• Non ci sono risultati.

A. P ARTE PRIMA : U N PERCORSO MISTICO NELLA POESIA RELIGIOSA DI E RNESTO C ARDENAL

III. Salmos

III.1. Intertestualità dei Salmos: “2AM”

La prima osservazione da fare sull’opera Salmos è dettata dall’evidenza della sua caratteristica d’intertestualità: si presenta, infatti, chiaramente quale “riscrittura” dei salmi biblici, che venivano cantati secondo il canone gregoriano durante le quotidiane sessioni di preghiera che scandivano le giornate di Ernesto Cardenal nel monastero trappista di Gethsemani. Impostiamo il tema della creazione dei Salmos partendo da quanto lo stesso Cardenal dichiara nell'introduzione ad una recente edizione dell'opera100:

Yo estuve de novicio en el monasterio trapense de Nuestra Señora de Gethsemani, en Kentucky, y allí se cantaban los salmos siete veces al día en el coro. Mientras pasaban ante mis ojos estos textos que se vienen cantando desde hace 3.000 años, muchas veces yo los traducía en mi imaginación a nuestra época actual. Veía desfilar las víctimas del capitalismo y de los regímenes totalitarios, los presos políticos, o condenados a trabajos forzados en los campos de concentración, y los perseguidos, o inmigrantes, las armas nucleares, los pobres, los explotados. Después que salí del monasterio me puse a escribir los salmos de esta otra manera. Era como una traducción de los salmos, pero no a otra lengua sino a la época actual.101

Dalle sue memorie leggiamo:

Entonces empezaba el Oficio Nocturno, con la iglesia a media luz y el órgano tocando todo el tiempo una sola nota sin ninguna variación. Era cuando yo tenía más distracciones, es decir cuando los salmos en mi mente proyectaban todo mi pasado; junto con aquellos nombres siniestros que se repetían toda la noche, «Sehón, rey de los Amorreos, y Og, rey de Basán», en los que yo veía a nuestros dictadores [...] Estas reactualizaciones de los salmos que yo hacía en mi mente, en el contexto de

100 Ernesto Cardenal, Salmos, Madrid, Trotta, 1998.

51 Nicaragua, de América Latina, del mundo entero, hicieron después que yo escribiera el libro "Salmos" que son precisamente esas reactualizaciones102

Riportiamo un ultimo stralcio della prima autobiografia dell'autore, stavolta tratto dagli appunti presi durante la permanenza a Gethsemani, che ci dà la dimensione del valore personale dei Salmi biblici per il poeta:

Para mí ésas no son distracciones en la oración, sino que son más bien mi oración. Encuentro que la mejor manera de rezar los salmos en el oficio es teniendo presente a todos los necesitados, los que están presos, o en trabajos forzados, o en campos de concentración, o están siendo juzgados en consejos de guerra, los desplazados, los perseguidos políticos, los exiliados, los huérfanos de guerra, los torturados, los pobres de todas partes, Nicaragua. Estos salmos que se vienen rezando todos los días desde hace 3.000 años, y son la oración oficial de la Iglesia, están siempre hablando del pobre, del perseguido y del oprimido; y de los tiranos «los que comen a mi pueblo como si fuera pan». Todos estos salmos tienen múltiples sentidos: la situación personal del salmista perseguido; la situación de Israel simbolizada en el salmista; Cristo que también está presente en cada salmo; la Iglesia perseguida y oprimida como Cristo; y cada individuo que sufre, y cada pobre, incluyendo al monje que recita estos salmos. Así, para tener mi atención puesta en estos salmos, necesito tenerla puesta también en lo que está pasando en el mundo. [...]¡Si yo pudiera escribir un libro traduciendo los salmos de esta manera!103

Cardenal non ha difficoltà a definire molto liberamente la sua opera "traduzione all'epoca attuale" o "attualizzazione". Nella sua "riscrittura" si nota comunque un atteggiamento equilibrato verso l'intertesto, rispetto al quale le traduzioni o attualizzazioni mantengono una sostanziale fedeltà, figlia del riguardo che si deve a un testo sacro, senza tuttavia restare condizionate dal timore di malinterpretarlo, dando luogo a versioni poco ortodosse; di questa serena libertà del poeta sono testimonianza le soppressioni di alcuni versetti o l'originarsi talora di violenti shift semantici.104.

