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La terza fase del progetto: l’analis

Arianna Enrichens

1.4 La terza fase del progetto: l’analis

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Contrasto alla violenza di genere

colti, volta a verificare la presenza di stereotipi nelle testimonianze, a comprendere in cosa tali pregiudizi possano articolarsi, a vagliare l’influenza del linguaggio utilizzato nella formazione delle opinioni e nella creazione di schemi di azione e di influenza dei comporta- menti, nonché volta a ricercare – nei contributi analizzati – l’even- tuale presenza di soluzioni, proposte e vie d’uscita al problema della violenza. Tale analisi è stata condotta attraverso la formulazione di un’articolata griglia di domande, che sono state oggetto di studio e discussione da parte delle volontarie impegnate nell’elaborazione dei dati.

All’esito di tale lavoro si è potuto verificare la difficoltà di attuare una lettura dei dati che fosse autenticamente neutra, libera da valu- tazioni personali e attribuzione di falsi significati non presenti nel testo. Ed invero, si è constatato che le risposte elaborate potevano essere condizionate dalle opinioni personali delle volontarie stesse o comunque influenzate da interpretazioni soggettive del testo, che andavano oltre al semplice dato letterale. Inoltre, si è verificato che tale “contaminazione” della lettura dei contributi poteva portare all’attribuzione alla stessa frase di significati assai differenti e talvolta opposti, in base alle valutazioni personali ed all’esperienza di ciascu- na volontaria.

Tali esiti hanno messo in luce l’importanza di attuare una lettura delle testimonianze davvero neutra, depurata da tutto ciò che non era presente nel testo analizzato. Ciò premesso, una prima parte dell’analisi è stata espressamente rivolta alla ricerca di stereotipi nel contributo raccolto sul forum.

Essa era così articolata:

lettura semantica del testo: cosa significa il contributo? qual è 1.

il suo significato linguistico?

individuazione degli stereotipi contenuti nel contributo: quali 2.

concetti espressi sono frutto di stereotipi o errori?

quale è il possibile significato del contributo liberato dallo 3.

stereotipo?

Arianna Enrichens

mulazione di una serie di domande, alcune rivolte all’analisi mera- mente letterale del testo, altre alla ricerca di proposte, idee, spiega- zioni, interpretazioni e possibili soluzioni al problema della violenza di genere espresse nel contributo analizzato.

Tale seconda parte della scheda di analisi era così formulata: quali sono le parole che esprimono sentimenti, ideazioni, 1.

percezioni?

quali sentimenti, ideazioni, percezioni frenano lo sviluppo di 2.

vere e proprie azioni di contrasto alla violenza? quali invece le favorirebbero?

attraverso quali schemi la violenza viene espulsa da sé? quali 3.

idee concorrono a rendere le donne non responsabili e gli uo- mini certi di non essere perpetratori?

ci sono contenuti sostanziali per pensare che i contributi siano 4.

una sorta di possibile movimento di opinione per cambiare norme, leggi e anche comportamenti?

in che modo le opinioni espresse possono favorire il man- 5.

tenimento dello status attuale e in quali modi potrebbero migliorarlo?

ci sono più sostantivi o aggettivi che descrivono la violenza? 6.

quanto si parla di sé e quanto si parla in generale, trattando 7.

attraverso un forum il tema della violenza?

attraverso quali meccanismi (idee, proposte, ecc.) si potreb- 8.

be modificare l’interpretazione della legge da parte dei giudi- ci che utilizzano elementi discrezionali nella valutazione del reato?

sarebbe possibile individuare chi scrive leggendo le sue parole 9.

senza sapere se è uomo o donna? se sì, perché, se no perché? raccogliendo gli input di azioni collettive (forum, manife- 10.

stazioni, ecc.) sarebbe possibile modificare la percezione della violenza, realizzare un’azione di sollecitazione nei confronti dei giudici e del legislatore, diventare movimento di opinione per il cambiamento?

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Contrasto alla violenza di genere

2. L’analisi dei contributi raccolti sul forum

Si passerà ora ad esaminare due testimonianze, scelte come model- lo del lavoro svolto.

