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Padana Polesana

Considerazioni conclusive

5.6 Padana Polesana

5.6.1 Comparto irriguo

II Consorzio di bonifica Padana Polesana opera su una superficie amministrativa di 56.903 ettari. Il territorio consortile ricade quasi esclusivamente in Provincia di Rovigo (34 Comuni), e in parte in Provincia di Verona (3 comuni per circa 50 ettari) (fig. 5.6).

Il territorio del Consorzio è delimitato a Sud dal fiume Po, a Nord dal fiume Canalbianco, ad Est dalla Biconca di navigazione di Volta Grimana (che collega i fiumi Po e Po di Levante) e ad Ovest confina con la Provincia di Mantova.

Tutto il territorio costituisce una unità idrografica, idraulicamente autonoma ed indipenden- te da qualsiasi altro comprensorio di bonifica del Veneto, ed appartiene al bacino idrografico inter- regionale del fiume Fissero-Tartaro-Canalbianco, dove recapita tutte le acque di scolo attraverso le idrovore Cavanella, Polesine, Bresparola e Aranova. Inoltre, è connesso anche con il bacino nazionale del fiume Po, dal quale riceve la massima parte delle utilizzate per l’irrigazione.

La superficie del Consorzio soggetta ad irrigazione è compresa in un unico Distretto irri- guo, il Padana Polesana, la cui superficie totale interessa quasi completamente la superficie ammi- nistrativa dell’Ente. Quest’ultima è attrezzata da infrastrutture irrigue per oltre il 92%, indicando che l’irrigazione risulta essere una pratica ben consolidata, infatti, rispetto al dato regionale, que- sto valore risulta di gran lunga superiore (cfr. par. 4.2.1).

Secondo i dati forniti dal Consorzio, su tutta la superficie irrigata (nel 2004 coincide con l’at- trezzata, 52.546 ettari), è presente la cosiddetta irrigazione non strutturata, senza una vera e pro- pria organizzazione irrigua (cfr. par. 4.2.1). L’Ente, inoltre, non dispone di dati relativi ai sistemi di irrigazione adottati e alle colture praticate, ad eccezione di 1.509 ettari irrigati ad aspersione49.

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

Figura 5.6 - Inquadramento territoriale del Consorzio di bonifica Padana Polesana

Sulla gran parte della superficie irrigata dell’Ente è coltivato il mais, quasi esclusivamen- te da granella (graf. 5.10). Le colture industriali sono rappresentate, quasi in egual misura, da bar- babietola da zucchero e dalla soia. Sono, inoltre, presenti fruttiferi (in particolare il pero) e orti- ve in pieno campo.

Grafico 5.10 - Incidenza percentuale delle tipologie colturali sulla superficie irrigata

1% 6% 66% 25% 2% Altre colture Mais Piante industriali Prati avvicendati, pascoli e altre foraggere Vite

Le informazioni sulle entrate dell’Ente non sono note. Entrando, tuttavia nel dettaglio del- la contribuenza irrigua, il ruolo irriguo adottato è di tipo monomio, basato sugli ettari irrigati. Nel- l’anno 2004, l’importo del ruolo irriguo versato dai singoli agricoltori, è variato da un minimo di 4,28 euro per ettaro ad un massimo di 17,68 euro per ettaro irrigato.

A tale proposito risulta che la contribuenza irrigua50è data dalla somma di 2 diversi ruoli

relativi all’irrigazione:

– “tributo di derivazione”, che riguarda la cosiddetta “irrigazione non strutturata” e che rappresenta il contributo relativo ai costi che il Consorzio sostiene per la gestione, manu- tenzione e sorveglianza degli impianti e dei canali d’irrigazione. Questo tributo, in base al Piano di classifica del Consorzio, viene calcolato in relazione alla superficie ed ai costi sostenuti dal Consorzio per la gestione irrigua;

– “tributo per impianto pluvirriguo”, dovuto solo dalle aziende che beneficiano degli impianti irrigui tubati; riguarda i costi che il Consorzio sostiene per la gestione, manu- tenzione e sorveglianza degli impianti ed è ripartito in base alla superficie irrigata. L’ammontare di ogni singolo contributo viene determinato tenendo conto degli indici di bene- ficio fissati dal “Piano di classifica per il riparto degli oneri consortili” dell’Ente; l’importo è cal- colato utilizzando come base imponibile la superficie a cui viene applicata un’aliquota che, ogni anno, viene elaborata in funzione delle somme effettivamente spese dal Consorzio. Il calcolo del tributo d’irrigazione si ottiene dal prodotto tra superficie, indice di beneficio e aliquota51.

In totale, il personale dell’Ente ammonta a 67 unità lavorative tra cui sono compresi anche 17 lavoratori stagionali e che, assieme ad ulteriori 22 unità, svolgono mansioni indirizzate alla gestione e manutenzione della rete.

5.6.2 Irrigazione

La risorsa irrigua del Distretto Padana Polesana deriva da 16 opere di presa, poste su 3 corsi d’acqua superficiali, il fiume Po (4 fonti), il fiume Tartaro Vecchio (1) e l’Idrovia Fissero- Tartaro - Canalbianco (11) (tab. 5.22), da cui si originano 3 distinti schemi irrigui (tab. 5.23; tavv. 12 e 13 dell’allegato cartografico).

