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Sinistra Medio Brenta

Schema Colomba

5.9 Sinistra Medio Brenta

5.9.1 Comparto irriguo

Il Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta si estende su terreni degradanti da Nord- Ovest a Sud-Est (da una quota di +45 m s.l.m. presso Cittadella, nella fascia delle risorgive, fino a quota -1,50 m s.l.m. nella zona di Campagna Lupia) e fa parte (ad esclusione di una piccola por- zione) del bacino scolante della laguna di Venezia, mentre a Sud-Ovest è delimitato dal fiume Brenta (fig. 5.9). La sua estensione comprende il territorio di 39 Comuni ricadenti nelle Provin- ce di Venezia (15), Padova (22) e Treviso (2).

Figura 5.9 - Inquadramento territoriale del Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta

All’interno della superficie amministrativa dell’Ente esiste un unico Comprensorio irri- guo all’interno del quale sono presenti 4 Distretti (tab. 5.36).

Tabella 5.36 - Caratteristiche strutturali dell’Ente

Distretto Superfici (ha)

Totale Attrezzata Irrigata

Bacino Nord 2.639 1.658 1.658

Brenta 1.103 817 817

Naviglio Brenta 8.640 6.979 6.979

Tergola Muson 44.579 35.881 35.881

Totale Ente irriguo 56.961 45.335 45.335

Sup. amministrativa Ente irriguo 56.966

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

La superficie attrezzata dell’Ente copre quasi l’80% della superficie amministrativa (valo- re superiore al dato regionale), indicando che l’irrigazione collettiva rappresenta un elemento importante per il territorio. Inoltre, vi è pieno sfruttamento delle potenzialità irrigue dei quattro Distretti (rapporto superficie irrigata e attrezzata uguale ad 1).

In merito alle superfici, è da sottolineare che il 78% della superficie totale dei Distretti, affe- risce al Distretto Tergola Muson, al quale, tra l’altro, appartiene quasi l’80% della superficie irri- gata. Sul 98% della superficie irrigata, l’irrigazione non è strutturata (cfr. par. 4.2.1); sulla restan- te superficie l’irrigazione è turnata.

I sistemi di irrigazione utilizzati a livello aziendale non si conoscono, ad esclusione di 873 ettari appartenenti al Distretto Bacino Nord in cui sono presenti, in percentuale quasi simile, lo scorrimento superficiale e l’aspersione. Inoltre, il Consorzio non è in grado di definire quali sia- no volumi stagionali distribuiti nei Distretti ne è a conoscenza delle colture irrigue praticate.

In questo Ente, il mais presenta il valore più elevato, in termini percentuali, di superficie investita rispetto alle altre colture di tutta la Regione (graf. 5.15; cfr. par. 4.2.2). Tra le colture indu- striali, la maggiore superficie è occupata dalla soia. Per quanto riguarda i prati e le foraggere, la superficie ad erba medica è preponderante. La vite, anche se in termini percentuali è scarsamente presente, possiede una superficie totale non trascurabile a livello regionale (circa 1.300 ettari).

Grafico 5.15 - Incidenza percentuale delle tipologie colturali sulla superficie irrigata

In merito alle caratteristiche gestionali dell’Ente, nel grafico 5.16 sono riportate le entrate dell’Ente del 2004 suddivise nelle diverse voci.

Nonostante l’elevata superficie attrezzata e irrigata, i maggiori introiti dell’Ente derivano dalla riscossione del contributo per la bonifica (5,2 milioni di euro circa). Infatti, le caratteristi- che morfologiche del territorio consortile, fanno si che su tutto il territorio vi sia una forte esi- genza di allontanamento delle acque meteoriche, che avviene attraverso una estesa e ramificata rete idraulica di bonifica a deflusso generalmente naturale.

Inoltre, le basse entrate relative alla contribuenza irrigua totale (valore, in percentuale, tra i più bassi a livello regionale) sono da collegare ai bassi contributi richiesti nelle aree con irriga- zione non strutturata che, come visto, sono le più estese dell’Ente.