Testimonianza scritta da una donna:

Ieri vado all’Asl per una visita e, nell’attesa, mi metto a chiacchierare con una signora sui sessanta, sai una di quelle che ti raccontano la propria vita dalla a alla zeta. Bene, questa signora mi dice di essere rimasta vedova ancora giovane e di essersi risposata, che lavorava dieci ore al giorno fuori casa, poi con la massima tranquillità come fosse la cosa più naturale del mondo si mette a raccontarmi dei cinque figli che, «nonostante il patrigno li picchiasse da mattina a sera... e picchiasse anche me, ne ho prese tante sapesse... ma, cosa vuole, che ci dob- biamo fare, cose che capitano, non è cattivo!!! ... si sono fatti una buona posizione nel lavoro, il più giovane si è laureato, dopotutto il patrigno l’ha fatto studiare... sì, va bene, mandandolo a lavorare di giorno a calci nel sede- re!!! botte tutti i giorni, però da mangiare gliel’ha dato... e quindi non capisco perché ora che gli è nato il bam- bino non voglia che il patrigno vada a casa sua a fargli visita... A questo punto l’infermiera mi ha chiamato, per fortuna...

Lettura semantica del testo: che cosa significa il contributo? qual è il suo significato linguistico?

Incontro casualmente una sconosciuta, la quale mi racconta la sua vita, il fatto di essere rimasta vedova, di lavorare dieci ore al giorno fuori casa e di essersi risposata con un uomo che picchiava i suoi cin- que figli e anche lei. La donna mi dice che sono cose che capitano, che lui non è cattivo, che ha fatto studiare il più giovane – anche se utilizzando metodi violenti, che - anche se picchiava tutti i giorni - ha sempre dato da mangiare alla famiglia. Quindi, la donna mi dice che non comprende perché suo figlio non vuole far vedere al patri- gno il bimbo che ha appena avuto. A questo punto, vengo chiamata, per fortuna.

Arianna Enrichens

Individuazione degli stereotipi contenuti nel contributo: quali concetti espressi sono frutto di stereotipi o errori?

Ascolto la violenza, ma per fortuna la chiamata dell’infermiera mi evita di continuare il discorso.

Quale è il possibile significato del contributo liberato dallo stereotipo?

E’ difficile, anche per una donna, confrontarsi con la violenza. Meglio essere chiamate fuori.

DOMANDE

1. le parole che esprimono sentimenti, ideazioni, percezioni

Con tranquillità, cosa più naturale del mondo, cose che capitano, non è cattivo, nonostante – dopotutto – sì, va bene – però, per fortuna.

2. quali sentimenti, ideazioni, percezioni frenano lo sviluppo di vere e proprie azioni di contrasto? quali invece le favorirebbero?

Il sentimento di <<non coinvolgimento>>, di violenza come <<altro da sé>>, anche nel genere femminile, è di ostacolo al mettere in atto possibili strategie di contrasto. Se l’utente avesse invece racconta- to la situazione in modo partecipe, magari aspettando la signora o proponendole un ulteriore momento di vicinanza, probabilmente la signora sessantenne avrebbe potuto ascoltare e riflettere su un altro punto di vista.

3. attraverso quali schemi la violenza viene espulsa da sè? quali idee concorrono a rendere le donne non responsabili e gli uomini certi di non essere perpetratori?

Donna autrice del contributo: percezione di difficoltà a relazionarsi con la donna vittima e con l’esperienza da lei raccontata. Donna vittima di violenza: l’idea secondo la quale la cura economica della famiglia da parte dell’uomo violento possa attenuare la gravità della violenza.

4. ci sono contenuti sostanziali per pensare che i contributi siano una sorta di possibile movimento di opinione per cambiare norme, leggi e anche comportamenti?

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Contrasto alla violenza di genere

5. in che modo le opinioni espresse possono favorire il mantenimento dello status attuale e in quali modi potrebbero migliorarlo?

La difficoltà di riconoscere la violenza familiare non può che favorire il mantenimento dello status attuale; inoltre, chi scrive si pone in una posizione esterna.

6. ci sono più sostantivi o aggettivi che descrivono la violenza?

Solo sostantivi.

7. quanto si parla di sè e quanto si parla in generale, trattando attraverso un forum il tema della violenza?

Il contributo riporta la testimonianza di una terza persona.

8. attraverso quali meccanismi (idee, proposte, ecc.) si potrebbe modificare l’interpretazione della legge da parte dei giudici che utilizzano elementi discrezionali nella valutazione del reato?

Non ci sono proposte, né riferimenti.

