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B. P ARTE SECONDA : L A POESIA MISTICA DI E RNESTO C ARDENAL

I. La poesia cosmica

I.4. Il piano evolutivo

In tutto il cantico la concezione del tempo è singolare. Ricalca quello dell’evoluzione del cosmo e si ripropone in maniera ciclica nell’alternanza giorno-notte e delle stagioni, oltre che nel ritornare analogico delle circostanze storiche. Ma risponde al disegno di Dio ed al suo piano di salvezza. Conosce un inizio, che è al contempo il ‘big bang’ e lo scatenarsi dell’amore come forza creatrice (nello spirito di conciliazione tra scienza e fede che è tra gli obiettivi culturali del poeta). L’inizio è ancora associato con il vuoto,225con il ‘Nada’,226 o con il caos.227 Abbiamo incontrato già alcune aperture delle ‘cantigas che si riferivano all’inizio del cosmo. In apertura della cantiga 13 troviamo:

En principio estaba el gran abuelo que no tiene ni principio ni fin228

224 Ibidem, versi 136 e da 145 a 155.

225 Nell’edizione sin ora citata alle pagine 170, 209,212. 226 Ibid., pp. 9, 25, 177, 287.

227 Ibid., pp. 177, 323. 228 Ibid., p. 91.

145 A sottolineare con linguaggio primitivista la dimensione atemporale del cosmo prima del ‘big bang’.

Tutto il cantico, come l’universo, si evolve verso il compimento del disegno divino. Serve qualcuno che sappia guidare il cosmo verso la sua realizzazione e salvezza: è l’uomo nuovo, che è il Cristo:

Dar la otra mejilla sí. Pero sentir como en la propia La bofetada a otra mejilla. ¿Y quién amó a muchos Aun sin conocerlos y dió la vida por ellos?

(Algo nuevo El hombre nuevo. Si no no sería nuevo

El hombre nuevo.)229

E la Cantiga 39, dedicata al Redentore con il titolo: “El deseado de las naciones’ (De los pueblos’ si configura come un inno all’'Hombre nuevo', connotato da riferimenti paolini, come annunciato nei classici greci e nelle mitologie.230 Ma è tra le prerogative dell’‘hombre nuevo que va a nacer’ anche saper saper leggere i segni dei tempi e levare la sua voce profetica: come il poeta.

El poeta es profeta, vaticinador,

como los monos congos que aúllan cuando va a llover.231

L'analogia dell'universo con una ragazza in età prepuberale, chiave per Cardenal della lettura del suo tempo, nasce in lui grazie a una chiacchierata da un sacerdote socialista cileno, Padre Cortés; a lui si deve anche la visione del ruolo escatologico del poeta-profeta:

La niña de 12 años se siente independiente. En aquel hotelito de Santiago de Chile. Entró el P.Cortés, religioso del MIR; armado

y semiclandestino aunque era cuando Allende. Cree que puede vivir sola la niña de 12 años me dice él en aquel hotelito modesto,

explicándome el ateísmo.

Ya dejó las muñecas pero todavía no es una mujer. Un día madurará su cuerpo y se sentirá incompleta. Es cuando vendrá el Esposo.

229 Ibid., p.159 230 Ibid., pp. 43-351. 231 Ibid., p. 158.

146 Ahora no hay que perturbarla.

Conviene hablarle alguna vez de su futura unión '' para que no crezca egoísta, o se haga lesbiana o sintiéndose sola se suicide.

Los contemplativos son células sexuales del cuerpo de la niña que ya maduraron.

En el hotelito de Santiago de Chile. [...]

Lo prioritario: que la niña se desarrolle Lo prioritario es la Revolución

[...]

Algunas células sexuales maduran antes, Sienten antes la necesidad del unión El eremitaño es también revolucionario.232

Il punto omega, invece, da il titolo alla ‘cantiga 43, l’ultima del cantico. Come abbiamo potuto vedere nella citazione precedente una delle sue accezioni è la rivoluzione. Infatti la realizzazione della rivoluzione è per il Cardenal marxista e liberazionista, la venuta del Regno dei cieli. E’ appunto frutto della lettura liberazionista della fede la sua determinazione nel lottare per la realizzazione storica delle promesse del Cristo. Così, per esempio, alcune riletture ‘cosmiche’del Padre Nostro lo trasformano in: ‘Venga el cielo a la tierra’233 o ‘Vénganos tu cielo’234, e spesso i due elementi si compenetrano confrontandosi con pari dignità: ‘Lugar común es que el cielo es más importante que la tierra’235 o ‘El descubrimiento de la redondez es que la tierra está en los cielos’236 e ancora ‘Estamos en cielo y no lo sabemos’.237 Meritano un rilievo particolare i versi:

La revolución empezada en el corazón Y que es la revolución conciente. Utopía ciencia. La Gran Armonía le llamó Mao. El reino de los cielos en la tierra azul. Una tierra para darnos hambre,

un cielo para mantener anhelos, sin saciarlos.238

232 Nell’edizione Trotta, sin ora citata, alla pagine 358 e 359. 233 Ibid., p. 167. 234 Ibid., p. 168. 235 Ibid., p. 331. 236 Ibid., p. 336.. 237 Ibid., p. 341. 238 Ibid., p. 337.

147 La ‘tierra azul’ in cui far coesistere l’utopia della sazietà con il realismo della lotta per i propri ideali creano un bilanciamento ideale tra cielo e terra, tra realismo e idealismo. Il Regno dei Cieli è chiaramente presente come punto omega, ma possiamo ora leggerlo con una densità semantica maggiore:

La evolución dialéctica del universo Hacia el Reino de los Cielos.239.

Altrove è la vita eterna il culmine dell’evoluzione, seppure in una chiave estranea al dogmatismo religioso:

Tal vez un día no habrá más materia sino vida, materia convertida en vida,

vida eterna en todo el universo, en éste en todos los posibles universos.240

Resta costante l’idea di convergenza in un’unione complessiva del cosmo: una suprema estasi in cui le parti tornino a comporre l’unità iniziale. Questa è rappresentazione dell’Amore e di Dio. Apice di questo movimento è evidentemente la ‘Cantiga 43’, intitolata appunto ‘Omega’, che ripercorre in un’ottantina di tradizioni religiose le immagini divine e quelle escatologiche. La concezione cardenaliana ricorda qui la tradizione radicata nelle chiese orientali, laddove queste sostengono che il volto di Dio si compone di tutte le diverse facce delle sue creature, in ognuna delle quali ha riprodotto qualcosa di sé (‘a sua immagine e somiglianza’). E la conclusione del Cantico crea un anello di connessione al principio:

¿Y qué vemos cuando miramos el cielo nocturno?

En la noche vemos simplemente la expansión del universo. Galaxias y galaxias y más allá galaxias y más allá cuásares. Y más atrás en el espacio no veríamos ni galaxias ni cuásares sino un universo en que aún no se habría condensado nada un muro oscuro, antes del instante en que el universo se volvió transparente. Y más antes

¿qué veríamos finalmente?

Cuando no había nada.

En el principio...241

239 Ibid, p. 90. 240 Ibid, p. 314.

148 Ed il viaggio cosmico, dopo il rapido volo che conduce sempre ‘oltre’, ritorna al suo statico inizio. Il massimo della velocità coincide infine con il suo opposto. Il ‘nada’ atemporale dal quale tutto era iniziato.