102 Ibid., p. 162. 103 Ibid., pp. 263-264.

104 Questo equilibrio è in qualche modo in relazione con la stagione che il poeta stava vivendo: Frater Lawrence (questo

il nome impostogli nella sua vita monastica) viveva in una struttura dominata da regole ferree che concernevano gli orari, le penitenze corporali, l'imposizione del silenzio ed il controllo dell'autorità sulla vita personale. La sua

52 Qualche problema in più potevano causarlo le supposte distrazioni del novizio durante il canto dei salmi, ma l’equilibrata guida del maestro non ha mai condizionato i rapporti di libertà e di rispetto del poeta verso il suo intertesto105.

Resta il dato di un qualche disagio interiore che Cardenal avvertiva in queste notti in chiesa, dominate dal galoppare di pensieri, a volte anche bizzarro, mentre risuonava lo ieratico canto dei salmi in gregoriano. Del resto l’aspetto sinistro di queste notti di preghiera è ben evidente nella poesia “2 AM”, che anticipiamo dalla raccolta Gethsemani, Ky., per evidente interesse tematico106. La raccolta, come vedremo, è frutto della trascrizione (si noti che anche in questo caso c’è un intertesto) degli appunti presi dal poeta durante la sua permanenza nella trappa.

Es la hora del Oficio Nocturno y la iglesia en penumbra parece que está llena de demonios. Ésta es la hora de las tinieblas y de las fiestas. La hora de mis parrandas. Y regresa mi pasado.

5 “Y mi pecado está siempre delante de mí.” Y mientras recitamos los salmos mis recuerdos

interfieren el rezo como radios y como roconolas. Vuelven viejas escenas de cine, pesadillas, horas solas en hoteles, bailes, viajes, besos, bares. 10 Y surgen rostros olvidados. Cosas siniestras. Somoza asesinado sale de su mausoleo. (Con Sehón, rey de los amorreos, Og. rey de Basán.)

Las luces del “Copacabana rielando en el agua negra del malecón, que mana de las cloacas de Managua. 15 Conversaciones absurdas de noches de borrachera

formazione, tuttavia, era curata da un "maestro de novicios" decisamente particolare: il teologo e poeta Thomas Merton. Monaco contemplativo, di ampi orizzonti culturali e assolutamente propenso ad una fede non negativista e colpevolista, ma piuttosto centrata sugli aspetti salvifici della misericordia divina e sulla felicità della sequela104, Merton, ovvero Frater Louis, era un uomo di enorme fascino: critico verso alcuni aspetti dell'Ordine, seppe trasmettere una pacata visione conciliativa al novizio, anche su aspetti della sua indole che potevano condurre a un rischio di eterodossia. Basti pensare che in monastero erano rarissime le notizie dal mondo esterno, tanto quelle che potevano provenire dalla cronaca - da Vida perdida (citata), sappiamo che furono comunicate ai novizi notizie sull'uccisione di Castillo Armas (p. 163) e della rivoluzione a Cuba, in occasione della quale Merton chiese di pregare in sostegno di un "giovane cristiano", che aveva preso il potere (p. 190)- quanto quelle familiari che provenivano dalla corrispondenza (infatti si poteva rispondere alle lettere solo quattro giorni l'anno). Ma Frater Louis parlava in ogni colloquio col novizio della realtà sociale e politica del Nicaragua e più in generale dell'America Latina, prendendo informazioni accurate e talora sviluppando contatti con letterati locali, anche per tramite di Cardenal. Questo atteggiamento, che inizialmente sembrava al novizio non rispondente alla sua esigenza di una corretta guida spirituale, sarà poi ricompreso proprio come risposta ad personam al suo "nodo" esistenziale, sviluppando sempre più nettamente l'idea della possibile conciliazione tra l'interesse per il mondo e la contemplazione del divino. Ibid., p. 174.