9. sarebbe possibile individuare chi scrive leggendo le sue parole senza sapere se è uomo o donna? se sì, perché, se no perché

Non si può individuare il sesso di chi scrive il contributo perché l’au- tore si limita a raccogliere e riportare la testimonianza della donna vittima.

10. raccogliendo gli input di azioni collettive (forum,

manifestazioni, ecc.) sarebbe possibile modificare la percezione della violenza, realizzare un’azione di sollecitazione nei confronti dei giudici e del legislatore, diventare movimento di opinione per il cambiamento?

Sulla base del contributo in esame, no.

Testimonianza scritta da un uomo:

Se siete uomini Onesti, Leali, ma sopratutto rispettosi del prossimo, cercate di essere vicini alle vostre SORELLE, AMICHE, CONOSCENTI, perché ognuna di loro po- trebbe nascondere questa terribile realtà. Non abbiate ti- more di eventuali minacce da parte di queste BESTIE! io ci convivo da tempo e sono sereno, perché sono nel giu- sto. P.S. La più grande punizione che i cattivi possono ricevere è sentirsi controllati dagli onesti.

Arianna Enrichens

Lettura semantica del testo: che cosa significa il contributo? qual è il suo significato linguistico?

Se siete uomini ONESTI, LEALI e RISPETTOSI dovete essere vicini alle vostre sorelle, amiche e conoscenti perché potrebbero esse- re vittime di violenza: senza aver paura di possibili minacce. I cattivi sono puniti se si sentono controllati.

Quali stereotipi contiene?

E’ sufficiente il controllo dei cattivi da parte degli onesti.

Qual è il significato libero dallo stereotipo?

Se siete uomini onesti, leali e rispettosi dovete essere vicini alle vostre sorelle, amiche e conoscenti perché potrebbero essere vittime di violenza: e ciò senza aver paura di possibili minacce.

DOMANDE:

1, Le parole che esprimono sentimenti, ideazioni, percezioni.

Onestà, lealtà, rispetto, vicinanza, timore di minacce, punizione, controllo, bestie.

2. Quali sentimenti, ideazioni, percezioni frenano lo sviluppo di vere e proprie aree di contrasto? Quali invece le favorirebbero?

La richiesta di una vicinanza rimanda ad una qualità migliore delle relazioni.

3. Attraverso quali schemi la violenza viene espulsa da sé? Quali idee concorrono a rendere le donne non responsabili e gli uomini certi di non essere perpetratori?

La violenza viene espulsa in quanto l’utente si sente onesto, leale e rispettoso: quindi non maltrattante, anzi.

4. Ci sono contenuti sostanziali per pensare che i contributi siano una sorta di possibile movimento di opinione per cambiare norme, leggi e anche comportamenti?

Il concetto di rispetto e vicinanza alle donne costituisce un impegno per un cambiamento sociale.

5. In che modo le opinioni espresse possono favorire il mantenimento dello status attuale e in quali modi potrebbero migliorarlo?

La divisione del genere maschile tra buono e cattivi (onesti, leali e rispettosi/bestie) favorisce il mantenimento dello stereotipo.

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Contrasto alla violenza di genere

6. Ci sono più sostantivi o aggettivi che descrivono la violenza?

Sostantivi (bestie, onestà, lealtà, rispetto,..)

7. Quanto si parla di sé e quanto si parla in generale, trattando attraverso un forum il tema della violenza?

Nella testimonianza si parla di sé.

8. Attraverso quali meccanismi (idee, proposte, ecc) si potrebbe modificare l’interpretazione della legge da parte dei giudici che utilizzano elementi discrezionali nella valutazione del reato?

In questo contributo non sono evidenziabili elementi significativi in tal senso.

9. Sarebbe possibile individuare chi scrive leggendo le sue parole senza sapere se è uomo o donna? Se sì, perché, se no perché

Sì, anche perché vengono utilizzate parole con il genere maschile.

10. Raccogliendo gli input di azioni collettive (forum, manifestazioni, ecc) sarebbe possibile modificare la percezione della violenza, realizzare un’azione di sollecitazione nei confronti dei giudici e del legislatore, diventare movimento di opinione per il cambiamento?

Il contributo contiene un invito <<se siete uomini onesti, leali ….. non abbiate timore>>, inteso come partecipazione attiva nella lotta contro la violenza sulle donne; ciò rappresenta un inizio di movi- mento verso il cambiamento.