• Non ci sono risultati.

B. P ARTE SECONDA : L A POESIA MISTICA DI E RNESTO C ARDENAL

I. La poesia cosmica

I.8. La 'cantiga' 42: l 'unione

I.8.1. Dire l'ineffabile

La 'cantiga', riportata integralmente in appendice, presenta un'enorme pregnanza di contenuti mistici, pertanto è opportuno rendere più flessibile la modalità analitica per calzare meglio lo studio critico.

174 La prima considerazione suggerita dal testo è relativa alla volontà di Cardenal di rompere gli indugi espressivi e teologici per porsi di fronte al problema che è al centro di ogni espressione mistica: dire l'ineffabile. Quello che Michel de Certeau spiega con le eloquenti parole:

La spiritualità, almeno per quanto di essa si fa espressione, riconosce un articolarsi del linguaggio sull'«impossibile a dirsi», si situa dunque in quella linea di frontiera ove «ciò di cui non si può parlare» è ugualmente «ciò di cui non si può non parlare».304

I temi che sviluppa e anche le forme espressive con le quali cerca di avvicinare lo strumento della lingua poetica all'oggetto del suo discorso sono ora stranamente più comuni che mai a quelli della tradizione alla quale ha silenziosamente attinto lungo tutta la sua vita, coltivando lo studio e una formazione di tutto rispetto relativa alla storiografia della mistica.

Sin dai primi versi Cardenal si lancia impavido nel tentativo di definizione di Dio. Non può non farlo tramite il balbettio di affermazioni seguite dalle loro negazioni o antitesi, che lo accomuna a tutti i suoi predecessori. Lo sentiamo comporre espressioni brevi, frammentarie, contraddirsi, negare e affermare per tutti i primi ventuno versi:

Oculto y ambivalente. Ni personal ni no personal.

No personal y personal.

¿Pero podría ser de otra forma que antropomórfico? 5 Cada uno de los dos

ya los dos. Uno ya los dos, y

dos cada uno de los dos.

No es un confuso hoyo negro lleno de nada. 10 Cópula cósmica.

¿De qué otra manera que antropomórfico? Como en los experimentos de la mecánica cuántica la pregunta de Dios:

Es decir dependiendo de la pregunta 15 (¿onda o partícula?).

¿Es infinito? Es infinito pero no sólo eso. Y si probáramos su existencia, si probáramos, estaría más allá de esa prueba.

De matrimonio de lo grande y lo pequeño habló Eddington; 20 y para mí eso dice más de lo que él quiso decir.

¿De qué otra manera pues?

304 Michel De Certeau, ''Histoire et mistique'', in Revue d'Histoire de la Spiritualité, XLVIII (1972), n.189, pp. 69-82;

175 La sintassi rotta si muove tra domande, affermazioni e negazioni in uno scomposto fluire del pensiero nel tentativo di circoscrivere l'oggetto. Lo stesso procedimento lo troviamo quintessenziato nei versi 62-64:

Se siente

y no se siente se siente

pero es como que no se siente. In proposito sono rilevanti anche i versi seguenti:

Para Pseudo-Dionisio es el cosmos y no lo es. Todo lo que es

y nada de lo que es. 105 Igual que aquel:

"lo conozco e ignoro" (un babilonio) o aquel

"generación sucede a generación y siempre escondido" de un jeroglífico.

110 Junto al mar, Numenio, vio que era como mirar el mar azul y allá muy lejos una barquita de pesca

un puntito apenas

uno no la ve, pero si mira bien, de pronto la ve por un instante....

115 Peor lo de Erígena, que:

"puede llamarse sin impropiedad Nada".

El problema es que estando en todo está más allá de todo.305

Alla fine della 'cantiga' troviamo teorizzato il tema dell'ineffabilità in chiave etnologica: Unkulunkulu, Unkulunkulu

de los amazulu del que dicen los amazulu: nadie, ni los jefes 295 pueden hablar de él en forma verdadera.306

Alla necessità espressiva frustrata dell'eloquio mistico Cardenal risponde anche con alcuni tentativi piuttosto riusciti di fornire un racconto, una descrizione, della sua esperienza mistica personale.

25 Yo tuve una cosa con él no es un concepto. Su rostro en mi rostro

y ya cada uno no dos sino un solo rostro.

305 Versi 102-118. 306 Versi 293-295.

176 Cuando exclamé aquella vez

vos sos Dios.307

In questo 'una cosa', che si definisce subito come materiale, si racchiude un procedimento retorico di premunizione, in cui Cardenal sembra voler difendere la verità del suo vissuto e la sua concretezza dinanzi ad obiezioni inespresse. Del resto è una prerogativa della mistica quella di avere un oggetto non verificabile e collocarsi sempre ad un filo dalla menzogna. 308 Poi prova a definire quello che ha vissuto descrivendo un rispecchiamento di volti che poi si fondono in uno. Il linguaggio è ancora impacciato nello spiegarsi con la goffa ripetizione di 'rostro' al quarto verso. l'esclamazione finale, testimonianza di una forte enfasi sui contenuti, esprime la fase gnoseologica dello svelamento dell'identità dell'altro309. Anche qui si nota come a una particolare rilevanza del significato Cardenal faccia corrispondere un acuirsi dell'attenzione al significante: il verso di tre sillabe è un curioso omeoteleuto: Dio si rivela all'interno di uno scrigno di parole.

Algo dentro de mí, no en mi cuerpo sino más adentro es abrazado, abraza y es abrazado,

unidos habiendo de algún modo dos en uno, dos uno, 70 dulzura con dulzura, en una sola dulzura,

goce del otro goce, los dos goces uno

sin que nada se sienta sensiblemente conste: 310

Anche qui troviamo il linguaggio impacciato del tentativo di far aderire le parole ad un concetto inesprimibile: l'abbraccio è l'allegoria in factis311della compenetrazione di due realtà ontologiche. L'intensità della rispondenza dell'amore incarnato nel gesto trova una sua modalità espressiva nella struttura ternaria dei versi:('abrazo- abraza –abrazado'; 'dulzura' e 'goce' ripetuti tre volte). Si tenta anche la definizione del luogo corporeo dell'incontro, nel balbettio di quel 'dentro', corretto nel 'no en mi cuerpo sino más adentro' che lo forza ad un salto dimensionale, forse anche oltre la fisicità.

307 Versi 25-30.

308 Il tema è sviluppato con rigore in Michel de Certeau, Fabula Mistica, Bologna, Il Mulino, 1987, p. 145. Cito solo la

frase che più direttamente tocca il tema sopra esposto: ' [Le 'parole mistiche'] ai destinatari cui mirano offrono sempre la possibilità di riconoscervi un mero inganno.'

309 Si noti che l'Altro, l'Amato, è considerato da Cardenal tanto familiare e vicino che gli si rivolge con il 'vos'. 310 Cántico Cósmico, cantiga 42, versi 67-72.

177