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A. P ARTE PRIMA : U N PERCORSO MISTICO NELLA POESIA RELIGIOSA DI E RNESTO C ARDENAL

II. Gethsemani, Ky

II.2. La comunicazione mistica

Se fin ora abbiamo incontrato e descritto le espressioni della frustrazione del contemplativo e dell’‘ausencia’, il prossimo testo che abbiamo scelto di analizzare presenta un approccio complesso al tema della comunicazione mistica, che ce ne fa cogliere in pieno lo spessore nell’opera cardenaliana.

CEMENTERIO TRAPENSE

Ha llegado al cementerio trapense la primavera, al cementerio verde de hierba recién rozada

con sus cruces de hierro en hilera como una siembra,

69 Ibid., p.50. 70 Ibid., p.53.

33 donde el cardenal llama a su amada y la amada

5 responde a la llamada de su rojo enamorado. Donde el reyezuelo recoge ramitas para su nido y se oye el rumor del tractor amarillo

al otro lado de la carretera, rozando el potrero. Ahora vosotros sois fósforo, nitrógeno y potasa. 10 Y con la lluvia de anoche, que desentierra raíces y abre los retoños, alimentáis las plantas

como comíais las plantas que antes fueron hombres y antes plantas y antes fósforo, nitrógeno y potasa. Pero cuando el cosmos vuelva al hidrógeno original

15 —Porque hidrógeno somos y en hidrógeno nos hemos de convertir— no resucitaréis solos, como fuisteis enterrados,

sino que en vuestro cuerpo resucitará toda la tierra: la lluvia de anoche, y el nido del reyezuelo,

la vaca Holstein, blanca y negra, en la colina, 20 el amor del cardenal, y el tractor de mayo.71

La poesia ci sembra meritare un’analisi in quanto avvicinamento al tema mistico, nonché definizione di alcuni elementi lessicali della poetica cardenaliana. Riferiamoci intanto alla struttura. Ci troviamo davanti ad un verseggiare molto libero, che appare ancora naturale e poco orchestrato dall’autore, per la sua semplicità. Ad un’analisi più attenta si rende più chiaro un intervento formale che segue un piano preciso e si confà a norme estetiche e schemi di strutturazione analogica. Si è ben lontani dall’isosillabismo ma, come rilevato in precedenza, nelle composizioni di Gethsemani, Ky. si può sempre individuare un chiaro ritmo interno con un numero fisso di ‘ictus’, in questo caso cinque. All’interno dei versi sono continui i rimandi analogici, le iterazioni, le assonanze e le allitterazioni, che definiscono una sintassi all’interno di strutture prevalentemente paratattiche. Solo nei primi versi troviamo la ripetizione del termine ‘cementerio’, le allitterazioni del suono agro di /r/ e delle liquide ‘l’ e ‘ll’. L’assonanza del dittongo ‘ie’, ripetuto quattro volte (‘hierba’, ‘recién’, ‘hierro’ e ‘siembra’) espande in profondità il paesaggio. Nel quadro si inserisce, ancora una

34 volta, un’immagine del campo sensoriale uditivo, a simboleggiare la comunicazione dell’uomo con Dio, in un’ottima strutturazione formale:

donde el cardenal llama a su amada y la amada responde a la llamada de su rojo enamorado

In una struttura disordinatamente chiastica si definiscono piani paralleli e meccanismi di rimando simbolici di notevole rilievo. Il ‘cardenal’, come si evince dall’autobiografia Vida

perdida72 è spesso adottato dal poeta come ‘alter ego’ in questa fase della sua poetica spesso basata sui dettagli della natura nella sua universale specificità73. E’ ovviamente l’omonimia quello che rende evidente l’accostamento, ma l’immagine sembra suggerire anche un significato ulteriore nel colore rosso dell’uccellino, rimando alla passione erotica e alla Passione maiuscola, alla ferita divina e al sangue di Cristo. Nei versi sopra citati al ‘cardenal’ corrisponde, infatti, nel chiasmo, l’espressione ‘su rojo enamorado’. Questi si configura come il mittente di un messaggio, il cui canale è indicato nel testo dalla dittologia ‘llama’ e ‘llamada’. Avremo modo di riscontrare anche nell’opera più recente di Cardenal il ricorrere del verbo ‘llamar’ per riferirsi alla ricerca di contatto mistico e questo assumerà, di tempo in tempo, forme diverse nella poetica del nicaraguense. Intanto notiamo che la comunicazione diretta passa sempre per canali sensoriali uditivi, mentre si delinea una forma comunicativa più superficiale o addirittura ingannevole tramite quelli visivi.