105 Ibid., p. 161.

106 Di questo testo, per tanto, non si fornirà una dettagliata analisi formale ma ci si limiterà a quanto ci serve per definire

53 que se repiten y se repiten como un disco rayado.

Y los gritos de las ruletas, y las roconolas.

“Y mi pecado está siempre delante de mí.” Es la hora en que brillan las luces de los burdeles

20 y las cantinas. La casa de Caifás está llena de gente. Las luces del palacio de Somoza están prendidas. Es la hora en que se reúnen los Consejos de Guerra y los técnicos en torturas bajan a las prisiones. Es la hora de los policías secretos y de los espías, 25 cuando los ladrones y los adúlteros rondan las casas

y se ocultan los cadáveres. Un bulto cae al agua. Es la hora en que los moribundos entran en agonía. La hora del sudor en el huerto y de las tentaciones. Afuera los primeros pájaros cantan tristes,

30 Llamando al sol. Es la hora de las tinieblas. Y la iglesia está helada como llena de demonios

mientras seguimos en la noche recitando los salmos. 107

Si nota come l’inizio e la fine del componimento descrivono con connotazioni molto cupe la cappella nella notte. ‘Penumbra’, ‘demonios’, ‘tinieblas’ all’inizio della poesia e alla fine “tristes”, ancora “tinieblas”(riecheggiando la frase di Gesù nel Getsemani) “helada” y “demonios”, sono gli elementi chiave dell’immagine di sfondo del componimento, sulla quale si innesta la divagazione del pensiero. Mentre il ritmo (molto ripetitivo, con rare rotture sulla base di una cadenza molto scandita di quattro accenti dominanti) descrive il riecheggiare delle voci dei monaci su tempi musicali e toni da litania, la composizione rincorre il vagare della mente del poeta dai nomi suggestivi dei re biblici alle notti di chi subisce ingiustizia nella sua contemporaneità, creando una comunione diacronica dell’umanità nelle due categorie degli oppressi e degli oppressori, che ritroveremo in tutti i

Salmos. Due volte si ripete, inserito come un ritornello il verso del Salmo 50 (“Y mi pecado está siempre delante de mí” ) estrapolato e riposizionato nel testo poetico, inserito come un

‘applique’, a creare una rottura ritmica insieme a quella grafica, procedimento che abbiamo riscontrato di frequente nell’opera di Cardenal. In ogni verso sono ricchi i rimandi ritmici, le rime interne e le assonanze che veicolano parte dei contenuti .Tra le più significative la ripetizione del fonema /r/ nei versi 6 e 7 e /s/ tra il 10 e il 12. La parte centrale del componimento spiega l’interferenza dei pensieri con similitudini prese dal campo semantico

54 della tecnologia, che sta entrando a pieno titolo nel lessico poetico di Cardenal. Ecco le radio, i jukebox, i vecchi film e la ripetizione cacofonica di suoni del disco graffiato. Compaiono i ricordi, di bordelli, bar e ubriacature, di musica e ‘roulette’. E dei volti “sinistri”, in una carrellata che inquadra Somoza tra Seon e Og (re biblici dai nomi misteriosi che fanno fugace apparizione nei Salmi). La casa di Caifa diviene, per sovrapposizione di immagini, quella di Somoza e poi si sfuma in tutti i luoghi dove si perpetra l’ingiustizia. La costruzione imagista di questo ideogramma rompe, giustapponendo pezzi di storia, la dimensione temporale, trasportando i volti degli oppressori in una categoria assoluta e sovrastorica. Di rilievo anche l’immagine del sudore, che da quello dei malati nel letto di agonia si trasforma nel sangue trasudato da Gesù nella notte del Getsemani. Ci è sembrato opportuno presentare con questa poesia la riscrittura dei Salmi tanto per la valenza estetica del componimento, quanto per la sua esemplarità nel descrivere il processo creativo: appare evidente quanto sia naturale il pensiero analogico nel nostro autore e quanto questo si sia sposato con le tecniche poundiane nell’elaborazione giustappositiva delle immagini e nella composizione come montaggio del testo.