Infatti, se confrontati con la superficie attrezzata, le entrate per l’irrigazione, assumono un valore pari a 14,4 euro per ettaro attrezzato, inferiore di circa 4 volte rispetto al valore regionale (cfr. par. 4.2.3). 17% 67% 4% 8% 4% Altre colture Mais Piante industriali Prati avvicendati, pascoli e altre foraggere Vite

Grafico 5.16 - Entrate dell’Ente

Il ruolo applicato a livelli di Ente è di tipo monomio, espresso in euro per ettaro irrigato, distinto in base al metodo irriguo e alla presenza dell’irrigazione non strutturata (tab. 5.37). Per quanto concerne le aree ad irrigazione non strutturata, l’entità del ruolo varia tra i Distretti, men- tre per l’irrigazione ad aspersione e scorrimento il ruolo è unico ed è di gran lunga superiore rispet- to a quello pagato dalle utenze con irrigazione non strutturata (le due tipologie di metodo irriguo sono presenti solo su parte del Distretto Bacino Nord).

Tabella 5.37 - Contribuenza irrigua

Distretto Contributo monomio

€/ha irrigato €/ha irrigato

Scorrimento Aspersione “Soccorso”

Bacino nord 147,28 2,94

Brenta 35,2

Naviglio Brenta 8,80 - 10,61

Tergola Muson 8,80 - 11,73

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

Tale divario deriva, probabilmente, dal fatto che nel Distretto Bacino Nord l’Ente gestisce anche la rete di distribuzione, con maggiori costi per la gestione e la manutenzione della stessa e per la gestione delle turnazioni.

5.9.2 Irrigazione

La risorsa irrigua dell’Ente deriva principalmente da corsi d’acqua (tab. 5.38). Infatti, su 89 opere di presa, da cui si originano 19 schemi irrigui, quasi tutti di modeste dimensioni, ben 77 sono prese da fiume o da canale e 12 da falda (si tratta di pozzi, tra l’altro tutti a servizio del Distretto Bacino Nord). Anche per i volumi prelevati la gran parte deriva da risorsa fluente, 80% circa dei totali 94 milioni di m3. A contribuire maggiormente, sia per il numero delle derivazioni

(18) sia per volumi prelevati, è il fiume Tergola. Interessanti, inoltre, risultano essere i volumi emunti dal sottosuolo pari a quasi il 20% del totale.

85%

11% 4%

Contributi regionali Contribuenza per la bonifica Contribuenza per l’irrigazione

Da stime del Consorzio risulta che le disponibilità potenziali di acqua (volumi concessi), pari a circa 100 milioni di m3/anno, sono quasi tutte prelevate per soddisfare le esigenze consor-

tili. Tuttavia, essendo fortemente presente irrigazione non strutturata risulta difficile fare delle valutazioni in merito al soddisfacimento o meno di quelle che sono le reali esigenze irrigue.

Tabella 5.38 - Sintesi degli schemi irrigui e delle aree servite

Corpo idrico Prese Portata Volume Volume Schema Rete Distretti (n.) concessa concesso prelevato irriguo principale serviti

(m3/s) stimato stimato (km)

(m3/anno) (m3/anno)