Secondo i dati forniti dall’Ente, la disponibilità di risorsa (volume annuo concesso), calco- lata considerando la durata in giorni del periodo di concessione durante l’arco dell’anno solare (217), è pari a circa 200 milioni di m3/anno, di cui la gran parte, circa il 57%, deriva dal Fiume Po.

Considerando trascurabile, il volume prelevato dalla fonte Zelo SX mancante (che al mas- simo si suppone sia stato pari al volume concesso), analizzando i dati della tabella, sembrerebbe che le disponibilità irrigue, nell’anno 2004, siano state sufficienti a soddisfare la domanda di acqua dell’intero Distretto irriguo (volume prelevato). Infatti, anche secondo un ulteriore stima fatta dal Consorzio, per l’anno 2005, il volume stagionale erogato al Distretto è di circa 170 milioni m3

(vicino al volume prelevato nel 2004).

In relazione alle sole due annate irrigue rilevate, sembrerebbe che per il soddisfacimento delle colture praticate nel Distretto, il volume annualmente necessario vada da 164 a 170 milio- ni m3, equivalente ad una dotazione annua per ettaro irrigato pari, rispettivamente, da 3.134 a 3.235

m3/ettaro anno.

50 Fonte: www.bonificapadana.it.

51 La superficie è quella della parte irrigua della particella di terreno; l’indice di beneficio d’irrigazione è diverso da zona a zona

in funzione di parametri tecnici (dotazione idrica, costi d’esercizio, ecc.); l’aliquota è variabile annualmente, in funzione del bi- lancio e dei costi sostenuti per l’irrigazione. Fonte: www.bonificapadana.it.

Tabella 5.22 - Fonti di approvvigionamento irriguo e aree servite

Corpo idrico Nome fonte Portata Volume Volume

concessa concesso prelevato (m3/s) stimato per il per il settore

settore agricolo agricolo (m3/anno) (m3/anno)

Idrovia Fissero - Tartaro - Canalbianco Branzetta 0,4 7.499.520 6.324.480

Bussari 0,856 16.048.973 13.534.387

Ca’ Bosco di Pincara 0,08 1.499.904 1.264.896

Calà del Moro 0,24 4.499.712 3.794.688

Chiavica del Forte 0,54 10.124.532 8.538.049

Danà Bosco 0,11 2.062.368 1.739.232 Paolino di Pincara 0,036 1.135.296 569.203 S. Lorenzo 0,44 8.249.472 6.956.928 Trecenta 0,405 7.593.264 6.403.536 Zelo DX 0,19 3.562.272 …. Zelo SX

Fiume Tartaro Vecchio Passo Cavalotti 1,2 22.498.560 18.973.440

Fiume Po S. Antonio 0,8 14.999.040 12.489.600

Chiavica di Calto 4,25 79.682.400 67.197.600

Ficarolo 0,17 3.187.296 2.687.904

Golena Cibo 0,9 16.873.920 14.230.080

Totale Ente irriguo 10,617 199.516.529 164.704.023

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

Dalle 16 opere di presa costituenti le fonti del Distretto, si originano 3 distinti schemi irri- gui (tab. 5.23). Il più importante di questi, in merito allo sviluppo della rete, è lo schema deno- minato “11 prese idrovia” (tav. 12 allegato cartografico), che prende origine da 11 fonti di approv- vigionamento, poste sull’Idrovia Fissero Tartaro Canalbianco.

L’Idrovia Fissero - Tartaro - Canalbianco, nella quale scorrono acque del fiume Mincio, è una importante opera idraulica che collega la città di Mantova con il mare attraverso un percor- so di circa 135 km, in direzione parallela al Po (ad una distanza media di 30-40 km), attraver- sando il territorio delle province di Mantova, Verona e Rovigo.

Tabella 5.23 - Schemi irrigui e aree servite

Nome fonte Schema irriguo Rete principale (km)

Passo Cavalotti Passo Cavalotti 0,953

Branzetta; Bussari; Ca’ Bosco di Pincara; Calà del Moro; 11 prese Idrovia 8,507

Chiavica del Forte; Danà Bosco; Paolino di Pincara; S. Lorenzo; Trecenta; Zelo DX; Zelo SX

S. Antonio; Chiavica di Calto; Ficarolo; Golena Cibo 4 prese Po 3,600

Totale Ente irriguo 13,060

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

La rete irrigua principale dell’Ente esclusivamente ad uso irriguo, ha una estensione di circa 13 km, ed è caratterizzata dalla presenza quasi esclusiva, di canali a cielo aperto (12,86 km) (tavv. 12 e 13 allegato cartografico).

Considerazioni conclusive

Per molti aspetti, la pratica irrigua e la gestione dell’irrigazione consortile risulta essere, nel territorio consortile, ben organizzata e consolidata. Infatti, oltre il 92% della superficie ammini- strativa dell’Ente è attrezzata con infrastrutture irrigue indicando, in questo modo, un’attività piut- tosto consolidata della pratica irrigua. Inoltre, anche per la definizione del singolo ruolo irriguo, come visto, l’Ente dimostra una certa specializzazione e ponderazione del calcolo.

Tuttavia, nonostante la presenza di due diversi tipi di esercizio irriguo, che denotano una propensione all’ottimale gestione delle erogazioni, su tutta la superficie irrigata dell’Ente è comun- que praticata l’irrigazione non strutturata, per cui non si conoscono né i sistemi di irrigazione adot- tati né le colture praticate. Inoltre, mancano le informazioni relative al bilancio economico del- l’Ente.