Richiama la nostra attenzione anche l’inserimento nel testo del termine ‘llama’, in un punto così denso di contenuti e attentamente studiato. L’omofonia di tale termine con una delle voci chiave della mistica classica non si può considerare casuale in un lettore attento di San Juan de la Cruz e Santa Teresa d’Avila come Cardenal, ma riveste tratti anfibologici. L’immagine del fuoco prosegue le eco più passionali dei versi precedenti. Poco più avanti troviamo il destinatario del messaggio, la ‘amada’: troviamo quindi rappresentato lo struggente desiderio di contatto con la divinità nei suoi termini più classici, montato in una struttura di rimandi precisi in una composizione tutt’altro che casuale. La corrispondenza tra

72 Op.cit.

73 Si tenga presente la tradizione comune nelle civiltà mesoamericane di attribuire ad ogni nuovo nato un animale che

diviene il proprio doppio nella natura e conduce un’esistenza parallela alla propria, come il ‘nawaal’ nella cultura maya ( si veda per esempio Rigoberta Menchú Tum, Rigoberta, i maya e il mondo, Firenze, Giunti, 1997, pp. 98 e 348).

35 le due parti è rappresentata dal rimando dell’eco ‘llamada/amada’, che definisce il canale di comunicazione del messaggio, ripetendolo e amplificandolo tra i due comunicanti. E’ la prima volta che in Cardenal troviamo espresso questo aspetto di comunicazione col divino, sebbene già prima del suo ingresso nella trappa, ricordiamolo, avesse vissuto un episodio mistico.

Rileviamo anche, nel testo, la presenza di un costante fonosimbolismo. Oltre a quanto già evidenziato:

Donde el reyezuelo recoge ramitas para su nido y se oye el rumor del tractor amarillo

al otro lado de la carretera, rozando el potrero.

E soffermiamoci anche sull’uso poetico di lessico chimico, come in:

Ahora vosotros sois fósforo, nitrógeno y potasa. ...

y antes plantas y antes fósforo, nitrógeno y potasa. ...

—Porque hidrógeno somos y en hidrógeno nos hemos de convertir—

Quanto era iniziato nei salmi resta come elemento caratterizzante del linguaggio di Cardenal. Il circolo di trasformazioni chimiche esprime la ciclicità del tempo e anche la Resurrezione; ma non presenta il tema in termini teologici o dogmatici, bensì con categorie scientifiche, tramite l’analogia con i sistemi di funzionamento della natura, riflesso vivo della saggezza divina che l’ha ordinato74. Anche il linguaggio è asciutto e risulta elementare per effetto della paratassi. I rimandi intertestuali, come qui l’eco della liturgia delle ceneri, sono, abbiamo imparato a riconoscerli, un altro dei vezzi stilistici frequenti in Cardenal, che volentieri cita, parafrasa, o stravolge frasi delle scritture o dei classici della letteratura. Lo fa a volte con l’esplicita volontà di forzare il testo a contesti nuovi, come abbiamo visto nei salmi. Altrove, come adesso, senza necessariamente voler reimpostare una teoria, o non

36 necessariamente per esibire studi approfonditi a riguardo, ma, ci sembra, per puro gusto stilistico della citazione, del rimando intertestuale e dell’attualizzazione dei messaggi.

Nel finale un’accumulazione di elementi, giustapposti e disomogenei, offre lo spunto per notare la commistione di registri e l’inserimento del termine specifico della razza della mucca, strategia formale tipicamente esteriorista. Ammassato in questa sentimentale accozzaglia di nomi troviamo, curiosamente, anche l’amore del ‘cardenal’, anche lui in attesa della resurrezione. Quasi un’auto-consolazione del poeta, che si ripete, nel convincere i lettori (ai quali si rivolge in ‘vosotros’) che anche lui troverà la corrispondenza dell’amore che ha scelto di riversare interamente su Dio. Anche questo tema è ricorrente nella prosa di Cardenal e lo ritroveremo fino alla poesia mistica più recente nella certezza che saranno dati i baci negatigli in vita.75