Falda superficiale 12 3,192 24.820.992 18.340.992 Pozzi Bacino 1,869 Bacino

Nord Nord

Fiume Brenta 1 0,525 4.082.400 4.082.400 Saletto 0,940 Brenta

Canale Taglio di Mirano 1 0,060 822.960 822.960 Molinetti 0,592 Naviglio

Brenta

Naviglio Brenta 9 0,935 12.821.717 12.821.717 Naviglio Brenta 3,294

Canale di Taglio Novissimo 6 0,530 7.269.480 7.269.480 Novissimo 3,281

Naviglio Brenta

Idrovia Padova - Venezia 1 0,080 622.080 622.080 Suda Foscarina 0,779

Lussa 1 0,018 246.888 246.888 Rio Serraglio 0,030

Roggia Chioro 1 0,030 233.280 233.280 Campagnolo 1,470 Tergola

Fossetta Loreggiola 1 0,050 388.800 388.800 Chinaglia 0,959 Muson

Scolo Ghebbo Musatto 2 0,060 466.560 466.560 Ghebbo 3,333

Tergola Muson

Fiume Tergola 18 1,594 20.497.104 20.497.104 Derivazioni 19,861

Tergola

Fiume Piovego 1 0,040 311.040 311.040 Saraggiotto 3,227

Scolo Vandura 5 0,190 1.477.440 1.477.440 Borghetto - 6,065

Vandura Tergola Muson

Canale Tergolino 2 0,027 209.952 209.952 Tergolino 4,812

Tergola Muson

Rio Rustega 4 0,410 3.188.160 3.188.160 Rustega 2,455

Tergola Muson

Canale Muson Vecchio 14 1,205 14.003.280 14.003.280 Muson Vecchio 8,458

Canale Taglio di Mirano 3 0,330 4.526.280 4.526.280 Taglio Mirano 0,157

Tergola Muson

Torrente Muson dei Sassi 2 0,350 3.612.600 3.612.600 Fassina - Lusore 1,213

Fiume Marzenego 5 0,180 1.399.680 1.399.680 Marzenego 3,749

Tergola Muson

Totale Ente irriguo 89 9,806 101.000.693 93.898.613 66,544

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

La maggior parte degli schemi sono a servizio del Distretto Tergola Muson, il più impor- tante in termini di superficie irrigata (il 79% del totale dell’Ente), il che indica una certa fram- mentazione dell’approvvigionamento, confermata anche dall’assenza di rete secondaria (adduzio- ne-distribuzione).

Lo schema più importante, in termini di sviluppo è lo schema Derivazioni Tergola (tavv. 05 e 09 dell’allegato cartografico), costituito da tanti piccoli impianti che derivano risorsa da nume- rosi punti lungo il fiume Tergola.

La rete consortile rilevata, ad uso esclusivo per l’irrigazione, ha uno sviluppo di circa 68 km (tab. 5.39). L’adduzione, è realizzata con canali a cielo aperto; la rete distribuzione rilevata, è prevalentemente a pelo libero ad esclusione di una minima parte che si presenta in pressione.

Tabella 5.39 - Caratteristiche della rete irrigua dell’Ente

Caratteristiche Tipo di Tipologia Lunghezza

tecniche utilizzazione (m) (m) (m)

Irrigua Canali a Canali chiusi Condotte cielo aperto e/o condotte in

a pelo libero pressione

Adduzione 66.544 66.544 - - 66.544

Distribuzione 1.399 1.019 331 49 1.399

Totale Ente irriguo 67.943 67.563 331 49 67.943

Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAVeneto

Considerazioni conclusive

Visto il buon rapporto tra superficie attrezzata e amministrativa dell’Ente (0,8), la gestio- ne collettiva dell’irrigazione rappresenta un elemento importante per il territorio consortile, soprat- tutto nelle aree del Distretto Tergola Muson, dove è presente quasi l’80% della superficie attrez- zata consortile. Tuttavia, la gestione dell’irrigazione, intesa come organizzazione delle erogazio- ni, è alquanto deficitaria. Infatti, sul 98% della superficie irrigata consortile l’irrigazione risulta essere non strutturata.

Dal punto di vista economico, i maggiori introiti dell’Ente derivano dalla riscossione del- la contribuenza di bonifica. Questo fattore, evidentemente, è determinato da due cause: le carat- teristiche morfologiche del territorio consortile, che fanno si che su tutto il territorio vi sia una forte esigenza di allontanamento delle acque meteoriche e che quindi coinvolge, oltre alle uten- ze irrigue, anche utenze non agricole, e il basso ruolo irriguo (rispetto ad altre realtà anche regio- nali) emesso nelle aree ad irrigazione non strutturata.

Inoltre, in un’ottica di buona gestione e di risparmio idrico, la tipologia di ruolo adottata, e in particolare nelle aree ad irrigazione non strutturata, può rappresentare un elemento di criti- cità. Infatti, tenendo conto solo degli ettari irrigati, non aiuta a sensibilizzare gli agricoltori al risparmio di risorsa, soprattutto nelle aree ad irrigazione non strutturata, dove tra l’altro l’uso dell’acqua non è vincolato da alcuno esercizio irriguo.