 37.101 69,7 100,0 Delta Po Adige 62.780 39.106 36.177 62,3 92,5 Dese Sile 44.598 16.523 16.523 37,0 100,0 Destra Piave 52.995 52.034 49.322 98,2 94,8 Euganeo 72.482 32.662 32.617 45,1 99,9

Medio Astico Bacchiglione 35.877 2.838 2.838 7,9 100,0

Padana Polesana 56.903 52.546 52.546 92,3 100,0

Pedemontano Brenta 70.933 32.215 32.215 45,4 100,0

Pedemontano Brentella di Pederobba 65.589 36.513 32.000 55,7 87,6

Pedemontano Sinistra Piave 71.700 36.223 34.806 50,5 96,1

Pianura Veneta Livenza Tagliamento 57.355 17.893 17.893 31,2 100,0

Polesine Adige Canal Bianco 66.617 59.388 59.388 89,1 100,0

Riviera Berica 58.839 17.087 17.087 29,0 100,0

Sinistra Medio Brenta 56.966 45.335 45.335 79,6 100,0

Valli Grandi e Medio Veronese 60.638 41.369 31.923 68,2 77,2

Zerpano Adige Guà 76.702 14.302 14.302 18,6 100,0

Totale superfici Enti irrigui 1.176.650 623.066 602.004 53,0 96,6

Superficie regionale 1.839.084

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

La buona disponibilità idrica del territorio veneto è confermata anche dal rapporto tra la superficie irrigata nel 2004 e la superficie attrezzata, che si attesta sul 97% a livello regionale, con punte del 100% in diversi Consorzi, valori nettamente superiori a quelli complessivi delle regio- ni settentrionali (77%) e dell’Italia (68%).

La ricchezza di risorsa è, del resto, dimostrata anche dalla particolare evoluzione che l’ir- rigazione ha subito in Veneto rispetto ad aree che soffrono, invece, di scarsità di risorsa. In Vene- to, infatti, si è avuta una grande diffusione di irrigazione non strutturata (conosciuta come “irri- gazione di soccorso”33), cioè non organizzata in termini di distribuzione ed erogazione agli uten-

ti (esercizio irriguo), in base alla quale gli agricoltori possono attingere direttamente e liberamente dai canali consortili.

La presenza di irrigazione non strutturata in Veneto è stata stimata dalla Regione conside- rando le aree inserite nel SIGRIAche risultano irrigate, ma in cui è presente ancora questo tipo di

33 Tale termine è ampiamente utilizzato nelle regioni settentrionali per individuare aree su cui saltuariamente si operava irrigazio-

ne di soccorso alle colture generalmente non irrigate, attingendo dai canali consortili di bonifica. Considerato, però, che la pra- tica irrigua è ormai consolidata e stabile in tali aree, si ritiene più corretto utilizzare il termine “irrigazione non strutturata”.

pratica e di terminologia per descrivere il tipo di attingimento. La superficie con irrigazione non strutturata stimata dalla Regione è dell’ordine di 441.000 ettari, vale a dire il 73% della superfi- cie irrigata consortile (tab. 4.2), e interessa tutti i Consorzi (con una media del 77% della super- ficie), con uniche eccezioni dei Consorzi Adige Garda e Medio Astico Bacchiglione, in cui si pra- tica solo irrigazione strutturata. Numerosi, inoltre, risultano i Consorzi in cui l’irrigazione non strutturata caratterizza tutta la superficie irrigata (Adige Bacchiglione, Bacchiglione Brenta, Bas- so Piave, Euganeo, Padana Polesana e Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento) e quelli in cui la presenza di tale pratica supera il 90% della superficie (Polesine Adige Canal Bianco, Riviera Berica, Valli Grandi e Medio Veronese e Sinistra Medio Brenta). Solo nel Pedemontano Brentel- la di Pederobba e nel Pedemontano Brenta la superficie interessata scende a valori poco signifi- cativi (rispettivamente, 2 e 5%).

Tabella 4.2 - Irrigazione non strutturata negli Enti irrigui veneti

Enti irrigui Superficie con irrigazione % irrigazione non strutturata/ non strutturata (ha) superficie irrigata

Adige Bacchiglione 23.726 100

Adige Garda - -

Agro Veronese Tartaro Tione 12.500 43,2

Bacchiglione Brenta 18.108 100 Basso Piave 37.101 100 Delta Po Adige 10.917 30,2 Dese Sile 16.523 100 Destra Piave 30.356 61,5 Euganeo 32.617 100

Medio Astico Bacchiglione - -

Padana Polesana 52.546 100

Pedemontano Brenta 1.550 4,8

Pedemontano Brentella di Pederobba 600 1,9

Pedemontano Sinistra Piave 26.153 75,1

Pianura Veneta Livenza Tagliamento 17.893 100

Polesine Adige Canal Bianco 56.856 95,7

Riviera Berica 16.340 95,6

Sinistra Medio Brenta 44.462 98,1

Valli Grandi e Medio Veronese 30.036 94,1

Zerpano Adige Guà 12.683 88,7

Totale regionale 440.967 73,2

Fonte: Regione Veneto, 2007

Un ulteriore elemento descrittivo dell’irrigazione e della sua evoluzione è dato dai sistemi di irrigazione adottati a livello aziendale, che dipendono da scelte dell’agricoltore anche in fun- zione delle colture praticate e del tipo di rete irrigua. Sotto questo aspetto, si evidenzia innanzi- tutto che solo sul 26% della superficie attrezzata si conosce il sistema adottato, in particolare tali informazioni mancano per i Consorzi Adige Bacchiglione, Bacchiglione Brenta, Basso Piave, Dese Sile, Euganeo, Padana Polesana e Pianura Veneta Livenza Tagliamento. Con riferimento ai dati disponibili (graf. 4.1), emerge una netta prevalenza dello scorrimento e la presenza ancora impor- tante, rispetto al valore nazionale (4%), dell’infiltrazione laterale, entrambi sistemi ad alto con- sumo di acqua e considerati, ormai, del tutto inefficienti. Va, comunque, evidenziata la presenza di sistemi a più basso consumo, quali l’aspersione e la localizzata.