• Non ci sono risultati.

La “crocifissione” delle bambine.

Sonia Elisabetta Chessa

Claudine 21 anni , studentessa Qui ad Adjohoun le ra gazze vanno a scuola, ma tu potrai vedere che prima d

5.1 La “crocifissione” delle bambine.

Un altro caso che ricorda bene Claudine è quello di una bambina di nove anni: «l’hanno costretta, se una bambina rifiuta, l’uomo la picchia, se rifiuta, tu non conosci l’uomo, come fai? Allora la croci- 61 Testimonianza di Claudine, intervista condotta nel villaggio rurale di

Sonia Elisabetta Chessa

figgono, mettono dei lacci alle loro caviglie e ai loro polsi e le legano con forza, così…, in modo che le bambine non possano muoversi. È una pratica che si usa qui da noi, è la crocifissione, è così che fanno con le bambine».

Ephrem Diossou, operatore sociale: La crocifissione del- le bambine è molto diffusa, una vicenda riguarda una ra- gazzina che all’età di dodici anni è partita con una signora che l’ha portata via insieme a tre uomini, il marito della signora ha crocifisso e violentato la ragazzina; è rimasta là per due settimane, poi è riuscita a scappare, l’hanno ripresa ma lei è scappata ancora. È stata aiutata da noi di Action Plus e condotta in un centro delle suore salesiane.

L’elemento magico coercitivo del «gris-gris» nei matrimoni forzati

Sono gli uomini che fanno gris-gris62 alle ragazze, proseg-

ue Claudine, per poi costringerle al mariage forcé o per avere rapporti con lui. Accade che se tu mangi certe cose poi dimentichi tutto. Se tu vai là dagli uomini vodoun e mangi certe cose succede che dimentichi la tua famiglia, i tuoi amici e se ti chiedono di ritornare dai tuoi parenti tu rifiuterai, perché se ti fanno gris-gris prenderai un uomo che mai avresti preso. Se ti fanno gris-gris, non c’è più niente da fare e anche se tuo padre ti porta alla polizia o ti pesta a morte, tu continuerai a dire «voglio andare da mio marito, voglio andare da mio marito». La stessa cosa può capitare alle ragazze che abbandonano le scuole, è colpa del gris-gris.

Sono fenomeni strani, aggiunge Ephrem, non mi cred- erai, ma noi ne abbiamo visto molte di queste manifes- tazioni. Un’altra storia che ti racconto è quella di una ragazza scappata da casa che è stata recuperata e affidata a un centro per minori in difficoltà, questa minore ha tredici anni. Il giorno dopo essere stata accolta al centro

62 Nella credenza popolare con il nome di “gris-gris” s’intende l’elemento cui si attribuiscono poteri sovrannaturali e magici, una sorta di maleficio capace di annullare ogni volontà della ragazza cui è indirizzato per indurla al matrimo-

177

Le pratiche socio-culturali del maltrattamento sulle minori e sui minori in Bénin

va a scuola, ma alle dieci del mattino lascia la sua sacca in classe, cammina e arriva molto lontano, fino a Gambò, dove si è ritrovata nella camera del ragazzo. L’abbiamo ritrovata una seconda volta e le è stato chiesto «come hai fatto ad arrivare fin là?!» ma lei non lo sapeva, non conosceva le strade, non conosceva il mercato, ma è par- tita e si è ritrovata là! Ha raccontato che sentiva la voce di lui che le diceva «sono qua, sono qua...», ecco questa è una manifestazione di gris-gris! E vi sono altri casi in cui queste ragazzine spariscono e in seguito arriva qual- che indiscrezione; a volte sono state “piazzate” in Congo dalla propria famiglia, succede che le vendano a religiosi o a delle sette che le usano per sacrifici, non è cosa rara, capita63.

Come si potrà dedurre da questo lavoro di ricerca, e in particolare sulla base delle testimonianze raccolte, in Bénin la violenza sulle mi- nori e sui minori vulnerabili, citando le parole di Ephrem, “non è una cosa rara, capita”. In proposito mi viene in mente come sia stato difficile respirare nella caotica e trafficata Cotonou a causa dell’in- quinamento prodotto da migliaia di zem; gli stessi che, tuttavia, nel- le città o nella brousse recuperano i minori in fuga dallo sfruttamento e dagli abusi, minori che nella maggior parte dei casi – come rivelano i dossier e i racconti – sono bambine e ragazzine, vittime delle pra- tiche tradizionali del maltrattamento che, a migliaia e allo sbando, sono comunque parte integrante della “normale” realtà sociale ed economica di quella che oggi è la Repubblica democratica del Bénin. Chiamati sorciers, vidomègon o vittime del mariage forcé e precoce, abbiamo visto come queste minori subiscano una condizione inu- mana dovuta a consuetudini violente, ancora molto radicate e legate alla perpetuazione del sistema educativo tradizionale che privilegia il bastone e la sofferenza, “le bâton ne tue pas l’enfant” cita il detto beninese, e allo stesso modo anche la pratica dei matrimoni forzati e precoci viene interpretata come violenza fisica e gode di una diffusa 63 Testimonianza di Claudine ed E. Diossou, villaggio di Zoungoudo, Adjohoun, 2009. Per approfondimenti: Esam anti-slavery, Rapport sur le tra-

