Sonia Elisabetta Chessa
2. L’infanticidio rituale dei bébés sorciers
Tra le pratiche socio-culturali a danno dei minori una in partico- lare è considerata dalla società civile “primitiva e barbara”: si tratta dell’antica pratica dell’infanticidio rituale la quale – più diffusa in alcune regioni del Nord del Bénin e fortemente influenzata dalla religione animista – classifica come enfants-sorciers, stregoni o por-
tatori di disgrazie tutta una categoria di neonati sulla base di certe
caratteristiche alla nascita o che si manifestano durante i primi mesi di vita10.
Tipologie di bébés sorciers (Yonbinou)
Alla nascita Avere i denti, nascere con una malformazione congenita, nascere in posizione podalica, nascere con la faccia rivol- ta verso la terra, nascere in una posizione in cui escono per prima le braccia, nascere premature/i, nascere per parto cesareo, nascere qualche istante dopo la morte del- la madre
Durante la
crescita Mettere i primi denti a otto mesi, mettere i primi denti nella parte superiore Avvenimenti
precisi Nascere l’ultimo mercoledì del mese
Un bambino nato con i dentini significa che da grande mangerà tut- ta la sua famiglia; un bambino nato in posizione con i piedi vuol dire che dominerà la terra e che quindi sovvertirà le gerarchie del villag- gio, un bambino che sopravvive alla morte della madre significa che ha già consumato la sua prima vittima. I bébés sorciers creduti porta- tori di disgrazie sono vissuti come una vera e propria minaccia dalla famiglia e dall’intera società. L’infanticidio avviene attraverso una 9 Osservazioni personali e dichiarazione di Suor Marie, Adjarrà, novembre
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Le pratiche socio-culturali del maltrattamento sulle minori e sui minori in Bénin
sorta di procedura di purificazione dal male e quindi di “riparazione al danno”. In generale i metodi utilizzati da “esperti” del settore sono la morte rituale o l’abbandono per evitare che i nuovi nati diventino adulti sorciers: streghe o stregoni malefici11.
Se il neonato sorcier non viene eliminato l’alternativa per lui è subi- re una sorta di rituale di riciclaggio che consiste nel portare il bébé da uno “specialista” che ha il potere di “esorcizzare” il male trasferendolo interamente al neonato per evitare così che il male colpisca la fami- glia e l’intera comunità. I minori riciclati vengono quindi “piazzati”, barattati o venduti, generalmente ridotti a vivere di elemosina12.
Esiste poi una tipologia d’infanticidio e di maltrattamento che colpisce minori considerati mostri: «Si tratta di bambini e bambi- ne nati con delle forme bizzarre ad esempio macro o microcefali, che possono essere eliminati o donati ad altri popoli che invece li adorano»13. In questo senso posso dire di non aver visto gli effetti di realtà culturali che venerano certe tipologie di minori, mentre è nei corpi torturati delle bambine e dei bambini che ho potuto osservare l’esatto contrario. In barba a ogni principio morale e alle leggi14.
Mentre un gruppetto di bambine gioca in giardino, una bimba molto minuta resta in disparte silenziosa. Avrà sì e no sei anni. Ha la testa ovale, verosimilmente una malformazione e sul volto, sulla nuca, sul collo, sulle braccia evidenti e profonde cicatrici, alcune molto vecchie; l’operatrice afferma: «la bimba ha tutto il corpo se- gnato dalle cicatrici, non parla quasi mai, ha avuto una vita molto dura»15
Secondo uno studio condotto nel Nord del Bénin, l’infanticidio rituale è percepito come una legittima difesa, una “rimozione pre- ventiva”. E nulla rassicura la comunità del carattere inoffensivo del 11 Moussa Amadou, Koto Sero Zimé, Djodjouhouin Daniel, L’Infanticide
au Bénin (2001), UNICEF, 2002, pp., 11-14.
12 Ivi, p. 30. 13 Infra, p. 14.
14 le Code de l’enfant au BénIn, Textes Législatifs et Conventionnels, MJLDH/ UNICEF 2007.
Sonia Elisabetta Chessa
neonato se non eseguirne l’eliminazione fisica o l’allontanamento dal Clan. Questa la testimonianza del vecchio Doko Boumba Kora:
Quando vi assicurano che il bébé è nato con le caratteri- stiche di un sorcier malvagio hai una scelta? In famiglia siete venti per esempio. Quando il bambino è nato stre- gone, vi assicuro che se si lascia in vita senza far nulla è in grado di uccidere dieci membri della famiglia. Se questo “mangiatore di uomini” uccide dieci di voi e poi voi mettete al mondo ancora una volta un altro stregone- bambino che mangerà il resto, che rimarrà della vostra famiglia? Aspettate di avere la prova che questo bambino è sorcier prima di agire? E se inizia con voi?16.
Il racconto di Maimouna:
Mi sono sposata a Kpèbourabou, dove ho avuto una fi- glia che ha messo i denti da latte a otto mesi nella parte superiore. Mia suocera ha preteso che la bimba fosse uc- cisa. Mio marito ha accettato, io mi sono opposta. Ho minacciato di andare alla Brigade17 se insistevano. Allora
mio marito mi ha ripudiata18.
In Bénin, afferma Padre Sanou, «finché i tanti bambini stigmatizza- ti sorciers non saranno integrati nella società l’infanticidio ha ancora giorni luminosi davanti a sé»19. E in più, non vi è una quantità di centri sufficienti per accogliere il numero davvero spropositato dei tanti minori che, come i sorciers, si trovano nelle condizioni peggiori. I minori orfani o abbandonati ad esempio “non li vuole nessuno”:
È necessario fare attenzione a chi si prende: se notate che il minore non è in grado di fornirvi indicazioni sulla pro- pria origine, sulla propria età, sui nominativi dei familia-
16 Adoukonou Vitalien Raoul, Tesi di Laurea (2006), http://www.memoi-Tesi di Laurea (2006), http://www.memoi- di Laurea (2006), http://www.memoi-Laurea (2006), http://www.memoi-(2006), http://www.memoi- reonline.com/…/m_contribution-strategies-communication-eradication-in- fanticide-rituel-baatonu4.html.
17 La Brigade des mineurs, Polizia dei minori.
18 Moussa, Koto, Djodjouhouin, L’infanticide au Bénin, op. cit., p. 27.
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ri, lì dovete fare attenzione, perché possono essere orfani; in casi come questi non è possibile rintracciare parenti che possano farsene carico e così non te ne liberi più, restano al centro fino alla maggiore età. Capitano questi casi, abbiamo qualche esperienza in proposito, questo è un vero problema, per far funzionare un centro si deve stare molto attenti a chi si prende20.
Quindi, chi se li prende i bambini e le bambine del Bénin abbando- nate o in fuga? Le cifre rivelano che sono molteplici i casi di minori delle categorie più vulnerabili caduti nella rete del traffico e della tratta: sono gli orfani, sono i sorciers, sono i bambini con handicap, sono i minori di strada e sono i minori vidomègon, e questi ultimi, come rivelano le percentuali, sono soprattutto bambine21.