Sonia Elisabetta Chessa

tolleranza sociale e comunitaria64. Una condizione, che non sembra scandalizzare più di tanto la società beninoise, sebbene certi episo- di siano sotto gli occhi di tutti, oltre che essere diffusi e raccontati quotidianamente dalle trasmissioni radiofoniche e dalle cronache dei giornali:

Elisabeth Tchichi, moglie del ministro della comunica- zione ha ucciso di botte la bambina undicenne che lavora-

va per lei come domestica65.

In questo senso e al di là degli spot mediatici, il lavoro di ricerca svol- to, il cui filo conduttore è in particolare la condizione discriminante di genere vissuta dalle bambine e dalle ragazze del Bénin, attraverso le testimonianze e le narrazioni raccolte, vuole essere un contributo per “dar voce” alle persone intervistate, valorizzarne le soggettività, i punti di vista e l’espressione di mondi interiori, oltre che mettere in luce la sempre attuale banalità del male. Una ricerca sulle prati- che tradizionali del maltrattamento che gradualmente ha maturato il proposito di generare una conoscenza più profonda di certi feno- meni con l’intento, non ultimo, di ritrovare “significati comuni”66 e buone pratiche, tanto anelate quanto necessarie, in questa lingua di terra africana che, a causa di certe rappresentazioni culturali, pe- nalizza soprattutto filles et fillettes, più spesso in forma cruenta e non di rado alla nascita.

64 ConsolIder la déMoCratIe, Système des Nations Unies, Bénin, Bilan Commun

de Pays (C.C.A), 2002, p. 21.

65 http://d.repubblica.it/dmemory/2005/05/21/attualita/attualita/096sch45196. html.

179

Le pratiche socio-culturali del maltrattamento sulle minori e sui minori in Bénin

Bibliografia

Adoukonou Vitalien Raoul, Contribution aux stratégies de commu-

nication pour l’éradication de l’infanticide rituel en milieu Baatonou de Bori.

Agossou Thérèse, Regards d’Afrique sur la maltraitance, Khartala, 2000.

Campani Giovanna, Genere, etnia e classe, Migrazioni al femminile

tra esclusione e identità, Edizioni ETS, Pisa 2003.

Consolider la Démocratie, Bilan Commun de Pays, Système des

Nations Unies, Bénin, 2002.

Droits de l’énfant au Bénin; Rapport alternatif au Comité des Nations

Unités des droits de l’enfant au Bénin; OMCT, Genève 2006. Elwert-Kretschmer Karola, Vodun et contrôle social au village, in

«Politique Africaine», vol. 59, 1995.

Esam anti-slavery, Rapport sur le trafic des enfants entre le Bénin et le

Gabon, avril 2000.

Étude Nationale sur la traite des enfants, Rapport d’analyse 2007,

Cerfop-Unicef.

Étude sur les violences contre les enfants en milieu scolaire au Bénin,

(LIFAD), Cotonou, décembre 2008.

La Violence Etatique au Bénin, Rapport alternatif présenté au comité

des droits de l’homme, OMCT, Genève 2005.

Le Code de l’enfant au Bénin, Textes Législatifs et Conventionnels,

MJLDH/UNICEF, 2007, Editions Ruisseaux d’Afriqe, Kindonou.

Morganti Simona, Il “bambino ricchezza”: educazione, circolazione e

sfruttamento nel Sud Bénin, Tesi di Laurea, Università degli Studi

di Siena, Anno Accademico 2003-2004.

Moussa Amadou, Koto Sero Zimé, Djodjouhouin Daniel,

Sonia Elisabetta Chessa

Dynamique et Condition de vie, République du Bénin, UNICEF,

2002.

Profil Genre du Bénin, Coopération Union européenne -Bénin,

2006.

Rapport alternatif sur la mise en ouvre de la Convention contre la tor- ture et autres peines ou traitements cruels, inhumains ou dégradants,

Bénin, OMCT, novembre 2007.

Rapport de capitalisation sur les causes structurelles de la traite d’enfants en République du Bénin, 2009.

Ulivieri Simonetta, Le bambine nella storia dell’educazione, in Ulivieri Simonetta (a cura di), Le bambine nella storia dell’edu-

cazione, Laterza, Roma-Bari 1999.

Violences faites aux femmes et aux filles au Bénin. Étude de base du

181

Contrasto alla violenza di genere.